Redazione

Semintensiva respiratoria, solo due posti letto per 400mila abitanti, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi : “I casi Covid aumentano, pazienti con problemi alle coronarie rischiano il trasferimento”. E’ attesa per la fine del mese di luglio il nuovo picco del virus, ma nel frattempo la Asl di Brindisi ha riaperto i reparti no Covid e ripreso le attività ordinarie. “Esiste il serio rischio che non si riesca a garantire l’assistenza ai pazienti con insufficienza respiratoria- dice Arturo Oliva, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi- questo è determinato dal fatto che la Semintensiva respiratoria dispone di soli due posti per una intera provincia, che qualora dovessero occuparsi la degenza media non è mai inferiore ai venti giorni. Se poi gli stessi due pazienti dovessero anche essere di sesso diverso, un uomo ed una donna, non potremmo neppure accoglierli nella stessa stanza. Risultato: saremmo costretti a farli migrare in altre strutture come Lecce e Bari. E’ una situazione assurda”.

La Terapia Semintensiva, inserita nel reparto di degenza, è determinante per i pazienti  con insufficienza respiratoria per i quali è prevista la ventilazione meccanica non invasiva, in pratica si  tratta di una unità intermedia tra la degenza ordinaria e il trattamento intensivo. “Considerando che la compromissione dell'apparato respiratorio è la complicanza più temibile del Covid, i due soli posti disponibili  sono assolutamente  sottodimensionati rispetto alle necessità- aggiunge il presidente Oliva- Inoltre non sono stati attivati neppure i posti per il monitoraggio dei pazienti Covid positivi trattati in emodinamica cardiologica che ovviamente devono essere isolati e assistiti in ambiente dedicato”.

A tutto questo poi, come se non bastasse, si aggiunge anche il fatto che  il Reparto di Rianimazione Covid è chiuso da mesi oramai. “Il Reparto è stato chiuso un po’ per la flessione dei casi- conclude Oliva- ma anche perché l’impianto di condizionamento non funzionante non è mai stato riparato. Allo stato attuale gli stessi medici rianimatori sono in difficoltà e rischiano di esserlo ancora maggiormente se la curva di contagio continua a salire, così come sta accadendo. Sembra che il Covid sia stato cancellato per Decreto ma così non è, lo dicono i dati. Davanti ad una mancanza di visione globale non posso che dissentire, non è questo un modello di gestione che può funzionare. Il diritto all’assistenza e alla salute va garantito”.

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La 2a Turistica della sezione Tecnica Economica dell'Epifanio Ferdinando di Mesagne è stata premiata, ieri 20 giugno 2022, come vincitrice del concorso "La privacy: diritto umano nella società digitale", durante l’evento celebrativo di Programma il Futuro 2022, svoltosi nella sala Aldo Moro del Ministero dell'Istruzione, in Viale Trastevere a Roma. La classe è stata rappresentata dall’alunna Anastasia Lestingi, accompagnata dal docente referente del progetto, la prof.ssa Marinella My.

L'attività svolta ha avuto l'obiettivo di coniugare l'utilizzo della programmazione visuale (Applab di Code.org) con il tema sociale della privacy. Al concorso ha partecipato l'intera classe realizzando il prototipo di un'app che invita il turista alla scoperta della cittadina di Mesagne fornendo, al contempo, suggerimenti su come tutelare la propria privacy e i dati personali quando si è in vacanza.

Programma il Futuro è una iniziativa del ministero dell'Istruzione in collaborazione con il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica) che punta a divulgare in maniera semplice ed efficace le basi scientifico-culturali dell’informatica.

Lo scopo di questo concorso è di ispirare la creatività degli studenti sul tema della privacy come diritto umano nella società digitale.

Nell'era digitale, in cui tutti i nostri dati sono gestiti sotto forma di bit e i dispositivi digitali tracciano ogni nostra azione in rete, il tema della privacy rappresenta una priorità per tutti i cittadini. Diversi gli aspetti da considerare: come le nostre "tracce digitali" vengono trattate, da chi e con quali finalità, quali forme di controllo il cittadino può esercitare, nonché il possibile uso improprio dei dati. La privacy è un diritto umano da tutelare, dal momento che questi bit hanno a che fare con la vita delle persone, la loro identità personale e le relazioni sociali.

