Mesagne. Prime curiosità sul Museo dei padri Carmelitani

Aprile 29, 2024 582
L'arcivescovo mons. giovanni Intini benedici gli ambienti del museo L'arcivescovo mons. giovanni Intini benedici gli ambienti del museo

Il 27 aprile 2024 è divenuta una pagina importante per la centenaria storia dei frati Carmelitani di Mesagne poiché in tale data è avvenuta la benedizione del museo dell’ordine Carmelitano da parte dell’Arcivescovo, mons. Giovanni Intini. Lo ha fatto alla presenza del provinciale della Provincia Napoletana dei Carmelitani dell'Antica Osservanza, padre Cosimo Pagliara, del sindaco Toni Matarrelli e, naturalmente, del priore del Santuario, nonché Basilica minore, padre Enrico Ronzini che ha raccolto il testimone dei suoi confratelli che all’inizio degli anni Novanta hanno raccolto e custodito quelle espressioni di memorie storiche-culturali che oggi permettono di riscoprire il cammino di fede della comunità, sia religiosa che laica, attraverso le varie generazioni. Oggetti e paramenti di particolare pregio che sono l’espressione creativa degli artigiani locali che hanno impresso il loro senso religioso e la devozione dell’intera comunità locale verso la Vergine del Carmelo. A fare gli onori di casa è stato padre Enrico Ronzini che nel suo intervento ha tenuto a sottolineare come è importante “fare memoria di chi ci ha lasciato i beni che abbiamo in questo momento che vanno consegnati, fruiti, giacché non è giusto che restino chiusi in una stanza. L’esperienza è iniziata nel 1990 nel ricordo di padre Ignazio Episcopo e padre Lorenzo Sansevero”.intini_mons._giovanni_con_padre_enrico_ronzini_e_don_pietro_de_punzio.jpg

Particolarmente coinvolto monsignor Giovanni Intini. “Grazie per questo invito a condividere con voi questo momento bello della storia di Mesagne e dell’intero territorio”, ha esordito il presule che si è soffermato sul “senso della benedizione di un museo che è, di fatto, il luogo in cui si custodisce la storia, che deve diventare laboratorio di cultura intesa come religiosa, sociale, scolastica, come vita di un popolo che si riconosce in alcune figure che diventano volano per incoraggiare queste iniziative”. L’arcivescovo ha tenuto, inoltre, a ricordare come i vecchi frati “erano ricchi di passione, di fede e di vita che forse noi oggi, uomini e donne tecnologici, abbiamo raffreddato. Ecco perché il museo è una occasione per riaccendere in noi questa passione per la cultura, per la vita, per il territorio, per il nostro popolo. E noi siamo fieri di questo. Però attenti poiché dobbiamo sempre lavorare per mantenere viva questa passione e questo amore per il territorio. E mi auguro che il museo diventi una ulteriore opportunità culturale per la nostra città di Mesagne e un luogo in cui incoraggiare i ragazzi a entrare in contatto con la vita di fede”. Il sindaco Matarrelli ha sottolineato come la benedizione del museo “è un momento felice per la nostra città. Il finanziamento di 800mila euro intercettato dai frati ci ha permesso di avere, tra le altre cose, un importante museo. E un grazie va al lavoro iniziato da padre Ignazio che ci ha permesso di avere oggi questa collezione di oggetti di fede. Inoltre, è un piacere comunicare che il museo dei frati Carmelitani è stato inserito nel Sistema urbano museale arricchendo la proposta culturale della nostra città che sul tema della cultura, è bene ricordarlo, ha fatto passi da gigante andando oltre le aspettative”. Il provinciale, padre Cosimo Pagliara, ha chiuso la celebrazione con una lettura teologia di un quadro di San Michele Arcangelo e della Vergine del Carmelo presente nella Basilica.

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