Redazione

COLDIRETTI PUGLIA, PREZZI STRACCIATI PER CARCIOFI BRINDISINI (18 CENT); SI ‘SPEZZANO’ PER MANDARLI ALL’INDUSTRA. SPECULAZIONI IN CAMPO E IMPORT SELVAGGIO DA TUNISIA ED EGITTO.

In caduta libera i prezzi dei carciofi in campagna in Puglia, con prezzi inaccettabili fino a 18 centesimi per un mercato freddo, sporcato al contempo dalle importazioni massicce di prodotto estero da Tunisia ed Egitto. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala il crollo repentino dei prezzi del carciofo violetto di Brindisi nei campi, mentre in controtendenza alla deflazione generale i prezzi dei prodotti alimentari nel carrello fanno registrare l’incremento del +2,9% nell’ultimo anno, con le imprese agricole strozzate tra l’altro dall’aumento esponenziale degli alti costi di produzione.

“Inaccettabile il crollo dei prezzi di oltre il 70% per il carciofo violetto di Brindisi, il francesino, un prodotto pregiato che oggi vede le quotazioni a picco fino a 0,18 euro, anche per la concorrenza spietata delle importazioni selvagge dall’estero di prodotto di dubbia qualità da Tunisia ed Egitto. Il prodotto di pregio già in questa prima decade di gennaio, per non buttarlo, sta finendo all’industria di trasformazione. Una situazione inaccettabile in uno scenario di crisi che andrebbe affrontata con maggiore serietà senza speculare sugli anelli più deboli della filiera, gli agricoltori e i consumatori”, denuncia il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis Angelini.

I dati di dicembre confermano il differenziale con l’inflazione che sale al 3,9% mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore e pari al 2,9%, con molte imprese agricole – denuncia Coldiretti Puglia – stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali.

Va riposta una particolare attenzione – aggiunge Coldiretti Puglia – alla provenienza dei prodotti acquistati con un deciso orientamento a sostenere gli acquisti di prodotti Made in Puglia per aiutare lavoro ed economia.

In Puglia si producono 1.245.400 quintali di carciofi – ricorda Coldiretti Puglia – di cui 475mila solo nella provincia di Brindisi, una delle aree vocate soprattutto per i carciofi di pregio, tanto da essersi assicurata il riconoscimento comunitario della IGP (indicazione Geografica Protetta) al carciofo brindisino.

Serve – continua la Coldiretti Puglia – responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle. La Coldiretti è pronta a presentare le prime denunce contro pratiche sleali per tutelare il lavoro e la dignità delle imprese agricole di fronte ad una nuova forma di caporalato nei confronti degli agricoltori, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore il 15 dicembre il decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti. E’ diventato quindi operativo lo strumento che blocca le speculazioni sul cibo che sottopagano i produttori agricoli in un momento in cui sono costretti ad affrontare pesanti rincari dei costi. Sul sito istituzionale del Ministero delle Politiche agricole è stata appositamente attivata la pagina “Pratiche sleali” – conclude Coldiretti Puglia - con le indicazioni e le istruzioni per presentare segnalazioni di abusi e azioni scorrette, sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli.

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Scritte offensive contro sindaci e medici, Matarrelli: “Sindaci uniti per combattere la pandemia, non c’è tempo per stare dietro a chi semina odio e ingiurie”. 

"Condivido quanto dichiarato dal sindaco di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, e sostengo il senso di responsabilità con cui ha ridimensionato le scritte offensive apparse sui muri della sua città nei riguardi di medici e sindaci sottolineando l’importanza di una battaglia, che è quella di tutti noi, che guarda al contenimento della pandemia.
Sento di aggiungere che, mai come in questo momento, i sindaci della provincia di Brindisi stanno collaborando con spirito unitario per contrastare la diffusione del virus, perseguendo il definitivo superamento dell’emergenza sanitaria".

