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Mesagne. Strana sostituzione del parroco di S. Pio da Pietrelcina da parte del vescovo Caliandro

Gennaio 05, 2022 3846
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don Giuseppe Pendinelli don Giuseppe Pendinelli

L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, monsignor Domenico Caliandro, mercoledì ha dispensato il parroco della chiesa di San Pio da Pietrelcina, don Luciano Cheta, dalle sue funzioni istituzionali e lo ha sostituito con un amministratore parrocchiale, don Giuseppe Pendinelli. Con la medesima ordinanza il sacerdote è stato invitato a lasciare la parrocchia di Mesagne. Inutile dire che un tale improvviso e inatteso provvedimento ha lasciato basiti i tanti parrocchiani ed ha aperto la porta a una serie di ipotesi per comprendere i motivi che hanno portato il prelato a prendere una decisone così drastica. Ipotesi e indiscrezioni che, in mancanza di chiarezza, non fanno altro che alimentare i dubbi e avanzare una serie di teorie. Così, per cercare di dare delle risposte sulla vicenda sono intervenuti sia l’ex parroco, Cheta, sia l’amministratore parrocchiale nominato dall’arcivescovo.

Ed è quest’ultimo che mercoledì sera ha comunicato, durante la messa delle ore 18, la decisione sospensiva presa da monsignor Caliandro. "Cari amici, la Chiesa per il discernimento dell’Arcivescovo, mi chiede di iniziare una nuova esperienza pastorale. Oggi, mercoledì 5 gennaio 2022, durante la celebrazione eucaristica delle ore 18.00, nei primi vespri della Solennità dell’Epifania, inizierò il ministero di Amministratore parrocchia della comunità San Pio da Pietrelcina in Mesagne. Vi chiedo di pregare per me. Nel rispetto dei vostri impegni, mi conforterebbe anche il dono della vostra presenza".

Poche diplomatiche parole di don Giuseppe per comunicare il suo arrivo. Don Giuseppe, per la verità, non è un volto nuovo a Mesagne poiché ha rivestito per alcuni anni l’incarico di parroco nel Santuario di Mater Domini. Attualmente rivestiva l’incarico di promotore di giustizia presso il tribunale ecclesiastico di Brindisi. Anche l'ex parroco, don Luciano Cheta, nominato alla guida della parrocchia mesagnese il 28 giugno 2019, ha ritenuto di inviare un messaggio vocale ai suoi parrocchiani con lo scopo di chiarire, almeno in parte, la sua sostituzione. Una comunicazione “scioccante che lascerà perplessi e sbalorditi”, come l’ha definita lo stesso don Luciano. "Nella vita - ha spiegato il sacerdote - sono necessarie delle pause, dei momenti di sosta per pensare a sé stessi, per riflettere sulla propria scelta di vita. Questo è successo a me. Non sono più in parrocchia, ma sono a casa a Leverano. Si è trattato di una scelta molto sofferta, con qualcuno avevo accennato ad un momento di malumore, però questo momento permane ed era necessario che la comunità avesse qualcuno che potesse garantire un cammino più sereno. Non so dove mi porterà questa scelta. Per il momento sono a casa e poi si vedrà cosa il Signore suggerirà alla mia vita".

 E sono proprio alcune parole che don Luciano ha detto nel messaggio, come il “riflettere sulla propria scelta di vita”, che hanno aperto un ventaglio di ipotesi sulla causa della crisi sacerdotale.

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Ultima modifica il Venerdì, 07 Gennaio 2022 12:47
Redazione

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