Redazione

Quando piove sulla città di Mesagne c'è la zona Manfredonia, o almeno alcune vie di questa zona residenziale, in cui si creano delle piscine naturali in cui potersi rinfrescare dalle calde giornate estive. Scherzi a parte sono diversi anni che i residenti chiedono alle varie amministrazioni comunali che si sono succedute a Palazzo dei Celestini di realizzare delle condotte con griglie per il deflusso delle acque meteoriche e una pendenza dell'asfalto che possa convogliare le piogge nei tombini. Purtroppo gli anni passano, ma il problema resta. Come dimostra la foto scattata da alcuni residenti. 

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FASANO – In occasione dei concerti di Fasanomusica di domani, lunedì, martedì e mercoledì, alle 21.00 in piazza Ciaia, si ricordano le aree di parcheggio consigliate.

Per chi proviene dalla Statale 172 (ingresso stadio, via Nazionale dei trulli) le aree di parcheggio consigliate sono quelle di piazza della Costituente, via Zanibelli e largo Palmina Martinelli.

Per chi proviene dalla statale 379 e dalla statale 16 (ingresso via Roma) si consiglia il parcheggio nell’area del ex mercato ortofrutticolo e del cimitero.

«Invitiamo il pubblico a usufruire delle aree di parcheggio consigliate per garantire sicurezza e scorrimento della viabilità – raccomanda il sindaco Francesco Zaccaria – le aree individuate sono tutte in prossimità della piazza che potrà essere raggiunta comodamente e rapidamente a piedi».Fasano_-_Aree_Parcheggio_Consigliate-1.jpgFasano_-_Aree_Parcheggio_Consigliate-3.jpg

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Dichiarare lo stato d’emergenza in Puglia, stretta nella morsa della siccità grave ed emergenziale, con temperature altissime già da maggio e improvvisi nubifragi, grandinate e trombe d’aria, con interventi immediati ma anche di programmazione in modo da conservare l’acqua quando ci sono eventi temporaleschi e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. E’ quanto ha chiesto la Coldiretti Puglia, in una lettera urgente al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per il riconoscimento di evento catastrofale eccezionale, tale da superare per ragioni di gravità il Decreto Legislativo n.102/2004, che disciplina il Fondo di Solidarietà Nazionale.

Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – denuncia Coldiretti Puglia - con aree sempre più esposte al divampare delle fiamme, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti e l’acqua caduta non viene raccolta, una vera e propria emergenza per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole.

D’altro canto ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – insiste Coldiretti - considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.

La Puglia, tra l’altro, ha il triste primato nazionale di essere la regione d’Italia dove piove meno, ma quando piove in maniera anche violenta, l’acqua non viene raccolta per la mancanza di invasi utili a conservarla, ma il fatto che la Puglia conviva da sempre con la siccità – argomenta Coldiretti Puglia -  con oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione, impone di non sottovalutare e minimizzare il problema, piuttosto di correre ai ripari una volta per tutte sfruttando le risorse del PNRR anche per far fronte allo stato di emergenza cronica che la nostra regione sopporta, con costi enormi a carico di tutti i settori produttivi e della popolazione stessa.

In questo scenario critico, serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve, ma urge il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi, in uno scenario aggravato in Puglia – dice ancora Coldiretti - dal ventennale commissariamento dei Consorzi di Bonifica, con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali.

La siccità grave e perdurante  sta costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il caro gasolio – spiega Coldiretti Puglia - per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi di acqua con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani  che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando.

Bisogna ripartire dalle incompiute – segnala Coldiretti Puglia nella lettera al Presidente Emiliano . come la diga del Pappadai in provincia di Taranto, un’opera idraulica mai utilizzata e di fatto abbandonata, utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo, che una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti; 80 progetti finanziati e non ancora completati;

Il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro garganico – ricorda Coldiretti Puglia - con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrot- ti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo D’acqua ed utilizzo irriguo acque alte e del Serbatoio Tempa Bianca sul torrente Saglioccia, con lavori ultimati ma non collaudati perché difformi dal progetto;

La definitiva concretizzazione di rapporti e accordi con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 chilometri per drenare acqua dall'invaso del Liscione sul Biferno fino all'invaso di Occhito sul Fortore.

