Il sindaco Pasquale Nicolì ha pagato con fondi propri, versando nelle casse del Comune di Erchie, la sanzione elevata dai Carabinieri a causa della mancata autorizzazione per la trivellazione del pozzo artesiano nel giardino di via Risorgimento.
Continuano, così, i paradossi che vedono protagonista la Comunità di Erchie; l’ultimo in ordine di tempo è quello nato intorno ai lavori per la realizzazione del piccolo giardino che si trova di fronte alla scuola elementare. Da una parte c’è l’Amministrazione comunale che sta cercando in tutti modi di completare i lavori di abbellimento di questo spazio consegnandolo all’utilizzo dei bambini e delle loro famiglie, dall’altra una lentezza burocratica che provoca problemi amministrativi e sanzioni. L’ultima è la multa di 1.032,00 euro che il sindaco Nicolì ha pagato immediatamente al Comune, che risulta obbligato in solido nella sanzione, per la violazione della Legge regionale sulla realizzazione dei pozzi.
Una vicenda squisitamente amministrativa che non presuppone alcun divieto nella trivellazione ma solo una lungaggine nel nulla osta per “la ricerca di acque sotterranee ad uso irrigazione” richiesto alla Provincia di Brindisi e all’Autorità di Bacino da diversi mesi. A questo si è aggiunta una Determina firmata dall’ufficio tecnico comunale del con cui si incaricava una ditta specializzata alla realizzazione del pozzo.
I Carabinieri della Forestale di Brindisi, dopo le opportune verifiche, hanno elevato una multa con pagamento ammesso in misura ridotta individuando come trasgressori il sindaco Nicolì e in solido il Comune di Erchie. Sanzione subito onerata dal Primo Cittadino per continuare a lavorare a testa alta.
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