Redazione

Sarà Chris Torch a guidare il percorso di candidatura di Brindisi a Capitale italiana della Cultura 2027. Il progettista internazionale con base in Svezia è stato presentato questa mattina, alla presenza del sindaco della città, Giuseppe Marchionna, nel Tempio di San Giovanni al Sepolcro, uno dei monumenti più antichi e simbolici della città. Torch, un passato come attore e regista, fondatore di Intercult - unità indipendente di produzione per le performing arts -, a capo di Rjieka capitale europea 2020 e nel board di Matera 2019, è uno dei principali esperti a livello europeo di politiche culturali, di progettazione interculturale e di audience engagement. Torch ha ideato e coordinato diversi progetti europei di cooperazione culturale tra cui Hotel Europa (2000), SEAS (2004-2010) e CORNERS (dal 2011).

Attraverso un bando dello scorso aprile, il Ministero della Cultura ha invitato città, comuni e unioni di comuni a manifestare il proprio interesse entro il 3 luglio 2024, per poi presentare un dossier di candidatura dettagliato entro il 26 settembre 2024. Il dossier dovrà includere il progetto culturale, l’ente responsabile, una valutazione di sostenibilità e gli obiettivi specifici, con relativi indicatori di successo. Una giuria selezionata, composta da sette esperti indipendenti nei campi della cultura, dell’arte e della promozione territoriale e turistica, avrà il compito di valutare le proposte pervenute e di scegliere le dieci città finaliste. Queste ultime saranno poi sottoposte a un processo di audizioni pubbliche, che si terranno entro marzo 2025, per la selezione finale. L’iniziativa segue la recente designazione dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026, che si unisce a Pesaro e Agrigento, rispettivamente riconosciute per gli anni 2024 e 2025.

«La candidatura - ha detto il sindaco Marchionna durante l’incontro - consente di tracciare un nuovo corso di sviluppo urbano e culturale. Saranno tre i punti cardinali della progettazione: l’ascolto e la partecipazione, il porto e il mare, infine l’indirizzo della città verso forme di economia nuove rispetto alla legacy industriale tradizionale. Il masterplan che svilupperemo parte dal riconoscimento del nostro passato industriale e si propone di guidare la città attraverso una trasformazione che abbraccia le transizioni energetiche, digitali e ambientali, seguendo le coordinate dell’economia della conoscenza. Brindisi è in una posizione unica per mostrare come una città industriale del Novecento possa rivolgersi verso un futuro sostenibile e innovativo. Il nostro obiettivo è diventare un modello per il resto del Paese dimostrando come le sfide legate al declino industriale possano trasformarsi in opportunità di crescita culturale, sociale ed economica. La candidatura non è solo un segno di rinnovamento della città ma anche un manifesto paradigmatico. Con il sostegno della comunità e la regia di un esperto come Chris Torch, ci impegniamo a realizzare una visione che porti Brindisi a essere un esempio di resilienza, creatività e volontà di abbracciare il cambiamento».

Dunque, un progetto ambizioso che vuole disegnare una nuova visione della città e dei suoi spazi, a partire dalla trasformazione di un territorio post-industriale verso una nuova vocazione culturale, da definire e disegnare insieme alla comunità. Questo percorso pone un obiettivo concreto, un orizzonte temporale e restituisce un senso di ambizione a Brindisi. «La sfida per Brindisi - ha spiegato Chris Torch - non si limita a reinventarsi culturalmente, è un’occasione per ripensare la città nel cuore di una piattaforma innovativa. Da qui è passata tanta storia, le pietre ne conservano la memoria, ma Brindisi ha enormi potenzialità e uno spazio aperto grande quanto il suo porto nel quale far circolare idee e valori positivi. Il mare non è solo un luogo o un orizzonte che abbraccia la città. Il mare è un punto di vista perché ce l’abbiamo dentro. Siamo a un punto della storia nel quale bisogna ispirare il futuro, alimentarlo, accennarlo. L’incrocio tra tecnologia, ambiente e comunità è il design del futuro. La tecnologia non serve solo a digitalizzare l’esperienza culturale, ma deve renderla accessibile trasformando così il modo in cui i cittadini e i visitatori interagiscono con arte e cultura. L’ambiente è altrettanto cruciale: vogliamo che Brindisi sia un laboratorio a cielo aperto per le pratiche sostenibili, nel quale ogni attività dimostri il nostro impegno verso la tutela del patrimonio naturale e la promozione di un futuro ecologico. Infine, la comunità è il fulcro di questo progetto. Ascolteremo attentamente le voci dei cittadini di Brindisi integrando le loro idee e aspirazioni nella visione di futuro sulla quale vogliamo lavorare, quella diretta alla creazione di un ecosistema culturale inclusivo e accessibile, che faccia di Brindisi un modello in scala di una storia che supera i confini della città».

