Redazione

Una storia di straordinaria bontà è emersa nella città di Brindisi dove un uomo, Fabrizio Schiavone di 56 anni, 14 anni fa ha investito i soldi ricavati dalla vendita di una sua abitazione nell’azienda navale in cui lavorava affinché la stessa non chiudesse e licenziasse tutta la sua forza lavoro. Oggi quell’azienda, dopo alcune vicissitudini, è stata acquistata da un consorzio, le maestranze sono rimaste e con gli anni si sono specializzate, ma Schiavone non ha ricevuto indietro nemmeno un euro. Anzi.

Nel periodo di commissariamento dell’azienda ha investito altri 25 mila euro affinché potesse continuare a lavorare. Oggi, che è giunto a pochi anni dalla pensione con un figlio da mandare all’università, spera che qualcuno dei proprietari si ricordi del suo gesto munifico e possa rimborsagli l’investimento. Intanto, a seguire le sorti di Fabrizio Schiavone e dell’azienda c’è la Fiom-Cgil, con il segretario generale territoriale, Angelo Leo. I fatti. Fabrizio nel 1987 entra a lavorare nei “Cantieri Balsamo” di Brindisi come apprendista. Ha 18 anni e tanta voglia di lavorare. Il proprietario si accorse di questo giovane talentuoso e lo prese sotto la sua ala. “Furono 20 anni di gioia e duro lavoro poiché arrivavano commesse da ogni parte d’Italia – ha ricordato con gioia Fabrizio -. Posso dire che per il signor Balsamo ero come un figlio”. Nel 2007 l’azienda entra in crisi e non paga più gli stipendi ai dipendenti.

L’epilogo è il licenziamento per tutti. Nonostante ciò dopo pochi mesi la famiglia Balsamo fonda la “Cantieri Balsamo Shipping”. Gli operai ritornano in azienda e si riprende a lavorare con altre commesse. Si spazia dai mega yacht alle torri eoliche. Schiavone diventa delegato della Fiom-Cgil e l’azienda produce e paga, sia i fornitori sia i circa 100 dipendenti. Tuttavia, col passar del tempo anche “Balsamo Shipping”, a causa di una crisi mondiale del settore, inizia ad annaspare. I clienti pagano con difficoltà e l’azienda non riesce più ad onorare gli stipendi e a pagare la merce ai fornitori. Siamo nel 2009. A quel punto Fabrizio Schiavone, che ha venduto una sua abitazione ubicata a Mesagne per acquistarne una più grande per la famiglia, decise di consegnare gli 80 mila euro della vendita al suo datore di lavoro affinché potesse pagare una parte degli stipendi arretrati agli operai e alcuni fornitori.

Nel 2012 la situazione precipita nuovamente e la “Cbs” è commissariata. Schiavone non solo non riceve indietro i suoi 80 mila euro, ma nei 6 mesi di commissariamento accumula altri 25 mila euro di stipendi e liquidazione non percepite. Nel 2020 la “Cbs” è dichiarata fallita. Nello stesso 2020 il “Consorzio cantieri riuniti del Mediterraneo”, grazie a una mediazione sindacale, acquisisce l’area della “Cbs” e riassume il personale. La nuova società effettua dei grossi investimenti per la nautica, non solo brindisina. “Devo ringraziare anche questa azienda per averci ripreso a lavorare, ma di restituire i soldi da me investiti, per non far chiudere definitivamente l’azienda 13 anni fa scongiurando qualsiasi possibilità di sviluppo futuro, che c’è stato grazie al mio investimento iniziale, nessuno ne parla più”. E qui finisce la storia munifica di Fabrizio Schiavone.

“Questa azienda se oggi esiste ancora su Brindisi lo deve al sacrificio che 14 anni fa ha fatto Fabrizio nel rinunciare ai suoi soldi pur di non far chiudere l’azienda – ha ricordato Angelo Leo, segretario provinciale della Fiom-Cgil -. Oggi il Consorzio cantieri riuniti del Mediterraneo ha fatto grossi investimenti su Brindisi e ha un piano industriale avveniristico”. 

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Ieri 26 Maggio si è tenuta una donazione di sangue straordinaria a cura di AVIS Mesagne presso Conserve Italia. Si è trattato di un appuntamento eccezionale rispetto alle puntuali 3 donazioni che vedono impegnata l'associazione mensilmente sul territorio. Questa raccolta è stata curata dai volontari AVIS ed in particolare dalla sig.ra Lucia Curto e dal sig. Dario Carparelli che si sono premurati di reclutare ben 38 donatori. L'evento è stato possibile grazie alla partecipazione  di dipendenti ed operai di Conserve Italia e grazie anche alla sensibilità del direttore Roberto Savioli che, sin da subito, si è mostrato entusiasta dell'iniziativa ed ha offerto la propria disponibilità, rendendo possibile una reale collaborazione tra il mondo produttivo e l' AVIS. Al direttore e a Conserve Italia va il ringraziamento di AVIS Mesagne, con l'augurio che questo tipo di iniziativa possa, d'ora in poi, diventare  un appuntamento fisso.In un momento storico come quello che stiamo vivendo, fa bene pensare che le persone non abbiano smesso di preoccuparsi di chi ha più bisogno e l'augurio è che si possa giungere ad una collaborazione sempre maggiore tra il mondo associativo e le varie realtà presenti sul territorio di Mesagne.

