Redazione

Il 2020, con il lockdown prima e le successive restrizioni poi, è stato contrassegnato da un notevole incremento rispetto alle due annualità precedenti, negli accessi ai Cav, + 14% e + 34%,  e del 61% nella messa in protezione in casa rifugio.  

I 27 Centri e i loro sportelli sul territorio hanno accolto 2.349 nuove donne nel  2020, con un aumento di 290 rispetto all’anno 2019 e di 599 rispetto all’anno 2018. Le donne allontanate per motivi di sicurezza e messe in protezione presso le case rifugio di primo livello sono state 113 (nel 2019 erano state 70).

La violenza è trasversale alle fasce di età, ai titoli di studio, alla condizione lavorativa, anche se la percentuale più alta viene registrata tra donne che hanno un’età compresa tra i 30 e i 49 anni (58%). Solo il 27,6% delle donne  ha un’occupazione stabile (- 6% rispetto al 2019) a fronte del 44,8% di donne senza occupazione (casalinghe e/o non occupate) e del 18,4% di donne con un’occupazione precaria e, quindi, con una fonte di reddito incerta. La maggior parte delle donne (70%) si è rivolta al cav in maniera spontanea, a dimostrazione della fiducia creata sui territori di riferimento. 

Nel 2020 la tipologia di violenza prevalente è quella psicologica (44,9%), seguita da quella fisica (40,7%) e dallo stalking (6,4%). Rispetto a tutte le annualità precedenti emerge come prima tipologia di violenza subita quella psicologica (era sempre stata quella fisica la forma prevalente), con un aumento del 6,6% rispetto al 2019. Questo dato, con molta probabilità, potrebbe avere una stretta correlazione con le condizioni di costrizione che le donne hanno vissuto a causa dell’emergenza pandemica, soprattutto nella fase del lockdown. Le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza spesso riferiscono di aver subito violenze multiple, infatti accompagnano le violenze fisiche o sessuali a quella psicologica e/o di carattere economico.

La violenza si consuma prevalentemente fra le mura di casa: le donne più “esposte” sono le coniugate e le conviventi (52%), a cui seguono le donne nubili (26%) e le donne separate/divorziate (21%). Fra gli autori delle violenze figurano infatti il partner e l’ex partner, due tipologie di autori che rappresentano complessivamente l’81%; se aggiungiamo la percentuale cha fa riferimento all’area dei “parenti” (12%), abbiamo una percentuale complessiva del 93%. Il “partner attuale” è l’autore di violenza nel 53,3% dei casi mentre gli “ex” continuano ad agire violenza, nonostante la chiusura del rapporto, nel 27,5 % dei casi.

Si riduce sensibilmente il numero delle donne che sporge denuncia: nel 2020 la percentuale è del 39,3% rispetto al 52,3 % del 2019. Questo preoccupante dato,  di forte contrazione rispetto alle ultime due annualità, potrebbe avere correlazione con le difficoltà connesse all’emergenza pandemica e a tutte le relative restrizioni, ma potrebbe essere anche la spia di una crescente sfiducia delle donne nel sistema giustizia, per le tante difficoltà che si trovano ad affrontare nella fase del post denuncia: tempi lunghi dei procedimenti, situazioni di  vittimizzazione secondaria, spesso legate ai percorsi giudiziari per l’affidamento dei figli nella fase di separazione, percezione di scarsa protezione anche a seguito di reiterate segnalazioni e/o denunce, sensazione di essere poco credute oltre che poco protette rispetto ai loro aguzzini. La sfiducia nel sistema di protezione e la mancanza di autonomia potrebbero aver inciso sulla decisione delle donne di “rinuncia al servizio” (20% nel 2020); in questa percentuale di donne che si sono allontanate dai centri antiviolenza, il 54,7% (187 donne in termini di valore assoluto) ha fatto rientro nel nucleo maltrattante.

L’incremento delle donne messe in protezione presso le case rifugio di primo livello, 113  contro le 70 del 2019, potrebbe sicuramente aver risentito dell’escalation di violenza intra-familiare registrata nel periodo delle limitazioni dovute alla pandemia e alle sue conseguenze, che ha costretto le donne a convivere con i maltrattanti.  Le donne con figli rappresentano il 66% del totale e sono 106 i minori che hanno seguito le madri nelle case (nel 2019 erano 57). Anche per gli inserimenti in casa rifugio, si registra una “rinuncia al servizio” nel 29 % dei casi, con 21 donne (56,8% di chi ha rinunciato al servizio) che ha fatto rientro nel nucleo maltrattante.

