Redazione

Sostegno alle fragilità, il Consorzio BR4 potenzia i servizi del Centro Ascolto. 

Il Centro per la famiglia che porta il nome di Marcella Di Levrano, giovane madre vittima di mafia, ha iniziato a operare ad agosto dello scorso anno. In questi mesi i servizi erogati si sono strutturati, rispondendo a un numero crescente di domande che hanno spesso evidenziato la necessità di una presa in carico globale dei bisogni segnalati da singoli e famiglie.

Il sistema di presa in carico predisposto si è perfezionato, richiedendo un'implementazione delle ore destinate agli interventi da garantire alle persone che si rivolgono allo sportello per chiedere supporto specialistico. L'organizzazione del centro ascolto si avvale di figure professionali che possono contare su un'esperienza formativa e acquisita sul campo che, per essere utilizzata al meglio, ha richiesto un’azione di rafforzamento del servizio, al fine di offrire possibili riscontri ai bisogni segnalati e contrastare vecchie e nuove forme di povertà”, spiega Antonio Calabrese, presidente del Consorzio BR4 evidenziando la decisione che ha motivato il Consiglio di Amministrazione dell’ATS a procedere con delibera approvata all’unanimità.

Il metodo operativo del Centro si basa su un approccio sistemico che punta a integrare le diverse professionalità impiegate nella prestazione dei servizi offerti. “Lavoriamo in rete con i servizi pubblici e privati attivi nei Comuni dell'ATS BR4; insieme al Consultorio Familiare per la presa in carico integrata degli utenti; con il servizio per le Dipendenze e in collaborazione con le figure della mediatrice familiare e di quella linguistico-culturale di recente istituite dal Consorzio BR4”, spiegano le referenti del Centro Famiglia. Loro sono Valentina Begaj, assistente sociale; Alessandra Campana, psicologa; Alessia Carluccio, assistente sociale; Alessia Pisanelli, avvocato; Emilia Pugliese, mediatrice familiare.

L'équipe tutta al femminile di professionisti accoglie e informa le famiglie, definendo le azioni più idonee per provenire e rimuovere condizioni di emarginazione; garantisce supporto psicologico a singoli, coppie e famiglie; sostiene il ruolo genitoriale nelle tappe evolutive del percorso di crescita dei figli; offre percorsi di mediazione familiare rivolti a​ coppie e genitori che vivono situazioni di conflitto, e di mediazione interculturale a tutti i cittadini stranieri con l'intento di favorirne l’integrazione sociale; garantisce consulenza legale a genitori e famiglie che hanno necessità di approfondire norme che regolano la vita familiare in particolari momenti quali la separazione, il divorzio, l'affidamento familiare, l'adozione.​

Il Centro Ascolto, gestito dalla cooperativa “San Bernardo”, ha sede presso il distretto socio-sanitario n.4, nei locali dell'ospedale “San Camillo de Lellis” in via Panareo al civio 8. L’accesso al servizio può avvenire tramite invio da parte dei Servizi Sociali o in modo volontario da parte dell’utente, secondo il seguente orario: dal lunedì al venerdì​ dalle ore 9 – 13, martedì e giovedì pomeriggio dalle ore 15 alle 18. Si può accedere liberamente o chiamando al numero telefonico 0831.739418, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Dati del giorno: 06 ottobre 2022

1.365
Nuovi casi
9.258
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 466
Provincia di Bat: 85
Provincia di Brindisi: 130
Provincia di Foggia: 172
Provincia di Lecce: 329
Provincia di Taranto: 169
Residenti fuori regione: 10
Provincia in definizione: 4
13.277
Persone attualmente positive
125
Persone ricoverate in area non critica
7
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.486.282
Casi totali
12.770.479
Test eseguiti
1.463.909
Persone guarite
9.096
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 479.050
Provincia di Bat: 127.750
Provincia di Brindisi: 140.538
Provincia di Foggia: 209.995
Provincia di Lecce: 306.385
Provincia di Taranto: 201.792
Residenti fuori regione: 15.701
Provincia in definizione: 5.071

La storia di un uomo pubblico scritta attraverso l’archivio de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, la storia degli affetti familiari attraverso le foto e le carte custodite in famiglia e nel suo studio legale.

 In un gremitissimo Teatro Comunale a Mesagne, è stato presentato nei giorni scorsi, il libro “Miscellanea in onore di Samuele De Guido – Il valore degli ideali La Concretezza delle azioni L’amore per la propria terra”.

