Bufera di polemiche sul canile comunale di Mesagne In evidenza

Giugno 13, 2016 2260

canile con cani su pedaneE’ di nuovo proroga per la gestione del canile comunale di Mesagne.

Una storia infinita degli affidamenti diretti e di quelle che alcuni hanno definito “illegittime proroghe tecniche”. Nella determina dirigenziale 914 del 1° giugno scorso, infatti, si afferma che, a seguito del bando di gara andato deserto e in attesa di approfondimenti giuridici, sono stati concessi altri sei mesi di proroga all’attuale gestore. “Eppure, la cooperativa che gestisce attualmente il canile, aveva minacciato che alla scadenza della proroga di maggio non avrebbe più garantito il servizio alle stesse condizioni. Stranezze”, ha osservato Antonio Calabrese, coordinatore di Progettiamo Mesagne. Per giustificare il provvedimento ci si è rifugiati nuovamente in una prescrizione regionale del 1995 che prevede una riserva di affidamento per la gestione dei canili rifugio alle associazioni animaliste iscritte all’albo regionale. Una norma ampiamente superata dalla legislazione nazionale che già nel 2008 aveva chiarito che nei casi di affidamenti in convenzione, «I comuni provvedono a gestire i canili e gattili sanitari tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste». “Costatiamo purtroppo che nonostante i contributi costruttivi pervenuti dall’opposizione il sindaco Molfetta dimostra di non voler cambiare pagina e modo di governare – ha continuato Calabrese. - Dobbiamo anche ricordare che questa è la seconda volta in tre anni che si tenta di affidare il canile attraverso un bando di gara irregolare. Non è comprensibile come mai in questi anni gli uffici, piuttosto che rivolgersi alla Regione per chiedere chiarimenti, non abbiano posto un quesito o un parere all’unico soggetto terzo capace di fugare qualsiasi dubbio sulla questione, ossia l’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione)”. In conclusione, Progettiamo Mesagne ritiene che la situazione vada attentamente vagliata “non solo per i profili di legittimità sopra richiamati ma anche e soprattutto perché crediamo che questa situazione di precarietà del canile di Mesagne possa ripercuotersi anche sul benessere dei cani”. Calabrese, ha concluso: “Ciò, a nostro avviso, non è più sostenibile e per tali motivi predisporremo, in tempi brevi, un esposto dettagliato e circostanziato all’Anac al fine di chiarire definitivamente l’annosa questione”.