Proteggere i dati in un mondo ormai quasi completamente connesso significa, quindi, permettere il buon funzionamento della società. Più si riduce la privacy, infatti, più si facilita una sorveglianza generalizzata che mette a rischio la democrazia.

L'educazione alla privacy e lo sviluppo della sensibilizzazione su questo tema (che rientrano a pieno titolo nel percorso didattico trasversale di Educazione Civica progettato dal Ferdinando di Mesagne) devono iniziare il prima possibile, accompagnando lo sviluppo delle competenze informatiche con la consapevolezza delle questioni etiche e sociali della cittadinanza digitale legate alla privacy. Per questo il concorso ha ricevuto il patrocinio del Garante per la Protezione dei Dati Personali.

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Si chiude per mancanza del numero legale la seduta del Consiglio regionale.

Le prossime sedute saranno il prossimo 5 e 6 luglio per discutere di mozioni e interrogazioni.

La presidente Capone ha annunciato una seduta monotematica su temi specifici della  città di Foggia, prevista per il 12 luglio.

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Sono 10 i detenuti della Casa circondariale di Brindisi ad aver seguito il corso di formazione per addetti alla rimozione di materiale contenente amianto, organizzato dal Cpt (Centro paritetico territoriale) della Scuola edile, in collaborazione con il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl, conclusosi il 12 maggio scorso. Il 13 giugno, nella cappella del carcere, i neo operatori hanno ricevuto i diplomi di qualifica, consegnati dai rappresentanti delle istituzioni organizzatrici.

Le attività di formazione, come previsto dalle leggi in vigore, sono state messe a punto dai tecnici dello Spesal, diretti da Nicola Dipalma, con il supporto del Cpt il cui responsabile è Cosimo Dimonte. L'amministrazione carceraria, rappresentata dal direttore Valentina Meo Evoli, dal comandante Benvenuto Greco e dall'educatrice Mariella Ruggiero, ai quali si è unito il garante dei diritti delle persone prive di libertà Fernando Benigno, ha accolto l'iniziativa, sostenendo il progetto fino alla sua conclusione.carcere_brindisi_corso_spesal_in_chiesa_2.jpg

Il corso, con lezioni teoriche e pratiche, si è diviso in due moduli: il primo si è concentrato sugli obblighi, i diritti e i doveri dei lavoratori, sui rischi e i danni provocati dall'esposizione a fibre di amianto, sulle modalità di trattamento e smaltimento dei rifiuti contenenti amianto, sulle finalità del controllo sanitario; il secondo, invece, sul lavoro in sicurezza, sugli obblighi e i doveri del  datore di lavoro e del lavoratore, sui dispositivi di protezione individuale, sulle unità di decontaminazione.

“Quello dell'amianto – spiega Dipalma – è un problema di drammatica attualità, nonostante la legge che mette al bando l'uso di questo materiale risalga ormai a trent'anni fa. Sono ancora tanti gli immobili in cui resistono manufatti di eternit pericolosi per l'ambiente e la salute pubblica. Questo progetto, realizzato in collaborazione con il Cpt della Scuola edile di Brindisi, ha dunque una duplice valenza: accelerare il processo di bonifica del territorio dall'amianto grazie alla disponibilità di un nuovo gruppo di operatori professionali qualificati e aiutare il percorso di reinserimento nella società per chi sta scontando una pena in carcere”.

Dello stesso avviso è Giovanni Librando, vicepresidente della Scuola edile che ha voluto ringraziare l'amministrazione del carcere e lo Spesal per la disponibilità mostrati durante le lezioni. “La direzione della casa circondariale – afferma Librando – ha accolto sin da subito l'idea di un corso di formazione per i detenuti. Sono esperienze che vanno concretamente nella direzione del reinserimento dei detenuti nella comunità una volta saldato il debito con la giustizia. La scuola edile, con il Cpt, è impegnata da anni nella formazione di fasce di popolazione deboli, con corsi professionali riconosciuti, per offrire un futuro diverso a chi si trova in difficoltà: cercheremo di ripetere a breve queste iniziative all'interno del carcere”.

