Successo di Angelo Maci a "Stasera cucino io" In evidenza

Marzo 16, 2018 1959

Maci ANGELO Alessandro Calisi chef - Alessio Gubello.jpegSerata culinari d'eccellenza quella promossa

da Confindustria giovani per unire le eccellenze del territorio. Molto più di una semplice cena. Dalle portate, ai vini, alle emozioni, la prima serata del format «Stasera cucino io» è stata un vero e proprio racconto che ha affondato le sue radici nella storia di un intero territorio. La bellezza e la bontà dei piatti preparati dagli chef de La «Distilleria» di San Pietro Vernotico, Alessio Gubello e Fabio Vetrugno, hanno ispirato il primo ospite: Angelo Maci. Accompagnato dai vini della sua cantina, il presidente di Due Palme ha svestito per un momento i panni dell’enologo e ha raccontato esperienze personali, ricordi legati a quei piatti tipici della tradizione salentina rivisitati dagli chef di casa. Un vero e proprio show, in un locale pieno di ospiti. L’idea di questa serie di serate si fonda proprio su un principio: mettere a proprio agio personalità di spicco del territorio, fuori dal loro contesto abituale, per raccontarsi in un modo diverso. E quale modo migliore se non davanti a un piatto e un calice di vino? È quanto emerge dalle parole di Alessandro Calisi, titolare del locale inaugurato lo scorso dicembre e presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. “Sul territorio ci sono tante eccellenze e l’idea è stata proprio quella di volerle unire tramite la nostra cucina. Vogliamo rappresentarle in una serata particolare, tramite i racconti degli uomini. Abbiamo deciso di partire con Angelo Maci – continua Calisi – perché rappresenta l’idea stessa dell’unione e della cooperazione. Nessuno sul territorio potrebbe farlo come lui. È stato un pioniere in questo e rappresenta una delle aziende cooperative più grosse che il Sud Italia possa vantare”. “Questa sera abbiamo raccontato la nostra storia contadina attraverso quella che si definisce cucina povera, a base di cereali – commenta Angelo Maci - Sono onorato che abbiano pensato a me per dare il via a questa serie di serate. Voglio fare i complimenti ad Alessandro e i miei auguri per questa avventura. Ho ricordi bellissimi in questa distilleria che era di Alfredo De Giorgi. Da ragazzino portavo io stesso le vinacce qui, sono ricordi emozionanti”. Ma come è nato il menù della serata, fatto di fave e cicorie, ceci, tria… “Chiacchierando con Angelo Maci si parlava delle tradizioni e del passato di questa terra – dice lo chef Alessio Gubello – il pane, le fave, le verdure, i cereali, i legumi, ci riportano sempre al Salento e alle origini contadine che non possono mai essere dimenticate, neanche a tavola. È il Salento stesso che viene elevato da queste tradizioni”.