In Puglia 3.600 terreni confiscati alla mafia

Marzo 27, 2017 1610

serre coldirettiUna speranza di futuro per la Cooperativa

Murge di Bari e per 15 giovani della cooperativa Siloé di Torre a Mare, a cui è stata assegnata un’azienda agricola a Santeramo, sequestrata alla criminalità organizzata. A Santeramo scorre nuova linfa, dunque, in un ‘bene rurale’ confiscato nel 2002, costituito da 2 ettari di terreno agricolo, un fabbricato di 800 mq, 4 serre e 1 canile, affidati alla Cooperativa Murge di Ue.Coop e alla Cooperativa Siloe di Campagna Amica. Secondo il 5° Rapporto Agromafie, elaborato dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, promosso da Coldiretti, e da Eurispes, sono circa 3600 i terreni confiscati alla mafia in Puglia, pari al 20,4% sul totale nazionale. “Secondo il rapporto, tra il 2011 ed il 2016 il fenomeno delle agromafie – dice il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – ha accresciuto la propria intensità in particolar modo in Puglia, con un +1,39% a Bari e un + 1,30% a Taranto, perché le aree rurali nelle due province sono caratterizzate da estese proprietà fondiarie, rispetto alla media nazionale, e ciò comporta un elevato numero di terreni sequestrati. Aver affidato una struttura confiscata alla criminalità a due cooperative, di cui una sociale, crea opportunità straordinarie di rinascita in agricoltura e dà corpo e vigore al DdL che abbiamo presentato all’Assessore all’Agricoltura Di Gioia sull’agricoltura sociale, che coniuga l’utilizzo delle risorse agricole e il processo produttivo multifunzionale con lo svolgimento di attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura, a sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione”. La Cooperativa Murge si occupa principalmente di educazione ambientale e promozione del turismo rurale, mentre la Cooperativa Sociale Siloé nasce a Bari nel 2015, su idea di Padre Dante Leonardi dell'associazione Nuovi Orizzonti, con l'obiettivo principale di reinserire i ragazzi del Centro di Accoglienza "Sannicola", attraverso il giardinaggio, l'agricoltura e la trasformazione di prodotti tipici pugliesi. “La Cooperativa Siloé, attraverso un sano percorso di reinserimento lavorativo, da anni aiuta persone bisognose – aggiunge Marino Pilati, Direttore di Coldiretti Bari – e oggi si avvale dell’opera di 15 addetti tra i 20 e i 52 anni, , di cui 3 stranieri, provenienti da comunità terapeutiche. Per la sua ubicazione al di fuori del centro abitato e per la notevole estensione, il sito confiscato a Santeramo e riassegnato alle due cooperative si presta ad accogliere più strutture da riconvertire in attività di carattere sociale e soddisfare così alcuni dei fabbisogni del territorio. La cooperativa Siloé è da anni impegnata attivamente in campagna nella produzione di ortaggi e nella trasformazione di sottoli e passate di pomodoro. Evidente il riconoscimento dei consumatori che possono apprezzarne le produzioni nei Mercati di Campagna Amica”. * A seguito del provvedimento dell’Agenzia del Demanio, Direzione Generale dei Beni Confiscati, del 15/12/2004 n° 40625/04 sono stati trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune di Santeramo in Colle beni immobili confiscati alla criminalità organizzata ai sensi dell’art. 2 ter della L. 575/1965, “Disposizioni contro la mafia”, da destinare a centro di attività sociali, attualmente liberi e disponibili. Tutto ciò grazie all’incisivo e profondo impegno istituzionale ad ampio raggio, eseguito con successo da diversi Organi di Stato, tra cui, la Prefettura, la Questura, il Comando Provinciale dei Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato (oggi CC Forestali) e gli Organi Giudiziari.