Il 28 maggio esce su più di 200 digital store “Come Sale”, il settimo lavoro discografico di Ignazio Deg contro l’omofobia. 

 
«Quanto conta l’amore? quanto le proprie convinzioni?» Sono le domande ricorrenti in questo nuovo lavoro dell’artista mesagnese Ignazio Deg prodotto da Max Calo (fratello del noto cantautore Bungaro), nominato ai Grammy Music Awards per l’album di Youssou N'Dour e che vanta collaborazioni internazionali con artisti del calibro di Michael Buble, Patty Smith, Anastacia, per citarne alcuni, oltre che le collaborazioni italiane con Fiorella Mannoia, Francesco Renga, Irene Grandi e Noemi. Video ufficiale prodotto dal Monkey Studio per la regia di Angelo Cascione.
Una storia raccontata senza fronzoli e soprattutto senza sovrastrutture; “Come Sale” parla in maniera semplice e diretta dell’incapacità di un padre di accettare l’omosessualità del proprio figlio come se quest’ultima fosse un fardello talmente pesante da portare da preferire l’allontanamento.
È una storia ricorrente quella che passa tutta d’un fiato nel videoclip che vede protagonista l’attore leccese Giampaolo “Catalano” Morelli in un ruolo insolito che riesce a valorizzare l’artista accentuando tutte le capacità recitative di una delle “icone” della comicità salentina.  “Come Sale” è l’ennesimo replay vissuto da tanti ragazzi e ragazze che ogni giorno devono lottare per rivendicare la propria dignità e i propri diritti in un mondo spesso bigotto ed intransigente.
«Come sale sulle ferite che non vanno via» recita il ritornello, le stesse ferite inferte dalle nostre convinzioni, dalla logica dei Taboo con la quale siamo cresciuti e che spesso ha condizionato in maniera determinante la nostra incapacità di accettare gli altri per quello che sono.
Ignazio Deg è cresciuto tantissimo dal suo primo singolo “Il Tempo che c’è” del 2017. In questo nuovo lavoro l’artista mesagnese ha voluto focalizzare la sua attenzione su un testo che riuscisse a raccontare al meglio le sue convinzioni, le sue personali battaglie; durante l’ascolto del brano le parole riescono a colpire la nostra coscienza invitandoci alla riflessione, alla consapevolezza.
«Occhi come i miei / sogni come idee / a cui non crediamo più» è una tra le strofe più intense del singolo: un padre che piuttosto che amare incondizionatamente il proprio figlio, preferisce ripudiarlo perché lo stesso non ha saputo regalare quello stereotipo di “macho” di cui andare fieri. 
Sono oltre 200 i digital store all’interno dei quali sarà possibile ascoltare il nuovo singolo di Ignazio Deg, tra i più importanti ci sono Spotify, Apple Music, Amazon Music e Tim Music, per citarne solo alcuni. L’uscita ufficiale del brano in tutte le radio italiane e del videoclip è prevista per la prima settimana di giugno. Magnifico il lavoro fatto dal regista cellinese Angelo Cascione per la produzione Monkey Studio; compito arduo mettere sul set una storia spesso difficile da raccontare. Ignazio Deg ha voluto scegliere la rinomata agenzia cellinese che in più occasioni è salita alla ribalta per aver curato diverse produzioni per Sky e per molti artisti nazionali come la produzione in Puglia dell’ultimo lavoro di J-Ax.

Tap-Snam, Amati: “Audizione in Commissione per i vertici delle due società sugli investimenti nei territori. Vietato perdere tempo”.