Il direttore della Casa circondariale Susca ha sottolineato che “grazie allo Spesal e alla Scuola edile le qualifiche guadagnate saranno spendibili all'esterno con un doppio significato: quello del reinserimento e quello ambientale”.carcere_brindisi_corso_spesal_in_chiesa_1.jpg

Emozionati i novelli operatori al momento della consegna dei diplomi: “Siamo consapevoli di essere dei privilegiati per aver potuto sostenere questo corso. Alla fine del nostro percorso avremo un'opportunità che speriamo ci consenta di avere un futuro migliore. Ringraziamo tutte le istituzioni per averci dato questa opportunità che abbiamo colto con entusiasmo e impegno”.

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Amara mattinata con pesanti disagi per i passeggeri aerei dei voli Bari Milano e Milano Bari, che, quest’oggi, martedì 21 giugno, si sono visti cancellare improvvisamente i voli dalla compagnia aerea Wizzair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie il volo Bari Milano W65639, che doveva partire alle 10:15 è stato annullato. Una cancellazione che ha comportato anche all'annullamento del volo Milano Bari W65640 con partenza prevista alle 12:25, nelle medesime condizioni. Nella stessa giornata, sempre Wizzair, ha cancellato anche i voli Bari Venezia e ritorno.

I passeggeri dei voli cancellati Bari Milano e ritorno, per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.

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Amara mattinata con pesanti disagi per i passeggeri aerei dei voli Bari Venezia e Venezia Bari, che, quest’oggi, martedì 21 giugno, si sono visti cancellare improvvisamente i voli dalla compagnia aerea Wizzair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie il volo Bari Venezia W65643, che doveva partire alle 06:30 è stato annullato. Una cancellazione che ha comportato anche all'annullamento del volo Venezia Bari W65644 con partenza prevista alle 08:25, nelle medesime condizioni.

I passeggeri dei voli cancellati Bari Venezia e ritorno, per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.

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L’Ambito Territoriale Sociale del Consorzio BR4 informa che, con determinazione dello scorso 9 giugno, la Regione Puglia ha approvato il nuovo avviso pubblico per accedere al budget di sostegno di euro 1.000 (mille) destinato al caregiver della persona in condizione di gravissima disabilità.

Il budget di sostegno viene riconosciuto al caregiver familiare per lo svolgimento del suo ruolo di cura e assistenza di soggetti in condizioni di gravissima disabilità che determina non autosufficienza. 
Il caregiver familiare, come definito dall’art. 1, comma 255, della l. 30 dicembre 2017 n. 205, è la persona che assiste e si prende cura: 

  • del coniuge; 
  • dell'altra parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di se', sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18”.

Non sono ammessi alla misura del “budget di sostegno al caregiver familiare”: 

  • i caregiver di disabili beneficiari di progetti “Dopo di Noi” (annualità 2020-2021) 
  • i caregiver familiari di persone con disabilità gravissima non autosufficienti ricoverati presso strutture residenziali sociosanitarie e/o sanitarie assistenziali. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del giorno  21 giugno 2022 fino alle ore 12 del giorno 21 luglio 2022. 

La domanda può essere presentata esclusivamente attraverso la piattaforma telematica presente accessibile dal link bandi.pugliasociale.regione.puglia.it. Ai fini della corretta trasmissione della domanda, gli utenti dovranno essere provvisti di credenziali SPID Livello 2 e Attestazione ISEE ordinario in corso di validità, necessari al fine di generare il proprio Codice Famiglia. Gli utenti in possesso di codice famiglia creato nel corso degli anni precedenti, dovranno procedere comunque a generare un nuovo codice famiglia. Per approfondire: “Budget di sostegno al caregiver familiare

Con determinazione n. 192/617 del 10/06/2022 è stato inoltre approvato l'avviso pubblico per la presentazione delle domande di inserimento nel registro dei “caregiver familiari", istituito con del. di G.R. 1136/2021. Il registro costituisce uno strumento importante sia per censire per la prima volta in Puglia i caregiver familiari, sia per valorizzare il ruolo di cura da essi svolto. L' avviso sarà operativo a partire dalle ore 12,00 del 12 Luglio 2022. I termini di presentazione delle domande rimarranno sempre aperti.

Sono oltre 300 le fattorie didattiche presenti nelle campagne pugliesi che integrano l’offerta di servizi educativi per l’infanzia che esclude 3 famiglie su 4 (75,3%) e possono accogliere durante l’estate i bambini per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura . E’ quanto afferma Coldiretti Puglia,

Non è un caso che oltre quattro italiani su cinque (82%) degli italiani vorrebbe iscrivere i propri figli in una agricolonia, proprio per trascorrere le vacanze estive in pace e sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta.

