ha bande selvagge di adolescenti che amano distruggere ciò che trovano sul loro cammino. In questo caso è stato preso di mira l’ascensore che conduce al primo piano dove c’è un ristorante e la terrazza panoramica. Ed è accaduto nuovamente per la quinta volta in un brevissimo arco temporale. La manomissione, purtroppo, oltre che a causare un inutile dispendio di risorse pubbliche per spese tecniche incide sulla funzionalità dello stesso cui non possono accedere disabili e anziani. E come per il parco “Potì” la soluzione potrebbe essere semplice. Puntare la telecamera presente in piazza in quella direzione. E come per il parco una volta individuati questi monelli, a voler essere buoni, denunciarli alla procura minorile. Come è accaduto per il parco. Dunque ancora una volta una banda di ragazzini terribili ha messo fuori uso la centralina dell’ascensore panoramico di piazza dei Commestibili inibendo la salita ad anziani e disabili. L’ascensore è collocato a sinistra della piazza e permette una comoda salita al primo piano dove c’è una terrazza panoramica immersa nel verde. Il luogo è meta preferita di molte famiglie e di anziani che amano rilassarsi un po’. Inoltre, è presente un ristorante dove poter appagare i propri peccati di gola. Purtroppo, però, spesso l’ascensore è messo fuori uso per un incomprensibile gioco di ragazzini. Rimetterlo in funzione significa dover far intervenire un tecnico specialistico con un aggravio di costi. “La città è piena di giovani che non si rendono conto dei danni che causano – ha spiegato l’assessore Roberto D’Ancona -. Mi appello alle famiglie, alla scuola, alle agenzie educative e perché no anche alle piazze virtuali dei social network affinché insieme possano educare queste persone, farle amare la loro città, fargli comprendere che rompere significa dover poi riparare con i soldi pubblici. Anche quelli dei loro genitori. In questi casi la prevenzione è più utile della repressione. Non c’è dubbio che c’è un problema che va affrontato e risolto. Tutti insieme”. Più volte ci siamo interessati del disagio giovanile presente in città e più volte l’Amministrazione comunale è stata invitata ad affrontare il problema, prima che sia troppo tardi. D’altronde prevenire è meglio che curare.
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