delle cantine sociali è da attribuire alla “Cantina Due Palme” di Cellino San Marco che ad oggi ha già vendemmiato 150mila quintali di uve, circa il 50 per cento dell’intera produzione, proveniente da 2.500 ettari di vigneti coltivati da mille viticoltori. La cantina si estende su una superficie di 45mila metri quadrati, ha un magazzino merci di altre 45mila metri quadrati e un deposito di 130 mila metri quadrati di cui una parte in fitto al giornalista Bruno Vespa, che imbottiglia presso la “Due Palme” il suo nettare di Bacco. L’azienda ha due catene di imbottigliamento. Una di 2 mila e 500 bottiglie per ora e l’altra, di nuova generazione inaugurata l’Aprile scorso, che permette di imbottigliare 15mila bottiglie ad ora. A guidare la più grande Cantina d’Europa, e tra le prime al mondo, c’è il presidente Angelo Maci.

Presidente a che punto siete con la vendemmia 2018.

“Siamo al 50% delle uve rosse di Negramaro e Malvasia, inotre abbiamo raccolo il 70% dei vitigni internazionali come il Merlot e il Cabernet. Da tempo abbiamo vendemmiato tutte le uve bianche e la base spumante. Adesso stiamo procedendo con la Malvasia nera, il Sangiovese e, da questa mattina, i Lambruschi. Quindi possiamo dire di essere al 50% della vendemmia delle uve rosse”.

Anche quest’anno l’annata vinicola è piuttosto critica a causa delle avversità atmosferiche che hanno flagellato i vitigni.

“Posso dire che una settimana fa la situazione era davvero disarmante. Il Primitivo presentava dei problemi a livello sanitario, con una marcata marcescenza. Sulla stessa linea il Negramaro anche se in percentuale minore. Fortunatamente, a distanza di una settimana dall'inizio del taglio di queste uve, la tendenza si è invertita grazie a una temperatura bassa che ha fatto scaturire un clima secco alimentato da venti di tramontana che hanno asciugato le marcescenze e aumentato il grado zucchero dell’uva. Oggi ci troviamo di fronte a gradi zuccherini che superano i 19, 20, 21, e addirittura 22 gradi Babo. Non pensavamo ci potesse essere questa metamorfosi. Quella appena trascorsa è stata una settimana straordinaria perché ogni giorno aumentavano gli zuccheri. Inoltre, siamo contenti che le nuove tecnologie, come le vendemmiatrici meccaniche applicate in agricoltura, in annate difficili tipo l’attuale, con presenza di marcescenza, hanno fatto un grande miracolo poiché scuotono il grappolo buono lasciando sui tralci quelli marci. Le marcescenze sono cariche di un fungo che mandato in fermentazione con gli acini buoni li aggredisce abbassando i punti di colore”.

Presidente, quindi, la vinificazione di queste uve marce sta dando qualche problema in cantina.

“No. Siamo abbastanza contenti poiché i prodotti che si stanno ottenendo sono ricchi di aromi, sia i bianchi, sia i rossi e rosati. Vini che stanno rispondendo splendidamente soprattutto sull’equilibrio del ph. Inoltre, abbiamo avuto un azoto perfetto a causa delle piogge. L’azoto, infatti, è indispensabile nella vinificazione. Insomma, siamo contenti dell’annata perché stiamo ottenendo dei buoni prodotti”.

Sul fronte della commercializzazione di questi prodotti cosa prevedete.

“Non ci sono assolutamente problemi perché da anni siamo consolidati nel mercato globale. Lo scorso anno abbiamo aumentato la produzione da 10 a 15 milioni di bottiglie, con un aumento del 50 per cento. Naturalmente, è aumentato anche il fatturato del 50 per cento che in euro significa circa 40 milioni. Quindi, abbiamo consolidato questo rapporto sia con la clientela estera sia con la grande distribuzione italiana. In giacenza abbiamo il prodotti strettamente necessario, da 120 a 130 mila ettolitri di vino fra riserve e vini, che dobbiamo imbottigliare. In linea con il nostro fabbisogno aziendale”.