Redazione

I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto un 35enne ugandese, per resistenza a pubblico ufficiale. In particolare i militari operanti  intervenivano, a seguito di richiesta telefonica, presso un bar del centro di Mesagne ove lo straniero in persistente stato di agitazione non raccoglieva l’invito dei gestori dell’attività commerciale di uscire dal locale pretendendo di essere servito di alcolici. Solo all’arrivo degli operanti l’extracomunitario usciva all’esterno e quest’ultimi nel tentativo di controllarlo e identificarlo ricevevano continue ingiurie, minacce e spintoni. Prontamente bloccato e posto in sicurezza l’aggressore è stato condotto presso la locale Stazione per gli accertamenti del caso. L’uomo il 6 ottobre 2018 e il 9 gennaio 2020 si è reso responsabile dello stesso reato nei confronti di altri operatori di polizia.

L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, è stato rimesso in libertà.

I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto DISTANTE Cosimo Francesco e PASIMENI Daniela, conviventi, entrambi del luogo, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, a seguito di perquisizione presso l’abitazione di proprietà della donna, i militari hanno rinvenuto, occultati, tre involucri in cellophane e precisamente nella cassaforte della camera da letto, 12,4 grammi di cocaina, in un pensile della cucina 14,8 grammi di cocaina, nel bagno 9,2 grammi di sostanza da taglio, vario materiale utile per la pesatura e il confezionamento e la somma di 320 euro in contanti, il tutto sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati tradotti presso l’abitazione in regime degli arresti domiciliari.

Bene l’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova per un intervento risolutivo d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali, in collaborazione con la Regione Puglia, per le necessarie deroghe ai vincoli paesaggistici per l’espianto di ulivi ed il reimpianto di culture arboree diverse dai soli ulivi resistenti. E’ il plauso di Coldiretti Puglia a quanto anticipato dal Ministro Bellanova durante la visita in Salento alla cantina Cantele Vini di Guagnano.

La diversificazione, infatti, è ancora al palo – denuncia Coldiretti Puglia - con le domande di impianto di colture diverse dall’ulivo, come il vigneto, regolarmente bocciate dalle commissioni paesaggistiche per ‘salvaguardare la matrice olivetata’, mentre il Salento muore di burocrazia e arde per gli ulivi secchi e le sterpaglie nei campi ormai abbandonati.

“La liberalizzazione dei reimpianti con l’adeguata diversificazione colturale è un passaggio fondamentale – ha ribadito il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele al Ministro Bellanova - per una ricostruzione efficace dal punto di vista economico e paesaggistico, puntando oltre che sulle due varietà resistenti di ulivo, sempre con il supporto della scienza, su altre varietà tipicamente mediterranee, perché bisogna ridare agli agricoltori le chiavi delle loro aziende e il loro futuro, attraverso i reimpianti, gli innesti e la sperimentazione, privilegiando tutte le piante ospiti appartenenti a varietà per le quali vi sia una evidenza scientifica, anche se non definitiva, su tolleranza e resistenza al batterio.

“E’ essenziale dopo tanti anni il coordinamento fra le parti dello Stato – ha ribadito il presidente Cantele - perché anche le risorse del Piano di Rigenerazione destinate alla diversificazione risultano così bloccate, con il rischio di andare in fumo senza i necessari provvedimenti ordinamentali nazionali, vanificando progettualità e finanziamenti per la diversificazione delle filiere agroalimentari”.

BELLANOVA CANTELE SU XYLELLASenza deroghe ai vincoli nazionali paesaggisti, idrogeologici e di qualunque altra natura agli espianti per l’area infetta delle zone ormai distrutte dal batterio – aggiunge Coldiretti Puglia – la provincia di Lecce è ingessata e destinata a morire di burocrazia, prima ancora che di Xylella.  

Plauso del presidente Cantele all’accelerata impressa dal Ministro al Piano per la Rigenerazione olivicola da 300 milioni, con l’approvazione dei decreti attuativi, e la necessità di “una stretta al finanziamento per le attività di ricerca dei laboratori, monitoraggio e campionamento grazie ai 10 milioni stanziati dal Piano”, ha chiesto Cantele.

