La Corte dei conti inchioda il Comune di Mesagne In evidenza

Dicembre 28, 2017 2886

comune parcheggio della polizia localeLa sfortuna per un'Amministrazione comunale

è governare senza il confronto con l'opposizione. Lo si è notato anche a Mesagne dove, nonostante i numerosi rilievi avanzati dalla Corte dei Conti in materia di rendicontazione finanziaria del 2014, nessun chiarimento o dibattito è scaturito. Almeno finora. Eppure le poste messe in evidenza sono tutt'altro che quisquiglie. Infatti, i rilievi formulati s'incentravano prevalentemente sulle criticità riguardanti le anticipazioni di tesoreria, il recupero dell'evasione tributaria; il contenimento delle spese; la violazione del parametro di deficitarietà, il rapporto sulla tempestività dei pagamenti. Negli esercizi finanziari 2014, 2015 e 2016, il Comune di Mesagne ha ripetutamente fatto ricorso all'anticipazione di tesoreria, così come già avvenuto nel corso del 2013, in contrasto con il fine dell'istituto disciplinato dalla legge del 24 dicembre 2003 che ne consente l'utilizzo esclusivamente per "superare uria momentanea carenza di liquidità". Infatti, l'anticipazione di tesoreria dovrebbe integrare un debito a breve termine sottratto ai limiti di destinazione alle spese di investimento. Nel 2014 il Comune di Mesagne ha utilizzato l'anticipazione di tesoreria per 7 milioni 114 mila 505 euro, con deliberazione di giunta comunale, ed ha pagato interessi per un importo complessivo di 108 mila 615 euro. Inoltre, a seguito dell'istruttoria, è emerso che l'ente ha chiuso gli esercizi 2013 e 2015 con un cospicuo scoperto nei confronti del tesoriere, rispettivamente di 1 milione 657 mila 370 euro e 2 milioni 784 mila 489 euro, ripianato mediante ricorso alla anticipazione attivata negli esercizi successivi. Rilievi sono stati avanzati anche sul fronte del recupero dell'evasione tributaria dove è stato riscontrato, in sede d'istruttoria, una capacità di riscossione bassa e lenta in conto competenza, rispetto alle somme complessivamente accertate. Ad esempio nell'esercizio 2014, a fronte di accertamenti per 400 mila euro sono stati riscossi solamente 51 mila 320 euro. «Di conseguenza - ha fatto notare la Corte dei Conti - sono stati richiesti ulteriori approfondimenti in merito alla tipologia di evasione, accertamenti effettuati mediante emissione di ruoli per il recupero di somme relative a cespiti mai accertati sino all'anno di riferimento, ovvero derivanti da morosità, ed aggiornamenti in ordine allo stato delle riscossioni». Intanto, il deliberato della Corte dei Conti sarà discusso nella seduta della seconda commissione consiliare, Programmazione e Sviluppo economico, prevista per il prossimo 28 dicembre. In tale incontro le opposizioni stanno studiando gli atti. «Non c'è dubbio che la Corte dei Conti sta battendo su questi temi che per la verità non interessano solo Mesagne ma molti Comuni italiani a causa delle difficoltà economiche generali in cui versano», ha chiosato Fernando Orsini, consigliere comunale del Partito democratico, che ha ricordato che tali difficoltà sono state da lui rilevate nei diversi Consigli comunali che si sono succeduti negli ultimi anni.