Come se non bastasse, la Puglia brucia con oltre 940 incendi in 15 giorni (dal 15 al 30 giugno) da sud a nord della Puglia -  insiste Coldiretti Puglia - in una estate segnata da una siccità che non si registrava da anni che sta devastando campi e colture, dopo una primavera che si è classificata come la sesta più calda di sempre sul pianeta a livello climatologico facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.

Serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori – conclude Coldiretti - con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. Si tratta di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura.

Sale a 35 il numero delle tombe portate alla luce dagli archeologi nell'ambito delle campagne di scavo 2021/2022 condotte nella riserva di Torre Guaceto. I reperti della necropoli a cremazione rinvenuta sotto la sabbia della spiaggia delle conchiglie sono già stati in parte restaurati e ora si pensa alla creazione di un museo.

Sono 20 le tombe rinvenute grazie agli scavi archeologici condotti nell'area protetta da giugno, fino a pochi giorni addietro. Altre 15 erano state scoperte con la campagna 2021 che, oltre a portare alla luce per la prima volta la necropoli a cremazione di Torre Guaceto, ha permesso di iniziare a ricostruire i costumi funerari della popolazione che nella tarda età del Bronzo (XIII-XII sec .aC) popolava il promontorio della torre aragonese ed allestito il proprio cimitero, aveva poco distante, nell'area dell'attuale spiaggia delle conchiglie. torre_guaceto_reperti_trovati_nelle_tombe_luglio_2022_3.jpg
Importanti scoperte che si devono all'impegno profuso sul campo dal team di archeologi diretti dal professore Teodoro Scarano del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento, al supporto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Brindisi e Lecce che ha permesso di aprire gli scavi in ​​regime di concessione ministeriale, e del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, da sempre molto attento e pronto ad investire per la ricostruzione del volto antico della riserva, tanto da essere l'unico Ente Parco italiano ad aver realizzato un proprio laboratorio archeologico. 
Il progetto di ricerca, ripreso in mano nel 2019 con la scoperta fortuita delle prime quattro tombe a cremazione affioranti subito sotto la sabbia, vanta diverse collaborazioni sia nazionali, sia internazionali e vede soprattutto una consolidata partnership con l’Università di Bologna sia per quanto riguarda il settore dell’antropologia fisica e della mobility, il cui referente scientifico è il professore Claudio Cavazzuti del Dipartimento Storia Culture e Civiltà, sia per quanto attiene il restauro archeologico. A partire proprio quest’anno, infatti, ha visto le docenti Florence Caillaud e Cristina Leoni del Dipartimento di Beni Culturali di Ravenna impegnate nelle sale del laboratorio di Torre Guaceto per ricomporre i reperti appena rinvenuti. 
“La scoperta della necropoli – ha spiegato Scarano -, rientra in un più ampio progetto di archeologia dei paesaggi costieri che il gruppo di ricerca archeologica dell’Università del Salento conduce dal 2008 nel territorio della riserva in collaborazione con il professore Giuseppe Mastronuzzi del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari. L’individuazione delle tombe e la mappatura di un’ampia serie di evidenze presenti nella stessa area, sul banco di roccia anche al di sotto dell’attuale livello del mare, testimoniano infatti con inusuale chiarezza di come nell’età del Bronzo, la linea di costa e la geografia di questo luogo fossero differenti da oggi, offrendoci dunque l’opportunità di ricostruirne l’aspetto di oltre 3mila anni fa”.torre_guaceto_reperti_trovati_nelle_tombe_luglio_2022_1.jpg
Tanto è stato scoperto e tanto ancora si vuole fare per arrivare a conoscere in profondità la Torre Guaceto della tarda età del Bronzo e rendere le scoperte fruibili a tutti, così come fatto nell’ambito delle due campagne, con gli archeologi impegnati a raccontare i lavori in corso a tutti gli utenti della riserva. 
“Nel prossimo triennio il progetto di ricerca – ha dichiarato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione della riserva-, avrà come obiettivi la prosecuzione delle campagne di scavo, ma anche e soprattutto il restauro di tutti i materiali già rinvenuti. Questo consentirà lo studio e la pubblicazione di questo eccezionale contesto e, al tempo stesso, il concreto avvio della progettazione di un futuro spazio museale della riserva di Torre Guaceto nel quale illustrare e raccontare la storia più antica della nostra area protetta”.torre_guaceto_reperti_trovati_nelle_tombe_luglio_2022_1.jpg