Solo nell’area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata a Locorotondo “i fondi UE per monitoraggi e test di campionamento 3 milioni di euro per tutto il territorio italiano e per altri 7 patogeni della stessa categoria, sono solo briciole. Il monitoraggio visivo non basta certamente, come è ormai evidente, perché serve il campionamento anche di piante malate ma ancora asintomatiche, perché non presentano alcun segno di disseccamento evidente”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Sono saliti a 1,6 miliardi i danni provocati dal diffondersi della Xylella fastidiosa – ricorda Coldiretti Puglia - il batterio che provoca il rapido disseccamento dell'olivo, che avanza inesorabilmente in Puglia dove è comparsa per la prima volta nell’ottobre del 2013, quando fu data la prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo.

“In sei anni si sono susseguiti errori regionali, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio e dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi  - ha consluso il presidente Cantele - ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione”.

La diffusione della Xylella Fastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l’espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro – conclude Coldiretti Puglia - sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) sulla valutazione dell'impatto di Xylella fastidiosa pauca sull’olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna, studio realizzato nell'ambito del Progetto H2020 POnTE da un team multinazionale di ricercatori guidato da economisti dell'Università di Wageningen (Olanda).

Dopo circa 90 giorni dalla loro morte resta ancora avvolta dal mistero la morte di quattro cani avvenuta nel giardino dell’ex casa del pellegrino, attigua al Santuario della Misericordia di Mesagne. I risultati dell’autopsia hanno escluso l’avvelenamento da topicida, ma non hanno dato risposta sulla causa della morte. Forse altri e costosi esami che il Comune avrebbe potuto eseguire presso un laboratorio zootecnico italiano specializzato avrebbe risolto il mistero. Purtroppo, così non è stato e la vicenda resta una cold case. Ad eseguire l’autopsia, per conto del servizio Veterinario dell’Asl di Brindisi, è stato il dottor Maurizio Marra, valido e apprezzato professionista mesagnese. Il medico ha, innanzitutto, escluso che i pelosi possano essere stati avvelenati da sostanze chimiche utilizzate dagli agricoltori nei campi. “Le ricerche effettuate su alcune sostanze tossiche, molto diffuse in agricoltura, hanno dato esito negativo”, ha spiegato il veterinario, Maurizio Marra, che ha seguito l’autopsia sui quattro cani trovati morti alla fine dello scorso mese di maggio. “Purtroppo – ha continuato Marra – la limitatezza delle indagini sta nel non indagare sulla presenza di sostanze tossiche di ultima generazione che non rientrano nelle tabelle generali eseguite dall’istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata”. Accertamenti, quindi, che hanno escluso alcune ipotesi, come quella dell’avvelenamento da topicida, ma non hanno dato certezza alla tanta gente e ai volontari che hanno preso a cuore la morte di questi cagnolini divenuti i beniamini di coloro che andavano a pregare nel santuario. Tuttavia, il dottor Marra ha precisato che “non si può escludere l’avvelenamento e nemmeno l’infezione da patogeni”. Per avere risposte certe sulla causa del decesso dei pelosi bisognava approfondire gli accertamenti presso il centro specializzato in veleni presente a Genova, ma il Comune di Mesagne, evidentemente, ha ritenuto di non eseguire tali analisi. Lo screening completo delle sostanze tossiche avrebbe permesso di determinare con certezza l’anomala morte dei quattro cani grazie all’individuazione della molecola tossica. Resta, quindi, irrisolto il giallo legato alla morte di Odone, Lucky, Spillo e Bianchina. Il quinto cane presente nell’area e scampata miracolosamente alla morte, Pallina, fu subito adottata. A un punto morto le indagini, partite sulla denuncia di alcune persone che facevano footing in quella zona, che avrebbero visto un signore che dava da mangiare ai cani. Difficile pensare a una morte naturale dei 4 pelosi. Solo esami approfonditi avrebbero svelato il giallo della morte, ma il Comune non ha inteso eseguirli. 

