Rischio cedimento nella scuola Giovanni XXIII di Mesagne, la preoccupazione dei genitori In evidenza

Gennaio 18, 2018 2973

scuola giovanni XXIII - mamme 2C'è preoccupazione da parte di alcuni genitori

degli scolaretti della scuola di primo grado «Giovanni XXIII» di Mesagne a causa delle chiusura del primo piano di una palazzina, dove sono collocate quattro classi, ritenuta a rischio caduta calcinacci per i bambini. Interprete delle preoccupazioni dei genitori si è fatto il consigliere comunale Mauro Resta, del gruppo di opposizione “Mesagne per Guarini sindaco” che ieri mattina ha presentato un'interrogazione urgente al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Semeraro. Tale atto «è motivato dal fatto che, trattandosi di questioni attinenti i minori ed alla sicurezza degli stessi, e considerato che nonostante le valutazioni evidenziate nella relazione del tecnico comunale, vengono tutt’oggi espletate le lezioni scolastiche, è del tutto inopportuno e inaccettabile la non definizione della questione in tempi brevissimi», ha spiegato Resta. La situazione di pericolo denunciata dai genitori è creata dalla sfondellamento dei solai che, anche se non riferito quale problema strutturale, può costituire un pericolo in caso di distacco dell’intonaco. Inoltre, nella relazione del Comune si evidenzia «una certa premura nello sfollamento della palazzina C , nella quale, invece, oggi si stanno effettuando delle lezioni», ha tenuto a precisare il consigliere comunale. Lo sfondellamento dei solai indica il distacco delle cartelle di intradosso delle pignatte utilizzate nei solai in latero-cemento, con la conseguente caduta di laterizio ed intonaco nonché di strutture continue applicate ai solai. «Non è un problema strutturale, eppure diventa un pericolo per la sicurezza di ambienti e persone, in quanto il carico che si stacca dal solaio può raggiungere un peso di circa 45/50 chilogrammi per metro quadrato e generare situazioni imprevedibili», ha spiegato l'ingegnere Claudio Perrucci, capo dell'ufficio Tecnico comunale secondo cui «Il fenomeno non è legato ad un’unica criticità, ma cresce e si evolve nel tempo in conseguenza a diversi fattori che influenzano il comportamento delle pignatte fino a causarne la rottura. In alcuni casi lo sfondellamento è preceduto da fessurazioni, incrinature e rigonfiamenti, ma generalmente questi segnali non sono univoci e si manifestano solo in una fase avanzata dello sfondellamento mentre durante l’evoluzione del fenomeno non ci sono segnali visibili ad occhio nudo». Alla luce di queste criticità l'ingegnere Perrucci ha ritenuto di «porre in essere ogni azione utile a prevenire e a ridurre ogni rischio legato alla vulnerabilità degli elementi secondari descritti e, quindi, procedere con premura a liberare la Palazzina C da ogni attività didattica trasferendo le attività attualmente ivi presenti al primo piano della Palazzina A». 

Ultima modifica il Giovedì, 18 Gennaio 2018 07:59