Arrestato per droga dai poliziotti

Novembre 16, 2017 1683

poliziotto drogaUn nuovo risultato nello specifico campo degli stupefacenti

è stato ottenuto dagli investigatori della Mobile ed in particolare dagli operatori della Squadra Mobile della specializzata Sezione Antidroga. Può dirsi in proposito che, nella mattinata di ieri, gli investigatori della Polizia di Stato hanno svolto una mirata attività nel quartiere di Brindisi del Paradiso che li ha poi portati a perquisire il domicilio e le relative pertinenze del 35enne brindisino TRANE Luca. Dagli Agenti della Mobile, l’atto di ricerca, nello specifico, è stato effettuato nell’abitazione e in uno sgabuzzino ubicato nel terrazzo risultati di pertinenza del citato TRANE. In quest’ultimo sito, gli operanti rinvenivano e sottoponevano a sequestro poco più di 4,1 chilogrammi di sostanza, al narcotest risultata del tipo marijuana. Parte della droga in argomento (circa chilogrammi 3,4) era ancora nella sua originaria forma di pianta; 6 piante, pertanto, agli occhi degli agenti operanti si presentavano appese per l’essiccazione a fili sospesi tra una parete e l’altra del menzionato sgabuzzino. Poi, su una panca vi erano almeno 6 contenitori di vetro di varie misure al cui interno era presente un quantitativo variabile di sostanza pronta per essere ripartita in dosi. Su un altro mobile colà presente vi era un sacchetto di cellophane contenente foglie della medesima sostanza in sequestro. Complessivamente, la marijuana nei barattoli e nel sacchetto raggiungeva il peso di circa 750 grammi. Nello sgabuzzino veniva poi trovato anche materiale utile alla ripartizione della sostanza in dosi consistente in un bilancino elettronico di precisione, ritagli di buste di cellophane trasparente, forbici, trita-erba in metallo ed altro; contenitori di varie misure venivano anche trovati nel pianerottolo. In considerazione delle evidenze raccolte, il TRANE veniva tratto arresto e, dopo la redazione dei necessari atti ed il rituale avviso al P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, veniva tradotto presso la propria abitazione per ivi permanere, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.