Grande acquisto del Mesagne Calcio, il presidente Todisco ha regalato a mister Calabrese un vero e proprio pezzo da novanta per la categoria. 
Fabio Di Santantonio è un giocatore dal curriculum importante. 
Ha vestito le maglie del Boys Brindisi, Francavilla, Potenza , Casarano, Galatina , Maglie , Copertino, Taurisano , Racale, Leverano. 
Giocando e segnando tanto nella sua lunga carriera, più di 200 reti messi a segno, risultando sempre tra i migliori giocatori a fine stagione, non solo della propria squadra, ma di tutto il campionato. 
I suoi gol  vengono ancora ricordati, perché realizzati con pregevole eleganza, un mix di fantasia e sregolatezza, che ha incantato in qualsiasi categoria abbia giocato, serie D, Eccellenza, Promozione. 
Tante le soddisfazioni personali ma tante i successi di squadra ottenuti.
Fabio è un ragazzo che si fa voler bene da tutti all'interno dello spogliatoio e riesce ad arrivare nel cuore dei tifosi, non solo grazie alle sue formidabili doti tecniche, ma anche per la sua umanità caratteriale. 
A Mesagne Di Santantonio può essere definito il Re del calcio, avendo vestito la maglia gialloblu già dal lontano 2006, e per altri anni, vincendo diversi campionati di Promozione, la salvezza nel campionato di Eccellenza, ma soprattutto con un suo gol a tempo scaduto, ha regalato per la prima volta alla città di Mesagne la Coppa Puglia. 
 
Le sue caratteristiche :
Il calciatore brindisino ricopre il ruolo di seconda punta e possiede tutte le caratteristiche del classico “10”, anche se nel corso della sua carriera ha anche ricoperto all’occorrenza i ruoli di esterno d’attacco e falso nueve.
Abile tecnicamente, dotato di una classe sopraffina e di un'ampia visione di gioco, preciso e potente nei calci piazzati. 
 
Le sue parole :
"Sono contentissimo per questo ritorno a Mesagne, voglio metterrmi subito a disposizione della squadra per fare un buon campionato. 
Sono molto legato a questa città, che mi ha sempre dato tanto. 
Voglio continuare a regalare gol ed entusiasmo a questa tifoseria". 
 

Continuano i controlli del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Brindisi, in collaborazione con le Forze di Polizia, coordinate da Prefettura e Questura. In questa fase l’obiettivo sono i centri storici e gli stabilimenti balneari.

“I cittadini - dice Stefano Termite, direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl - si sentono rassicurati dalla presenza di forze dell’ordine e personale sanitario, perché è il segno di un’attività di vigilanza sulla loro salute e una garanzia che le regole anti-Covid vengano rispettate. La nostra attenzione - continua - è rivolta a tutte le situazioni in cui si possono verificare assembramenti. L’obiettivo è quello di ricordare che le mascherine vanno sempre utilizzate, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza, e che i gestori dei locali devono controllare la temperatura all’ingresso e mettere a disposizione gel sanificanti e mascherine per chi ne sia sprovvisto”.

Prosegue anche la sorveglianza epidemiologica per coloro che rientrano dalle vacanze. In particolare, il Sisp è impegnato nell’esecuzione dei tamponi ai pugliesi che tornano da Grecia, Croazia, Malta e Spagna, o a chi proviene da paesi extra Schengen, da regioni italiane ed europee ad alta diffusione del virus.

“Da una settimana – continua Termite - abbiamo attivato il drive-through del Perrino, al varco 3, ingresso fornitori, dedicato a coloro che hanno un’autovettura e possono raggiungere autonomamente l’ospedale: finora sono stati eseguiti con questa modalità circa 500 tamponi. A un soggetto positivo, sintomatico o contatto stretto di caso confermato, invece, il tampone viene eseguito a domicilio”.

Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 28 agosto 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.226 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 52 casi positivi: 20 in provincia di Bari, 6 nella provincia BAT, 3 in provincia di Brindisi, 15 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto.