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Si chiude la stagione teatrale del Comune di San Vito dei Normanni organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese al teatro TEX, il teatro, creato all’interno del laboratorio urbano ExFadda. Il prossimo 11 maggio (inizio ore 20.00) il Comune di San Vito ed il TEX ospiteranno la restituzione finale della residenza creativa di danza del Gruppo Voluptas di Pablo Ezequiel Rizzo, tappa pugliese dell’artista nell’ambito di ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per le creazioni coreografiche | azione del Network Anticorpi XL, la rete italiana per la promozione e sostegno alla giovane danza d’autore alla quale il TPP aderisce dalla sua fondazione.

Info:

Costo del biglietto: 5 euro

tel. 320.8038588/377.4234662

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I biglietti sono acquistabili online e nei punti vendita Vivaticket

SEX.EXE
autore e coreografo PABLO EZEQUIEL RIZZO 

dramaturg Eliana Rotella 

musiche originali Adriano Fedele "Oscar Uaild" 

interpreti Alessandra Cozzi, Federica D'Aversa, Eleonora Gambini 

 

Prodotto da A.i.E.P. Ariella Vidach

Sostenuto da Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Akropolis di Genova e Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito di ResiDance XL 2024 - luoghi e progetti di residenza per le creazioni coreografiche, azione del Network Anticorpi XL

 

SEX.EXE intende creare una dimensione simbolica attraverso la costruzione di immagini archetipiche, tra danza, arte visiva, parola e tecnologia, per sollevare domande e riflessioni intorno al tema dell’oggettificazione del corpo. Partiamo da un’indagine coreografica sul tentativo di liberarsi da un’immagine fissa, imposta dall’esterno, di ciò che dovrebbe o meno essere rappresentato - e rappresentativo - di un corpo. Da secoli la restituzione visiva della nudità, così come della libera espressione corporea, è stata oggetto di manipolazione, censura, e dictat precisi su ciò che fosse legittimo o meno mostrare. La semantica della raffigurazione non è quasi mai stata di monopolio del corpo stesso, l’autoaffermazione e autodeterminazione di come rappresentarsi si sono sempre scontrate con il veto dell’occhio esterno e di una censura binaria, eteronormativa, casta quanto castigata.

La coreografia ha inizio con tre corpi nello spazio che esplorano una dimensione di movimento bidimensionale, prendendo spunto proprio dalle prime figure umane rappresentate, dalla scrittura geroglifica egiziana, alla tradizione dei vasi greci alle pitture rupestri, all’iconografia religiosa. Il corpo non esplode di e in se stesso ma rimane nel binario predestinato della raffigurazione, incarnando le limitate possibilità espressive di una sagoma i cui gesti sono solo e unicamente schiacciati in due dimensioni. La liberazione da questa imposizione arriva con la rottura delle traversate, con la ricerca di un’espansione tridimensionale, tesa ad una ricerca della propria individualità. Attraverso la scoperta della propria sensibilità, intesa come percezione del mondo attraverso i sensi, le sovrastrutture soccombono, in un processo trasformativo dove il sacro diviene profano e la rappresentazione del corpo diviene carne viva. Lo studio iconografico alla base della costruzione del movimento traccia una vera e propria storia dell'umanità partendo dalle prime raffigurazioni, il primo individuare come raffigurare l'umano, per arrivare alla proposta di una nuova prospettiva. Il corpo non è più schiacciato, censurato, definito e incasellato, ma riesce a esplodere nella propria complessità, molteplicità e libertà di espressione oltre la definizione e, in qualche modo, anche oltre l'identità definita come gabbia. SEX.EXE dunque non intende semplicemente restituire stereotipi perpetrati da secoli di narrazioni distorte, ma propone alternative di rappresentazione, attraverso una visione rinnovata del corpo al di là del binarismo di genere, dei ruoli e delle convenzioni.

 

Parte nel reparto di Pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi il progetto di Pet therapy “Un dogtor in corsia”, rivolto ai piccoli degenti. L’iniziativa è stata presentata oggi nella sala Francigena della direzione generale. Si tratta del primo progetto di interventi assistiti con animali realizzato nella Asl Brindisi a supporto dell’assistenza ospedaliera.

Sono intervenuti il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli, il direttore del Dipartimento di prevenzione Stefano Termite, il direttore facente funzione del Servizio veterinario Siav C Vito Magli, il direttore facente funzione di Pediatria Francesco Gallo e Sabrina Leonardi, dirigente medico della direzione sanitaria del Perrino.

Per il Centro Vir Labor di Carovigno che realizzerà il progetto, erano presenti il responsabile Teodoro Semeraro (coadiutore del cane), il medico veterinario esperto in Interventi assistiti con gli animali (Iaa) Giusella Massari, Alessandra Cretì e Mariateresa Sperini (coadiutori del cane), e due “aiutanti a quattro zampe”, i labrador Atena e Perla.