Sono intervenuti alla presentazione l’on.dott. Antonio Matarrelli, sindaco della Città di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi, il giornalista dott. Angelo Sconosciuto, l’avv. Roberto Fusco, vice presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Penali, gli autori del volume Leonardo Martinelli e Vito De Guido.

L’evento che è stato organizzato dall’Associazione Culturale “Eterogenea” di Mesagne, ha avuto il Patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Brindisi e della Città di Mesagne.Presentazione_libro_Samuele_De_Guido_-_Teatro_Comunale-1.jpg

Tantissimi i cittadini, gli estimatori dell’avv. De Guido, gli amici giunti da diversi comuni della provincia e oltre, che hanno voluto testimoniare l’affetto, la gratitudine e la profonda stima nei confronti di una personalità che ha dato tutto se stesso per la crescita del territorio provinciale, della Regione Puglia e del Paese intero.

Tra le personalità presenti il presidente del Tribunale di Brindisi dott, Valerio Fracassi, la presidente della Sezione Civile dello stesso Tribunale dott.ssa Fiorella Palazzo e il Dirigente dell’Istituto d’Istruzione “Epifanio Ferdinando” di Mesagne prof. Mario Palmisano Romano.

L’avv. Roberto Fusco, che ha moderato la serata con maestria ed esperienza, ha dato la parola all’on. dott. Antonio Matarrelli, nella doppia veste di Sindaco della Città di Mesagne e Presidente della Provincia di Brindisi: “Un uomo saggio, un uomo intelligente, un uomo onesto al vertice delle istituzioni ai tempi era garanzia di crescita. Samuele De Guido è stato un mesagnese che ha saputo interpretare nel migliore dei modi il suo ruolo di amministratore pubblico”.

L’avv. Claudio Consales, presidente dell’Ordine degli avvocati della Provincia di Brindisi, ha portato il saluto dell’Ordine. Ha ricordato con affetto Samuele De Guido per il suo grandissimo impegno nella politica, nella professione forense mettendo in rilievo la sua dedizione completa verso il prossimo sottolineando la sua grande capacità di ascolto verso tutti.Presentazione_libro_Samuele_De_Guido_-_Teatro_Comunale.jpg

E’ stata la volta del giornalista Angelo Sconosciuto, responsabile della redazione brindisina de “La Gazzetta del Mezzogiorno” che ha svolto la sua introduzione abbandonando il tema del suo scritto nel volume e riflettendo sulla ricerca quale fonte privilegiata per avviare tutta una serie di altri approfondimenti di storia del ‘900 e di storia del meridione d’Italia.

E’ seguito l’intervento del primo degli autori del volume, Leonardo Martinelli che ha voluto inserire la intensa biografia di Samuele De Guido in un contesto storico nazionale, focalizzando la sua attenzione sulla sua esperienza nel secondo conflitto mondiale, sulla sua prigionia e sulla partecipazione alla resistenza fra i partigiani cattolici nel varesotto.

Vito De Guido, secondo autore del libro, ha presentato la seconda parte che ha usufruito in maniera fondamentale della consultazione dell’archivio storico de “La Gazzetta del Mezzogiorno”; centinaia di articoli che narrano la trentennale attività politico-amministrativa e professionale di Samuele De Guido e di pari passo la crescita sociale, economica e culturale del territorio.

E’ seguito il saluto della famiglia di Samuele De Guido con l’intervento del figlio avv. Mario a nome anche dei fratelli Leonardo e Nicola. Egli lo ha ricordato soprattutto come un padre buono e premuroso che ha trasmesso ai propri figli i veri valori cristiani nei quali credeva fermamente; ha ringraziato tutti i presenti intervenuti nella serata, tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera e l’Amministrazione Comunale di Mesagne, nella figura del sindaco Matarrelli, che ha sostenuto con il suo Patrocinio la importante iniziativa.

Da ultimo l’avv. Fusco ha dato la parola a don Antonio Mitrugno, archivista diocesano, il quale, incaricato dall’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni Monsignor Domenico Caliandro impossibilitato a intervenire, ha letto un suo messaggio che ha messo in rilievo la figura di Samuele De Guido, uomo del Sud profondamente cattolico.