Nel corso del 2020, presso le 7 case operative di seconda accoglienza per i percorsi di semi autonomia, gestite dai centri antiviolenza, sono state accolte 35 donne con 20 figli (nel 2019 le donne erano state 18 con 19 figli).

I centri antiviolenza garantiscono la reperibilità telefonica h 24 attraverso il numero verde nazionale 1522.

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, DISTURBARE IL 'CANTO D'AMORE' PER CONTROLLARE POPOLAZIONE 'SPUTACCHINA' CON CONFUSIONE SESSUALE.

Disturbare il ‘canto d’amore’ delle sputacchine per controllare la popolazione dell’insetto vettore della Xylella fastidiosa in un periodo preciso, ad agosto quanto le femmine iniziano ad emettere richiami per attirare un partner con cui accoppiarsi, adottando anche la lotta biologica della confusione sessuale contro il dilagare della fitopatia che ha colpito il 40% della regione causando oltre 1,6 miliardi di danni al patrimonio olivicolo della Puglia. E’ quanto rende noto Coldiretti Puglia, dando notizia dello studio di Biotremologia per il futuro controllo sostenibile della sputacchina, vettore di Xylella fastidiosa, frutto di una collaborazione sviluppatasi nell’ambito del progetto XF-ACTORS tra Università di Trento, CIHEAM Bari e  Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.

Sono state inizialmente investigate le forme di comunicazione tra le sputacchine usando la biotremologia, branca innovativa dell’entomologia che studia i segnali vibrazionali e il loro effetto sul comportamento degli insetti – spiegano i ricercatori su InfoXylella - permettendo di sviluppare strategie agricole eco-compatibili per il controllo di insetti dannosi. Decodificando i segnali si è scoperto che il maschio emette vibrazioni non appena entrato nella fase adulta in primavera, mentre la femmina aspetta la fine dell’estate per “cantare”. Questo “duetto” è essenziale per la riproduzione della specie, perché permette al maschio di localizzare la posizione della compagna. La femmina, d’altra parte, produce uno specifico segnale di rifiuto se un maschio l’approccia in primavera o se tenta di accoppiarsi senza averla appropriatamente corteggiata in estate. Per comprendere la predisposizione al canto e al “duetto”, alcune femmine sono state sottoposte alla registrazione di un corteggiamento o alla presenza fisica di un maschio, quindi è stato osservato lo sviluppo dei loro ovari, previa dissezione microscopica. Si è scoperto che le femmine cominciano a chiamare, rispondere e riprodursi con il maschio solo quando nei loro ovari sono presenti le prima uova, ovvero a partire dal mese di agosto. Con il progredire della stagione – aggiungono su InfoXylella - la maturazione delle uova aumenta ed un numero sempre maggiore di femmine emette vibrazioni e cerca un compagno con il quale accoppiarsi. Conseguentemente, qualsiasi futura tecnica di confusione sessuale vibrazionale indirizzata a interferire con la comunicazione tra maschio e femmina sarebbe efficace solo se applicata dopo agosto, quando le femmine iniziano ad emettere richiami per attirare un partner con cui accoppiarsi.

“Lo studio è ancora in corso e certamente porterà ad evidenze scientifiche essenziali per la lotta all’insetto vettore. E’ evidente da anni l’importanza della ricerca scientifica nella lotta alla Xylella Fastidiosa che va sostenuta dando una stretta al finanziamento per le attività di ricerca dei laboratori, monitoraggio e campionamento grazie ai 10 milioni stanziati dal Piano per la Rigenerazione olivicola”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Solo nell’area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata a Polignano “i fondi UE per monitoraggi e test di campionamento 3 milioni di euro per tutto il territorio italiano e per altri 7 patogeni della stessa categoria, sono solo briciole”, insiste il presidente Muraglia.

Ricerca, monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e tempestive pratiche di prevenzione fitosanitaria sono attività cruciali, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l’individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione – aggiunge Coldiretti Puglia – su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto.

