Ho pregato con papa Francesco, poi ho pianto

Gennaio 11, 2019 3953

dellegrottaglie landolfa con papa francesco 6Dopo tanto dolore per la perdita dei due figli, Maria Rita e Stefano,

coniugi dellegrottaglie landolfa con papa francesco 1coniugi dellegrottaglie landolfa con papa francesco 2in due sinistri stradali finalmente la gioia di incontrare il Pontefice e pregare con lui. Così, Cosima Delle Grottaglie che non piangeva più dalla morte del suo secondo figlio tra le mani del pontefice si è lasciata andare a un pianto liberatorio. L’incontro in Vaticano tra la famiglia Landolfa-Delle Grottaglie è avvenuto martedì 8 gennaio ed è stato preceduto da una telefonata che Papa Francesco ha fatto a mamma Cosima. Era il pomeriggio del 31 dicembre quando il telefono squillò; dall’altro capo c’era proprio lui, il Papa. “Inizialmente pensai fosse uno scherzo di cattivo gusto – ha ricordato la dottoressa Delle Grottaglie - ma quando mi parlò della lettera che gli avevo spedito mesi prima capii che era tutto vero; non ricordo quasi nulla di ciò che mi disse perché l’emozione fu troppo forte”. Ed ha aggiunto: “Riuscì a chiedergli di dare a me e alla famiglia la possibilità di poterlo incontrare; mi chiese se valesse la pena fare un viaggio così lungo per poter trascorrere solo pochi minuti insieme. Gli riposi che sarebbero bastati anche pochi secondi. Consultò la sua agenda e mi disse: vi aspetto l’8 gennaio, alle ore 10.30, nella casa di Santa Marta. Non riuscii ad esprimergli la mia gratitudine e prima di concludere la telefonata mi chiese di pregare per lui”. Nove anni fa, l’11 agosto, la famiglia aveva perso la prima figlia, Maria Rita, a soli 31 anni in un incidente stradale. “Nessuno, che non l’abbia provato, può capire quanto grande possa essere questo dolore”, ha ricordato la dottoressa -. La tua vita si ferma lì; vai avanti per la tua famiglia, ma qualcosa dentro di te si spegne per sempre. A me restavano altri tre figli: Giuseppe, Stefano e Chiara; per loro ho continuato a vivere anche se il mio cuore sanguinava”. Un giorno la signora decise di scrivere una lettera al Santo Padre. “Gli parlavo del mio dolore, di mia figlia, volevo solo che sapesse che lei era passata in questo mondo leggera e luminosa come una farfalla. Mi risposero dalla Santa Sede, mi inviarono una corona benedetta ma capii che probabilmente il Papa non l’aveva mai letta”. Il 2017 sembrava essere un anno perfetto: il 15 gennaio la nascita di Francesco, il bambino del Stefano e della moglie Roberta; a luglio la laurea di Chiara in Odontoiatria; ad agosto la nascita di Maria Chiara, la secondogenita di Giuseppe. Il 15 aprile, proprio il giorno in cui il piccolo Francesco compiva 3 mesi, Stefano uscì in moto, per la prima volta dopo due anni. Doveva andare al mare con la moglie ed il loro bambino ma all’ultimo momento cambiò idea, si accodò ad un gruppo di ragazzi che non aveva mai frequentato prima e non tornò più. “La notizia di questa nuova perdita fu devastante, diventai di pietra al punto da non riuscire più neanche a piangere, era troppo. Ancora una volta dovevo farmi forza e ricominciare, mi restavano ancora due figli”, ha ricordato la signora Cosimina. Un giorno con una sua amica, l’avvocatessa Rosanna Saracino, parlavano della lettera spedita ormai tre anni prima.papa francesco con saracino rosanna avvocato L’avvocatessa Saracino (nella foto) decise di riscrivere. E finalmente dopo la seconda missiva è giunta la telefonata di Papa Francesco. “Purtroppo all’incontro mancavano le due persone che più di tutti noi avevano bisogno del suo conforto e della sua benedizione: la moglie di Stefano, Roberta, e Francesco il loro bambino che non stava bene”, ha detto tra l’emozione la dottoressa. Il Santo Padre ci ascoltava attentamente, mentre parlavo mi guardava con una tenerezza ed una comprensione che hanno fatto sì che io potessi aprirgli il mio cuore ed esprimere sentimenti, pensieri, sensazioni mie personali, che avevo sempre tenuto per me. Teneva le foto dei miei due figli tra le mani, senza mai sovrapporle, le guardava con amore e le accarezzava con le dita per quasi tutto il tempo”, ha ricordato la signora che in quel momento “sentivo il Pontefice un amico, quasi un padre e le sue parole scendevano dentro di me come un balsamo su una ferita aperta. I suoi occhi così dolci e così profondi mi attraversavano l’anima”. Ed ha, quindi, concluso: “Gli ho raccontato dell’amore che Stefano provava per Roberta e per il loro bambino. Gli abbiamo mostrato una loro foto che lui ha benedetto così come ha fatto anche con quella della piccola Maria Chiara”. 

Ultima modifica il Venerdì, 11 Gennaio 2019 12:50