L’avv. Fusco ha voluto chiudere l’emozionante serata con queste parole: “Le comunità sanno riconoscere i politici che hanno fatto del bene, come è stato detto, un uomo che ha avuto una importanza enorme, ha gestito tanto ed è rimasto sempre onesto, questo le comunità sanno riconoscerlo, ricordarlo anche a distanza di 47 anni dal suo decesso, e questo è un ottimo segno, comunità che riconoscono i politici onesti è fondamentale”.  

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Brindisi ospita due nuovi programmi del Ministero per lo Sviluppo Economico e Invitalia per lo sviluppo d’impresa su turismo e transizione digitale.

Dopo le prime due edizioni, Brindisi viene riconfermata anche per le nuove edizioni del Bravo Innovation Hub, l’acceleratore d’impresa promosso da Invitalia, Ministero per lo Sviluppo Economico e Infratel dedicato alle imprese più innovative, finanziato dal PON Imprese e Competitività 2014-2020 (Asse React EU).

I temi scelti per Brindisi sono: “Turismo, cultura, wellness e sostenibilità” e “Tecnologie per la transizione 4.0”, anche in considerazione delle attività messe in campo dall’amministrazione comunale nell’ambito del turismo e dell’innovazione.

I percorsi di accelerazione partiranno nei primi mesi del 2023, come per le passate edizioni si svolgeranno presso il laboratorio di innovazione urbana Palazzo Guerrieri, saranno rivolti alle startup e PMI costituite a partire dall’1 gennaio 2018, e prevederanno dei programmi mirati per velocizzare l’ingresso delle imprese nel mercato, curati da esperti del settore selezionati da Invitalia.


I team delle imprese partecipanti (10 per ciascuna edizione, 20 in totale), selezionate da Invitalia e provenienti da tutta Italia, trascorreranno a Brindisi i mesi in cui si svolgerà il programma.


Saranno inoltre previsti momenti di confronto ed interazione con gli enti e le imprese del territorio, affinché l’iniziativa si traduca in un miglioramento dell’offerta e della competitività turistica e digitale del territorio.


“Brindisi oggi viene scelta e riconfermata per importanti iniziative di rilevanza nazionale, questa è una grande soddisfazione e conferma del nostro lavoro, oltre che un’opportunità gratuita di formazione sul turismo che, grazie al supporto del Ministero, mettiamo a disposizione per la crescita del nostro territorio”, dichiara l’assessore al Turismo Emma Taveri.

“Siamo soddisfatti di dare continuità a questo percorso, che conferma Palazzo Guerrieri e la città di Brindisi tra le realtà di riferimento nazionale sui temi dell’innovazione e dello sviluppo d’impresa”- dichiara Giulio Gazzaneo, consigliere comunale delegato alle politiche giovanili. - “La terza edizione di Bravo Innovation Hub rappresenta un ulteriore traguardo e grande opportunità di crescita per il territorio e i suoi giovani”.

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In merito al comunicato diffuso dal sindacato Cobas e Comitato “La voce del Cittadino” sull’esito dell’incontro del 4 ottobre avvenuto con la Asl per chiedere di reintrodurre un medico nella postazione del 118 nel Comune di San Vito dei Normanni, si rende necessaria una precisazione circa una dichiarazione che erroneamente è stata riportata a nome del direttore generale, con cui è avvenuto il sereno confronto tra le parti.
A proposito dei medici di famiglia, l’espressione “che purtroppo non hanno molta voglia di essere coinvolti” non è stata assolutamente utilizzata dal direttore generale, Flavio Maria Roseto, che piuttosto, nel contesto del discorso, affermava l’importanza del loro ruolo a sostegno del corretto funzionamento della sanità pubblica. Il commento è bensì attribuibile ai redattori del comunicato, come loro stessi riconoscono.

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La Radiologia del PTA di Ceglie deve ritornare Agibile. Sopralluogo di Tommaso Gioia con il Direttore Generale dell'Asl Flavio Roseto e il Capo Dipartimento Angelo Greco.

Nella scorsa settimana, precisamente lunedì 28 settembre, ho incontrato alcuni tecnici della radiologia del PTA di Ceglie Messapica che mi avevano in precedenza contattato per mettermi a conoscenza della situazione di precarietà del loro reparto.

La situazione che mi hanno mostrato è davvero preoccupante, la struttura è al limite dell’agibilità, una  circostanza già nota sin dal 2019, tant’è che la dirigenza ASL del tempo aveva provveduto a programmare degli interventi strutturali ed all’acquisto di nuove attrezzature per sostituire le vecchie.