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 I giovani atleti della categoria Cadetti partiranno domenica 10 luglio per partecipare al Raduno Collegiale Cadetti che avrà luogo a Nettuno (RM) presso la struttura dell'Istituto per Ispettori Gruppo Sportivo Fiamme Oro e vi rimarranno fino a domenica 24 luglio. I quattro Juniores lasceranno Mesagne domenica 17 luglio per Roma presso il CPO “Giulio Onesti” dove si alleneranno fino al 30 luglio.​ La convocazione, disposta dal Direttore Tecnico azzurro Claudio Nolano, servirà per allenarsi in vista della successiva partecipazione ai Campionati Mondiali che si svolgeranno a Sofia (Bulgaria) dal 25 luglio al 1° agosto per i Cadetti e dall’1 al 7 agosto per gli Juniores.​

Al mondiale parteciperà anche il Maestro Roberto Baglivo in qualità di tecnico della Federazione Italiana Taekwondo. Nessuna palestra di Taekwondo in Italia può vantare un numero così corposo di convocazioni, frutto del lavoro quotidiano e dell’attenzione prestata dal Team Baglivo alla crescita dei giovani.

I magnifici otto sono: categoria Cadetti Santoro Francesco (-41 Kg), Rosato Gabriele (-53 Kg), Frassica Sofia (-55 Kg) e Del Vecchio Adele (-41 Kg); categoria Juniores Del Vecchio Teodoro (-55 Kg), Biscosi Daniele (-59 Kg), Iurlaro Ludovico (-51 Kg) e Cutugno Dafne (-59 Kg). Negli ultimi giorni questo gruppo di taekwondoka ha affinato tecnica e forza fisica allenandosi con il Team Baglivo coordinato dal Maestro Roberto.​

Gli atleti della Palestra New Marzial Mesagne, supportata dalla “Nuova Special Welding”, sono stati capaci di colpire l’attenzione dello staff azzurro per la loro passione verso il Taekwondo. Le convocazioni sono figlie degli ottimi risultati fatti registrare dalla rappresentativa regionale pugliese all’ultima Coppa Italia svoltasi al foro italico di Roma lo scorso 6 e 7 giugno e dalle selezioni che si sono svolte a Mesagne con la direzione del Maestro Roberto Baglivo.​

Il biglietto per Sofia è già stato staccato, bisogna prepararsi al meglio per affrontare una competizione mondiale di tutto rispetto e ripercorrere così le orme di tanti atleti mesagnesi che hanno raggiunto anche le vette olimpiche.

 
La società “Collevento srl”, titolare dello stabilimento balneare “C-Beach” di Cerano, esprime il proprio totale disappunto per la mancata attivazione del trasporto pubblico su gomma da parte della Società Trasporti Pubblici.
 