“Sulla questione degli investimenti nei territori interessati dal gasdotto, peraltro già in funzione, non si può traccheggiare: o dentro o fuori. Poiché sono evidenti i ritardi nazionali e le resistenze locali anche strumentali, ho convocato la Commissione per venerdì 4 giugno per ascoltare i vertici di Tap e Snam”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati. 
“Dopo i primi confronti sviluppatisi nei mesi scorsi e accogliendo la richiesta del collega Consigliere regionale Paolo Pagliaro, reputo incomprensibile la mancata definizione degli investimenti e la piena funzionalità del gasdotto Tap. Certo, sarebbe stato meglio definire qualche anno fa il negoziato, cioè nei tempi della fase autorizzativa, invece di attestarsi su posizioni di contrasto nei confronti dell’opera e della sua funzionalità a garantire la transizione ecologica. 
Nei mesi scorsi era stato avviato un nuovo negoziato tra il Governo statale e le due società, da cui ci saremmo aspettati la definizione del dossier. Tale confronto fu però sospeso in concomitanza con il cambio di Governo, e non risulta ancora ripreso. 
Per tutti questi motivi mi sembra utile conoscere nel dettaglio la volontà delle due società, per poi sollecitare ogni confronto e ogni attività persuasiva per raggiungere al più presto l’obiettivo degli investimenti e non perderci nel labirinto delle occasioni mancate”.

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 26 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati  8797 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 237 casi positivi: 49 in provincia di Bari, 27 in provincia di Brindisi, 50 nella provincia BAT, 10 in provincia di Foggia, 58 in provincia di Lecce, 40 in provincia di Taranto, 3 casi di residenti fuori regione.

Sono stati registrati 16 decessi: 2 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 7 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.461.051 test.

213.261 sono i pazienti guariti.

29.675 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 249.380 così suddivisi:

94282 nella Provincia di Bari;

25059 nella Provincia di Bat;

19.139  nella Provincia di Brindisi;

44.566 nella Provincia di Foggia;

26.267 nella Provincia di Lecce;

38.887 nella Provincia di Taranto;

796   attribuiti a residenti fuori regione;

384  provincia di residenza non nota.

Al termine di un’indagine diretta dal Sost. Proc. Raffaele Casto e coordinata dal Proc. Aggiunto Antonio Negro, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria/G.d.F. di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza cautelare di applicazione degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi – dr. Vittorio Testi, nei confronti del Dirigente dell’Area 6/Pianificazione del Territorio del Comune di Ceglie Messapica, indagato per abuso d’ufficio.

Gli accertamenti investigativi hanno riguardato il presunto illecito rilascio di un permesso di costruire con cambio di destinazione d’uso di un immobile artigianale di proprietà di un’azienda locale operante nel settore immobiliare.

Il dirigente destinatario della misura cautelare è accusato di aver procurato alla predetta azienda un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistente nel minor versamento di oneri urbanistici, per un importo pari a circa € 45.000.

In sintesi, violando specifiche regole di condotta espressamente previste dalla normativa di settore da cui non residuava alcun margine di discrezionalità, il pubblico ufficiale ha autorizzato, di fatto, l’azienda in parola a non versare i dovuti contributi previsti per il rilascio del permesso a costruire, dell’ammontare complessivo di circa 53.000 euro, accettando il versamento parziale di soli € 8.600,00, così cagionando anche un ingiusto danno patrimoniale all’ente locale di appartenenza.

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Anche la principale arteria di collegamento posta nella zona artigianale/industriale, tra il centro urbano di Mesagne ed i tre svincoli posti lungo la superstrada Brindisi-Taranto stanno ricevendo un maquillage dal punto di vista della segnaletica stradale orizzontale e verticale eseguendo, peraltro, le direttive pervenute dal Sindaco di Mesagne Toni Matarrelli unitamente all Assessore ai Lavori pubblici, D 'Ancona .
La strada percorsa da centinaia di veicoli quotidianamente mostrava segni evidenti di scarsa manutenzione. La fitta specializzata nella segnaletica stradale da questa mattina sta operando affinché almeno l'arteria principali riacquisti decoro e sicurezza.

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Ieri sera con voto unanime delle 20 comunali della provincia, è stato eletto il mesagnese Sergio Zezza, presidente di Avis Provinciale Brindisi. "Un grande onore e una responsabilità rappresentare gli oltre 7.500 soci della nostra provincia, che nell'ultimo anno segnato dalla pandemia di Covid-19, hanno dato prova di grande maturità e di una eccezionale solidarietà, contribuendo in modo significativo al fabbisogno di sangue del Perrino di Brindisi", ha spiegato il presidente Zezza. Infatti, la realtà locale è stata tra le poche in Italia ad avere un aumento di donazioni e di soci. "Il mio impegno sarà quello di dare risposte alla fiducia che mi è stata riservata.
Un ringraziamento va al Presidente Egidio Conte che ha retto l'associazione negli ultimi 8 anni. Colgo l'occasione per ringraziare per il contributo e l'attenzione che nel corso del tempo è stata riservata da parte Tua alla nostra associazione", ha concluso Sergio Zezza.

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, GREEN PASS SALVA RACCOLTI NON SOLO TURISMO; IN PUGLIA OLTRE 38MILA LAVORATORI STRANIERI.