“Negli anni passati Coldiretti Puglia ha chiamato alle armi anche ANAS, Demanio, Sindaci e Assessori dei Comuni delle aree di contenimento e cuscinetto, perché nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le pratiche di prevenzione fitosanitaria per la lotta all’insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono fortemente raccomandate. La prevenzione non può essere obbligatoria e a carico dei soli agricoltori, rimasti soli dal 2014 a creare un fronte contro l’avanzata della Xylella”, conclude il presidente Muraglia.

Coldiretti Puglia ha scritto nuovamente ai Sindaci dei 258 Comuni pugliesi perché il tempo stringe ed il batterio è trasmesso da insetti (emitteri) che si nutrono succhiando la linfa dei vasi xilematici. In Puglia sono stati accertati 3 insetti vettori Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris. Il più efficace è il Philaenus spumarius (noto come "sputacchina media"). L’insetto si alimenta succhiando la linfa dalla vegetazione tenera della pianta (germogli, polloni), si infetta (acquisisce il batterio) esclusivamente nutrendosi da pianta infetta e trasmette il batterio alle altre piante con le punture di alimentazione (analogamente alle modalità di propagazione della malaria attraverso la zanzara anofele).

La sputacchina nasce sana e si infetta (acquisisce il batterio) esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte. La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e l’obbligatorietà che impone la normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena, impongono scelte e provvedimenti oltremodo urgenti, anche in considerazione – conclude Coldiretti Puglia - della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

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Fasano – Gli studenti di Fasano incontrano Roberto Vecchioni, seppur solo virtualmente.  È per mercoledì 17 marzo (ore 18.00, pagina Facebook del Comune) l’appuntamento online con il cantautore, docente e artista che presenterà il volume  “Lezioni di volo e di atterraggio” (edizioni Einaudi).  

 
L’incontro è organizzato in collaborazione con i Presidi del Libro di Fasano e coinvolgerà le scuole superiori della città. L’Amministrazione ha acquistato 100 copie del libro che saranno donate agli studenti e da loro lette e analizzate. 
 
Vecchioni sarà intervistato dal prof. Michele Iacovazzi, docente all’I.I.S.S. “Leonardo da Vinci” e dalla prof.ssa Cinzia Cupertino, docente all’I.I.S.S. “Gaetano Salvemini”. 
 
«Avremmo voluto organizzare l’incontro in presenza – spiega l’assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Cinzia Caroli – ma la situazione attuale dei contagi non ce lo consente. L’incontro è stato pensato soprattutto per i nostri studenti e ringrazio i Presidi del Libro e le scuole per la collaborazione». 
 
La scuola di Roberto Vecchioni è un luogo in cui, in realtà, s’insegna senza impartire lezioni: è un viaggio tra i miti classici che già contengono la verità sul mondo, un percorso continuo tra poesia e filosofia. 
«L’intento di questo assessorato è quello di far comprendere, cosi come ci insegna Vecchioni, che la cultura non è “sapere” ma “cercare”, cercare all’infinito – dice l’assessore Caroli – . Per questo auguro ai nostri studenti di volare sempre alto, ma anche di atterrare, cioè di imparare a vivere la parte più umana e più fragile con coraggio e senza paura». 
 
«In un periodo di grande difficoltà per la scuola italiana e per i nostri studenti, in cui la didattica a distanza costringe tutti a sacrifici e sforzi ancora più grandi, le lezioni di Vecchioni contengono insegnamenti che tanti vorrebbero ascoltare tra i banchi – dichiara il sindaco Francesco Zaccaria –. Le parole di un professore illuminato come lui saranno, per i nostri ragazzi, una importante occasione di confronto, seppur a distanza, con un docente che è artista anche nel modo di insegnare e per il quale la scuola diventa, al di là degli schemi dei programmi ministeriali, uno spazio di incontro, di scambio, di accoglienza e quindi di crescita vicendevole fra insegnanti e allievi».
 

Nella prima mattina, in Brindisi, i Carabinieri della locale Compagnia, con il supporto dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Puglia”, del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), hanno eseguito due ordinanze di misure cautelari, emesse una dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce, l’altra dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica (D.D.A. di Lecce e ordinaria di Brindisi), nei confronti complessivamente di otto individui (sette raggiunti da custodia cautelare in carcere e uno da sottoporre agli arresti domiciliari), indagati a vario titolo per i reati di:

‒   associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti;   associazione per delinquere finalizzata a commettere furti di autovetture, furto aggravato e ricettazione.

