Redazione

La musica classica torna protagonista a Francavilla Fontana. Da venerdì 9 settembre alle 18.30 nell’auditorium della Scuola Musicale Comunale prenderà il via la Stagione Concertistica promossa dall’Associazione Auditorium in collaborazione con la Scuola Musicale Comunale e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, del Ministero della Cultura e della Regione Puglia.

La rassegna è composta da dieci concerti, tutti con ingresso libero e gratuito, che vedranno esibirsi sul palco nomi di primo piano del panorama musicale internazionale.

Ad inaugurare la stagione sarà il duo composto da Alessandro Perpich al Violino, e Pierluigi Camicia al Pianoforte.

Alessandro Perpich, violinista eclettico, ha tenuto concerti in USA, Sudamerica, Asia, Europa, dal Festival di Salisburgo alla Salle Pleyel, l’Opera Garnier di Parigi, l’Avery Fisher Hall di New York, Tanglewood, il Musikverein di Vienna, il Coliseum di Buenos Aires, la Suntory Hall di Tokio, la Scala di Milano.

Pierluigi Camicia, figlio della grande tradizione pianistica maturata in una precocissima frequentazione all'alta scuola di maestri come Agosti, Caporali, Badura Skoda, è noto per il suo prestigio interpretativo e tecnico.

Saranno eseguite musiche di Mozart, Beethoven e Franck.

I prossimi protagonisti della stagione saranno Mirco Ceci (16 settembre), Franco Girardi e Chiara De Quarto (29 settembre), Daniele De Filippis & Eric Tornabene (2 ottobre), Christian Pio Nese, Massimiliano Nese e Noemi Carotenuto (8 ottobre), Mariagrazia Lioy (16 ottobre), Giampaolo & Stefania Argentieri (23 ottobre), KaleidoTrio (19 novembre), Guitalian Quartett (26 novembre) e San Eu Kim, Giuseppe Nova ed Elena Piva (10 dicembre).

La partecipazione ai concerti è libera e gratuita sino all’esaurimento dei posti disponibili.

Per maggiori informazioni è possibile contattare i numeri 0831 820423 - 0831 852129 o inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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FASANO - Più posti in nidi e sezioni Primavera per consentire a ulteriori 15 bambini fasanesi tra i 3 mesi e i 3 anni di frequentare asili privati. Al Comune di Fasano sono stati assegnati 115mila euro a titolo di maggiori risorse ministeriali per l’anno 2022 che consentiranno di aumentare il numero dei posti nei servizi educativi per l’infanzia (asili nido privati da 3 a 36 mesi e sezioni primavera da 24 a 36 mesi).

Pertanto, i gestori di tali servizi possono presentare, entro sabato 10 settembre, richiesta di partecipazione alla manifestazione di interesse indetta dall’amministrazione (assessorato alle Politiche Sociali).

Con tale avviso pubblico il Comune intende effettuare una ricognizione per individuare i gestori dei servizi rivolti alla prima infanzia interessati a stipula una convenzione per incrementare il numero dei posti.

Possono presentare la propria manifestazione di interesse i gestori dei servizi educativi (3-36 mesi) che operano nel territorio di Fasano e che siano in possesso di autorizzazione al funzionamento ex art. 53 del regolamento regionale n.4/2007.

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See the sea, il concorso di fotografia subacquea di Torre Guaceto è stato la grande festa che ha unito gli amanti del mare. Tre i premi e due le menzioni speciali assegnate nell’ambito della competizione organizzata all’insegna della condivisione e della scoperta della riserva. torre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_18.jpg