Via libera a 150mila lavoratori europei per ortofrutta, vendemmia e olive. Oltre al turismo l’arrivo del green pass europeo salva i raccolti Made in Italy con l’arrivo di lavoratori europei specializzati nelle attività di raccolta nelle campagne, fermati alle frontiere dall’emergenza Covid. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’arrivo di metà giugno del green pass europeo per turisti e lavoratori annunciato dal premier Mario Draghi.

Una notizia positiva per la Puglia dove a livello regionale viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, con oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri solo in provincia di Foggia, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

“E’ un segnale di attenzione, dopo la proroga al 31 luglio 2021 dei permessi di soggiorno, ottenuta grazie al pressing di Coldiretti, quando a pesare sono i limiti al passaggio nelle frontiere disposti da molti Paesi per l’avanzare dei contagi e si attende ancora l’approvazione del decreto flussi 2021”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Un documento importante per consentire la libera circolazione dei lavoratori – sottolinea la Coldiretti regionale - in un momento in cui sono in pieno svolgimento le campagne di raccolta della frutta e della verdura e tra poco inizierà la vendemmia e poi la raccolta delle olive Con il pass green le frontiere Ue si aprono – precisa la Coldiretti - a circa 150mila lavoratori stagionali comunitari provenienti da Romania, Polonia e Bulgaria e altri Paesi europei in un momento importante per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari.

La comunità di lavoratori agricoli europei più presente in Italia – spiega Coldiretti – è quella rumena con 98.011 occupati ma tra gli europei ci sono tra gli altri soprattutto polacchi e bulgari. Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano per garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. In questo contesto – sostiene la Coldiretti - è necessario superare il ritardo accumulato per l’emanazione del decreto flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne dello Stivale altri 18mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici.

Una esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte – aggiunge Coldiretti Puglia – che si intensifica con l’avanzare dei periodi di raccolta, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all’uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà fino a settembre.

Una opportunità che deve essere dunque accompagnata da un piano per la formazione professionale e misure per la semplificazione ed il contenimento del costo del lavoro – conclude Coldiretti Puglia – con una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

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L’Area Marina Protetta di Torre Guaceto è una delle 5 riserve meglio gestite in Italia. A confermare la qualità della governance del Consorzio è la classifica ministeriale pubblicata in questi giorni. Non solo, la Direzione generale dell’UE incentrerà l’incontro annuale sul buon esempio dato dall’area protetta. 

Ogni anno, il ministero dell’ambiente, ora ministero della transizione ecologica, stila una lista meritoria in base alla quale destina i fondi pubblici alle AMP italiane. 
Il metodo di valutazione, Sodecri, tiene conto dei parametri strutturali delle riserve marine, come ad esempio l’estensione, dell’efficacia delle politiche di tutela e promozione attuate, e della capacità degli enti gestori di attingere a fondi privati, ossia di autofinanziare le proprie attività di protezione dell’ambiente e dei beni culturali.
A conclusione degli accertamenti, negli ultimi giorni, il ministero ha pubblicato la propria classifica e, come ogni anno, ha posto Torre Guaceto nella top five delle riserve marine meglio gestite. 
Un elemento di grande orgoglio per il Consorzio che, in base al primo parametro, parte svantaggiato rispetto alla maggior parte delle AMP italiane, vantando una superfice protetta ben inferiore rispetto agli standard generali. E il fatto che, malgrado le ridotte dimensioni, Torre Guaceto si classifichi sempre tra le migliori riserve marine, pone l’accento sulla qualità della gestione condotta dal Consorzio e sulla capacità dimostrata dall’ente nell’ambito dell’autofinanziamento delle proprie attività. 
Tali risorse, classificate dal ministero quali “private” poiché non derivano da stanziamenti pubblici, sono i proventi che il Consorzio ottiene dalla gestione dei servizi estivi. 
La buona nuova della classifica si accompagna ad un’altra novità che premia il lavoro dell’ente. La DG mare, ossia la struttura della UE che elabora e attua le politiche della Commissione europea in materia di affari marittimi e pesca, ha scelto di portare la gestione Torre Guaceto quale unica best practice che verrà trattata nell’ambito del seminario annuale sul mondo della pesca. 
Il prossimo 1 giugno, infatti, partendo dall’assunto che oggi, la maggior parte degli ecosistemi marini ha subito cambiamenti a causa dell’influenza negativa esercitata dalle attività antropiche, e, sottolineando la necessità di proteggere e ripristinare la biodiversità marina e gli stock ittici, la DG mare discuterà le misure che occorre adottare a livello europeo per una corretta gestione della pesca, da qui la scelta di assumere la governance del Consorzio di Torre Guaceto a modello da replicare nelle altre AMP europee. 
Chiunque sia interessato a partecipare al seminario, può farlo registrando online la propria adesione.

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