 

Nella prima mattina di martedì 9 marzo, in Brindisi, i Carabinieri della locale Compagnia, con il supporto dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Puglia”, del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), hanno dato esecuzione a due ordinanze di misure cautelari, emesse una dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce (dott. Alcide Maritati), l’altra dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi (dott.ssa Stefania De Angelis), su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica (D.D.A. di Lecce e ordinaria di Brindisi che hanno coordinato le attività d’indagine), nei confronti complessivamente di otto individui (sette raggiunti da custodia cautelare in carcere e uno agli arresti domiciliari), indagati a vario titolo per i reati di:

-​ ​ ​ ​associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti;

-​ ​ ​ ​associazione per delinquere finalizzata a commettere furti di autovetture, furto aggravato e ricettazione.

Le due ordinanze di misure cautelari scaturiscono da due distinte attività investigative condotte dal N.O.R. – Sezione Operativa della Compagnia di Brindisi, anche con l’ausilio di attività tecniche.

La prima indagine, convenzionalmente denominata “SINCRO”, direzione e coordinamento dei Pubblici Ministeri dott.ssa Giovanna Cannarile (Sost. Proc. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia) e dott. Luca Miceli (Sost. Proc. presso la Procura di Brindisi, applicato presso la DDA di Lecce), sviluppata tra aprile e dicembre 2019, ha consentito di:

-​ ​ ​ ​delineare l’operatività di un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti dall’Albania a Brindisi, con al vertice un pregiudicato considerato elemento di spicco della criminalità organizzata brindisina denominata Sacra Corona Unita;

-​ ​ ​ ​procedere, in differenti circostanze:

  • ​all’arresto in flagranza di reato di un 48enne di Catania, incensurato, con il contestuale sequestro di 55 kg di sostanza stupefacente tipo marijuana(in Villapiana Scalo - CS - il 17.09.2019);
  • ​al recupero e sequestro a carico di ignoti di 217 kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana, rinvenuti in un immobile disabitato (in Brindisi il 21.09.2019);
  • ​all’arresto in flagranza di reato di un 39enne, censurato, e al contestuale sequestro di 145 kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana(in Brindisi in data 11.11.2019);
  • ​all’arresto in flagranza di reato di un 54enne, censurato, e al contestuale sequestro di 73 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina(in Brindisi il 17.10.2019);

-​ ​ ​ ​documentare oltre 50 cessioni di cocaina, identificando 6 clienti abituali;

-​ ​ ​ ​individuare il luogo di occultamento degli stupefacenti;

-​ ​ ​ ​comprovare la reciproca assistenza e il pagamento delle spese legali in favore dei sodali.

La seconda indagine, convenzionalmente denominata “SINCRO-2”, direzione e coordinamento del Pubblico Ministero dott. Luca Miceli (Sost. Proc. presso la Procura della Repubblica di Brindisi), condotta da gennaio a giugno 2020, ha consentito di:

-​ ​ ​ ​acclarare l’operatività di un’associazione per delinquere operante nel territorio di Brindisi e nella città di Lecce, finalizzata a commettere furti di autovetture su commissione dei ricettatori e lo smontaggio delle auto rubate, per immetterne i componenti nel mercato nero dei pezzi di ricambio;

-​ ​ ​ ​appurare che gli indagati:

  • ​eseguivano sempre una accurata attività di sopralluogo degli obiettivi e dei luoghi dove perpetrare i furti;
  • ​impiegavano ricetrasmittenti durante le attività delittuose;
  • ​disponevano di tre garage utilizzati per occultare le automobili rubate.

Nel complesso:

-​ ​ ​ ​sono stati ricostruiti sei episodi di furto di autovetture, tra consumati e tentati;

-​ ​ ​ ​è stata impedita la commissione di altri furti di automobili, attraverso il mirato intervento preventivo di pattuglie con colori d’istituto, fatte gravitare nei pressi degli obiettivi individuati dai malviventi;

-​ ​ ​ ​sono state rinvenute, all’interno di un garage ubicato in Brindisi, numerose parti meccaniche e di carrozzeria, di provenienza illecita.

