Il brindisino sferzato dal maltempo

Giugno 03, 2019 1163

coldirettiIl maltempo che ha segnato questa primavera

ha creato numerosi danni al comparto agricolo provinciale dove diverse colture sono state distrutte invalidando i ricavi di molte aziende. Purtroppo non è finita poiché le condizioni metereologiche avverse continuano a mettere alla prova i nostri agricoltori “la cui forza di volontà e passione per il proprio lavoro è spesso l’unica arma contro le avversità atmosferiche e l’indifferenza delle istituzioni”, ha esordito Filippo De Miccolis Angelini, presidente provinciale della Coldiretti. Le filiere colpite dal maltempo sono le più varie, ad esempio: a causa delle continue piogge le api sono andate in sofferenza con la produzione di miele praticamente azzerata che ha compromesso molte fioriture e impedito la raccolta del nettare. Colpiti anche i seminativi in particolare la produzione di fieno fondamentale per l’approvvigionamento degli allevamenti. Infatti, in molte zone le continue piogge hanno rovinato le produzioni foraggiere o hanno compromesso la loro essiccazione in modo adeguato al fine di rappresentare un buon alimento per gli allevamenti. “Ciò comporterà un inevitabile aumento dei costi a carico delle aziende zootecniche per l’acquisto di mangimi, perché il foraggio di scadente qualità nuoce alla salute e al benessere di vacche e pecore”, ha fatto notare il presidente. Si rischia, quindi, che molto foraggio sia destinato a marcire ed essere inutilizzabile. La quantità inusuale di acqua che ha portato danni anche agli alberi da frutto è stata accompagnata spesso da improvvisi fenomeni di grandine che hanno colpito a macchia di leopardo alcuni vigneti del sud brindisino. “Oltre che per quei terreni colpiti da grandine anche i vigneti risultano investiti da quest’ondata di maltempo, che ha reso spesso difficile, se non impossibile, eseguire i trattamenti necessari in vigna e più sensibile le piante and attacchi di funghi e batteri”, ha aggiunte De Miccolis Angelini. Le condizioni del terreno intriso di acqua ha spesso impedito alle aziende di poter eseguire i trattamenti con mezzi meccanici, con un aumento rilevante di costi ed efficacia delle lavorazioni. “Medesima situazione per gli ortaggi che risultano spesso in asfissia e con danni per grandine e vento forte; così come sono state danneggiate in alcune zone le produzioni di angurie”, ha precisato il numero uno di Coldiretti Brindisi. Tuttavia, il presidente ha tenuto a sottolineare che “spesso gli agricoltori si trovano in zone non irrigue, in cui le attività di bonifica sono un lontano ricordo del passato: proprie in queste zone sono gli agricoltori a pagare il conto dei danni del maltempo, così come della siccità. Fare agricoltura senza una gestione razionale delle risorse idriche e delle acque piovane, significa l’impossibilità di pianificazione ed investimenti a lungo termine, con perdita di reddito, competitività e posti di lavoro”. Ed ha, quindi, aggiunto: “Gli agricoltori sono produttori di cibo e posti di lavoro, nonché spesso rappresentano gli unici custodi del territorio: senza il loro prezioso lavoro il rischio idrogeologico di alcune zone sarebbe molto più elevato perché vi sarebbe il totale abbandono. Purtroppo le nostre aziende diventano di rilevanza solo per essere subissate di controlli, burocrazia e balzelli, spesso dannosi come il maltempo”. Infine, Filippo De Miccolis Angelini ha detto: “Mi auguro quanto prima interventi da parte della Regione e dello Stato, sia in un’ottica di utilizzo dei fondi esistenti, anche di origina comunitaria, che in un’opera di novella normativa del sistema delle assicurazioni e della gestione della calamità all’interno della legge 102”.