“La morsa improvvisa di caldo ha interessato numerose città pugliesi, dove i termometri hanno toccato fino ai 35 gradi a Ginosa, Manduria, Sannicandro Garganico, Andria, Santa Maria di Leuca, Gioia del Colle. Dopo bombe d’acqua e grandinate delle ultime settimane, con l’arrivo del sole nelle campagne è corsa per salvare le semine dall’orzo ai legumi e alle patate, ma anche per piantare pomodori e meloni, per recuperare il tempo perduto a causa del maltempo senza tregua che ha fatto accumulare circa un mese di ritardo”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Una decisa inversione di tendenza del clima pazzo che – sottolinea la Coldiretti – cambia la spesa e spinge a portare in tavola cibi freschi genuini e dietetici che dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile.
Quest’anno si rischia di perdere un frutto su quattro nelle campagne, a causa di una primavera maledetta iniziata a marzo – ricorda Coldiretti Puglia - con temperature massime in Puglia superiori di 5 gradi rispetto al mese precedente, secondo i dati UCEA, che hanno fatto fiorire mandorli, albicocchi e peschi, con la maturazione contemporanea degli ortaggi e le primizie di fave e piselli, e proseguita fino a giugno con l’alternarsi di bombe d’acqua, raffiche di vento fino a 120 chilometri orari, grandinate killer e piogge quotidiane che hanno spazzato le campagne di Puglia, danneggiando tendoni, teli, strutture e produzioni agricole. La straordinaria ondata di maltempo con 3 tornado e 11 violenti episodi di grandine grossa – insiste Coldiretti Puglia - non ha risparmiato i campi pugliesi, compromettendo il raccolto di ortaggi e frutta, le semine con i campi allagati dalle bombe d’acqua improvvise e ripetute, le piantine di angurie e meloni distrutte dalle grandinate killer, mentre sono gravi i danni ai vigneti e agrumeti, oltre allo stress degli animali nelle stalle e delle api per cui la produzione di miele risulta quasi azzerata.
Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.