Il 3 ed il 4 settembre di Torre Guaceto ha accolto dodici fotografi subacquei provenienti da tutta la Puglia e da fuori regione. torre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_16.jpg
Nella prima giornata, guidati dal personale del Consorzio di Gestione dell’area protetta e dall’esperto Gianluca Romano dell’associazione Salento sub, i partecipanti si sono immersi tra i tesori nascosti dell’Area Marina Protetta. Nel frattempo, le loro famiglie hanno scoperto l’ecosistema emerso di Torre Guaceto. torre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_5.jpg
Nella giornata conclusiva, si è tenuto il workshop di valutazione delle foto scattate. I giudici Andrea Giulianini, Claudio Bertasini e Marco Gargiulo hanno accolto i partecipanti e spiegato punto per punto i criteri in base ai quali avrebbero selezionato le immagini vincenti. Una novità nell’ambito delle competizioni fotografitorre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_9.jpgche che ha permesso ai partecipanti di comprendere a pieno le scelte della giuria e di arricchirsi di nuovi input per migliorare la propria tecnica. 
Oltre al primo, secondo e terzo classificato, sono state assegnate due menzioni speciali, una attribuita dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, l’altra dal WWF Brindisi. Ma aldilà della classifica ufficiale, ogni partecipante è stato premiato con l’assegnazione del trofeo See the sea, non solo in ragione degli splendidi scatti realizzati, ma anche per via della natura dello stesso concorso, ideato non come una semplice competizione, bensì come un’occasione di incontro tra gli amanti del mare e di sensibilizzazione sul tema della tutela del polmone blu. torre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_12.jpg
Un evento frutto del lavoro di squadra che ha visto impegnati al fianco del Consorzio, la struttura ricettiva Meditur, il ristorante sociale XFood ed i partner che hanno messo adisposizione i premi: la gioielleria Naviglio e Fiume, main sponsor dell’evento, il negozio di subacquea Scuba one, il diving center Costa del sud. torre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_13.jpg
“Per due giorni abbiamo vissuto come una vera e propria comunità – ha commentato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, e questa è la nostra più grande soddisfazione. Bisogna essere uniti se si vuole davvero tutelare l’ambiente e ciascuno può dare il proprio ilcontributo, anche diffondendo la cultura del mare con i propri scatti. E’ stata un’esperienza meravigliosa, la ripeteremo”. 
Sono saliti sul podio: Pierpaolo Leuzzi al quale è stato assegnato il primo premio e la menzione speciale del Consorzio di Torre Guaceto, Ernesto Cordella che si è attestato al secondo posto, Michele Sbrilli al terzo e Natale Debellis premiato dal presidente del WWF Brindisi, Giuseppe Devita, con l’assegnazione della menzione speciale dell’associazione. torre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_8.jpg
Hanno gareggiato e realizzato bellissime immagini di Torre Guaceto, i fotografi: Selenia Greco, Umberto Raganato, Maurizio Lanini, Andrea Gruppioni, Maurizio Vetrugno, Giacomo Loiudice, Pietro Francesco Ranieri, Pierpaolo Leuzzi, Vito Diocesano.torre_guaceto_concorso_di_fotografia_subacquea_settembre_2022_10.jpg

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Dati del giorno: 07 settembre 2022

867
Nuovi casi
13.386
Test giornalieri
3
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 278
Provincia di Bat: 41
Provincia di Brindisi: 84
Provincia di Foggia: 91
Provincia di Lecce: 253
Provincia di Taranto: 99
Residenti fuori regione: 19
Provincia in definizione: 2
12.618
Persone attualmente positive
183
Persone ricoverate in area non critica
7
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.459.591
Casi totali
12.536.623
Test eseguiti
1.437.959
Persone guarite
9.014
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 469.977
Provincia di Bat: 126.335
Provincia di Brindisi: 137.854
Provincia di Foggia: 206.906
Provincia di Lecce: 299.730
Provincia di Taranto: 198.501
Residenti fuori regione: 15.326
Provincia in definizione: 4.962

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UCRAINA: DA GLASSA AGRODOLCE DI PRIMITIVO AD ECODESIGN FINO A MILLE USI CANAPA; ECCO LE INNOVAZIONI GREEN DEI GIOVANI DELLA COLDIRETTI PUGLIA. 

Fino alla solidarietà con le cene di tutti i sensi per le famiglie scappate dalla guerra. 

​Dalla glassa di aceto balsamico di Primitivo alla bag in box antispreco di olio extravergine, dai lla bioplastica a base di canapa ai contenitori in ecodesign per salvare l’ambiente, fino agli incontri di tutti i sensi per aiutare le famiglie ucraine, , sono le novità nate dai giovani innovatori della Puglia presentate a Bari alla premiazione degli Oscar Green dei giovani della Coldiretti, nel salone della creatività Made in Italy, con le rivoluzionarie novità ideate dai giovani nelle campagne per garantire l’autosufficienza alimentare ed energetica, oltre alla tutela dell’ambiente e alla solidarietà verso i nuovi poveri, di fronte alla crisi scatenata dalla guerra.

Anti spreco, rispetto ambientale, solidarietà, innovazione nelle produzioni e recupero delle tradizioni sono i principi seguiti dai giovani agricoltori della Coldiretti per affrontare il presente e progettare il futuro con aziende innovative in grado di far crescere l’economia, offrire lavoro e difendere i territori.