Purtroppo nonostante la programmazione e gli impegni assunti nel 2020/2021 con apposite delibere,  gli interventi strutturali non sono mai stati avviati, mentre si è provveduto all’acquisto delle nuove attrezzature.

La situazione è paradossale perché le nuove attrezzature acquistate non possono essere allocate all’interno del reparto proprio perché i locali non sono a norma.

Oggi ho chiesto al direttore della ASL di Brindisi, Flavio Roseto, e al Capo dipartimento delle cure primarie, Dott. Angelo Greco, presenti a Ceglie Messapica ad un convegno presso il neurolesi motulesi, di rendersi conto di persona della situazione della radiologia del PTA di Ceglie.

Il direttore generale insieme al Capo dipartimento hanno  potuto verificare che la radiologia di Ceglie necessita effettivamente di interventi importanti e si impegnato a cercare soluzioni per far ripartire appieno il servizio di radiologia.

Noi saremo vigili sul funzionamento dei servizi, quando le cose vanno bene li diremo, ma quando non funzionano faremo altrettanto con spirito costruttivo.

Tommaso Gioia

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Ennesimo atto di teppismo allo stupendo parco urbano Potì, meta di tante famiglie anche dei paesi limitrofi; l’altro giorno è stata di nuovo (ed  la terza volta) vandalizzata la casetta (little free library),   un punto lettura preparata ad arte dal personale della biblioteca comunale, dove si raccolgono i libri e si invita alla lettura immersi nell’oasi di pace quale dovrebbe essere il  parco. Ormai non ci si meraviglia più, il grosso pericolo che si corre è quello di assuefarsi a questa deprecabile situazione, che si verifica ormai con cadenza giornaliera. Quello che da fastidio alla comunità onesta (che è la maggior parte), invece è l’immobilismo di chi dovrebbe intervenire per fermare questo scempio cronico e non lo fa. Lo abbiamo detto in altre circostanze, bisogna intervenire con le sanzioni (chi rompe paga);  basta far riverberare sulla intera comunità onesta gli atti di vandalismo di pochi stolti. Bisogna agire anche dal punto di vista della prevenzione, rendere più accogliente il parco, attivando per esempio il campo di bocce, il distributore dell’acqua,  le colonnine per la ricarica delle auto elettriche (presenti ma  inutilizzate da sei anni ). Più persone serie presenti al parco vuol dire più presidi di persone,  maggiore controllo, vuol dire anche più attenzione e vigilanza da parte di gente che ha a cuore il rispetto dei beni collettivi. A giorni il gruppo numeroso di cittadini che scrive, oltre a mettere in risalto le problematiche riportate, farà delle proposte per implementare e rendere ancora più bello il nostro parco, fiore all’occhiello dell’intera nostra comunità. A breve questo gruppo di cittadini indirà una riunione pubblica aperta a tutti i cittadini che volessero dire la propria per migliorare la situazione,convinti che la vera democrazia parte dal basso, con la speranza che si formi quanto prima un comitato pro parco che sia di aiuto a tutti, amministratori, dirigenti, tenendo sempre presente che questo numeroso gruppo di cittadini vuole il bene della città, cooperando con persone di buona volontà senza astio o rancore nei confronti di chicchessia; ma per favore -  ci rivolgiamo a chi ha il potere di farlo -  fermiamo questo scempio giornaliero con provvedimenti che servano da esempio per tutti.

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Il batterio killer ‘mangia’ altri 42 ulivi portando le piante infette da Xylella fastidiosa a 214, mentre continua la preoccupante avanzata non stop in area indenne con altri 6 ulivi malati a Polignano. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del 10° monitoraggio con le analisi di laboratorio che hanno conclamato la malattia su 9 ulivi a Fasano, 14 a Martina Franca e  2 a Locorotondo, tutti in zona contenimento, mentre sono 17 gli ulivi infetti da Xylella a Polignano, di cui 11 in zona cuscinetto e 6 in zona indenne.