Nonostante i cospicui investimenti effettuati per dare avvio ad un processo di rinaturalizzazione e di valorizzazione dell’intera area di Cerano, la nostra società si vede fortemente penalizzata per la incomprensibile decisione della società di trasporti di eliminare la fermata di Cerano. Le condizioni rispetto al passato non sono cambiate in alcun modo e quindi davvero non si riesce a comprendere la ragione per cui in passato questo servizio veniva effettuato, mentre adesso (pur in presenza di una nuova infrastruttura ricettiva come la nostra) si è deciso di penalizzare i cittadini di Brindisi ed i turisti interessati ad usufruire delle bellezze del litorale sud di Brindisi.
 
Per questo motivo, sollecitiamo un tempestivo intervento dei sindaci di Brindisi (il comune capoluogo è anche socio della STP) e di San Pietro Vernotico, affinché la STP metta in atto ogni iniziativa tesa a superare i presunti ostacoli che renderebbero difficile la fermata in località Lido Cerano.
 
Ne va della credibilità degli sforzi che gli enti pubblici, insieme ai privati, sostengono di voler fare per sostenere iniziative che vanno in direzione di una valorizzazione delle nostre bellezze naturali.
 
Restiamo in attesa di segnali importanti ed immediati, anche in considerazione del fatto che la stagione estiva è già abbondantemente iniziata.
 
Collevento srl

La barese «Buena Vista» è la dominatrice dell’undicesima edizione della regata Brindisi-Valona. L’imbarcazione del Cus Bari, che aveva tagliato prima di tutti il traguardo di Valona, si è imposta anche nella classifica over all (tempo compensato) e nella classe ORC A-B. Nelle tre graduatorie, la barca di Luigi Pannarale ha preceduto la brindisina «Aria (Lega Navale Italiana) di Guido Bianco e Giovanni Cavallo; terza all’arrivo in tempo reale «Shamadi» della LNI Taranto. «Buena Vista» ha conquistato sia il Trofeo dell’Accoglienza che il Trofeo «Mirko Gallone». Ecco tutte le classifiche della regata.

CLASSE LIBERA

1) Divina 2 – LNI Brindisi

2) Mattone – Lni Brindisi

3) X-Bac – LNI Brindisi

CLASS ORC Gran Crociera

1) Talitha – LNI Brindisi

2) No Problem – LNI Brindisi

3) Ali Naturali – LNI Brindisi

CLASSE ORC C

1) Lea – Circolo della Vela Brindisi

2) Excellent – LNI Brindisi

3) Ariel – Lni Taranto

CLASSE ORC A – ORC B

1) Buena Vista – Cus Bari

2) Aria – Lni Brindisi

3) Shamadi – LNI Taranto

CLASSIFICA IN TEMPO REALE – TROFEO DELL’ACCOGLIENZA

1) Buena Vista – Cus Bari – Luigi Pannarale

CLASSIFICA OVER ALL – TROFEO «MIRKO GALLONE»

1) Buena Vista – Cus Bari – Luigi Pannarale

“Sono passati cinque anni dalla legge regionale 1/2017 che ha previsto la creazione del Consorzio unico, ma sono evidenti i ritardi nell’attuazione degli adempimenti prescritti per rendere operativo il passaggio delle competenze dai quattro Consorzi di Bonifica commissariati al nuovo soggetto. L’elaborazione dei Piani Generali di Bonifica è un elemento fondamentale per avviare il processo di riforma dei Consorzi. Il Consorzio Unico, infatti, non potrà costituirsi finché i Piani Generali di Bonifica, propedeutici ai nuovi Piani di Classifica, non saranno approvati dalla Regione e finché la riscossione dei tributi, funzionale all'alleggerimento del debito, che allo stato attuale è di circa 160 milioni di euro, non sarà allineata all'anno finanziario in corso. Le attività necessarie alla elaborazione dei Piani Generali di Bonifica avrebbero dovuto essere completate entro il 1°marzo, ma ad oggi non abbiamo notizie. Abbiamo anche inviato una nota all’ufficio regionale competente per sapere quali consorzi hanno provveduto alla definitiva predisposizione dei Piani. Ritardi si registrano nell'adozione delle misure per riequilibrare la gestione corrente e accelerare il ripiano della debitoria pregressa. Viste le criticità ci chiediamo se non sia utile prospettare un nuovo intervento legislativo regionale, in modo da escludere la costituzione del Consorzio Unico e individuare soluzioni ulteriori”. Lo dichiarano il capogruppo del M5S Marco Galante e il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili che hanno depositato una richiesta di audizione in IV Commissione sulle prospettive di rilancio dei Consorzi di Bonifica commissariati.