Alla luce delle diverse segnalazioni giunte all’attenzione del Consorzio ATS BR 4 da parte di genitori dei bambini e ragazzi con fragilità (in particolare con disturbi cognitivi e/o comportamentali, ad es. ASD, ADHD . ecc.) e da associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei soggetti con disabilità, stante la difficoltà di sottoporre i propri ragazzi alla somministrazione del vaccino con le stesse modalità dei loro coetanei, si rende noto che è stata posta all’attenzione del dipartimento Prevenzione dell’ASL di Brindisi, la necessità di organizzare, nei vari distretti socio-sanitari della provincia, giornate dedicate alla vaccinazione di bambini ed adolescenti di età compresa tra i 5 e i 12 anni ed in generale a favore di tutte le persone con disabilità, indipendentemente dal dato anagrafico, così da incentivare e stimolare la campagna vaccinale.

Il Presidente del Consorzio ATS BR 4

       Dr. Antonio Calabrese

Dati del giorno: 10 gennaio 2022

2.813
Nuovi casi
39.642
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.571
Provincia di Bat: 97
Provincia di Brindisi: 56
Provincia di Foggia: 313
Provincia di Lecce: 620
Provincia di Taranto: 123
Residenti fuori regione: 17
Provincia in definizione: 16
64.281
Persone attualmente positive
444
Persone ricoverate in area non critica
45
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

356.196
Casi totali
6.341.935
Test eseguiti
284.891
Persone guarite
7.024
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 126.794
Provincia di Bat: 35.388
Provincia di Brindisi: 31.240
Provincia di Foggia: 59.898
Provincia di Lecce: 49.466
Provincia di Taranto: 50.270
Residenti fuori regione: 2.378
Provincia in definizione: 762

Reddito di cittadinanza, reddito di dignità e borse lavoro, a Mesagne un resoconto positivo. Storie di uomini e donne che stanno migliorando la vita degli altri grazie ai progetti di pubblica utilità 

Che cos’hanno in comune Reddito di cittadinanza, Reddito di dignità pugliese e tirocini di inclusione sociale? Si tratta di tre misure a sostegno del reddito pensate per persone in difficoltà che si rivalgono su linee di intervento differenti, a scalare – rispetto ai livelli territoriali – dal Governo centrale, alla Regione Puglia, al Comune di Mesagne. Ma il trittico sociale di presa in carico del bisogno economico non esaurisce l’intervento con la mera erogazione di risorse economiche ad integrazione, totale o parziale, del quantum indispensabile per garantire condizioni di vita dignitose a coloro che ne fanno richiesta. “Queste misure risultano preziose, se non indispensabili, per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di persone che a causa della pandemia hanno visto aggravare la propria situazione esistenziale. Tali strumenti rappresentano un’opportunità economica ma anche di crescita, i progetti realizzati sono infatti coerenti con il bilancio delle competenze professionali del beneficiario e con le propensioni che emergono durante i colloqui sostenuti presso il Servizio Sociale”, commenta il sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli.

Nella città di Mesagne emergono dati degni di nota rispetto alle le tre linee di intervento, che si intersecano tracciando un sistema sorretto dai medesimi principi e che sta interessando un numero importante di destinatari. Da settembre dell’anno scorso, 67 beneficiari del sussidio statale del RdC stanno partecipando ai cosiddetti Puc, acronimo il cui senso per esteso esplicita un concetto che nella storia del welfare italiano è stato spesso dibattuto - alimentando diatribe di pensiero ancora attuali - e che si traduce con “Progetti di Pubblica Utilità”. Tradotto in numeri, si tratta di 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16, destinate alla pulizia delle strade, alle piccole manutenzioni del patrimonio comunale, al supporto al personale scolastico, a persone sole o a portatori di handicap e per garantire il servizio di accompagnamento sugli scuolabus.  “È lo stesso decreto ministeriale che li istituisce a definire i Puc come quei progetti utili alla collettività in ambito sociale, ambientale, a tutela dei beni comuni: i titolari di reddito di cittadinanza sono tenuti ad aderire, dando la propria disponibilità a svolgere lavori utili alla comunità”, spiega l’assessore comunale ai Servizi Sociali Anna Maria Scalera, soffermandosi sull’impiego che di tali risorse si è fatto in ambito comunale.