Per provare ad invertire la rotta, Coldiretti e Unaprol sono impegnati nel tentativo di salvare la piana degli ulivi monumentali dal batterio della Xylella che sta distruggendo l’olivicoltura pugliese, con gli innesti e sostenendo nuovi metodi di sorveglianza, come la task force cinofila, col supporto scientifico dei ricercatori dell'IPSP del CNR e con il supporto logistico ed organizzativo di Unaprol e Coldiretti che continueranno a collaborare con ENCI per le attività di addestramento dei cani che effettueranno nell’anno 15 controlli equamente suddivisi tra vivai/garden di piante ornamentali e/o officinali di specie non specificate (5 vivai in zona infetta), vivai/garden di piante appartenenti a specie specificate (5 vivai in area indenne) e lotti di piante importate da paesi terzi al loro arrivo al porto di Bari. Inoltre, attraverso il progetto di ricerca Redox (Remote Early Detection of Xylella), finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale (DTA), saranno elaborate immagini telerilevate da aereo acquisite con sensori iperspettrali e termici, delle piante infette prima ancora della manifestazione dei sintomi – conclude Coldiretti Puglia - per la identificazione precoce di focolai di Xylella attraverso rilievi aerei e droni con sensori iperspettrali e termici.

La diffusione della Xylella Fastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l’espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro – insiste Coldiretti Puglia - sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) sulla valutazione dell'impatto di Xylella fastidiosa pauca sull’olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna, studio realizzato nell'ambito del Progetto H2020 POnTE da un team multinazionale di ricercatori guidato da economisti dell'Università di Wageningen (Olanda). Il contagio della Xyella ha già provocato oltre 21 milioni di piante infette una strage di ulivi – conclude Coldiretti Puglia - lasciando un panorama spettrale, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito dalla fitopatologia, pari al 40% del territorio regionale.

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Maribrin, rischio di chiusura a dicembre. La Flai e la Cgil accanto ai lavoratori nel sit-in in prefettura per salvare l'occupazione. 

 La  Flai e la Cgil di Brindisi stamattina sono scese in piazza accanto ai dipendenti della Maribrin Srl per un sit-in nei pressi della Prefettura per salvare i posti di lavoro che, se non si sbloccano alcune procedure, andranno persi alla fine di dicembre perché l'azienda chiuderà i battenti. La Flai e la Cgil ringraziano S.E. Il vice prefetto Dott.ssa Cicoria  per aver accolto la richiesta di incontro del sindacato e dei lavoratori nel tentativo di mettere in campo iniziative volte alla salvaguardia dell'occupazione e del sito produttivo.
 
Nel corso di questi mesi l'attività di sostegno nei confronti dei lavoratori non si è mai fermata.  La Flai e la Cgil di Brindisi hanno lavorato  insieme con la Flai Puglia, a livello regionale e a livello locale, per superare le criticità che hanno messo in ginocchio l'azienda. A livello regionale è stato sollecitato un incontro in Regione con gli assessorati competenti, a livello locale è stato interessato direttamente il sindaco Riccardo Rossi.
 
In breve, i problemi della Maribrin Srl illustrati dalla Flai alle Istituzioni: l'impossibilità di utilizzo dei fondi FEAMP PO 2014-2020 per listallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni per un efficientamento energetico dellimpianto di itticultura marina del sito produttivo di contrada Pandi operativo allinterno del Parco naturale regionale di Saline Punta della Contessa, nonostante le  richieste di autorizzazione inoltrate con parere positivo, ma che restano bloccate da intoppi burocratici. L'azienda, per fronteggiare la crisi energetica, ha  prodotto un progetto per l'installazione di un impianto di 200 kw per investimenti produttivi nell'acquacoltura e di efficientamento energetico dell'impianto di itticoltura marina che sfiora i 350 mila euro. Progetto che, pur ricevendo parere positivo il 24 maggio scorso resta ancora in attesa del decreto di finanziamento. 
 
Sbloccare questo progetto consentirebbe all'azienda di recuperare competitività e quindi salvaguardare l'occupazione, Fondi che avrebbero già dovuto essere stati stanziati dalla Regione Puglia attraverso i fondi Feamp PO 2014-2020 per ristorare le perdite per i mancati ricavi dovuti al Covid 19. 
 
«La Flai e la Cgil di Brindisi nel ringraziare la Prefettura ed il Comune  capoluogo come parte attiva della vertenza  dice il segretario generale Cosimo Della Porta  lancia un appello alle Istituzioni locali e regionali a fare quanto in loro potere per superare l'impasse. Dicembre è alle porte e se le procedure non dovessero sbloccarsi ci troveremo di fronte ad una nuova ondata di licenziamenti che potrebbero tranquillamente essere evitati. Non possiamo permetterci di  perdere un solo posto di lavoro ed un sito produttivo che se riuscisse ad uscire dalla crisi tornerebbe competitivo. L'appello è di fare presto, il tempo è ormai agli sgoccioli e salvare i posti di lavoro è possibile».
 
