Mesagne. Chieste le dimissioni del sindaco Molfetta In evidenza

Gennaio 13, 2017 5202

molfetta pompeo sindacoLa gestione politica delle finanze del Comune

di Mesagne non piace a Progettiamo Mesagne che ha consigliato al sindaco Pompeo Molfetta "di dimettersi e lasciare spazio a chi immagina per la propria città anche qualcosa di straordinario". In alternativa di lasciare la delega al Bilancio. I motivi? Li spiega il coordinatore del movimento politico cittadino, Antonio Calabrese. "Più che un sindaco “formica”, come ama definirsi Molfetta, ci troviamo di fronte ad un “ragioniere” incoerente che ricorda, in ogni occasione, che la sua Amministrazione può a malapena garantire l’ordinario per l’assenza di “danari”", ha esordito Calabrese che ha bollato tale gestione come "commissariale". "Provocatoriamente - ha aggiunto il coordinatore - verrebbe da consigliargli di dimettersi e lasciare spazio a chi immagina per la propria città anche qualcosa di straordinario". Tuttavia la gestione “parsimoniosa” delle casse comunali da parte del sindaco, non convince né cittadini né alcuni movimenti di opposizione, specie perché operata in modo palesemente "rigido, irragionevole e contraddittorio". "La “mannaia sindacale”, in questa prima fase di consiliatura - ha continuato Calabrese - ha colpito principalmente servizi essenziali, come la sospensione del trasporto pubblico per gli studenti, assicurato solo per quest’anno a seguito delle proteste dei cittadini, l’eliminazione del parcheggio pubblico nei pressi dell’area mercatale, che causa diversi disagi ai cittadini che raggiungono il mercoledì il rione “seta”, le politiche giovanile, come la sospensione del canone del wi-fi in biblioteca, un certo tipo di servizi culturali, soppressione degli abbonamenti ai quotidiani, solo per citarne alcuni". Ed ha, quindi, precisato: "Contestualmente però, il sindaco, non ha avuto nessuna remora ad aumentare spese superflue in altri settori, in modo abnorme ed ingiustificato come, ad esempio, per gli eventi estivi e natalizi, fra questi alcuni molto discutibili, con repliche inutili di spettacoli già visti e rivisti, i mercatini di Natale senza avviso pubblico, le giostre posizionate nella seicentesca piazza Orsini del Balzo". Scelte, quest’ultime, che per il coordinatore di Progettiamo Mesagne "sembrano tradire l’assunto di partenza ossia che non ci sono soldi. Meglio dire che ci sono, ma non per tutti". Soldi che potrebbero essere recuperati eliminando gli "sprechi. "La verità, a nostro avviso, è che non vi è nessuna volontà di andare a cercare nelle pieghe del bilancio i “veri” sprechi, le “vere” voci di spesa che andrebbero ridimensionate, come ad esempio le spese per le utenze degli immobili comunali, quelle per la gestione dei mezzi pubblici, consumo di carburante, riparazioni varie, per l’approvvigionamento dei materiali di consumo, le spese postali, le spese di cancelleria, eccetera". Infine Calabrese ha inviato il sindaco "di assegnare la delega del Bilancio ad altra figura, esterna o interna alla maggioranza, in modo che questa possa concentrarsi solo sul delicato settore del bilancio e quindi operando oculati tagli “chirurgici” alla spesa pubblica attraverso un serio controllo di gestione".