“Gli interventi assistiti con gli animali – ha spiegato Teodoro Semeraro – comprendono le Aaa, attività assistite con gli animali, come in questo caso, che hanno obiettivi di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione per promuovere il miglioramento della qualità della vita del fruitore dell'intervento e la corretta interazione uomo-animale. Rientrano negli iaa anche la terapia assistita con gli animali, finalizzata alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale e l’educazione assistita con gli animali, per promuovere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione e inserimento sociale delle persone in difficoltà”.  

Giusella Massari ha sottolineato che al progetto ‘Un dogtor in corsia’ lavora un’équipe multidisciplinare che va dal medico veterinario alla psicologa, dal referente di intervento ai coadiutori del cane. Questi ueuhanno Hanno lo scopo di sviluppare competenze attraverso la cura dell’animale, accrescere la disponibilità relazionale e comunicativa e stimolare la motivazione e la partecipazione”.

Gli aspetti sanitari e legislativi della Pet therapy sono stati evidenziati da Stefano Termite: “tutti i cani coinvolti nel progetto sono costantemente controllati da un medico veterinario, per garantire il benessere degli animali e dei piccoli pazienti. Le linee guida nazionali del 25 marzo 2015, la Legge regionale numero 24 del 18 ottobre 2016 con il regolamento attuativo numero 17 del 2019 - ha proseguito - sanciscono un punto di passaggio importante per quanto riguarda la visione dell’animale da compagnia, riconoscendone anche la valenza terapeutica nell’ambito di questo genere di interventi”. Per Sabrina Leonardi il progetto “rappresenta un esempio concreto di umanizzazione delle cure”; Francesco Gallo e Vito Magli si sono soffermati sui benefici per la salute derivanti dal legame uomo-animale, come testimoniato da numerosi studi: i bambini si troveranno a proprio agio e l’interazione produrrà effetti positivi dal punto di vista fisico e psicologico. I cani saranno dottori che aiuteranno i pazienti a guarire e a crescere”.

“Questo progetto – ha aggiunto Enzo Gigantelli – è un messaggio di civiltà. La malattia impone uno stato di sofferenza e solitudine e gli animali d’affezione portano un po’ di conforto ai piccoli pazienti che si trovano in questa situazione”.  Gli animali – ha aggiunto Loredana Carulli – “donano il loro affetto senza chiedere niente in cambio: noi abbiamo supportato l’iniziativa e loro faranno tutto il resto per il bene dei bambini ricoverati”.

“’Un dogtor in corsia’ – ha concluso Maurizio De Nuccio – potrà alleviare il disagio legato alla degenza, rendendo più sereno l’approccio dei piccoli pazienti con le terapie e con il personale sanitario. Ci auguriamo che questa esperienza diventi istituzionale e possa essere replicata anche in altri reparti”.dogtor_in_corsia_conferenza_stampa_11.jpg

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Ad Ostuni, presso il Parco Regionale delle Dune Costiere, ancora un importante evento dedicato alla tutela dell'ambiente e all'informazione dei cittadini sulle tematiche ambientali, organizzato da Domenico Pecere, referente locale dell'associazione Plastic Free. Un evento, che segue le linee guida del Patto Europeo per il Clima della Commissione Europea, di cui Domenico Pecere è Ambasciatore.

Si è trattato di una passeggiata ecologica, in cui il referente locale Plastic Free Domenico Pecere, e i docenti dell'Università del Salento Marco Sponziello e Giovanni Tarantino hanno discusso di quelle che sono le cause e gli effetti legati al cambiamento climatico, proponendo soluzioni concrete per dare realizzazione ad una sostenibilità ambientale di cui non è più possibile fare a meno. La guida turistica Giusy Errico, con la sua esperienza e competenza, ha accompagnato i partecipanti all'evento, alla scoperta delle meraviglie del Parco Regionale della Dune Costiere, raccontandone storia e suggerendo alcuni accorgimenti per tutelarne l'integrità.

Un evento co-organizzato da Plastic Free, con il patrocinio del Patto Europeo per il Clima, grazie all'iniziativa della Commissione Europea "Climate Walk".

Hanno partecipato il Parco delle Dune Costiere, la Pro Loco Ostuni Marina, l'Associazione Appia Traiana Francigena APS e la Scuola Primaria e dell'Infanzia Giovanni XXIII Ostuni. Media Partner dell'evento IN PUGLIA 24.

Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima e referente locale Plastic Free ha fatto presente come «Questo evento ha davvero superato le aspettative, con la partecipazione del doppio delle persone previste per una Climate Walk».

Ha spiegato Pecere «Abbiamo raccolto anche un grosso quantitativo di plastica, anche se oggi si trattava solamente di una passeggiata ecologica, in collaborazione con il Patto Europeo per il Clima, una Climate Walk che abbina le bellezze della natura incontaminata all'educazione all'ambiente, con un focus specifico sui cambiamenti climatici».