 
Cosimo Della Porta
Segretario Generale
Flai-Cgil Brindisi
 

Si è conclusa nei giorni scorsi la campagna del pomodoro presso il conservificio Conserve Italia di Mesagne, con un calo di produzione del 17 per cento. Una campagna del pomodoro difficile, che ha risentito del contesto economico attuale con forti aumenti dei costi produttivi e delle condizioni meteorologiche caratterizzate da caldo torrido prolungato e poche precipitazioni. Allo stabilimento mesagnese di Conserve Italia, l’unico presente nel Mezzogiorno per il gruppo cooperativo bolognese, che qui produce soprattutto i pelati a marchio Cirio e Valfrutta, si sono da pochi giorni concluse le fasi di lavorazione del pomodoro conferito dai soci agricoltori pugliesi e le prime stime fornite dall’azienda parlano di una riduzione del 17% dei volumi.pomodoro_lungo_zona_Mesagne_2022_bis.jpg

“Premesso che il 2021 è stato un anno particolarmente favorevole che ci ha portato a sfiorare le 60mila tonnellate di pomodoro lavorato tra lungo, tondo, pomodorino e datterino - spiega il direttore del sito di Mesagne, Roberto Savioli -, quest’anno ci siamo attestati poco al di sotto delle 50 mila tonnellate, circa 10 mila in meno rispetto all’anno scorso, con rese inferiori in stabilimento e ripercussioni anche sulle giornate di lavoro degli oltre 400 addetti stagionali impiegati per il periodo della campagna”.Savioli_roberto_direttore_stabilimento_Mesagne.jpg

Nessun dubbio, comunque, sulla “buona qualità della materia prima, che ci ha permesso di realizzare anche quest’anno prodotti di fascia medio-alta valorizzando al meglio la filiera agricola pugliese”, sottolinea Savioli. Negli ultimi anni infatti Conserve Italia ha allargato la gamma dei prodotti a base pomodoro dedicati alle eccellenze regionali, a partire dalla linea “Le Selezioni di Cirio” focalizzata in particolare sulle tipicità della Puglia. “La riduzione dei quantitativi conferiti allo stabilimento di Mesagne è stata determinata da diversi fattori, a partire dalle minori superfici dedicate alla coltivazione del pomodoro lungo in tutta la Puglia – spiega Daniele Piva, direttore Produzioni Agricole di Conserve Italia -. Complici gli squilibri geopolitici internazionali, molti agricoltori hanno preferito optare per altre colture che presentavano minori costi di produzione e quotazioni di mercato più favorevoli dovute alla situazione internazionale”.Piva_daniele_Dir_Produzioni_Agricole_Conserve_Italia_campi.jpg

A questo, continua Piva, “vanno aggiunte le rese inferiori registrate in campo soprattutto per le alte temperature nelle fasi fenologiche più delicate, in particolare nell’areale di Mesagne e Brindisi dove stiamo allargando la base sociale, essendo arrivati a coltivare qui quasi il 25% del pomodoro conferito in stabilimento”. “Al di là della riduzione di pomodoro lavorato, che rientra nelle oscillazioni che ogni anno si possono registrare – conclude Savioli –, ciò che ad oggi più ci preoccupa è l’aumento incontrollato dei costi produttivi che registriamo a tutti i livelli, dai rincari energetici agli imballi fino ai pezzi di ricambio per i macchinari. Parliamo di oltre 100 milioni di euro in più di costi per Conserve Italia, di cui oltre la metà dovuti ad aumenti nelle bollette”. L’azienda continua a investire sulle energie rinnovabili e a portare avanti processi di efficientamento energetico: a Mesagne, ad esempio, sono entrate in funzione per questa campagna le nuove centrali termiche ad alta efficienza che consentono di risparmiare 50mila metri cubi di metano all’anno, pari a 100 tonnellate in meno di Co2 immessa in atmosfera.Conserve_Italia_Mesagne_pomodoro_AGOSTO_22_2.jpgConserve_Italia_Mesagne_pomodoro_AGOSTO_22_1.jpg

“Tuttavia ciò non basta per affrontare l’emergenza energetica – conclude Savioli – per questo tramite i nostri vertici abbiamo chiesto di essere riconosciuti come azienda energivora e che siano previsti interventi a sostegno di tutta la filiera agroalimentare”.conserve_italia_scatole_pelati_Mesagne_-_verticale_2.jpg

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