Molfetta: Casse del Comune di Mesagne vuote perchè si è stati cicala. Io sarò una formica

Luglio 17, 2016 3639

molfetta pompeo luglio 2016Il sindaco Molfetta lo aveva anticipato

qualche giorno fa: le difficoltà economiche in cui versa il Comune di Mesagne non lo fanno dormire. Così, venerdì sera, durante il rituale discorso rivolto alla città in occasione della festa della madonna del Carmine, l’ha confessato ai suoi concittadini in un discorso per certi versi molto forte ma franco. Una cosa, però, ha tenuto a precisare: “non aumenterò le tasse”. “È difficile governare se manca lo slancio ideale, se manca la politica, se manca l’etica pubblica e ancor più difficile governare se oltre a questo mancano anche i soldi”, ha esordito Molfetta che ha confidato ai presenti che “una cosa in quest’anno l’ho fatta: ho dissotterrato, a colpi di badile, una verità che era nascosta e malcelata”. Ed ha aggiunto: “La verità vera è che negli anni appena trascorsi di profonda crisi economica noi abbiamo fatto finta di niente, abbiamo continuato a spendere e spandere, come se i soldi attesi prima o poi sarebbero arrivati ben sapendo che così non sarebbe stato. Così, abbiamo svuotato completamente le casse comunali e ci siamo indebitati fino al collo”. Chiaro l’attacco politico alle legislature passate. “Ecco come siamo messi – ha detto - abbiamo cantato come una cicala per una stagione e ora non abbiamo più un chicco di grano nella dispensa”. E ora cosa si fa? “Dovrei forse anch’io far finta di niente continuare a operare «a critenza»? – ha continuato - cantare per la mia stagione lasciando a chi seguirà questo fardello? No, non io”. Ha, quindi, precisato: “Non interessa a me e non serve a nessuno girarsi dall’altra parte per evitare gli ostacoli, bisogna prendere il toro per le corna, studiare e adoperarsi in tutti i modi per risanare il debito pubblico e lasciare in questo comune un’eredità all’altezza delle vostre aspettative. Ecco io ho scelto la linea della responsabilità”. Il sindaco, davanti a migliaia di concittadini, ha fatto una promessa: “Per tutta la durata della legislatura m’impegnerò a rimpinguare le casse del Comune tornando a farmi formica, recuperando ciò che non si riscuote e tagliando ciò che si spreca, facendo attenzione a non aumentare, come non ho aumentato, le tasse e senza toccare i servizi essenziali”. L’ha spiegato in maniera chiara affinché fosse compreso da tutti, politici e non. “Posso fare questo e lo farò con la stessa meticolosa parsimonia che è propria di chi sa cosa significa mangiare pane e cipolla – ha assicurato - nessuno ne gioirà anzi, molti tenteranno di ostacolarmi e screditarmi perché non piace a nessuno essere svegliati da un bel sogno, o scendere dalla giostra a metà della corsa”.