Ha proseguito «Il nostro obiettivo, come Plastic Free è quello di organizzare eventi, anche come quelli di oggi, in maniera costante, in modo da sensibilizzare soprattutto i bambini e i giovani, che rappresentano il futuro delle nostre generazioni».

Ha concluso Pecere «Ringrazio Plastic Free per il supporto tecnico e materiale. Un ringraziamento particolare va alla guida regionale Giusy Errico, che ci ha fatto scoprire i segreti del parco delle Dune Costiere».

Luigi Antelmi, referente Plastic Free per la provincia di Brindisi ha sottolineato come «C'è tanto bisogno di questi eventi informativi, perché l'abbandono dei rifiuti, considerando che già molti di questi arrivano dal mare, è diventato insostenibile per l'ambiente». Ha proseguito «Quotidianamente ingeriamo plastica attraverso le micro e nano plastiche, un problema che ci danneggia pesantemente».

La Giunta del Parco della Dune Costiere ha rimarcato come «Giornate come quella del 5 maggio, sono importanti, specie per i tanti bambini presenti con i loro genitori e la loro docente, che li accompagnava. Sono le nuove generazioni che avranno, domani, la custodia di questi luoghi che sono da volano per il territorio: luoghi che dovranno mantenere, per quanto possibile, la loro unicità».

Hanno poi ringraziato «L'associazione Plastic Free che ci ha voluto al loro fianco. Non è stata una semplice giornata di pulizia, ma una lezione in loco, tra mare, dune ed un vociare allegro e composto, su quelli che sono i cambiamenti climatici e ciò che ne consegue».

Domenico Greco, Presidente della Pro Loco Ostuni Marina si è mostrato soddisfatto, in quanto «La ProLoco ha patrocinato con molto piacere l'iniziativa "Climate Walk" organizzata dal nostro dirigente Domenico Pecere, Referente locale Plastic Free e Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima. L'evento ha visto anche la collaborazione della nostra dirigente Giusy Errico che ha svolto egregiamente il suo ruolo di guida turistica certificata regionale coinvolgendo i bambini e gli adulti presenti».

Ha concluso «Siamo sempre aperti nel sostenere iniziative lodevoli come questa per la tutela dell'ambiente e per la valorizzazione delle nostre bellezze naturali».

Entusiasta la guida regionale Giusy Errico «Penso che sia stata una giornata meravigliosa, per i bambini, ma anche per gli adulti che non conoscevano la realtà territoriale del Parco Regionale delle Dune Costiere, uno spettacolo della natura fantastico con colori bellissimi, uno scrigno da preservare. Dovremmo realizzare ancor più eventi del genere, coinvolgendo ancor di più le scuole.»

Michele Piccirillo, presidente dell'Associazione Appia Traiana Francigena APS, ha sottolineato «L'importanza di questa collaborazione tra associazioni, che unisce la tutela del patrimonio culturale legato alle vie di pellegrinaggio, come la Via Francigena, riconosciuta nel Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa, alla conoscenza offerta dagli esperti del clima, che hanno illustrato cause, effetti e soluzioni legate al cambiamento climatico».

Ha proseguito «Questo connubio vincente rappresenta un passo significativo verso la promozione di azioni coordinate per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e ambientale».

La Scuola Primaria e dell'Infanzia Giovanni XXIII Ostuni ha dichiarato «La nostra Scuola ha partecipato alla “Climate Walk“ iniziativa organizzata dall’ambasciatore europeo per il patto per il clima Domenico Pecere e referente Plastic Free. Una passeggiata ecologica per conoscere l’importanza dell’ambiente e come preservarlo dall’inquinamento dovuto ai rifiuti per la grande maggioranza di plastica e dagli effetti del cambiamento climatico. Grande soddisfazione di piccoli e grandi genitori e alunni della classe 2C, protagonisti di cittadinanza attiva. La scuola che ci piace».

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CIBUS: COLDIRETTI PUGLIA, SOS CIBO MADE IN ITALY; DAL SEMAFORO AI FAKE
I fronti ancora aperti in Europa che minacciano l’agroalimentare nazionale

L’olio extravergine di oliva come quello pugliese marchiato con il bollino giallo, etichette allarmistiche sul vino che dopo l’Irlanda arrivano anche in Belgio, esportazioni di frutta e verdura di IV gamma messe a rischio dalla direttiva sul packaging e prodotti importati dall’estero che diventano magicamente italiani grazie a minime lavorazioni. Sono questi gli attacchi al Made in Italy a tavola, denunciati da Coldiretti al Cibus di Parma, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma (Padiglione 8 Stand K024).

