Mesagne. I funzionari comunali ricevono la premialità, i dipendenti nulla In evidenza

Marzo 03, 2015 3838

comune  palazzo celestini condizionatoriPolemiche a Mesagne dopo l’ordinanza dell’Amministrazione comunale

che ha deliberato l’erogazione delle indennità di risultato ai funzionari su basi discrezionali anziché prendere come parametro il gradimento dell’utenza. Poco più di 30 mila euro. “Ritengo che il metodo di calcolo delle premialità deve assolutamente cambiare sia nelle modalità che nella mentalità – ha spiegato Antonio Calabrese, candidato sindaco di Progettiamo Mesagne - esso deve necessariamente uniformarsi a quanto previsto dalla legislazione europea, sul quale il nostro paese è in forte ritardo. In sostanza dovrà essere facilitato l’accesso dei cittadini-clienti ai servizi della pubblica amministrazione affinché possano esprimere giudizi sul grado di “customer satisfaction”. Sarà l’utente finale stesso a certificare, per così dire, la qualità dei servizi prestati ha continuato Calabrese -. In questo modo il metodo della premialità risponderà a un criterio elementare qual è quello della meritocrazia che conseguentemente favorirà una maggiore efficienza della macchina amministrativa”. Querelle che il sindaco Franco Scoditti ha respinto con decisione: “L’indennità di risultato, al pari delle indennità di posizione, sono stabilite dal Contratto nazionale di lavoro dei funzionari pubblici. Perciò noi siamo tenuti a erogarli”. Circa la disparità di trattamento tra i soldi riscossi dai funzionari e quelli ancora in attesa dai dipendenti non apicali ha spiegato: “Tutto ciò che è stato deciso al tavolo della delegazione trattante sarà rispettato ed erogato ai nostri dipendenti. Chi dice il contrario mente”. Eppure alcuni giorni fa la Cisl era stata molto critica con l’Amministrazione comunale circa il mantenimento degli accordi assunti in delegazione trattante. Secondo l’organizzazione sindacale i dipendenti non avrebbero ancora riscosso nulla di quanto promesso. L’indennità di risultato è stata introdotta alla fine degli anni novanta dalle “leggi Bassanini”. Voleva superare lo strumento degli scatti di anzianità per introdurre il concetto di raggiungimento degli obiettivi. L’idea originaria era quella di portare in Italia l’esperienza anglosassone del “public sector”. Purtroppo è stata solo adattata al sistema italiano, nel senso che nell’esperienza anglosassone il controllo di qualità sull’efficacia dell’azione amministrativa è affidato in larga parte ai beneficiari del servizio erogato dall’amministrazione in questione. Il feedback dell’utenza risulta, quindi, elemento centrale nella valutazione non tanto del risultato o del raggiungimento dell’obiettivo da parte del singolo dirigente, ma del raggiungimento degli obiettivi da parte dell’amministrazione nel suo complesso. A Mesagne, naturalmente, non c’è traccia del gradimento dell’utenza.