I FINALISTI DELL’OSCAR GREEN 2022 DI COLDIRETTI PUGLIA

CATEGORIA “ENERGIE PER IL FUTURO E SOSTENIBILITÀ”

BAG IN BOX ANTISPRECO – ROSA D’URSO (GROTTAGLIE)

Rosa D’Urso, giovane imprenditrice agricola a Grottaglie, oltre che i grani antichi come il Saragolla ed il Senatore cappelli, produce olio extravergine di oliva. Rosa per il suo olio di alta qualità estratto a freddo con particolari processi di produzione nel frantoio aziendale, ha voluto adottare un nuovo packaging che è facilmente descrivibile con tre aggettivi: pratico, innovativo e totalmente​ green. Il packaging in questione è la bag in box in materiale biocompostabile,​ all’Interno della quale è inserita una sacca contenente l’olio dotata di rubinetto antigoccia. Lo scopo principale è quello di evitare gli sprechi di olio extravergine con i travasi, preservare al meglio l’alta qualità del suo olio perché il prodotto in questione, all’interno di essa, viene isolato da fonti di luce e calore, rispettando appieno l’ambiente una volta terminato il suo utilizzo. Il frantoio in filiera corta è alimentato da un impianto a pannelli fotovoltaici che produce energia green. Tale impianto rende autonoma l’azienda durante i mesi di produzione; nei restanti mesi l’energia pulita prodotta viene immessa nella rete.

CATEGORIA “CUSTODI D’ITALIA”

AGRODOLCE PRIMITIVO - EUGENIO ARSIENI (CELLINO SAN MARCO)

Eugenio Arsieni nella sua Cellino San Marco (Brindisi) ha inventato l’Agrodolce Primitivo, una glassa di aceto balsamico pugliese ottenuta esclusivamente da uve Primitivo senza aggiunta di concentrati di mosto ma con uve Primitivo al 95%,​ provenienti interamente dall’azienda ed aceto di vino rosso al 5%. È un prodotto innovativo per il mercato degli aceti, caratterizzato dall’essere la prima glassa di aceto balsamico realizzata da uva primitivo, varietà autoctona salentina.

CATEGORIA “FARE FILIERA”

CANAPA DA MILLE USI - NICOLA SERANGELO (GRAVINA IN PUGLIA)

Nicola con la sua Murgia Roots, proprio nello straordinario territorio della Murgia barese, ha saputo utilizzare la canapa nei modi più disparati e innovativi, dalla birra alla ricotta e agli eco-mattoni isolanti, dall’olio antinfiammatorio alle bioplastiche, fino a semi, fiori per tisane, pasta, taralli, biscotti e cosmetici e ancora vernici, saponi, cere, detersivi, carta o imballaggi, oltre al pellet di canapa per il riscaldamento che assicura una combustione pulita.

CATEGORIA “COLTIVIAMO SOLIDARIETA’”

INCONTRI DI SENSI PER GLI UCRAINI - RITA TAMBORRINO (OSTUNI)

Rita Tamborrino ad Ostuni è stata la promotrice di #IncontramociConTuttiISensi, eventi solidali a tavola, con il cibo locale alla base della Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità, che fa bene alla salute e al cuore. Gli appuntamenti a base di ‘tavole rotonde e imbandite’ hanno avuto lo scopo raccogliere fondi da devolvere all’Oasi Francescana di Bari per contribuire al sostentamento delle famiglie ucraine ospiti e per la scolarizzazione dei bambini.

CATEGORIA “CAMPAGNA AMICA”

DALL'ALBERO ALLA BOTTIGLIA, L'ARANCIA IN UN COCKTAIL – MARCO SPECCHIA (CUTROFIANO)

Parco degli Aranci e Roger65 sono due realtà del territorio salentino,​ Marco, produttore di agrumi e olivicoltore, con passione si dedica alla produzione di agrumi Bio dalle eccellenti proprietà organolettiche, Carlo, abile bartender con le sue competenza si dedica giornalmente, in modo artigianale, alla trasformazione dei prodotti che il territorio gli offre. Il progetto che accomuna i due imprenditori, tramite la realizzazione di un laboratorio, è quello di trasformare gli agrumi per ottenere misture artigianali da utilizzare in bevande imbottigliate alcoliche ed analcoliche. Un esempio è il mandarino che viene lavorato utilizzando le varie parti che lo compongono, dalla buccia che si utilizza per estrarre gli olii essenziali, al succo che viene sapientemente bilanciato con lo zucchero per creare un preparato dalle eccezionali caratteristiche organolettiche.