“In questi anni - continuano i pentastellati - c’è stata anche una drastica riduzione del personale in servizio presso i 4 Consorzi, passato da 240 unità nel 2011 a 189, una circostanza che rende difficile garantire l’assolvimento dei compiti affidati ai Consorzi. Le criticità relative al personale rendono indispensabile la definizione di un concreto indirizzo politico per soddisfarne il fabbisogno, in modo da garantire un'efficiente offerta dei servizi consortili e la manutenzione ordinaria e straordinaria da svolgere per tutto l’anno lavorativo. Sono state numerose e consistenti le anticipazioni finanziarie erogate dalla Regione per sopperire alla mancanza di entrate e per far fronte alle spese. Le deficienze finanziarie hanno prodotto una consistente morosità e non è stata sufficiente a riequilibrare la gestione nemmeno la consistente azione di falcidia della debitoria portata avanti dalla Regione. Abbiamo chiesto l’audizione per conoscere come e in che tempi la gestione commissariale sarà in grado di adempiere agli impegni previsti dalla legge regionale 1/2017 e come si intende assicurare il fabbisogno di personale e la riorganizzazione dello stesso per garantire una maggiore offerta di servizi. A questo si deve aggiungere che le attuali infrastrutture consortili necessitano di consistenti interventi di manutenzione e ammodernamento, oltre che di nuovi interventi per fronteggiare le emergenze connesse alla siccità. Per questo abbiamo richiesto in audizione anche l’intervento di ANBI, per conoscere le buone pratiche e i modelli di governance più efficienti già sperimentati in altre regioni per rilanciare l’attività dei Consorzi. Riteniamo, inoltre, utile avere informazioni sulle prospettive di sviluppo in Puglia del progetto ‘laghetti’ lanciato da ANBI su scala nazionale per trattenere e non disperdere l’acqua piovana aumentando la capacità di invaso che include, tra l'altro, l’utilizzo di cave dismesse. Questa iniziativa è già stata avviata nella nostra regione grazie ad una proposta del M5S, con lo stanziamento di 100 mila euro per verificare, attraverso studi specialistici, la possibilità di riutilizzare le cave dismesse come ‘biolaghi’ per il recupero e il riutilizzo delle acque reflue e di quelle piovane. Con tali risorse sono già stati predisposti alcuni studi di fattibilità riferiti a cave collocate sul territorio regionale, sulla base dei quali dar seguito a progetti volti a rinaturalizzare le cave e recuperare grandi quantità di acqua, oltre a migliorare la biodiversità e il microclima e sottrarre al degrado importanti zone del nostro territorio. Approfitteremo dell’audizione anche per definire il ruolo dei consorzi nell’ambito di questi progetti e individuare le risorse. Il servizio offerto dei consorzi, soprattutto ora che servono interventi importanti nel settore idrico, è fondamentale, ma serve una governance efficiente subito”.

Domani sera sui corsi e nelle piazze principali del centro di Brindisi sarà di scena il “Festival dello sport – I Edizione”,  l’iniziativa dal sapore agonistico ideata e organizzata dal Maestro Carmine Iaia con il coinvolgimento delle società sportive brindisine di Uniti per lo Sport ed il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
 
L’iniziativa ha, come noto, l’obiettivo di puntare i riflettori sullo sport brindisino ed i suoi esponenti, attraverso l’invito colto dalle società partecipanti del Capoluogo Adriatico e della sua Provincia a ritrovarsi in postazioni prestabilite a favore di passeggio in centro città.
 
