Mesagne. Non c'è la prof di sostegno e il disabile resta a casa

Settembre 25, 2018 2381

scuola. aldo.moroManca l’insegnante di sostegno, per il turno di riposo settimanale,

e un ragazzo disabile di Mesagne, di 16 anni, è costretto a non andare a scuola per esercitare il suo diritto all’istruzione. Non è tutto poiché quest’anno la disponibilità degli operatori socio sanitari che assistono il ragazzo, come lui anche gli altri disabili presenti nelle scuole dell’Ambito, è di sole tre ore. Immediata la protesta dei genitori che hanno scritto una nota di protesta al sindaco di Mesagne, nella sua qualità di presidente dell’Ambito numero 4, all’assessore ai Servizi sociali del Comune di Mesagne, al preside della scuola media “Aldo Moro”, al direttore generale dell’Asl e al direttore del Niat di Brindisi. “Con rammarico, dispiacere e delusione, comunichiamo le vostre mancanze, in materia di obbligo di frequenza scolastica, integrazione, inclusione, diritto all'assistenza e allo studio. nei confronti di nostro figlio, affetto da due sindromi genetiche”, è l’incipit della nota epistolare inviata dai coniugi D’Angelo alle istituzioni. I genitori hanno fatto presente che “da lunedì 17 settembre nostro figlio, viene regolarmente accompagnato e ripreso da scuola prima di aver concluso l'orario scolastico, per mancanza della copertura delle ore di sostegno. Martedì 18 non ha potuto frequentare per mancanza dell'insegnante di sostegno, per godimento del giorno di riposo settimanale e oggi per lo stesso motivo la frequenza sarà solo di tre ore fino alle ore 11,00”. Per i genitori la gestione scolastica dei disabili è “ancora in difetto della normativa nazionale, regionale e dai principi sanciti dalla Costituzione in materia di assistenza e cura della persona, il ragazzo è stato assistito dall'operatore socio sanitario per sole tre ore al giorno, dalle ore 8 alle ore 11, e in contemporanea con altri tre ragazzi bisognosi di assistenza, quando, fino allo scorso anno, la figura dell'Oss, viste le problematiche del ragazzo, copriva tutte le ore quotidiane di frequenza scolastica”. Non è tutto poiché i coniugi D’Angelo hanno fatto presente che “l'annunciata e prevista figura dell'educatore, ad oggi è inesistente”. I genitori, piuttosto umiliati da questa situazione, hanno chiesto “ad ognuno secondo le proprie competenze, come previsto per tutti gli altri ragazzi frequentanti la scuola dell'obbligo, 5 ore al giorno per 6 giorni, per un totale di 30 ore settimanali, di adoperarsi affinché, anche nostro figlio possa frequentare, essere istruito e assistito quotidianamente per lo stesso numero di ore, da tutte le figure professionali previste, insegnante di sostegno, educatore, Oss, nel rispetto delle normative e dei principi sanciti dalla costituzione e del vivere di un Paese civile, che non arrechi pregiudizi, discriminazioni e ulteriori svantaggi nel percorso di istruzione, integrazione e inclusione delle persone deboli e fragili”.