Dall’olio extravergine d’oliva ai formaggi fino ai salumi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori nutriscore che rischia di affermarsi in Europa, con i bollini allarmistici che, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali – afferma Coldiretti Puglia – con un grave danno per il sistema agroalimentare tricolore proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri. Alcuni gioielli del made in Italy a tavola sono classificati con la lettera “E” in rosso (il “rating” peggiore”) ma lo stesso olio extravergine d’oliva, riconosciuto da tutti come elisir di lunga vita, può vantare appena una “C” mentre bevande gassate e cibi ultraprocessati di cui spesso non è nota neppure la ricetta vengono promossi a pieni voti col bollino verde e la lettera “A”. Un rischio anche per la salute dei consumatori che la prossima Commissione Europea dovrà scongiurare definitivamente.

Nonostante i risultati ottenuti da Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles, dal ritiro della direttiva agrofarmaci alla semplificazione della Pac, solo per citarne alcuni, sono diversi i fronti ancora aperti che minacciano i record dell’agroalimentare italiano. Un esempio è il sistema Nutriscore, l’etichetta a semaforo che sembrava congelata, ma alla quale il Portogallo ha recentemente aperto le porte andando ad aggiungersi a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Un sistema sostenuto dalle multinazionali che penalizza prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, non fornendo informazioni ma facendo scattare l’allarme su alcuni prodotti per condizionare le scelte alimentari dei cittadini. E infatti vengono utilizzati i colori del semaforo, giallo, rosso e verde per indicare la salubrità dell’alimento, concentrandosi solo su alcune sostanze nutritive come zucchero, grassi e sale, ma senza tener conto delle quantità assunnofakeinitaly.jpegte.

Ma la nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno è chiamata anche ad assicurare maggiore trasparenza su quanto i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta su tutti i cibi in commercio. Al Cibus Coldiretti ha portato alcuni esempi dei prodotti scoperti nel corso della Mobilitazione al Brennero, dove diecimila agricoltori hanno verificato assieme alle forze dell’ordine il contenuto di tir e autobotti. Si va dai pomodori San Marzano olandesi alle cosce di maiale danesi pronte a diventare prosciutti tricolori, fino al formaggio che richiama le Alpi ma prodotto nel Nord Europa. Il tutto sfruttando la norma dell’ultima trasformazione prevista dall’attuale codice doganale dei cibi che permette ai prodotti esteri di diventare 100% italiani con lavorazioni anche minime.

Se l’azione Coldiretti ha salvato dalla scure bottiglie di vino e vasi per i fiori, resta in bilico l’ortofrutta di IV Gamma, dove il futuro di insalata in busta o confezioni di pomodorini è affidato a deroghe a livello nazionale. Il rischio è una miriade di posizioni differenti che potrebbe danneggiare soprattutto le esportazioni di frutta e verdura tricolore.

Rischia peraltro di allargarsi anche la follia delle etichette allarmistiche sul vino dopo che l’Irlanda ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea ad adottare sulle bottiglie di vino e birra avvertenze terroristiche che non tengono conto delle quantità e con il Belgio che ha annunciato l’intenzione di seguire la stessa strada.

Coldiretti si batte a tutti i livelli per frenare alcune storture Ue che minacciano il futuro dell’agroalimentare nazionale, facendo crollare la produzione e mettendo in contrapposizione agricoltura e ambiente, auspicando che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo le problematiche ancora aperte che pesano ancora sui bilanci delle imprese agricole europee, ma anche affermando i principi della reciprocità delle regole e della trasparenza verso i cittadini su quanto portano in tavola. Un obiettivo che Coldiretti sostiene con una grande raccolta di firme per una legge di iniziative popolare che imponga l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue.

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“FERMATEVI”, questa è la richiesta che da più parti del mondo si leva, unanime contro le guerre, tutte le guerre, quelle vicine e quelle lontane, quelle conosciute e quelle dimenticate.

Con questa esortazione le Associazioni, la Chiesa locale e la Vicaria, riunite nel collettivo “Mesagne for Peace”, promuovono una iniziativa cittadina dandosi appuntamento sabato 11 maggio alle ore 19:30 presso la Villa Comunale, per dare avvio ad una Marcia di testimonianza ed impegno per la pace, contro tutte le guerre che attraverserà le vie cittadine consegnando alla massima rappresentanza locale, al Sindaco, una richiesta di mobilitazione per la pace.

La Marcia si concluderà presso il sagrato della Chiesa Matrice con un momento di riflessione collettiva su due questioni alle quali non sappiamo dare risposta: perché sta fallendo la diplomazia e quali sono gli interessi che muovono i conflitti militari.

Tante e diverse le realtà associative e parrocchiali aderenti che parteciperanno con un’unica Bandiera: quella della Pace.

Conservando la memoria storica sulle sofferenze, distruzioni e miseria provocate dai passati conflitti, rinnovata dalle atrocità delle attuali guerre, intendono costituire un Tavolo permanente per la Pace e la giustizia, nella consapevolezza che il processo di costruzione della pace abbia bisogno di tutti e che la dignità di ogni essere umano è principio primo e inalienabile.

La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.