NON sono stati registrati decessi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 297.585 test.

4.028  sono i pazienti guariti.

684 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.268, così suddivisi:

1.765 nella Provincia di Bari;

429 nella Provincia di Bat;

705 nella Provincia di Brindisi;

1.352 nella Provincia di Foggia;

667 nella Provincia di Lecce;

309 nella Provincia di Taranto;

38  attribuiti a residenti fuori regione (1 caso è stato eliminato dal database);

3 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

^^^^^^^

DICHIARAZIONI DEI DG DELLE ASL

Dichiarazione del DG della Asl Bari, Antonio Sanguedolce: “Il bollettino epidemiologico registra oggi 20 casi di positività al SARS-COV- 2 in provincia di Bari, di cui 10 sono contatti stretti di soggetti già individuati dal nostro Dipartimento di prevenzione, 2 rientri dalla Sardegna, e altri 3 casi sui quali sono state attivate le procedure standard di sorveglianza e di tracciamento. Il resto dei positivi fa riferimento a soggetti sintomatici presi in carico dai pronto soccorso delle strutture ospedaliere ASL. Per 10 casi è stato necessario il ricovero in ospedale”.

Dichiarazione del DG della Asl Bat, Alessandro Delle Donne: “Sono 6 i casi registrati oggi nella provincia Bat: si tratta di una famiglia di 5 persone proveniente dalla Sardegna e di un altro caso su cui sono in corso le indagini”.

Dichiarazione del Dg Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone: "Con riferimento ai 3 casi registrati oggi, uno riguarda una persona sottoposta a tampone in previsione di un intervento chirurgico, il secondo è un contatto stretto di un caso già accertato. Il terzo presentava sintomi che indicavano una possibile infezione ed è stato sottoposto al tampone".

Dichiarazione del Dg Asl Foggia, Vito Piazzolla: “in data odierna, in provincia di Foggia, si registrano 15 nuovi casi di persone positive al Covid19. Si tratta di 2 cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale; 9 contatti stretti di casi già individuati e tracciati dal Servizio di Igiene aziendale; 1 rientro dalla Spagna; 1 rientro dalla Sardegna; 2 persone individuate durante le attività di screening. Continuano, intanto, le attività di indagine epidemiologica e di sorveglianza attiva delle persone in quarantena".

Dichiarazione del Dg Asl Lecce, Rodolfo Rollo: “I 3 casi registrati oggi dal Dipartimento di prevenzione riguardano due residenti in provincia di Lecce rientrati dalla Sardegna e un altro residente su cui è in corso l’indagine epidemiologica”.

Dichiarazione del Dg della Asl Taranto Stefano Rossi: “I cinque casi positivi sono riconducibili a persone provenienti dalla Sardegna o parenti stretti di soggetti provenienti dalla Sardegna, comunque casi di contatti già registrati. Proprio per questo, il dipartimento di prevenzione ha intensificato, aumentato, la presenza di medici e specialisti sul territorio al fine di prevenire in tempi rapidi eventuali aumenti di casi o focolai”.

Entusiasmo, concretezza e partecipazione. Si può sintetizzare con questi termini la serata di presentazione ufficiale del candidato sindaco di Latiano, avv. Claudio Ruggiero, e dei componenti le forze politiche della coalizione che si è svolta ieri, 27 agosto, nel piazzale del mercato. La numerosa partecipazione di cittadini ad un evento, gestito secondo tutte le normative anti-contagio da Coronavirus, ha dato la carica per continuare in una campagna elettorale estiva per il rinnovo del Consiglio comunale. Sul palco si sono alternati i rappresentati delle liste a sostegno della candidatura di Claudio Ruggiero ad iniziare da Latiano Protagonista, conSenso Civico, Saremo Noi e sìAmo Latiano per spiegare il progetto politico di cambiamento della città. Per tutti la scelta di Claudio Ruggiero è una opportunità per una Latiano che vuole diventare protagonista nel territorio provinciale e regionale. La coalizione è formata da tanti giovani, donne e uomini capaci e coerenti che si sono messi a disposizione di un progetto politico alternativo alle altre proposte in campo.