CATEGORIA “IMPRESA DIGITALE”

SAPORI BIO IN ECODESIGN BIO - MICHELE ANTONIO RICCI (BITONTO)

Michele Antonio Ricci a Bitonto in provincia di Bari produce olio extravergine di oliva, confetture e conserve a tutto bio, con un packaging innovativo​ realizzato interamente con materiali a base di cellulosica e progettato secondo i più moderni ​ criteri dell'ecodesign.

 

 

Oggi il Colonnello Leonardo Acquaro, al suo secondo giorno di servizio quale Comandante Provinciale Carabinieri di Brindisi, ha incontrato gli organi di informazione al fine di portare il proprio saluto a tutta la collettività della provincia di Brindisi, illustrando le linee di indirizzo operativo a cui intenderà ispirarsi, con particolare riferimento alla prosecuzione nell’attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata e diffusa nonché alla vicinanza del Carabiniere al cittadino, al fine di rinsaldare sempre di più quel vincolo che lega l’Arma dei Carabinieri alla sua comunità, anche attraverso il contatto con le scuole, quindi con gli adulti del futuro ma soprattutto giovani del presente.

46enne, originario di Mottola (TA), ha intrapreso la carriera nell’Arma nel 1996. Dopo il quinquennio di studi (due in Accademia Militare – 178° Corso – a Modena e tre presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma – promosso al grado di Tenente nel 2000), il Colonnello Acquaro nel corso della sua carriera ha prestato servizio presso il 3° Battaglione Carabinieri di Milano in qualità di Comandante di Compagnia, poi presso la Compagnia di Firenze quale Comandante del Nucleo Operativo e Comandante in sede vacante di Compagnia; quindi dal 2004 al 2009 ha retto la Compagnia di Legnano (MI) e dal 2009 al 2014 quella di Trapani. Dal 2014 al 2017, ha comandato il Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata (NA). Dal 2017 al 2019, ha prestato servizio alla Sala Operativa del Comando Generale dell’Arma prima in qualità di Capo della 2^ Sezione poi quale Vicecapo Sala Operativa, infine dal 2019 ha assunto l’incarico di Capo della 3^ Sezione dell’Ufficio Personale Marescialli del Comando Generale dell’Arma. Il Col. Acquaro ha anche partecipato a una missione di pace in Kosovo.

L’ufficiale è laureato in Giurisprudenza, in Scienze Politiche e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna.

Tappa a Mesagne della “Route 21 Chromosome on the road”: "sfatiamo gli stereotipi sulla sindrome di Down".

Lo scorso 3 settembre si sono accesi i motori che hanno dato il via all’ottava edizione del giro d’Italia “Route21 Chromosome on the Road”, un progetto che nasce nel 2015 con l’obiettivo di contrastare il tentativo di omologazione con cui spesso devono fare i ragazzi affetti da sindrome di Down e le loro famiglie. Il viaggio, partito da Palermo lo scorso 3 settembre, si concluderà a Roma il prossimo 5 ottobre dopo aver fatto tappa in 33 città italiane distribuite lungo la penisola, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia.

Domani, mercoledì 7 settembre, toccherà a Mesagne: alle ore 19, presso il caffè letterario del “Lab Creation”, l’Amministrazione comunale ha organizzato un momento per salutare gli ospiti che arriveranno a bordo delle loro Harley Davidson. A seguire Gian Piero Papasodero, vicepresidente dell’associazione “Diversame-Mente” e ideatore del progetto “Route21”, presenterà il suo libro dal titolo “Route21 – strada vita e cromosomi”, un racconto a metà strada tra romanzo e diario di viaggio. Dopo l’introduzione dell’assessore comunale alle politiche sociali, Anna Maria Scalera, sarà Regina Cesta a dialogare con l’autore. L’incontro è aperto al pubblico.

“La normalità è il tema al centro del nostro viaggio, che ha come obiettivo la dimostrazione che i ragazzi con Trisomia21 – spiega Papasodero - non hanno bisogno di vivere in modo stereotipato, ma come ogni altro ragazzo della loro età possono vivere la loro vita e autodeterminarsi, diventandone protagonisti”. La Route 21 è una staffetta in cui i ragazzi si alternano, percorrendo le varie tappe del viaggio per poi ritrovarsi all’arrivo del tour. Il viaggio in Harley serve a migliorare le abilità sociali e relazionali dei giovani con sindrome di Down, lasciando emergere le caratteristiche di ognuno e permettendo loro di stringere nuove amicizie.