                                                                        Il collettivo “Mesagne for Peace”

                                                                             

Il regista Tonio De Nitto, l’attrice Monica Morini, lo scrittore e professore Giancarlo Visitilli sono alcuni degli ospiti della prima programmazione della nuova biblioteca. Il Mediaporto di Brindisi comincia il suo viaggio nel mondo delle storie, dei libri, della ricerca più sensibile legata alla narrazione con un cartellone di eventi che traccia già una rotta che guarda lontano.


Si tratta di un ricco cartellone frutto della sinergia tra Regione Puglia, Polo BiblioMuseale di Brindisi, Provincia di Brindisi, Teatro Pubblico Pugliese e Santa Teresa spa, e che si affianca alle altre azioni di sistema che sono in corso in questi mesi tra le quali, la principale, la creazione del Ministero dei Sogni, l’osservatorio di innovazione culturale ed educativa che proprio in questi mesi muove i primi passi.


QUESTO MARE È PIENO DI VOCI E QUESTO CIELO PIENO DI VISIONI è il titolo visionario del cartellone che attraversa già alcuni campi della ricerca che il Mediaporto intende sviluppare.

Si comincia il 14 maggio con l’incontro TUTTE LE STORIE DEL MONDO. Protagonisti il regista Tonio De Nitto e l’attore Fabio Tinella, autori con Factory Compagnia Transadriatica di una delle più interessanti ricerche nazionali sul teatro con persone con disabilità. Racconteranno nell’incontro proprio di questa ricerca a conclusione della più partecipata rassegna di teatro per le nuove generazioni che si svolge in città da oltre due anni.

A Monica Morini invece, autrice e attrice fondatrice della Casa delle Storie di Reggio Emilia e curatrice da anni del Festival Reggio Narra, è assegnato nell’incontro del 17 maggio il compito di inaugurare nel Mediaporto il cammino sulla lettura ad alta voce, come esperienza di incontro, benessere, scoperta dell’altro, ma anche della tenerezza, della cura, della vita delle parole.

 

Il 22 maggio è la volta dello scrittore e professore Giancarlo Visitilli, una vita dedicata a raccontare il mondo dei ragazzi, delle loro fragilità, dei loro amori senza misura con una profondità con pochi pari in Italia. Al Mediaporto, Visitilli sarà ospite di un incontro dedicato al tema quanto mai attuale del benessere a scuola: si può essere ancora felici a scuola? Sarà un dialogo aperto, senza mezze misure e schietto tra adulti e ragazzi.


Ecco il programma completo a seguire: martedì 28 maggio, PATTO PER LA LETTURA, l’incontro della rete cittadina, scolastica, istituzionale, bibliotecaria e informale dei lettori di Brindisi in collaborazione con il Comune di Brindisi; mercoledì 29 maggio, PER UN PUGNO DI LIBRI… generazione Z, la finale del gioco a quiz sui libri per ragazzi più divertente della Città in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Santa Chiara di Brindisi; la bella collaborazione con il FESTIVAL DELLE LETTURE IN MOVIMENTO – BRINDISI LEGGE, il primo importante festival sulla promozione della lettura ad alta voce condivisa di Brindisi che ridisegna la città su una mappa di letture, libri, storie e promosso da CEPELL, Comune di Brindisi, Case di Quartiere Brindisi, Palazzo Guerrieri e ancora PAESAGGIO MARINO, PAESAGGIO COSTIERO, PAESAGGIO PORTUALE, la mostra per tutto il mese di maggio presso gli spazi del Mediaporto degli elaborati del concorso di disegno rivolto agli studenti nell'ambito del tema proposto dalla Federazione Italiana degli Amici dei Musei – FIDAM e in collaborazione con AMICI DEI MUSEI Brindisi.

Un programma per tutti e per tutte le età, un progetto culturale curato da Luigi D’Elia, consulente per Santa Teresa spa e al servizio del sistema istituzionale della nuova biblioteca che comincia a caratterizzare il Mediaporto come “porto della parola” e del suo potere trasformativo.



TRANSUMANZA: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA ANTICA PRATICA IN PUGLIA; A MAGGIO GREGGI IN VIAGGIO PER STAZIONI DI POSTA

Al via la transumanza in Puglia, dichiarata patrimonio dell’Umanità dal Comitato intergovernativo dell’Unesco, una grande opportunità di tutela e promozione dell’antica pratica ancora viva sul Gargano. E’ quanto annuncia la Coldiretti Puglia nel sottolineare il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta".

