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Orsa F36. Enpa ai forestali del Trentino: “Vi preghiamo di non eseguire la cattura. Fate obiezione di coscienza”

Settembre 15, 2023 786
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«Enpa si rivolge alla vostra coscienza affinché non eseguiate l’ordine di cattura di F36. La reclusione di mamma-orsa nella struttura del Casteller causerebbe la morte del suo cucciolo, di pochi mesi, incapace pertanto di sopravvivere in natura». Questo l’appello lanciato dall’Ente Nazionale Protezione Animali agli agenti della Forestale del Trentino dopo che il TAR di Trento in seduta monocratica ha respinto il nuovo ricorso cautelare presentato da Enpa, Leidaa e Oipa contro l’”imprigionamento” dell’orsa.

La bocciatura del nuovo ricorso viene a creare una situazione grave e paradossale. Pochi giorni fa lo stesso TAR in seduta monocratica aveva sospeso il provvedimento originario di Fugatti che decretava la morte di F36 ma aveva disposto la reclusione del plantigrado nel Casteller, sino alla seduta collegiale fissata per il 12 ottobre. Ma con la cattura di F36 si viene a creare una situazione di serio e immediato pericolo per il cucciolo dell’orsa che, privato delle necessarie cure materne essenziali vista la sua giovanissima età, potrebbe non sopravvivere in natura. «Il paradosso – spiega Enpa - sta nel fatto che l’ordine di cattura e il rigetto degli ulteriori ricorsi finiscono per determinare proprio quegli effetti che la sospensione della condanna a morte di F36 voleva produrre: il decesso di un plantigrado e in questo caso del cucciolo di mamma orsa. Da qui dunque il nostro appello alla Forestale».

La situazione paradossale di F36 è molto simile a quella dei due lupi di Malga Boldera, che potrebbero essere uccisi prima che il TAR si riunisca in seduta collegiale (il 28 settembre) e deliberi sui provvedimenti di morte di Fugatti. «Il 28 settembre il TAR potrebbe annullare tali provvedimenti e salvare i due animali, ma potrebbe essere troppo tardi. Infatti, se a breve non dovesse intervenire una sospensiva last minute da parte dello stesso Tar di Trento in monocratico, che tutti auspichiamo, la vita dei due animali sarebbe a rischio perché il Consiglio di Stato, dichiarando l'improcedibilità del ricorso, non ha eliminato la possibilità di uccisione. A meno che Fugatti non venga colto da un sussulto di empatia e decida di sospendere l’esecuzione fino al 28 settembre, solo la coscienza degli agenti Forestali del Trentino può risparmiare la vita ai lupi di Malga Boldera».

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