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Diffuso a novembre scorso, “Download… un antivirus gratis per Covid-19” è un progetto messo a punto dall'Unità operativa Qualità, Comunicazione, Formazione, Educazione Sanitaria e Promozione della Salute del Dipartimento di Prevenzione, rivolto alle scuole primarie e secondarie per sensibilizzare studenti e famiglie alle buone pratiche finalizzate alla prevenzione del Covid-19. La consegna dei lavori, inizialmente prevista per metà marzo, è prorogata al 10 aprile.

Come spiega Liborio Rainò, responsabile dell'Unità operativa e coordinatore del Gruppo Interdisciplinare Aziendale della Asl Brindisi, l'iniziativa mira alla promozione di comportamenti necessari alla prevenzione della diffusione del Coronavirus e all'utilizzo dell'app Immuni, coinvolgendo gli studenti e le loro famiglie nella realizzazione di contenuti multimediali esplicativi delle misure da adottare per prevenire il contagio.

“L'assunto iniziale del progetto – afferma Rainò - trova le sue ragioni nel divario culturale esistente tra genitori, appartenenti all'epoca del libro, e figli, i cosiddetti nativi digitali: le due culture non sono contrapposte e necessitano di essere promosse in ugual misura in quanto, come dice Serge Tisseron, psicoanalista e psichiatra francese, ciascuna delle due si richiama a un funzionamento cerebrale e psichico differente, in modo tale che l’essere umano va più veloce se le usa tutt’e due, esattamente come si muove più rapidamente se utilizza tutte e due le gambe di cui è dotato”.

Da queste considerazioni si è messo in moto il meccanismo che ha portato alla definizione di “Download” in tutti i suoi aspetti: si tratta di un intervento informativo-educativo, modulato in funzione delle varie fasce d’età che parte dai criteri e dalle metodologie contenuti nel Piano strategico Regionale per la Promozione della salute nelle scuole.

Nella pratica, i responsabili del progetto hanno messo a punto tre kit, uno per ogni ordine di scuola, comprendenti tutto il materiale necessario (video, immagini template, ecc.) da consegnare agli studenti per elaborare gli input ricevuti creando la loro opera multimediale originale a tema Covid-19. Inoltre, sul canale You Tube aziendale, è pubblicato un video informativo che si rivolge ai più piccoli, e dal quale prendere spunto.

Molti contributi sono già arrivati nella casella postale della Asl. Tra questi, la presentazione multimediale di Alberto Lodedo della quarta A dell'istituto comprensivo, presieduto da Lucia Palazzo, racconta dell'esperienza vissuta in prima persona dal bambino: il Coronavirus ha colpito la sua famiglia che è stata curata e ha superato la malattia grazie a Pietro Gatti, direttore del reparto di Medicina interna dell'ospedale Antonio Perrino. Il piccolo Alberto bolla il Covid come “Nemico numero 1” e scrive nelle sue slide: “Purtroppo in famiglia abbiamo sperimentato la malattia, per fortuna in modo lieve, ma questa esperienza mi ha fatto capire che l’attenzione non è mai troppa. Bisogna sacrificarsi un po’, ma è necessario. La speranza è che tutto finisca quanto prima e che resti solo un brutto ricordo”.

Anche il video di Alessia Diana della quinta A della Gianni Rodari di Brindisi ha centrato il punto, raccontando le difficoltà di una bambina di 10 anni alle prese col virus e la speranza che arriva dai vaccini. Quando tutti i lavori saranno raccolti, le classi che hanno aderito all'iniziativa parteciperanno all'estrazione - prevista per il 15 aprile - di un Pc portatile.

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L’otto marzo del 1921  fu proclamata la giornata internazionale della donna operaia.  
L'otto marzo1946 si celebrò in Italia per la prima volta, la giornata della donna organizzata dall’ UDI, Unione Donne Italiane. Nel 1946 veniva anche scelto il simbolo di quella giornata: la mimosa.
La mimosa ha un significato preciso, è forte, fiorisce anche laddove altri alberi non riescono, è resistente. L’Italia usciva dalla guerra e le donne, le partigiane avevano dato un contributo fondamentale alla resistenza. 
Fu Teresa Mattei assieme a Rita Montagnana e Teresa Noce a scegliere la mimosa, che fioriva proprio in quei giorni colorata e rigogliosa, quale simbolo di quella giornata.
 