“La titolarità dei PUC è attribuita ai comuni – continua l’assessore Scalera – che sono anche chiamati a definire appositi progetti personalizzati al fine di creare delle occasioni di inserimento socio-lavorativo per i soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza. La linea tracciata ha dunque l’ambizione di favorire esperienze di lungo respiro”. E introduce una questione importante, rispetto alla quale, all’inizio del percorso poi speditamente intrapreso, si sono resi necessari approfondimenti e chiarimenti: l’Amministrazione comunale di Mesagne, attraverso il lavoro messo in campo dal personale dell’ufficio comunale alle Politiche Sociali guidato da Stefania Palana, responsabile del servizio, si è attivata con prontezza per tradurre in atti e poi in azioni le direttive normative in materia, a partire dal decreto ministeriale del 22 ottobre 2019. E via via i diversi provvedimenti governativi, a firma del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con cui si chiariscono ai comuni le modalità di scrittura dei progetti, il loro finanziamento e come renderli disponibili sotto forma di catalogo all’interno della piattaforma GEPI, l’applicazione che consente di attivare e gestire i Patti per l'inclusione sociale e di avere un immediato accesso ai dati rilevanti. “La pandemia ha rallentato l’avvio di alcuni interventi per i quali eravamo già pronti e che abbiamo sbloccato appena ci sono state le condizioni minime di sicurezza. Non abbiamo perso tempo, i bisogni delle persone interessate non consentivano di farlo”, conclude l’assessore.

Dei 58 beneficiari di Red, 42 hanno terminato i 12 mesi nel mese di ottobre e 16 sono ad oggi attivi: la misura eroga 600 euro al mese per consentire a chi è in difficoltà di accedere all’integrazione di reddito definita “universalistica”, un aggettivo con cui si apre a tutte le persone che si trovino in difficoltà, permettendo loro di assicurarsi un’esistenza accettabile, libera da bisogni di prima necessità. Il ReD è uno strumento di contrasto alla povertà assoluta e di supporto a un percorso più ampio di inserimento sociale e lavorativo. Anche in questo caso si rende necessaria la sottoscrizione di un patto individuale di inclusione sociale attiva, che è anche una condizione necessaria per fruire del beneficio. Una platea importante, quelle dei ReD, che si somma idealmente ai 160 beneficiari di Borsa Lavoro comunale, inseriti in una graduatoria in esaurimento - a breve sarà pubblicato il nuovo avviso - che ha interessato il triennio 2019-2021. Le mansioni svolte dai soggetti beneficiari – per sei mesi, con importo mensile di 500 euro – sono state un valido supporto per gli uffici, per migliorare il decoro urbano, per i servizi di pulizia degli spazi pubblici.

Queste persone, al lavoro per le strade, negli immobili comunali, nelle sedi dei servizi cittadini – spazi e bagni pubblici, scuole, uffici – ogni giorno sfatano un luogo comune non sempre giustificato. Quello secondo il quale chi beneficia di un aiuto economico garantito con risorse pubbliche spesso non ricambierebbe con prestazioni corrispondenti quanto ricevuto. Ecco, queste storie, che non sono poche e che sono destinate a riproporsi, dimostrano esattamente il contrario.