 Un percorso ideale che partirà da Piazza Cairoli e si snoderà su Corso Umberto e Corso Garibaldi, passando attraverso Piazza della Vittoria; qui istruttori, allenatori, maestri ed esperti delle più disparate discipline, saranno a disposizione dei cittadini presenti per offrire loro esperienze dirette con il proprio sport preferito, la possibilità di cimentarsi in prove sportive con cui si pensa di avere meno affinità o addirittura sperimentarne di nuove. Laddove necessario saranno le stesse società coinvolte a fornire l’attrezzatura per coloro che vorranno partecipare.
 
Ancora questa volta il maestro Carmine Iaia ha voluto fosse  il pubblico il vero protagonista in quella che trasformerà nuovamente una vasta area della città in una vera e propria palestra a cielo aperto. Già numerose e differenti le società che hanno confermato la loro presenza si tratta di Boxe Iaia Brindisi, l’ASD 40 Nodi del Presidente Emilio Morocutti, la società Atletica Mesagne di Giovanni Guarini, la società Aurora Basket di Fabio Minieri, BDL Escule de baile del maestro Ciccio Laveneziana, il Black Deer SoftAir dell’Istruttore Fabio Fontò, la società Casale Volley 3 dell’Allenatore Claudio Scanferlato, Endpoint skateboard di Ivan Simone, la Ginnastica La Rosa dei maestri Barbara e Luigi Spagnolo, la Gold Team TaeKwonDo del maestro Marco Cazzato, l’Invictus Fight Lab KickBoxing del maestro Mino Gorgoni, Padma scuola di Yoga di Claudia Tulsi Lovato, la Società Street Tango del maestro Alessandro De Virgilio, l’Asd Studio Dance Brindisi della maestra Laura Zicola, la Società Tango Levante della maestra Ilaria Caravaglio e la palestra Wellness Studio Officina del Corpo di Fabio Scarano.
 
La partecipazione è aperta fino alla serata di venerdì 8 luglio 2022 anche ad altre associazioni sportive di Brindisi e provincia. Per aderire richiedendo, a titolo assolutamente gratuito, il posizionamento nell'area dell'evento o semplicemente chiedere informazioni più dettagliate, è possibile contattare direttamente il maestro Carmine Iaia al numero 347 / 94.28.957.
 

Nota del consigliere di CON, Alessandro Leoci

"Stamani a Brindisi la sesta e ultima tappa del Tour Puglia365 per illustrare i risultati della passata programmazione e confrontarsi con amministratori, operatori turistici e culturali locali per definire insieme il nuovo piano strategico fino al 2030.

Come emerso dai lavori odierni, nella Provincia di Brindisi restano ben saldi i punti di forza rappresentati dal mare, i borghi, l'enogastronomia, l'ospitalità, il porto e l'aeroporto, le nicchie del lusso e del wedding tourism. 

Ma occorre puntare sulle opportunità offerte dal turismo nautico, sportivo, bike, dalle potenzialità che i nostri parchi naturali e archeologici esprimono.

Aggiungo che bisognerebbe lavorare anche a livello strutturato sullo sviluppo del turismo dell'olio, così come già fatto in altre Regioni a vocazione olivicola.

Particolare attenzione dovremo prestare in fase di programmazione a quella che è la formazione professionale perché l'accoglienza è un'arte ma è anche un lavoro serio che necessita di sempre maggiore preparazione, professionalità e di sempre maggiori servizi integrati.

Quanto ai servizi sarà necessario migliorare la mobilità interna sopperendo laddove è necessario alla carenza di trasporti.

Raccogliendo dati e riflessioni, quella odierna è stata un'ottima occasione di partecipazione, confronto e crescita verso la Puglia turistica del futuro".