“Sono aperti i cancelli di masserie e fattorie – afferma Maddalena Rignanese Rinaldi, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa - i percorsi naturalistici, le aree con gli animali e la pet therapy, con gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy per grandi e piccini, perché la salute viene mangiando a partire dalle giovani generazioni. Siamo convinti che la Rete delle fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte possa rappresentare un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando al contempo sollievo a questo segmento della didattica in campagna cosi innovativo, patrimonio dell’imprenditorialità agricola tutta al femminile”, dice Rinaldi.

La cura dell’orto e degli animali della fattoria e l’attenzione all’alimentazione aiutano – aggiunge Coldiretti Puglia - a prefattorie_didattiche_per_bimbi_1.jpgvenire i disturbi causati nei bambini e nei ragazzi dalla pandemia prima e dal bombardamento mediatico della guerra poi, aiutandoli a ritrovare un equilibrio.

Si tratta di una realtà che la pandemia ha fatto esplodere – afferma la Coldiretti regionale – insieme al bisogno di libertà e sicurezza degli italiani che vanno alla ricerca di spazi aperti e contatto con la natura. Nelle fattorie didattiche – spiega la Coldiretti – si impara “facendo”, attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte dalle aziende sono moltissime, si va dal laboratorio del bio pittore per dipingere con i colori estratti da foglie, fiori e ortaggi a quello dei baby chef dove imparare a cucinare risparmiando fino a quello dei più esperti dove allenare i sensi dell’olfatto, del gusto, del tatto e della vista ed imparare a riconoscere le piante aromatiche o assaporare i diversi tipi di miele.

Una offerta che attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti ha coinvolto negli ultimi venti anni circa 600mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.

L’obiettivo – precisa la Coldiretti regionale – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

Le fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte, possono inoltre rappresentare un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando spazi alla didattica innovativa in campagna. Un’opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l’infanzia in una situazione che vede oggi in Italia escluse 3 famiglie su 4 (75%) da questo tipo di possibilità. Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono poi fattorie che hanno realizzato – spiega Coldiretti – percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire.fattorie_didattiche_per_bimbi_3.jpg

Le fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte, possono inoltre rappresentare un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando spazi alla didattica Un’opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l’infanzia, anche con le fattorie sociali – conclude Coldiretti Puglia – che sostengono i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo, attraverso percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire.

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Nella prima mattina, in Brindisi, Erchie (BR) e presso la casa circondariale di Livorno, i Carabinieri della locale Compagnia, con il supporto di altri Reparti territoriali, dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Puglia” e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (BA), hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. – di Lecce, nei confronti di 10 indagati (6 raggiunti da custodia cautelare in carcere e 4 da sottoporre agli arresti domiciliari), ritenuti responsabili di aver fatto parte di una organizzazione criminale di tipo mafioso, dedita alla consumazione di reati contro il patrimonio.

Martedì 21 giugno 2022, in Brindisi, Erchie (BR) e Livorno, i Carabinieri della Compagnia di Brindisi, con il supporto dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Puglia” e del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nei confronti di 10 indagati, 8 residenti a Brindisi, uno detenuto per altra causa presso la casa circondariale di Livorno, uno in atto sottoposto agli arresti domiciliari nel comune di Erchie (BR), di cui 5 sono stati tradotti presso le carceri di Taranto e Lecce, e 5 sottoposti agli arresti domiciliari.