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Nota del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.
“Quando ieri sera, 9 gennaio, nelle chat dei genitori pugliesi è iniziato a circolare il messaggio del presidente Emiliano che li invitava a ricorrere al TAR contro la decisione del suo Governo di riprendere oggi la Scuola in presenza, francamente avevamo pensato che fosse una ‘polpetta avvelenata’, una fake news, che sarebbe stata prontamente smentita dal governatore. Sia come presidente di una Regione, ma anche (o soprattutto) come magistrato in aspettativa, in questa seconda veste è davvero complicato immaginare un ‘uomo di legge’ che invita i genitori a non rispettare i decreti, ripetiamo, del suo Governo: il messaggio di ieri sera si configura, senza se e senza ma, in un’istigazione a violare le regole, aggravata dal fatto che Emiliano promette ‘se deciderete di impugnare il rifiuto della Dad da parte delle scuole, mi costituirò a vostro favore davanti al Tar’. Con l’Avvocatura regionale che si costituisce contro il Governo nazionale? Emiliano ci ha abituato a tutto, ma a tutto c’è un limite! E’ evidente che il presidente non è lucido, nel giro di qualche giorno passa da vantarsi di essere a capo di una Regione che ha più vaccinato anti-covid bambini a chiedere ai genitori di non mandare i bambini a scuola: e allora cosa li abbiamo vaccinati a fare, per farli stare a casa? 
Senza contare che a distanza di un anno, e appunto con la presenza dei vaccini, Emiliano continua a gettare nel panico i genitori, ai quali butta la palla dando loro una responsabilità che non spetta. I pugliesi, almeno quelli che lo hanno votato, vogliono che sia lui a programmare e organizzare anche la Scuola in Puglia. Ma è evidente che è totalmente inadeguato al ruolo, i pugliesi vivono di sproloqui e annunci: che fine ha fatto il Tavolo Istruzione e Benessere istituito con delibera di giunta regionale addirittura il 29 dicembre del 2020 (la numero 2188), oltre un anno fa, e presentato alla stampa in pompa magna? Quante volte si è riunito questo tavolo anche in vista del nuovo anno scolastico? E i TOSS (Team Operatori Sanitari Scolastici) istituiti un mese dopo con un’altra delibera di giunta (la numero 131) del 27 gennaio 2021 per il rientro a scuola in sicurezza, che prevedeva l’impego di 355 operatori sanitari e 1 operatore ogni due scuole che prevedeva che ciascuna ASL provinciale istituisse il TOSS per l’ambito scolastico per garantire il rientro a scuola in sicurezza. E potremmo continuare: i trasporti sono stati potenziati e migliorati come da noi richiesto oltre un anno fa? E la connessione Internet che ha costituito uno dei problemi della DAD è stata implementata?
È vergognoso che dopo circa due anni di Covid la soluzione di Emiliano per la scuola oggi sia: genitori andate al TAR… e allora lui vada a casa!”.

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Il Movimento NO Tap/Snam della Provincia di Brindisi è fortemente preoccupato della clamorosa inversione di tendenza che sta per essere realizzata dalla Unione Europea che si appresta a considerare energie verdi il Nucleare ed il Gas.

La delusione della Cop 26 di Glasgow  completa il quadro ;il nostro Movimento era presente a Glagow durante i lavori del Controvertice che ha messo a nudo i pesanti limiti della stessa Cop 26.

Brindisi viene pesantemente penalizzata da questo cambio di rotta della Unione Europea rimettendo in corsa , dopo averla cancellata , la possibilità della riconversione a gas di Cerano sponsorizzata dal Governo Draghi….e non solo.

Ma le cose, nel corso del 2021, sono precipitate ambientalmente sempre più:

-         Il Ministro Cingolani bocciava le auto elettriche, contro ogni politica delle industrie automotive europee, e puntando invece sull’idrogeno, senza infrastrutture esistenti in Italia, con progetti più convenienti di idrogeno blu. Poi diventati verdi dopo i veti della UE, con progetto a Brindisi presentato da Edison, Snam, Saipem e Alboran Hydrogen. Ma il Salento non ha acqua e non esistono ancora impianti che usano acqua del mare desalinizzata.