Con il passare degli  anni la celebrazione dell’otto marzo  ha talvolta perso  il suo significato originale, scambiando la celebrazione che era stata voluta dal movimento per ricordare l’impegno teso al raggiungimento della parità di diritti tra i generi, con una festa dalle finalità più consumistiche  e commerciali. A partire dalla richiesta del suffragio universale in poi, la battaglia per la parità di diritti ha percorso  una strada lunga e faticosa
 
Oggi 8 marzo 2021 noi donne di Brindisi Bene Comune abbiamo scelto, per celebrare questa giornata, di donare alla Città di Brindisi proprio quel simbolo scelto dalle nostre compagne partigiane: un albero di mimosa che pianteremo nel cuore del parco del Cillarese, ed intitoleremo questo albero a Teresa Mattei, quale tributo alla sua memoria.
 
Il nostro impegno quotidiano di donne nel movimento, a casa, al lavoro, vuole aggiungere passi a quei passi, nel percorso della strada verso stati, popoli, religioni, regimi, alla ricerca costante di quella parità che ogni singola donna ha meritato, merita e meriterà.
L’albero mette radici, fiorisce, profuma ed illumina la vita esattamente come ogni bimba che sarà donna.
Buona giornata della donna a ciascuna di noi, alle bimbe di oggi, alle donne di domani.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 8 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati  4.560 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 594 casi positivi: 301 in provincia di Bari, 42 in provincia di Brindisi, 14 nella provincia BAT, 87 in provincia di Foggia, 117 in provincia di Lecce, 29 in provincia di Taranto, 6 casi di provincia di residenza non nota. 2 casi di residenti fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 25 decessi: 3 in provincia di Bari, 13 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.626.872 test.

116.722 sono i pazienti guariti.

35.207 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di  156.051 così suddivisi:

60.370 nella Provincia di Bari;

16.247nella Provincia di Bat;

11.435 nella Provincia di Brindisi;

30.702 nella Provincia di Foggia;

13.410 nella Provincia di Lecce;

23.077 nella Provincia di Taranto;

611  attribuiti a residenti fuori regione;

199 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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«Pieno sostegno alla rete dei sindaci per il “Recovery Sud”. Sarò al loro fianco per cogliere questa opportunità unica di crescita per l’intero Mezzogiorno». L’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) accoglie con favore l’iniziativa che ormai da settimane vede protagonisti decine di sindaci delle regioni meridionali. «Auspico il coinvolgimento anche di numerose realtà pugliesi. Bene ad esempio in provincia di Brindisi l’adesione dei comuni di Ostuni e San Vito dei Normanni, o di altre amministrazioni della stessa regione come Monopoli, Noicattaro, Acquaviva delle Fonti,  Gallipoli, solo per citarne alcune, e città capoluogo come Taranto. Ritengo fondamentale il coinvolgimento dei territori in riferimento a come e dove verranno spese queste risorse previste nell’ampio “Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Ed è per questo- continua la parlamentare brindisina- che è necessario individuare insieme quelle che dovranno essere le priorità per favorire davvero processi di sviluppo in favore del Sud Italia». Da qui la condivisione del documento dei sindaci. «Se vogliamo far ripartire il nostro Paese, non potrà che essere decisivo l’apporto del Mezzogiorno. E’ necessario – continua la deputata pugliese- raccogliere e valutare le proposte presentate dai sindaci, perché loro conoscono meglio di chiunque altro le esigenze dei vari territori. Ritengo così di grande importanza sostenere questa iniziativa nei luoghi istituzionali dove si decideranno le modalità di intervento tramite il “Recovery Plan”, in una ripartenza collettiva che non potrà escludere i nostri territori». Una sinergia da rafforzare nell’interesse delle regioni meridionali. «Seguirò personalmente l’iter delle proposte redatte dai sindaci e consegnate al presidente della Commissione Affari Costituzionali, Giuseppe Brescia. Continuo a ritenere necessario –conclude l’on. Valentina Palmisano- un confronto continuo per dare sempre più forza alle loro proposte. Come sempre da parte mia assicuro ampia disponibilità al dialogo con tutti i rappresentanti del territorio per offrire risposte certe ai bisogni reali delle comunità, purtroppo aumentate a causa della Pandemia in corso».

