Mesagne. Solo 40.000 euro per chiudere le buche In evidenza

Dicembre 04, 2019 1735

buche stradali via marconiA Mesagne esiste ormai da tempo un’emergenza strade.

Tante e tali sono le buche presenti nel manto stradale che è impossibile stilare un elenco d’intervento. Per poterle chiudere con l’asfalto, operazione per la verità inutile al momento, occorrerebbe un vero e proprio “Piano Marshall”. Invece, l’Amministrazione comunale ha deliberato, nello scorso Consiglio, una variazione di bilancio, di soli 40 mila euro. Basti pensare che a inizio 2019 per tamponare solo una parte delle buche stradali, inferiori a quelle presenti oggi nel manto stradale, ci vollero oltre 100 mila euro. Pertanto, la somma messa a disposizione dell’assessorato ai Lavori pubblici è insufficiente a mettere in moto un’operazione di restyling su larga scala. Il rischio è di accontentare qualcuno a discapito di altri cittadini. Operazione politicamente controproducente oltre che inutile. Dunque, la città di Mesagne è divenuta un colabrodo con il gran numero delle strade dissestate. Un po' ovunque vi sono buche piuttosto profonde, pericolose sia per i pedoni sia per gli automobilisti che rischiano di rompere i mezzi. Tantissime sono le segnalazioni che sono giunte presso l’assessorato ai Lavori pubblici affinché intervenga a risistemare l’asfalto. Addirittura alcune aziende, che svolgono servizi di scavo a favore degli enti di telefona, gas, acqua e luce, hanno rotto le strade appena asfaltate, con il piano strade, senza ripristinare il tutto a regola d’arte. I “cocci”, naturalmente, sono rimasti al Comune. Una situazione che ha messo in crisi lo stesso assessore al ramo, Roberto D’Ancona, che con la variazione di bilancio fatta nell’ultimo Consiglio comunale ha in mano solo una manciata di euro per ripristinare il tutto. “Mesagne ha bisogno di un investimento importante sul fronte del ripristino delle strade – ha spiegato l’amministratore – gli euro stanziati servono a ben poco”. Peraltro, andare a chiudere le buche durante il periodo invernale, in cui la percentuale di perturbazioni è altissima, tra piogge, vento e neve, è come gettare soldi a vento poiché dopo alcune settimane le buche si aprirebbero di nuovo. “Occorrono delle indicazioni coraggiose da parte della maggioranza di governo – ha continuato D’ancona – bisogna mettere in atto una corretta strategia di intervento, non certo tampone, e ogni anno prevedere l’asfalto completo di alcune strade. Andare a tamponare significa solo rinviare il problema e aver sempre strade dissestate”. Non è tutto poiché ad aggravare questa già precaria situazione si mettono anche le aziende che effettuano in città gli scavi per posare cavi elettrici, condotte di gas o acqua, ed altro. Asfaltano velocemente e vanno via. Dopo alcuni giorni lo scavo è divenuto una buca a rischio. “A tal proposito – ha concluso D’Ancona – è mia intenzione nominare due tecnici esterni che devono controllare l’esecuzione di tali lavori e intervenire quando non sono stati eseguiti regolarmente. Purtroppo, non possiamo svolgere tale servizio con i nostri tecnici poiché sono pochi e hanno tanti altri compiti da svolgere”.