-         Intanto il prezzo del gas andava alle stelle (dai 25 centesimo al metro cubo in due anni è passato a un picco di 1.80 euro) con conseguenze analoghe, anzi peggiori, per le nostre bollette elettriche.

-         La Commissione Energia ITRE della Commissione Europea approvava oltre 30 nuovi Progetti di gasdotti d’Interesse Comune, dopo che il Consiglio d’Europa aveva deciso il 20 dicembre 2020 che la 5. PCI List sarebbe stata l’ultima con i finanziamenti ai gasdotti. Bocciato il raddoppio del gasdotto TAP, troviamo invece il Poseidon e Melita (gadotto Gela – Malta, per le cui inchieste è stata assassinata la giornalista Daphne Caruana Galizia) come progetti prioritari in Italia, e conseguentemente, il megagasdotto Matagiola (Brindisi) – Massafra e Poseidon.

-         “La corsa delle centrali a gas: ecco apparire  i 48 progetti in Italia” per il capacity market, intitolava il Sole24ore il 9 dicembre scorso.

Così vecchie centrali a carbone, centrali dismesse a olio e rigassificatori dimenticati, invece che essere smantellate e bonificate le fanno  risorgere dalle ceneri come centrali a gas a ciclo aperto.

Centrali poco efficienti ma istantanee nell’avviamento e più inquinanti, incentivate a caro prezzo per accendersi nell’istante in cui il vento smette di soffiare o il sole viene nascosto da una nuvola.

Il nuovo piano  Include tre centrali per Brindisi: EniPower, A2A Brindisi Nord e ENEL Cerano: ma l’autorizzazione per A2A è stata bocciata e per Cerano dovrebbe essere approvata entro febbraio 2022e l’impianto pronto per fine 2024, quando la VIA ENEL parla del 2025…

Cosa aspettarsi nel 2022 ? I soldi del PnRR?

-         I prezzi di gas avranno da gennaio 2022 un aumento ulteriore del 41.8% e dell’energia del 55%.

-         Entro il 12 gennaio il Governo dovrà schierarsi per l’inclusione di nucleare e gas nella tassonomia green europea: o con la Germania contro il nucleare, visti anche i due referendum contro il nucleare, o con la Francia, che vende impianti nucleari e con cui abbiamo firmato un pomposo piano di collaborazione economico un mese fa.

-         Entro fine gennaio il Parlamento Europeo dovrà approvare in blocco la 5. PCI List coi nuovi gasdotti, tra cui Poseidon, un progetto del 2007, con VIA approvata nel 2013 e autorizzazione scaduta nel 2021, come denunciato dalla nostra Campagna al Gas Forum del 24 aprile 2021, e prontamente rinnovata a giugno 2021 dal Governo Draghi come inizio e fine lavori di altri 4 anni. La realizzazione del megagasdotto con approdo a Otranto, ma senza nessuna interconnessione con la Rete SNAM giustificherebbe poi la costruzione del megagasdotto Matagiola – Massafra (PCI project) e del completamento della Rete Adriatica SNAM da Sulmona a Minerbio (PCI project). Malgrado l’aumento assurdo del prezzo del gas.

-         Entro il 22 febbraio Terna dovrà approvare l’asta sul capacity market per le 48 nuove centrali a gas da approvare per “bilanciare col gas” la produzione di energia da rinnovabili, malgrado l’aumento assurdo dei prezzi del gas. E le Valutazioni di Impatto Ambientali  per esempio della centrale ENEL di Brindisi, e altre dovranno essere approvate entro tale data per partecipare all’asta….

-         Pitesai e trivelle: Cingolani ha già espresso la sua politica: estrarre più gas dai giacimenti e trivelle italiane, tra cui diverse trivelle attive al largo di Brindisi: tra cui i permessi dell’austrialiana Global Petroleum e dell’inglese Northern Petroleum Ltd , dopo che il suo predecessore Costa le aveva bloccate per due anni.come se questo gas fosse italiano e a prezzi diversi da quelli di mercato, arrivato a prezzi assurdi.