Il nome dell’iniziativa è emblematico e richiama il mito americano della Route 66, la famosa autostrada che attraversa gli Stati Uniti da est a ovest, percorsa per decenni da automobilisti e motociclisti. Ma in questo caso c’è una connotazione particolare, il 21, che fa riferimento a quel cromosoma in più che determina la sindrome di Down.

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L’avv. Emilio Graziuso eletto Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”. A Milano illustrato il manifesto programmatico “La Primavera del Consumatore”.

Nel corso dell’assemblea nazionale dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, svoltasi a Milano lo scorso 4 settembre, oltre alla discussione ed all’approfondimento delle più attuali tematiche riguardanti i consumatori, si è proceduto al rinnovo delle cariche sociali.

L’avv. Emilio Graziuso, impegnato da oltre venti anni nella tutela del consumatore “dentro e fuori le aule di Tribunale” è stato eletto Presidente Nazionale.

Il nuovo vertice nazionale dell’Associazione, composto, oltre che dall’avv. Graziuso, dall’avv. Massimo Bomba (già responsabile dell’Associazione – Delegazione Abruzzo Molise), Vice Presidente,  e dalla dott.ssa Irene Zapparata  (già responsabile dell’Associazione – Delegazione Piemonte), Segretario, ha le idee ben chiare sul modello associativo che intende promuovere e portare avanti.

Modello che è stato illustrato nel corso della assemblea con il manifesto programmatico “La Primavera del Consumatore”.

 “Negli ultimi anni la nostra Associazione è cresciuta molto– afferma l’avv. Emilio Graziuso – non solo numericamente e come rappresentanza sul territorio italiano ma anche, e soprattutto, come partecipazione alla stessa dei cittadini.

Ora puntiamo a realizzare un passaggio fondamentale ed inedito, vale a dire quello da consumatore associato o assistito, che dir si voglia, ad un consumatore militante.

Il nostro obiettivo è quello che i consumatori non si rivolgano o si associno alla nostra Associazione solo per la necessità di usufruire dei servizi forniti agli iscritti ma essi siano spinti a partecipare attivamente alla vita dell’Associazione o, quanto meno, ad aderire alla stessa perché si riconoscono nella battaglie che quotidianamente essa porta avanti.

Il nostro obiettivo principale è, quindi, incrementare il più possibile la  partecipazione attiva dei cittadini.

Solo una aggregazione partecipata di consumatori può portare l’Associazione ad assumere un ruolo determinante a livello sociale ed a creare massa critica su determinate problematiche, come insegna l’esperienza delle associazioni a tutela dei consumatori negli Stati Uniti”.

Secondo un sondaggio condotto, nel corso dell’ultimo anno, dall’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, infatti, i consumatori, almeno quelli italiani, non hanno la consapevolezza e, di conseguenza, lo spirito di appartenenza alla categoria.

Essi, infatti, si rivolgono alle associazioni di consumatori nel momento in cui si trovano in situazioni critiche oppure partecipano quali spettatori alle iniziative dalle stesse organizzate.

Il modello associativo che l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” intende costruire, invece, si basa, invece, sul coinvolgimento attivo dei consumatori, i quali devono assumere un ruolo attivo, da protagonista e non da spettatore, nelle battaglie che li riguardano.

“Ci rendiamo conto – prosegue l’avv. Graziuso” -  che la sfida è ambiziosa ma essa può essere vinta attraverso un lavoro, da parte nostra, serio, quotidiano e duraturo nel tempo, come quello che portiamo avanti da anni con ottimi risultati.

Lavoreremo incessantemente ad una nuova primavera del consumerismo italiano proponendo un modello di associazione e promuovendo battaglie giudiziali, di opinione e di proposta legislativa, non solo per i consumatori ma con i consumatori, attraverso il loro coinvolgimento e la loro partecipazione diretta alla vita associativa”.

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Dopo mesi di attesa finalmente sono stati superati gli ostacoli burocratici e la salma dell’operaio di residente a Mesagne, Armel Dabrè, deceduto il 16 giugno scorso, oggi partirà dall’aeroporto di Fiumicino alla volta del Burkina Faso. Il giovane ventottenne era rimasto vittima di un incidente sul lavoro, accaduto giovedì 16 giugno 2022, alle ore 11.15 circa, presso la centrale della Mercure Srl, società del gruppo Sorgenia Bioenergie, a Laino Borgo, nel Cosentino. La salma, dapprima ricomposta nell’obitorio del presidio ospedaliero di Corigliano Rossano e successivamente trasferita, dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria, in quello del cimitero di Laino Borgo in attesa di poter procedere con il rimpatrio, nella tarda serata di martedì 7 settembre sarà imbarcata dall’aeroporto di Fiumicino su un volo diretto nella terra d’origine del giovane, dove la accoglieranno la mamma e i sei tra fratelli e sorelle che vivono a Lengha, nel sud est del Paese, oltre all’altro fratello, Fabrice, che risiede in Italia, ad Afragola, in Campania: tutti rivoltisi a Studio3A-Valore S.p.A. per essere assistiti.

