"Cento giochi del mondo perduto", uno spaccato di ciò che era il regno dei ragazzi di ieri

Toni Matarrelli - sindaco di Mesagne Dicembre 01, 2021 580
Cento giochi del mondo perduto’ è il titolo dell’ultimo libro di Marcello Ignone: ho partecipato alla presentazione che si è tenuta ieri presso l'auditorium del Castello di Mesagne.
Lo consiglio come volume da leggere e da regalare, anche il Comune ne acquisterà diverse copie da donare, intanto, alle scuole. L’originale raccolta alla quale il professore Ignone ha dato vita non è solo un elenco dettagliato delle attività ludiche praticate tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso nella nostra città e nel Salento, alcune delle quali ancora in qualche modo diffuse, ma è soprattutto uno spaccato di ciò che era il ‘regno dei ragazzi di ieri’, quando il diritto all’infanzia trovava comunque il modo per affermarsi. Spesso vincendo le resistenze degli adulti di allora, che nel gioco rintracciavano una forma di inutile spreco di energie da parte dei propri figli, chiamati a dare una mano, e insieme a questa un po’ di sollievo, alle povere economie familiari.
cento giochi di ignoneQuelle che si presentano come delle vere e proprie schede descrittive, che attingono all’immediatezza espressiva di nomi resi in dialetto, sono pure la storia di un tempo in cui fantasia e manualità avevano il potere di trasformare stoffe, rami e pietruzze in bambole, fionde e biglie.
Oggi i giocattoli, per funzionare, devono solo essere acquistati e accesi. Bambini in strada a giocare alla mamma dei fiori, a palla avvelenata o a battimuro è raro che se ne vedano. Marcello Ignone ha avuto il merito di raccontare quel divertimento semplice e al tempo stesso ingegnoso, rappresentando una tradizione culturale che non può essere dimenticata. Perché il mondo nel frattempo è cambiato in fretta ma noi, a quella tradizione che ci appartiene e a cui Marcello ha dedicato la sua attenzione, dobbiamo tanto.

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Ultima modifica il Mercoledì, 01 Dicembre 2021 08:33