-         Brindisi è stata esclusa nel PnRR dal corridoio ferroviario TEN-T, che si ferma a Bari per deviare poi verso Taranto.

-         A Brindisi passerà il progetto della cosiddetta “colmata” voluta dall’Autorità di Bacino di Patron Griffi, già indagato ed esonerato dall’ufficio per abusi di ufficio: il progetto prevede di creare una vasca di cemento all’estuario di Fiume Grande, con due canalette laterali per il deflusso delle acque e la vasca centrale dove confluire il materiale di dragaggio inquinato dei porti di Puglia… una discarica marina a cielo aperto all’estuario di un fiume….

-         E’ stato approvato in Regione un impianto di produzione biogas da rifiuti compostabili urbani da 100.000 tonnellate per una società provata: invece che farci compost a basso prezzo per salvare l’agricoltura brindisina che è in territorio a rischio desertificazione (meno dell’1% di sostanza organica nei terreni), una società privata userà il compost differenziato da noi brindisini per produrre biogas e immetterlo in rete, lasciando un residuo senza valore commerciale, come è già successo con l’impianto di compostaggio di Erchie a nome della veronese Heracle.

-         Intanto, per decreto regionale, si abbattono illegittimamente ulivi secolari in zona infetta nella Piana degli Ulivi Secolari di Ostuni e Fasano “per alleviare la pressione della Xylella” sulla zona indenne barese e non sono previsti fondi invece per le numerose sperimentazioni per salvare gli ulivi, favorendo così la “rigenerazione agricola” del brindisino con colture superintensive di Favolosa e Leccino, distruggendo la nostra identità, storia e il nostro paesaggio.

-         Intanto sono fermi al Ministero progetti per oltre 3000 pale eoliche tra Mesagne, San Pancrazio, Erchie, Avetrana e Manduria.

-         E sono ferme in Provincia le autorizzazioni per 15 impianti fotovoltaici a terra per oltre 800 ettari di suolo consumato, riconducibili tutti ad una unica azienda di Bolzano…

-         Nessun progetto di bonifica del più grande Sito d’Interesse Nazionale per l’inquinamento di Micorosa, dove a pochi passi svernano i fenicotteri nella riserva di Punta della Contessa e l’involucro contennete mercurio 1 miliardo di volte oltre i limiti di legge sta per essere invaso dall’erosione del mare.

-         Il Tar di Lecce che ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Brindisi contro l’autorizzazione integrata ambientale concessa al Petrolchimico dal ministero per la Transizione ecologica contro le torce e per centraline pubbliche di controllo.

E, oltre ai milioni stanziati dal Governo per la rigenerazione urbana, non sappiamo ancora dove andranno gli oltre 50 miliardi del capitolo Energia: bocciate le centrali a gas e depositi GNL, dovrebbero andare a “Green Hydrogen Valley” e produzioni di biogas derivante da rifiuti e inceneritori con emissioni di CO2, alla faccia del bio o green.

Ma il problema è che tutte le scelte d’investimento sono tutte imposte dall’alto, e non partono dalle esigenze del territorio. Altrimenti avremmo chiesto di mettere in pratica la Legge regionale 9 agosto 2019, n. 45 "Promozione dell'istituzione delle comunità energetiche", unica legge in Italia per l’autoproduzione di energia.

Brindisi può diventare la prima città veramente green d’Italia, se ENEL attua l’allegato 7 alla VIA (smantellamento centrale, impianti fotovoltaici, parco), se si attua la bonifica di Micorosa e si crea a sud di Brindisi la Grande Foresta Orientale. E tante comunità energetiche, rifornimenti elettrici, copertura di fotovoltaico delle aree industriali dismesse, elettrificazione delle banchine del porto… Insieme alla rigenerazione urbana e un piano sostenibile di mobilità, Brindisi sarebbe la città turistica che merita di essere.