I predetti sono ritenuti responsabili di aver fatto parte della medesima organizzazione criminale di tipo mafioso, capeggiata da uno degli odierni indagati e riconducibile alla frangia della “Sacra Corona Unita” del mesagnese Campana Francesco, dedita alla consumazione di reati contro il patrimonio (in particolare rapine, estorsioni, furti e ricettazione), commessi in concorso negli anni 2014, 2015 e 2018.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Nexus”, ed inizialmente diretta dalla Procura della Repubblica di Brindisi è stata condotta dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Brindisi, e trae origine da una rapina a mano armata perpetrata la sera del 22 febbraio 2018 ai danni di una tabaccheria di Brindisi, a seguito della quale, dopo un inseguimento, vennero tratti in arresto in flagranza di reato tre soggetti del luogo. Nel prosieguo delle ricerche dell’arma utilizzata nella rapina e del denaro provento del reato, il personale operante constatava, lungo una strada interpoderale percorsa dai rapinatori in fuga, la presenza di due soggetti, anch’essi tra gli odierni indagati, noti per i loro collegamenti con personaggi di spicco della locale criminalità organizzata. La predetta circostanza, valutata nei termini di un’anomala coincidenza, apriva il campo all’ipotesi investigativa circa il coinvolgimento, in ordine all’evento delittuoso, di altri soggetti e forniva al contempo spunto per l’inizio di un’attività tecnica d’intercettazione. In particolare, le conversazioni successivamente captate consentivano subito di rilevare elementi di rilevanza investigativa in ordine all’esistenza di un’associazione a delinquere di tipo mafioso, dedita alla consumazione di reati contro il patrimonio, specialmente estorsioni, promossa e diretta dal carcere da uno degli indagati.

Lo sviluppo successivo delle attività tecniche e l’esito di numerosi servizi di osservazione e pedinamento svolti sul terreno dai Carabinieri di Brindisi, oltre a delineare i ruoli dei partecipi e, in particolare, quello del capo e promotore dell’associazione il quale che veicolava gli ordini nel corso dei colloqui settimanali con la compagna, avvalendosi anche dei cd. “pizzini”, permetteva altresì di acquisire una solida piattaforma probatoria in ordine alla consumazione di una serie di reati contro il patrimonio (quali rapine, furti, ricettazioni ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso), avvenuti ai danni di commercianti della zona. In particolare, tra gli episodi più significativi, veniva riscontrato un episodio di esplosione di colpi d’arma da fuoco a scopo intimidatorio nei confronti di un noto autoconcessionario di Brindisi ed il successivo danneggiamento a mezzo di incendio di alcune vetture parcheggiate all’interno dell’autosalone, con la conseguente richiesta estorsiva ai danni del proprietario.

I riscontri effettuati nel corso delle indagini consentivano altresì di rinvenire e sequestrare diversi autoveicoli, oggetto di furto in provincia di Brindisi e poi restituiti agli aventi diritto, asportati col fine di attuare le azioni delittuose dell’organizzazione criminale o finanziarne le attività illecite.

L’intera attività d’indagine è stata coordinata dai Pubblici Ministeri d.ssa Giovanna Cannarile della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e dott. Giovanni Marino della Procura della Repubblica di Brindisi.

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Sono passate quattro stagioni da quando ho iniziato a svolgere il mio ruolo di dirigente nella società del Brindisi FC, le ultime due stagioni nel ruolo di Segretario Generale (2020-2021 e 2021-2022), precedute da altrettante di segretario del settore giovanile (al quale resto affettivamente legato e dal quale ho sempre ricevuto molto in questi quattro anni), tutto svolto con spirito di passione, di amore, responsabilità, disponibilità e dedizione per la squadra della mia città per il superamento di numerose problematiche che fanno parte di una gestione sportiva ma elementi fondamentali per poterla comunque affrontare.

A cavallo tra queste due annate ho visto tanti momenti, purtroppo anche una retrocessione sul campo vissuta in prima persona con grande sofferenza, parzialmente riscattata immediatamente dopo, quando ho personalmente preparato ed elaborato nei minimi dettagli la domanda di ripescaggio che ha permesso al Brindisi di disputare il campionato di Serie D appena terminato. In queste due stagioni inoltre ho avuto occasione ma soprattutto il piacere di conoscere persone straordinarie, anche tra le società avversarie, con le quali ho legato rapporti di amicizia che ci tengono costantemente uniti e che intendo ringraziare per il loro prezioso contributo che sopperiscono altre mancanze ricevute. Non essendoci oggi più le condizioni per proseguire sulla stessa strada e negli stessi intenti, ho deciso quindi di interrompere questa esperienza di Segretario Generale del Brindisi FC a cui auguro comunque le migliori fortune sportive per la stagione che si appresta ad affrontare. Colgo allo stesso tempo occasione di comunicare che l’attività di collaboratore della gestione sportiva continuerà nel settore giovanile dove ritorno a tempo pieno nel dedicare il mio operato.

 
Jacopo Sticchi