SICCITA'. BASILICATA CHIUDE I RUBINETT,I SOS CAMPAGNE A SECCO

Novembre 04, 2020 786

SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, BASILICATA CHIUDE I RUBINETTI SOS CAMPAGNE A SECCO A TARANTO; A RISCHIO AGRUMI E ORTAGGI INVERNALI. SOS campagne a secco in provincia di Taranto con la Basilicata che chiude i rubinetti e l’acqua arriva col contagocce con le produzioni di agrumi e verdure in pieno campo in sofferenza. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che chiede un intervento immediato per verificare gli accordi sulla fornitura di acqua tra le Regioni Puglia e Basilicata, in un 2020 caratterizzato da una persistente siccità e da temperature decisamente più alte della media.

”Sono gravi gli effetti della mancanza di acqua sulle produzioni agricole, con uno stato di evidente sofferenza di agrumi e ortaggi invernali, ma anche negli allevamenti con gravi disservizi a cui gli allevatori fanno fronte attraverso il ricorso alle autobotti con un notevole aggravio di costi”, denuncia il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo. 

“L’acqua sta arrivando a singhiozzo fino a Ginosa, mentre rimane regolarmente a secco tutto il resto del territorio della provincia di Taranto. Stiamo vivendo una siccità prolungata, non piove e così i campi seccano e le colture muoiono. Deve essere rivista necessariamente dal Consorzio di bonifica Stornara e Tara la programmazione della erogazione dell’acqua”, aggiunge il presidente Cavallo.

“Serve una pianificazione diversa del ‘bene acqua’ e  un piano infrastrutturale – conclude Cavallo – per la creazione di piccoli invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è sia poca ai fini di regimazione della acque, irrigui, ambientali”.

Il 2020 si classifica fino ad ora come il secondo anno più bollente mai registrato in Italia dal 1800 – aggiunge Coldiretti Puglia - con una temperatura di oltre un grado (+1,09 gradi) più elevata della media storica.

In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale – aggiunge Coldiretti Puglia - per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l’89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua la Coldiretti - stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.

Servono – sostiene la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti - stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.

 

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