Mesagne. Il Comune chiede un prestito di oltre 6 milioni di euro In evidenza

Gennaio 09, 2018 2546

comune ingressoLa carenza di liquidità di cassa ha condizionato

il Comune di Mesagne a promuovere una nuova anticipazione di cassa di 6 milioni E 100 mila euro. Nonostante che su tale argomento la Corte dei Conti qualche mese fa aveva invitato l'ente locale a non utilizzare con frequenza questo strumento per rimpinguare le casse pubbliche. Negli esercizi finanziari 2014, 2015 e 2016, infatti, il Comune di Mesagne ha ripetutamente fatto ricorso all'anticipazione di tesoreria, così come già avvenuto nel corso del 2013, in contrasto con il fine dell'istituto disciplinato dalla legge del 24 dicembre 2003 che ne consente l'utilizzo esclusivamente per "superare uria momentanea carenza di liquidità". L'anticipazione di tesoreria dovrebbe integrare un debito a breve termine sottratto ai limiti di destinazione alle spese di investimento. Nel 2014 il Comune di Mesagne ha utilizzato l'anticipazione di tesoreria per 7 milioni 114 mila 505 euro, con deliberazione di giunta comunale, ed ha pagato interessi per un importo complessivo di 108 mila 615 euro. Inoltre, a seguito dell'istruttoria, è emerso che l'ente ha chiuso gli esercizi 2013 e 2015 con un cospicuo scoperto nei confronti del tesoriere, rispettivamente di 1 milione 657 mila 370 euro e 2 milioni 784 mila 489 euro, ripianato mediante ricorso alla anticipazione attivata negli esercizi successivi. Nel mese di dicembre 2017 ecco che il Comune deve fare nuovamente ricorso a questo strumento finanziario chiedendo soldi alla Banca Popolare Pugliese. “Il limite massimo delle anticipazioni di tesoreria concedibili fissato per legge nella misura dei tre dodicesimi delle entrate correnti accertate nel penultimo anno precedente è da intendersi rapportato, in modo costante, al saldo tra anticipazioni e restituzioni medio tempore intervenute”, è scritto nella delibera con la quale l'Amministrazione ha chiesto l'anticipazione bancaria. Tuttavia, è bene ricordarlo che il prestito è stato chiesto poiché "non ricorrono le condizioni di dissesto finanziario". Il prestito dovrà essere restituito entro il 31 dicembre 2018, comprensivo di interessi.