Armel, “Carmelo" come lo chiamavano tutti a Mesagne, dov’era arrivato ancora minorenne, a metà degli anni duemila, in fuga dalla fame, dalle guerre e dalle violenze che tormentavano e tormentano tuttora lo Stato africano, nell’accogliente cittadina pugliese era diventato un modello di integrazione, era stato inizialmente ospitato dalla coop sociale Oasi e seguito dai suoi educatori, aveva appreso il lavoro di metalmeccanico e si era fatto ben volere da tutti, a tal punto che alla notizia del dramma gli ha dedicato un commosso pensiero anche il sindaco e presidente della Provincia di Brindisi Antonio Matarrelli. Per cause che dovranno essere chiarite dall’inchiesta della magistratura, Dabrè, durante le operazioni di manutenzione di un nastro trasportatore a doppia catena in cassone chiuso posto a circa 20 metri da terra, e che convogliava il cippato di legno al piano più alto, è caduto dentro, finendo nel fondo del cassone, ed è rimasto incastrato e schiacciato all’interno del macchinario: una fine orrenda.

I soccorritori non hanno potuto fare altro che liberare, non senza fatica, ed estrarre il suo corpo martoriato e constatarne il decesso: sul posto erano intervenuti i sanitari del 118 in ambulanza, i vigili del fuoco di Potenza, i carabinieri di Laino Borgo e gli ispettori dello Spesal dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Il pubblico ministero della Procura di Castrovillari, Luca Primicerio, ha aperto un procedimento penale, le indagini preliminari sono in corso, e avrebbe iscritto nel registro degli indagati, anche come atto dovuto, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme antinfortunistiche, i responsabili di tutte le società titolari o a vario titolo collegate e coinvolte nelle operazioni di manutenzione dell’impianto a biomasse.

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I cinque nuovi Presìdi Slow Food pugliesi saranno a Terra Madre Salone del Gusto, in programma a Torino, nell'area di Parco Dora, dal 22 al 26 settembre

Cinque nuovi Presìdi in un colpo solo: accade in Puglia, dove entrano a far parte dell’elenco delle produzioni tutelate da Slow Food il pane di Monte Sant’Angelo (Foggia), la focaccia a libro di Sammichele di Bari, il confetto riccio di Francavilla Fontana (Brindisi), il colombino di Manduria (Taranto) e la capra jonica, originaria della penisola salentina. Tutti e cinque erano già inclusi nell’Arca del Gusto, cioè nel catalogo di Slow Food che racchiude elementi della gastronomia e della cultura a rischio scomparsa. Con il riconoscimento a Presìdi, nascono veri e propri progetti di salvaguardia e promozione. 

L’appuntamento a Terra Madre Salone del Gusto
Il primo palcoscenico per conoscere da vicino le cinque new entry pugliesi è Terra Madre Salone del Gusto, in programma a Torino dal 22 al 26 settembre. Presso lo stand della Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo Rurale, nei cinque giorni di evento si alterneranno presentazioni, degustazioni, tavole rotonde, attività didattiche e promozionali, tra cui l’appuntamento di sabato 24 settembre alle 11.30, l’occasione per conoscere e assaggiare i quattro prodotti da forno e il formaggio caprino da capra jonica. Al colombino di Manduria e al confetto riccio di Francavilla Fontana è invece dedicato il laboratorio ospitato nell’area RegenerActions di giovedì 22 alle 12,30.

«La Puglia è un giardino magnifico  e questi riconoscimenti sono una porta spalancata verso la tutela della biodiversità della nostra regione – commenta Marcello Longo, referente dei Presìdi Slow Food in Puglia –. I Presìdi Slow Food danno concretezza alla transizione ecologica perché non difendono soltanto specialità alimentari, ma generano vere e proprie filiere. Dietro a chi trasforma il prodotto, ci sono persone che coltivano varietà autoctone un tempo diffuse e oggi quasi scomparse oppure che allevano razze in via d’estinzione».

