Mesagne. Ecco il dossier segreto sullo Sprar. Tutto ciò che è stato rilevato ma non detto

Novembre 14, 2016 2089

comune parcheggio della polizia localeIl bando, la documentazione, l'iter amministrativo

per l'assegnazione della gestione dello Sprar, il Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, fatta dal Comune di Mesagne è stato un pasticciaccio ricco di irregolarità e situazioni poco chiare. Alcune procedure sembrerebbero addirittura "forzate". E’ questo il riepilogo di una relazione lunga ben 14 pagine, redatto dal segretario comunale, Giorgia Vadacca, a conclusione delle indagini svolte per cercare di comprendere l'intero iter procedurale che ha portato all'assegnazione della gestione all'unica ditta che ha partecipato alla gara. Il segretario, nella sua disamina, non ha avuto dubbi sul fatto che gli uffici abbiano commesso degli errori formali e sostanziali sia nella redazione del bando sia nella successiva acquisizione della documentazione. Lo stesso segretario Vadacca, infatti, ha avuto difficoltà nell'acquisire la documentazione originale dai suoi stessi uffici. Circostanza che ha denunciato al sindaco Molfetta. Nella relazione esplicativa, infatti, ha fatto notare: "Per i documenti più rilevanti ho provveduto a richiedere gli originali che sono stati forniti solo in parte. Ne consegue - ha aggiunto - che l'analisi effettuata potrà, per alcuni aspetti, non essere del tutto adeguata o attendibile". Tuttavia, la manager del Comune ha tenuto, anche, a suggerire al sindaco che, pur "non ravvisandosi, al momento, elementi d’intenzionalità nella condotta dei funzionari dell'ente corre l'obbligo avvisare l'Amministrazione che la violazione di alcune fondamentali regole di trasparenza può comportare rischi elevati che impongono di valutare l'opportunità di attivare specifiche misure di prevenzione della corruzione". L'indagine svolta dalla segretaria comunale sulla vicenda degli Sprar ha fatto emergere, dunque, un quadro irto di contraddizioni. La stessa manager, nella nota, ha ricostruito l’excursus amministrativo che ha contraddistinto la vicenda. Tra le criticità riscontrate c’è, ad esempio, l’arco temporale brevissimo di pubblicazione del bando. “La rilevanza economica e progettuale dei servizi appaltati imponeva forme di pubblicità adeguate a garantire la diffusione e conseguente conoscibilità del bando”, ha osservato la Vadacca secondo cui “il fatto che sia pervenuta una sola offerta lascia supporre la scarsa diffusione del bando”. Poi c’è il valore dell’appalto, anche questo non chiaro. “L’estrema confusione nella stesura degli atti di gara – ha scritto la segretaria – non consente di individuare con precisione il valore dell’appalto”, tanto che la stessa cooperativa vincitrice della gara “chiede di precisare se il contributo deve intendersi riferito a una o due annualità”. Tra le altre défaillance rilevate ci sono anche i “criteri di selezione dei partecipanti, le strutture ricettive, l’aggiudicazione definiva del servizio, e poi il contratto di affidamento che presenta” - a detta della segretaria - un elemento di “grave criticità””. Così, le criticità riscontrate nell’iter di assegnazione degli Sprar hanno fatto restare basiti il sindaco Molfetta e la segretaria Vadacca ed hanno gettato un’ombra sull’efficienza della macchina amministrativa a causa delle troppe irregolarità riscontrate che hanno minato il progetto.