Il sindaco Molfetta prende posizione contro l'Arneo

Agosto 16, 2016 2100

arneoChe ne sarà del tributo del Consorzio dell’Arneo,

per la presunta manutenzione ed esercizio delle opere idrauliche, chiesto per il 2014, 2015 e 2016 ai mesagnesi? Tutto dipenderà dall’esito degli oltre 4 mila ricorsi in attesa di giudizio presso la commissione tributaria di Lecce. Se sarà maggioritario il responso a favore dei cittadini è chiaro che il tributo dovrà essere abolito perché palesemente illegittimo e si dovranno cercare altrove i soldi. Se invece il verdetto, in via maggioritaria, sarà a favore del pagamento del tributo bisognerà farsene una ragione o pazientemente cercare un’altra strada. Fino ad ora la via maestra per chi non intendesse pagare era e resta quella del ricorso amministrativo individuale presso la commissione tributaria di Lecce che almeno garantisce 60 giorni di sospensione del provvedimento di riscossione. Nelle more del giudizio si può sospendere il pagamento delle cartelle relative al 2014 senza fare il ricorso? “L’assessore regionale ha confermato che sarà concessa la sospensione per i prossimi 4 mesi per il pagamento del tributo sempre che gli uffici tecnici della Regione e l’Arneo ne approvino, a breve, la fattibilità”, ha spiegato il sindaco di Messagne, Pompeo Molfetta. In questa prospettiva sarebbe ovviamente anche “congelato” il tributo relativo al 2015, mentre per il 2016 il problema ancora non si pone perché non è stato ancora approvato il bilancio di previsione dell’ente. Se dunque, alla fine di questa fase, sentito il pronunciamento dei giudici tributaristi, si dovesse arrivare ad annullare il pagamento del tributo per gli anni pregressi, i Comuni s’impegnano a portare nei rispettivi Consiglio comunali un atto d’indirizzo per l’approvazione di un nuovo piano triennale d’interventi concordato con la nuova Agenzia. Su questo progetto la Regione Puglia metterebbe il suggello di 110 milioni di euro per fare quelle opere che in 10 anni non si son fatte e il 2017 sarebbe dunque l’anno zero, l’anno della ripartenza in cui il tributo si paga e le opere vengono fatte. “Se questo non dovesse accadere e si dovesse reiterare la determinazione a far pagare ai cittadini il pregresso restano aperti tutti gli altri fronti su cui si sta accendendo la “battaglia dei sindaci” e cioè quello di adire alla magistratura ordinaria, di investire sul tema l’Anac, o di portare avanti una battaglia, molto più improbabile, per l’abolizione definitiva dei Consorzi”, ha concluso Molfetta.