“Da adesso in poi c’è solo Latiano – ha esordito Claudio Ruggiero -. È giunto il momento di girare pagina nella storia della nostra città. La competizione elettorale di quest’anno è tra Claudio Ruggiero e quei personaggi che hanno ipotecato, con le loro scelte di cambio di casacca, il futuro della nostra città. Non ci sono alternative politiche ai nostri progetti di futuro e speranza. Insieme daremo a Latiano una occasione nuova”.

Poi l’idea di porre maggiore attenzione all’agricoltura martoriata dalla presenza della xylella. “Ci impegneremo per trovare opportunità di sviluppo per l’agricoltura – ha affermato Ruggiero -. L’economia della nostra città è fortemente ancorata all’agricoltura, se cresce può diventare volano di sviluppo per altri settori come edilizia, l’artigianato e il commercio”.

Ruggiero nel suo discorso ha fatto riferimento ai giovani. “Dobbiamo lavorare affinché i nostri giovani non abbandonino più le loro radici andando fuori dal contesto regionale. Non consentirò più a nessuno che Latiano venga ulteriormente maltrattata, martoriata e bistrattata. La nostra città ha bisogno di essere ricostruita poiché in questi ultimi anni l’Amministrazione non è riuscita a presentare alcun progetto a finanziamento. Non vi chiedo di votare per me – ha concluso il candidato sindaco -, ma di farlo per voi stessi. Se volete che a Latiano non si continui più a respirare quell’aria di rassegnazione come se tutto fosse predeterminato, se volete un vero cambiamento occorre votare per Claudio Ruggiero. Da adesso in poi Latiano”.

Al via il ‘bonus rosa’ in agricoltura, con la pubblicazione del Decreto ministeriale sulle misure in favore dell’imprenditoria femminile, con un fondo rotativo da 15 milioni di euro per garantire mutui a tasso zero per le donne che sono imprenditrici agricole o che lo vogliono diventare. Plauso di Coldiretti Donne Impresa Puglia al via libera definitivo alla misura concreta per favorire gli investimenti al femminile nel settore primario, dove una impresa su tre è donna.

“Si tratta di uno strumento che il Ministro delle Politiche Agricole Bellanova ha con decisione voluto e promesso a Coldiretti, utile al ricambio generazionale in agricoltura e ad un deciso intervento anche grazie ad Ismea sulle politiche di incentivazione dell’imprenditoria femminile in agricoltura. In Puglia sono 23.800 le aziende agricole condotte da donne, una scelta professionale portata avanti per reale passione, ma anche per spirito imprenditoriale, come testimoniato sovente da strutturazioni aziendali complesse e fatturati importanti che va incentivata e sostenuta per non svilire e disperdere questo enorme patrimonio di menti e passioni femminili”, afferma la pugliese Floriana Fanizza, leader nazionale e regionale di Coldiretti Donne Impresa.

Sono quasi 24mila le aziende agricole ‘rosa’ che stanno dando un volto multifunzionale e innovativo con professioni antiche riviste in chiave moderna, in agricoltura, silvicoltura e pesca in Puglia, dove quasi una azienda agricola su 3 è guidata da donne e cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), passati da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite, aggiunge Coldiretti Puglia, a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura.

“Saranno proprie le donne a dare una spallata alla crisi, con le loro attività multifunzionali e la capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi, dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici”, aggiunge la responsabile Fanizza.

Nell’attività imprenditoriale le donne dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente e la tutela della qualità della vita - aggiunge Coldiretti Puglia – con una grande attenzione al sociale, assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi, dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici, mercati di Campagna Amica e l’agriturismo.

I Carabinieri della Stazione di Pezze di Greco hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Lecce, nei confronti di Gatti Massimo, 67enne del luogo, attualmente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. L’uomo deve espiare la pena residua di 2 anni, 4 mesi e 27 giorni di reclusione in relazione a reati inerenti gli stupefacenti, commessi a Otranto (LE) nel 2018.

L’arrestato, al termine formalità rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.