Il recente ingresso di cinque nuovi prodotti nell’albo dei Presìdi è frutto di un lungo lavoro, che in Puglia ha portato allo sviluppo di una task force di cui fanno parte anche «due biologi, due veterinari e due agronomi – prosegue Longo –. Abbiamo studiato i prodotti caso per caso, ne abbiamo proposti 16 all’amministrazione regionale che, attraverso l’assessorato all’Agricoltura, ne ha scelti subito cinque. Ma siamo già al lavoro per i prossimi». 

Il pane di Monte Sant’Angelo, per creare una filiera che inizia dal grano antico locale
2022 09 06 151558Il centro abitato di Monte Sant’Angelo sorge a circa 800 metri di altitudine, sulle prime pendici del Gargano, ma l’ampio territorio comunale arriva a comprendere anche l’area costiera, per un totale di oltre 245 chilometri quadrati. Un dato che pone Monte Sant’Angelo al 15° posto della classifica dei comuni pugliesi per superficie, ma tra gli ultimi per densità di popolazione. Un fenomeno causato dal processo di abbandono della montagna: negli ultimi settant’anni, la popolazione si è dimezzata e, soltanto tra 2017 e 2022, ad andarsene sono stati in duemila. Chi rimane, però, continua a difendere una produzione alimentare che è una vera e propria cultura: quella del pane, ancora oggi cotto in forni che rimangono accesi sempre, tutto l’anno, tranne il giorno di Natale e il primo di gennaio. 

«Ogni pagnotta richiede tra le quattro e le cinque ore perché sia pronta» spiega Domenico Notarangelo, referente dei produttori che aderiscono al Presidio, senza considerare i tempi di preparazione del lievito madre, che viene lavorato almeno dodici ore prima dell’impasto vero e proprio. «Cominciamo all’una e mezza di notte e inforniamo più di tre ore dopo, lasciando cuocere per una novantina di minuti con una tecnica detta “calante”, cioè con la temperatura via via più bassa – prosegue il produttore –. Io uso un forno a legna che ha più di cinquant’anni, ma oltre al tipo di cottura la differenza la fanno le condizioni climatiche, la temperatura e l’umidità: anche solo a cinque chilometri da Monte Sant’Angelo, lo stesso panificatore, con gli stessi ingredienti e lo stesso forno, non riuscirebbe a fare lo stesso pane».

Il pane di Monte Sant’Angelo ha due particolarità: la prima riguarda le sue dimensioni e il suo peso, che può arrivare addirittura a cinque chili. La seconda è la materia prima: è una pagnotta di farina di grano tenero, quasi un unicum in una regione dove il grano duro la fa da padrone. «In alcune aree montane come il Gargano ci sono nicchie in cui la coltivazione di quello tenero ha una lunga tradizione» spiega Felice Suma, agronomo e membro della task force Presìdi in Puglia. «Nei decenni, complice l’abbandono di queste aree, il numero dei coltivatori è però diminuito, al punto da convincere molti panificatori a scegliere farine di grano tenero d’importazione, italiane ed estere. Il Presidio ha l'obiettivo di unire coltivatori e produttori affinché si torni a coltivare le varietà antiche di grano tenero come la risciola e il frassineto e a usarle per il pane di Monte Sant’Angelo».

«La Comunità Slow Food del Presidio coinvolge 12 fornai e due coltivatori di grani antichi – aggiunge Longo –. Alcuni panificatori, questa primavera, lamentavano di essere costretti ad aumentare il prezzo del pane per via della speculazione sul grano dovuta alla guerra in Ucraina. Approvvigionarsi da produttori locali e usare farine del territorio significa anche affrancarsi da tutto questo: se oggi le farine di grani antichi costano di più è perché, per decenni, abbiamo snobbato le nostre varietà autoctone. Ecco perché noi generiamo filiere corte, perché fanno del bene al territorio e all’economia. Se non è rigenerazione questa!».

Da Sammichele di Bari una focaccia arrotolata
2022 09 06 151800Spostandoci più a sud si incontra Sammichele di Bari, comune dell'altopiano delle Murge. Da qui arriva la fecazze a livre, cioè la focaccia a libro: il pane, dalla forma circolare con diametro di circa 30-35 cm e spessore di circa 3-4 cm, deve il proprio nome al modo in cui viene chiusa la sfoglia (precedentemente condita con olio extravergine, sale e origano): ripiegata più volte su sé stessa, forma un rotolo che successivamente è sistemato a spirale.