La transumanza avviene a maggio – spiega Coldiretti Puglia  - perché gli animali hanno bisogno di partire, avvertono il caldo, lo patiscono, abbisognano di temperature più fresche dell’alpeggio. Sul Gargano il viaggio dura 4 giorni con 3 soste per riposare a San Paolo Civitate, Santa Croce di Magliano, Ripalimosani e Frosolone. Restano a casa solo gli animali più piccoli, perché non ce la farebbero. La transumanza si snoda attraverso i vecchi tratturi de L’Aquila-Foggia, il famoso ‘tratturo del re’, incrociato a San Paolo di Civitate, del Celano-Foggia e del Lucera-Castel di Sangro, con tratturelli e bracci tratturali da raccordo e tratti di strade statali, provinciali e comunali”. Per questo il camminamento è scortato dalla Polizia stradale preallertata, perché la mandria invade le strade, ricreando scenari da amarcord, aggiunge Coldiretti.

Il riconoscimento Unesco tutela un’attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché – continua la Coldiretti – si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità del territorio, dalla rustica pecora sarda alla pecora Sopravissana dall’ottima lana, dalla Brogna con testa e gli arti privi di lana alla pecora Comisana con la caratteristica testa rossa, dalla gigantesca Bergamasca fino a quella massese dall’insolito manto nero che rappresentano un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione.

La transumanza conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia – aggiunge Coldiretti Puglia - in un momento di difficoltà per gli allevamenti ed il settore zootecnico, un mestiere ricco di tradizione, ma molto duro con gli allevatori che accompagnano per lunghi percorsi tra gli antichi tratturi le mandrie che beneficiano di clima, alimentazione e uno ‘stile di vita’ tornato alle origini.

A pesare sono i bassi prezzi pagati ai pastori, il moltiplicarsi degli attacchi degli animali selvatici dai cinghiali ai lupi, la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per nazionali ma anche la deriva del cibo sintetico, con Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione, con la Coldiretti che sta dando battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci si può fare mangiare.

Per quanto riguarda la carne da laboratorio ad esempio – aggiunge la Coldiretti – la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore e non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato.

La sostituzione del cibo naturale coltivato nei campi con quello creato in laboratorio attraverso chimica e bioreattori mette in pericolo il made in Italy a tavola a partire proprio dalla Dieta Mediterrenea – conclude Coldiretti - giudicata universalmente come la migliore soprattutto dal punto di vista della salute dell’organismo. Un primato che trova un riscontro pratico nel fatto che l’alimentazione degli italiani basata sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale.

Ma a pesare c’è anche il massiccio consumo di suolo che ha ridotto drasticamente gli spazi e i tradizionali percorsi usati proprio per la transumanza delle greggi con pesanti ripercussioni sull’economia nazionale ma anche sull’assetto ambientale del territorio perchè quando un allevamento chiude si perde – conclude Coldiretti Puglia – un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni.

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Successo nazionale per il Piccolo cinema “Ken Loach” inaugurato a Mesagne solo qualche giorno fa e gestito interamente dai ragazzi. Una perla di cultura che gratifica il titolo di “Mesagne prima Capitale della Cultura di Puglia”, assegnatole lo scorso anno dalla Regione Puglia. Prima il progetto e poi la realizzazione nascono all’interno del Meff School Lab, giunto alla sua terza edizione, in cui si sviluppa il percorso formativo di cinema dedicato alle scuole secondarie di primo e secondo grado del Meff, il Messapica Film Festival, giunto alla sua sesta edizione, che si svolge a Mesagne nel mese di luglio. In progetto è nato nel solco della formazione al linguaggio audiovisivo che Floriana Pinto e Simone Amendola, fondatori di Blue Desk, realizzano in tutta Italia da quindici anni. “Durante il Meff – ha spiegato Floriana Pinto - i ragazzi gestiscono il Meff Young la prima arena cinematografica gestita da teenagers e hanno aperto un canale Instagram - Meff School Lab -, in cui recensiscono film, scrivono i video, li girano e li montano loro stessi”.piccolo_cinema_la_saletta_cinematografica_ken_loach_1.png

“L’arena Meff Young costituisce il progetto propedeutico al Piccolo Cinema dove i ragazzi sono diventati gestori di un’arena cinema, gratuita, aperta a bambini, ragazzi e genitori. Hanno ricoperto tutti i ruoli organizzativi e creativi, invitato ospiti a dialogare con loro”, ha aggiunto Simone Amendola. Solo lo scorso anno sono stati ospiti del Meff il regista Massimiliano Bruno, gli attori Mariachiara Di Mitri e Andrea Venditti, il produttore di “Notte prima degli esami”, Gianandrea Pecorelli e l’esperta di economia dei media, Federica D’Urso. Nel cortometraggio realizzato lo scorso anno, raccontano la storia di un gruppo di ragazzi che spinti dalla voglia di riportare il cinema nella loro città, decidono di impegnarsi in prima persona e chiedono al sindaco di aiutarli: se dimostreranno di essere capaci e di trovare tutto il necessario il Comune metterà a disposizione uno spazio. I ragazzi riescono a trovare quello che serve e il cinema torna a vivere. Dal corto però si passa alla realtà perché si fanno promettere davvero dal sindaco Toni Matarrelli di mettere a disposizione un luogo se avessero dimostrato di essere in grado di allestire e gestire un cinema. Il 27 Aprile scorso il sogno si avvera con l’inaugurazione del “Piccolo Cinema Ken Loach”, dedicato al famoso regista inglese che ha promesso di venire a Mesagne quanto prima, nella centralissima piazza Criscuolo nel cuore della città barocca. Purtroppo la nota negativa è che la città di Mesagne non ha più un suo cinema, salvo l’esperienza di qualche mese che fa Carmelo Grassi nel teatro comunale proiettando film di prima visione. “Mesagne – ha sottolineato Floriana Pinto - ha avuto delle sale cinematografiche in passato, ma i nostri ragazzi le conoscono solo dai racconti di nonni e genitori. Tra l’altro è questa la riflessione dai cui si è partiti per realizzare il cortometraggio “La tessera mancante” all’interno del Meff School Lab lo scorso anno e che è stato il motore per il Piccolo Cinema”.

