Yylella. Avviso “Reimpianto olivi zona infetta”
Avviso “Reimpianto olivi zona infetta”. Casili scrive all’assessore Pentassuglia: “Consentire l’utilizzo di cultivar resistenti FS -17 e leccino prive di certificato ‘virus esente’. Non si possono penalizzare le aziende agricole” |
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“Con riferimento all’Avviso su ‘Reimpianto olivi zona infetta’ è necessario intervenire con urgenza, per scongiurare rallentamenti e criticità in fase di erogazione del contributo e in sede di verifica ex-post degli interventi finanziati, relativamente alla possibilità di utilizzo del materiale vivaistico certificato ‘virus esente’. Attualmente infatti questo materiale non è reperibile nei vivai ed è quindi impossibile trovarlo per le aziende agricole che in sede di domanda per l’accesso al contributo si sono impegnate a utilizzare questo materiale per ottenere ulteriori due punti. Aziende che rischiano per questo di non superare gli accertamenti finali di regolare esecuzione degli interventi e le verifiche postume sul possesso dei requisiti. Non possiamo rallentare i reimpianti in un territorio che ha fame di rigenerazione e vanificare così gli investimenti per la ricostruzione del paesaggio. Per questo ho depositato un’interrogazione e inviato una nota urgente all’assessore Pentassuglia e agli uffici competenti per non compromettere l’accesso al contributo ai soggetti che si erano impegnati ad utilizzare materiale vivaistico ‘virus esente’. Parlerò a breve con l’assessore Pentassuglia, che sono certo come sempre si mostrerà sensibile alle istanze delle aziende”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili. L’Avviso pubblico per la presentazione delle domande di aiuto a valere sulla Misura “Reimpianto olivi zona infetta” di cui all’art. 6 del Decreto Interministeriale n. 2484/2020, che attua il “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia”, è finalizzato a ripristinare le condizioni paesaggistiche e produttive tramite la concessione di un aiuto per la sostituzione di piante di olivo danneggiate dalla batteriosi con piante di olivo di cultivar e ecotipi dichiarati resistenti o tolleranti all’organismo specificato. “Le graduatorie sono già state approvate - conclude Casili - e questa circostanza rischia di creare rallentamenti nell’iter di assegnazione dei contributi. Le criticità risultano maggiori per chi ha già ottenuto l’anticipazione del contributo. A questo punto serve un intervento immediato per non compromettere l’accesso al contributo e consentire alle aziende che ne hanno fatto domanda di utilizzare le cultivar di leccino ed FS -17 senza certificazione virus esente, e garantendo piena e regolare accessibilità al contributo. In un territorio dove è ormai accertata la presenza endemica del batterio non è possibile indugiare negli interventi di rigenerazione del paesaggio al fine di ripristinare le condizioni paesaggistiche e produttive”. --------------- |
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