«In questo modo la forma assomiglia a quella di una chiocciola» continua Marcello Longo, che sottolinea come, negli ultimi anni, anche questo prodotto in molti casi abbia subito un processo di modifica nella preparazione, «finendo per discostarsi dalla tradizione e privilegiando materie prime d’importazione». L’obiettivo del Presidio è di «recuperare il legame con il territorio, rigenerarando il legame tra coltivatori e trasformatori per assicurare a chi verrà dopo di noi, tra cinquant’anni ad esempio, un prodotto davvero originale».

Non è semplice risalire alle origini storiche della focaccia a libro, ma si pensa che già in epoca romana esistesse qualcosa di simile: nell’area di Sammichele di Bari, infatti, si compiva il rito della conferratio, un rito religioso riservato ai patrizi per celebrare il matrimonio che consisteva nell’assunzione di una focaccia (o di un pane) di farro che gli sposi spezzavano per simboleggiare l’inizio della vita insieme. 

No, le mandorle non sono tutte uguali!
2022 09 06 151924Ancora più a sud, proprio lungo la linea retta immaginaria che unisce Brindisi a Taranto e che separa il tacco d’Italia dal resto dello Stivale, troviamo la città di Francavilla Fontana, patria della mennula rizza o confetto riccio, dolce di mandorla di forma sferoidale dalla superficie arricciata. Tenero e friabile all’esterno, ma duro e croccante all’interno per la mandorla abbrustolita, il confetto ha un sapore dolce e leggeri sentori di limone. Anche la mennula rizza, come gli altri Presìdi appena inaugurati, ha un legame profondo con il territorio, dovuto in questo caso all’origine delle mandorle. «Il disciplinare adottato dai produttori prevede l’uso esclusivo di varietà locali di forma tondeggiante, come la tondina (chiamata anche sandricana), la catuccia, la spappacarnale e la carluccio» spiega Longo. L’avvio del Presidio, insomma, intende sostenere l’artigianalità della produzione, combattendo il declino della mandorlicoltura locale – fenomeno in corso da decenni – che minaccia la produzione autentica del confetto e induce i trasformatori a rifornirsi di materia prima non più locale ma di provenienza estera.

Manduria, vino e colombino
2022 09 06 152102La quarta tappa di questo giro pugliese dei Presìdi Slow Food è la provincia di Taranto. Siamo a Manduria, città di circa trentamila abitanti ai più nota per la produzione del vino Primitivo. Altrettanto degno di nota, però, è il protagonista del nuovo Presidio Slow Food, il colombino.

Si tratta di un pasticcino di forma tronco-conica, composto da due strati di pasta sfoglia farcita con pasta di mandorle all’arancia e crema pasticcera. Il tortino è poi ricoperto da una leggera glassa di zucchero e da un decoro a forma di colombino realizzato con confettura di albicocche. Le origini del colombino non sono chiare, ma sembra verosimile farlo risalire alla metà del secolo scorso, per opera del maestro pasticciere Matteo Miola. Un tempo preparato perlopiù in occasione della festa patronale di San Gregorio Magno, che ricorre il 3 settembre, oggi è divenuto tradizione domenicale e, più in generale, delle occasioni di festa, quando ben si accompagna a un bicchiere di Primitivo dolce naturale. 

Il Salento che affaccia sul mar Ionio, patria della capra
2022 09 06 152301Dal Salento, nella zona più meridionale della Puglia che comprende le province di Taranto, Brindisi e Lecce, arriva il quinto e ultimo Presidio Slow Food appena inaugurato, per tutelare la capra jonica. Frugale e rustica, questa razza è presente sul territorio da tempi antichissimi, al punto che pare essere proprio un esemplare di jonica quello raffigurato nei pittogrammi preistorici rinvenuti nella grotta dei Cervi a Porto Badisco.

Secolo dopo secolo, la capra jonica ha ricoperto un ruolo di primo piano nelle economie famigliari dell’area, grazie anche alla propria capacità di adattarsi alle modeste risorse del territorio. Nel corso degli ultimi decenni, a causa del declino del modello delle masserie, ha vissuto una lunga fase di riduzione nel numero di capi, sfiorando l’estinzione. Ancora oggi, nei registri ufficiali si quantifica la popolazione complessiva in non più di un centinaio di esemplari. «In questo caso, il primo passo è selezionare la razza, cioè assicurarne la sopravvivenza – spiega Elena Bichi, veterinaria che sta lavorando con Slow Food proprio sulla selezione della capra jonica –. Questa razza, riconoscibile per le lunghe e larghe orecchie, assicura un latte straordinario: presto si arriverà a produrre latticini e formaggi, ma prima si tratta di salvarla dall’estinzione».