L’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, comunica che fino alle 19.30 di ieri 7 marzo 2021 erano stati vaccinati contro il covid 19 in totale 351.336 pugliesi, dei quali circa la metà, 178.636, devono completare la seconda dose.

Gli ultraottantenni vaccinati, sono 68.818, dei quali 5.095 hanno ricevuto la seconda dose.

I vaccinati totali per provincia sono: Bari 111.540 (hanno ricevuto la seconda dose:28.783), Bat 27.984  (hanno ricevuto la seconda dose: 7.035), Brindisi 29.963 (seconda dose: 7263), Foggia 60.487 (seconda dose 15.154), Lecce 72.912 (seconda dose: 17.201), Taranto: 48.450 (seconda dose: 10.914).

“Abbiamo somministrato – sottolinea Lopalco - oltre l'85% dei vaccini ricevuti. Per usare la scorta da conservare per le seconde dosi, si sta facendo un lavoro certosino di programmazione delle seconde dosi. Siamo fra le regioni italiane che sta utilizzando più velocemente tutte le consegne.

A partire dai prossimi giorni l’accordo con i medici di famiglia permetterà la vaccinazione degli over 80 che hanno richiesto la vaccinazione domiciliare: i medici contatteranno direttamente i loro assistiti appena saranno pronti, i pazienti quindi non li devono chiamare. A domicilio opereranno sia i medici di medicina generale che quelli della continuità assistenziale e dei dipartimenti di prevenzione.

Nel frattempo, si stanno per terminare le vaccinazioni degli operatori scolastici e del personale sanitario.

Grandi hub per la vaccinazione di massa sono in corso di allestimento e saranno completamente operativi quando arriveranno le quantità di vaccini necessarie: in Puglia si sta lavorando per vaccinare subito, senza tenere le scorte in frigorifero. Confidiamo sia nella capacità di resistenza dei pugliesi nel seguire le regole anticovid che nell’arrivo di grandi quantità di vaccini da distribuire”.

Gli inquilini delle case popolari dell’ARCA NORD Salento (ex IACP di Brindisi) possono presentare domanda fino al 15 maggio 2021 per ricevere un contributo nel pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori.

Nel giugno-luglio scorso gli assegnatari che potevano presentare la domanda erano unicamente coloro che potevano dimostrare di avere essere stati licenziati o posti in Cassa integrazione a causa del Covid o che, a causa della pandemia, avevano dovuto sospendere o cessare l’attività di lavoro autonomo.

Si trattava di una platea ristretta, tanto è vero che le domande presentate furono alcune decine.

Adesso le situazioni che possono permettere di ottenere il contributo sono maggiori:

Possono richiedere il contributo i soggetti assegnatari degli alloggi ERP, in possesso dei seguenti requisiti:

  essere in regola con i pagamenti al 31.12.2019;

  che abbiano sottoscritto e rispettato gli accordi di rateizzazione della morosità;

  essere in regola con uno degli ultimi due censimenti reddituali;

  peggioramento della propria condizione economica in conseguenza dello straordinario stato emergenziale da COVID-19;

Il contributo da attribuire è quantificato in relazione ad una delle seguenti tipologie reddituali del nucleo familiare del soggetto assegnatario:

  1. reddito dell’intero nucleo familiare riveniente unicamente da lavoro autonomo;
  2. reddito dell’intero nucleo familiare riveniente da lavoratore dipendente posto in cassa integrazione per il periodo di emergenza da COVID-19;
  3. reddito dell’intero nucleo familiare derivante in parte da lavoro dipendente e/o pensione e in parte da lavoro autonomo;
  4. inoccupati che non percepiscono reddito di cittadinanza;
  5. reddito di pensione fino ad € 7.000,00;
  6. certificazione attestante la presenza nel nucleo familiare di portatori di handicap (allegando copia del verbale della Commissione Provinciale invalidi civili dell'INPS attestante invalidità pari o superiore al 74%) o persona colpita da COVID-19.

La domanda può essere presentata solo telematicamente, personalmente o tramite i Sindacati degli Inquilini.

Il Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) è a disposizione degli assegnatari per informazioni e assistenza.

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