La crisi delle sale non ha risparmiato e non risparmia nessuno, né il piccolo centro né la grande città. “A Roma dove vivo – ha proseguito la professoressa -, il numero di cinema che hanno chiuso è impressionante. Con la differenza che in una grande città hai comunque la possibilità di avere una serie di sale più o meno lontane da casa. Per i mesagnesi è diverso, bisogna andare in un’altra città, a Brindisi, e per quanto la percorrenza sia breve, comporta comunque un’organizzazione e una spesa in più. Quello che abbiamo cercato di fare con i ragazzi è quello di rendere il Piccolo Cinema un posto che si avvicina di più ai cineclub di un tempo dove si respirava la passione per il cinema e dove si poteva stare tutti insieme a parlare del film che si era appena visto. Principi in cui si riconoscono e che hanno trovato nella filmografia di Ken Loach, il regista cui il cinema è dedicato”.

Ken Loach è un famoso regista inglese che ha all’attivo numerosissimi film. Il prossimo 17 giugno compirà 88 anni e non è escluso che possa festeggiarli proprio a Mesagne giacché il regista ha promesso di venire nella prima città d’Italia che gli ha titolato un cinema, anche se per ragazzi. Loach nasce in una famiglia di operai e crescendo decide di studiare legge presso la prestigiosa università di Oxford. È qui che inizia ad abbracciare l’idea di impegnarsi nel mondo cinematografico. Negli anni ’60, dopo aver fatto l’attore e il regista nella Bbc, fonda una società con Tony Garret producendo diversi documentari. Nel 1968fonda una società cinematografica tutta sua, la Kestrel film, con la quale inizia a produrre film con sfondo sociale e politico tutti suoi. Nel 1967 esordisce come regista con il film “Poor Cow”. Successivamente è impegnato sul piccolo schermo per poi ritornare negli anni Ottanta al grande cinema producendo “Black Jack”. Tra i vari premi ricevuti meritano di essere ricordati le due Palme d'oro vinte al Festival di Cannes nel 2006, per Il vento che accarezza l'erba, e nel 2016 con Io, Daniel Blake, il Pardo d'onore al Festival di Locarno nel 2003 e il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia nel 1994. Tra i suoi ultimi lavori si ricorda “The Old Oak” del 2023, Sorry we missed you” del 2019, “Io Daniel Blake” del 2016, “Jimmy’s Hall” del 2014 e “La parte degli angeli” del 2012.

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La programmazione cinematografica di Palazzo Roma di Ostuni prosegue con un nuovo e atteso film: “Sei fratelli“ di Simone Godano. Il film sarà in programmazione da venerdì 10 a domenica 12 maggio, alle ore 18:30 e alle ore 20:30.

La storia narrata è quella di una famiglia che si ritrova in occasione di uno spiacevole evento: il funerale del padre Manfredi. A salutare il capostipite ci radunano così Marco (Riccardo Scamarcio), Guido (Adriano Giannini), Leo (Gabriel Montesi), Gaelle (Claire Romain) e l’adolescente Mattia (Mati Galey), fratelli nati da tre diverse madri.
I 5, che non hanno mai avuto un buon rapporto, scopriranno - durante la lettura del testamento - di avere anche una sorella maggiore: Luisa (interpretata da Valentina Bellè).

Per Manfredi, che ha sempre fatto come gli pareva, compreso sposare tre donne diverse e avere (almeno) un'amante, è perfettamente in carattere non aver informato i fratelli dell'esistenzaa di Luisa. 
I sei litigano fra di loro e trovare un'intesa su come gestire l'allevamento di ostriche che hanno collettivamente ereditato, e che il padre ha trasformato in una utopistica coltivazione di perle, non sarà facile. 
Ci saranno discussioni e rappacificazioni, intese e ostilità...Ma l'occasione sarà buona per ciascun di loro per sfogare le proprie frustrazioni sull’altro e trovare il coraggio di guardarsi dentro.