Polizia arresta giovane per detenzione di droga e pistola

Giugno 29, 2017 1806

poliziotto con pistola e drogaIeri pomeriggio un nuovo brillante risultato nello specifico campo ottenuto

dagli investigatori della Mobile di Brindisi ed in particolare dai componenti dell’Unità Anticorruzione e della specializzata Sezione “Antidroga”. Più nello specifico, nella primo pomeriggio di ieri 28.06.2017, gli operatori della Polizia di Stato hanno individuato e sottoposto a perquisizione domiciliare un giovane brindisino di 27 anni. Si tratta di MURA Silvio. Nel domicilio del perquisito, gli operanti, rinvenivano e sequestravano: • tre distinti involucri di pellicola trasparente contenenti sostanza – risultata poi stupefacente al narcotest – del tipo marijuana: il primo di grammi 245, il secondo di grammi 101 e l’ultimo di grammi 40; • un contenitore in plastica per alimenti trasparente al cui interno vi era altra marijuana del peso di grammi 14,7; • due bilancini elettronici di precisione e tutto il necessaire per il taglio ed il confezionamento in dosi della droga (forbici, taglierino con la lama annerita, trita erba in metallo, buste in cellophane con ritagli di forma circolare e un rotolo di nastro isolante). Operando poi un ulteriore ed approfondito controllo in un armadio della camera da letto, gli investigatori della Squadra Mobile rinvenivano e sequestravano: • una riproduzione di pistola tipo revolver modello Pyton, apparentemente modificata per sparare cartucce vere e pronta all’impiego in quanto presentava già inserite nel tamburo 6 cartucce di cui 5 calibro 38 special ed 1 calibro 38 magnum; • quattro fascette autobloccanti in plastica di colore nero, un paio di occhiali da sole di colore nero, un cappello tipo borsalino. Sulla pistola a fini di valutarne l’effettiva potenzialità offensiva e gli altri oggetti rinvenuti, attesa l’eventualità di un loro impiego in azioni di tipo predatorio, saranno operati i conseguenti approfondimenti di natura tecnico-scientifica. In considerazione delle evidenze raccolte, il MURA veniva tratto arresto e, dopo la redazione dei necessari atti ed il rituale l’avviso al P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, veniva tradotto presso la propria abitazione per ivi permanere, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.