Cgil: allarme sulla sanità. Nel brindisino peggio che altrove

Luglio 03, 2017 1719

ospedale perrino internoPurtroppo non c'è giorno che la sanità brindisina

sale agli onori della cronaca per le disfunzioni e una discutibile pianificazione dei servizi. A denunciare le inefficienze dell'ospedale "Perrino" di Brindisi è Mimmo Stella, coordinatore esecutivo per la Cgil sanità, che ha detto che il principale nosocomio della provincia di Brindisi “è a rischio implosione perché c'è carenza di posti letto”. Con posti letto in rianimazione e terapie intensive ben oltre la soglia, un solo cardiologo per l'intero "Perrino" per il turno dalle ore 20 alle ore 8, carenza di personale infermieristico e socio sanitario, dirottamento, da parte della Regione Puglia, di 3 milioni di euro di finanziamenti verso altri territori. "Il sistema ospedaliero brindisino, attraverso una lunga agonia, è destinato a morte certa se non si interviene con urgenza e determinazione a rivedere l’intera impalcatura ed il cronoprogramma del Piano di riordino", ha esordito il coordinatore Stella secondo cui "il riordino della rete ospedaliera non ci ha mai convinti mentre lo sviluppo della medicina territoriale è una vera chimera". Da uno studio della funzione pubblica della Cgil, nella provincia di Brindisi, con l’attuazione del Piano di riordino sarebbero stati assegnati 2,7 posti letto per 1000 abitanti e mancherebbero 280 posti letto rispetto alla media del 3,4 per 1000 abitanti della stessa Regione Puglia. «Non riusciamo a capire perché ci si ostini ad attuare e a programmare tale piano se contestualmente non vi sono le nuove attivazioni e lo sviluppo della stessa medicina territoriale. Così, la provincia di Brindisi sta subendo la riconversione degli ospedali di Fasano, Mesagne e San Pietro Vernotico mentre altri territori sono riusciti a procrastinare la riconversione di ospedali importanti come Casarano per Lecce e Grottaglie per Taranto», ha fatto notare il coordinatore sanità della Cgil. "L’emblema di questo quadro, a tinte fosche, è rappresentato dal pronto soccorso dell’ospedale “Perrino”, una vera vergogna per un Paese civile, “costretto” ogni giorno ad accogliere uno “tsunami” di utenza che rende impotenti gli stessi operatori", ha spiegato Stella che ha raccolto le denunce degli utenti "stanchi di sottoporsi ad attese interminabili e disumane a prescindere dalla professionalità e dallo spirito di abnegazione che contraddistingue tutto il personale medico- sanitario che ivi opera. Inoltre, c’è una grave carenza di posti letto in tutta l'Asl". Ed ha, quindi, precisato: "In quasi mezzo “Perrino” sono extralocati pazienti geriatrici per carenza di posti letto in Geriatria, mentre le Terapie Intensive implodono e gli altri reparti non sono da meno. A completare il quadro, una cronica e grave carenza di personale tra tecnici, infermieri ed Oss che si è acuita con la stagione delle ferie già in corso ed un “Piano emergenza estivo” aziendale di cui non si vede traccia. Infermieri stressati che rimangono soli in reparti sovraffollati, dove aumenta la possibilità di rischio clinico ed eventi avversi" ed ancora "coordinatori che non sono in grado di coprire i turni per carenza di personale. Manca il personale di supporto (Oss) un po’ ovunque e l’Azienda per questo aspetto, sta rispondendo in tribunale per demansionamento degli infermieri, mancano i tecnici, soprattutto i tecnici di Radiologia, anche loro “costretti” a coprire più postazioni e abbandonati da soli in turno, nella bolgia del pronto soccorso del “Perrino”, dove non riescono a gestire, loro malgrado, tutti i traumi e i politraumi che qui arrivano".