Chiediamo al Comune di poter partecipare a ogni tavolo utile per rendere Brindisi veramente una città sostenibile e uscire dalla logica anacronistica della capitale del gas.

In Puglia 1/3 degli alunni nelle aree rurali non può contare su un collegamento Internet veloce per poter seguire la didattica a distanza. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia rispetto al ritorno a scuola degli alunni, con il dibattito sulla possibilità di riattivare la didattica a distanza come strumento contro il rischio di contagio causato dalla diffusione della variante Omicron del Covid.

“La banda ultralarga in Puglia è ferma al 15% a fronte di una media nazionale del 45%. La Puglia è sicuramente in difficoltà sui numeri per l’accesso alla rete. La digitalizzazione delle campagne è per Coldiretti uno degli assi strategici di intervento per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale ed alimentare del Paese”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Solo il 76,1% delle famiglie italiane dispone di un accesso internet e appena il 74,7% ha una connessione a banda larga ma la situazione peggiora notevolmente nelle campagne - secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base dell’ultima indagine Cittadini e ICT dell’Istat - con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti.

L’emergenza – sottolinea la Coldiretti Puglia - ha reso ancora più evidenti gli insostenibili ritardi sulle infrastrutture telematiche ed è quindi strategico superare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre invece no, fra città e campagne, per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire. La disponibilità di accessi Internet ad alta capacità è importante – conclude la Coldiretti - per ridurre l’isolamento delle aree rurali ma occorre anche superare i ritardi infrastrutturali nelle zone di campagna dove ogni giorno i ragazzi si spostano su autobus e treni locali per raggiungere i centri più grandi dove trovano scuole e servizi spesso assenti nei piccoli comuni.

“La disponibilità di accessi Internet per consentire anche la didattica online è importante – dice il presidente Muraglia - per ridurre l’isolamento delle aree rurali e al tempo stesso rendere più efficaci le misure anti contagio”.

Le regole di distanziamento e le precauzioni per limitare il diffondersi del contagio hanno comportato – sottolinea Coldiretti Puglia – uno stravolgimento globale della scuola fra turni di ingresso, rimodulazione degli spazi e delle lezioni.

L’utilizzo di internet deve essere promosso e sviluppato in maniera più forte e incisivo in Puglia, da sempre caratterizzata dal Digital divide tra città e campagna – conclude Coldiretti Puglia - dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire e sostenere le famiglie in questo momento di difficoltà.

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Interventi di derattizzazione domani (lunedì 10) e martedì 11 gennaio. 

 L’ufficio Ecologia della città di Mesagne informa che domani (lunedì 10 gennaio) e dopodomani (martedì 11 gennaio), l’intero territorio cittadino, le scuole e gli immobili comunali saranno interessati dai periodici interventi di derattizzazione.

Nei centri della provincia prosegue la collaborazione dei medici di famiglia e dei farmacisti per la somministrazione del vaccino contro il Covid. L’elenco delle farmacie che effettuano la vaccinazione anti Covid è disponibile sul sito dell’Ordine.  

Per prenotare sono a disposizione i diversi canali: sportelli Cup Asl, farmacie, call center 800888388 o 080 9181603 da cellulare, portale della Salute dal menù “Servizi online” o il sito regionale “La Puglia ti vaccina”.

La terza dose può essere effettuata dopo 4 mesi dalla precedente. I minori (12-17 anni) devono essere accompagnati da entrambi i genitori. In caso di assenza di uno dei due occorre la delega con documento di identità del genitore assente.

Nei centri è necessario presentarsi con il modulo di consenso già compilato.

In allegato l’elenco dei centri attivi dal 10 al 16 gennaio 2022.

La vaccinazione della fascia di età fra i 5 e gli 11 anni è programmata in centri dedicati con la collaborazione dei pediatri di libera scelta.

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