A Mesagne è scoppiata la "Millomania"

Tranquillino Cavallo Giugno 16, 2016 3770

millo graffito case popolariLa città di Mesagne si rigenera e si riqualifica grazie

ai finanziamenti regionali ma, soprattutto, a una nuova politica di sviluppo del territorio che da alcuni lustri è stata messa in campo dalle Amministrazioni, sia di centrodestra sia di centrosinistra, che si sono succedute a Palazzo dei Celestini, sede della residenza municipale. Gli anni bui della Scu sono ormai alle spalle perché i mesagnesi si sono ripresa la città, uomini e donne hanno preso coscienza che non bisogna mai abbassare la guardia. Specialmente nei periodi apparentemente calmi. La nuova rigenerazione della città ha due nomi: il sindaco Pompeo Molfetta, che dal giorno del suo insediamento ha smesso di dormire, e l’assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica, l’architetto Palma Librato. In un periodo storico caratterizzato da trasformazioni, conflitti, contraddizioni la città di Mesagne si sta reinventando mettendo in campo strategie, politiche e strumenti innovativi, nello sforzo continuo di migliorare la qualità della vita della comunità. Questo progetto di riqualificazione urbanistica e architettonica s’intreccia con la cultura, l'economia e l'organizzazione sociale della città. Da tutto ciò è scaturito il desiderio di riqualificare l’area dell’ex campo sportivo con cinque murales, dipinti su altrettante facciate di condomini di residenza popolare. Il risultato è da vedere poiché le parole non esprimono al meglio le opere artistiche di questo giovane mesagnese famoso in tutto il mondo. A Mesagne è scoppiata la “Millomania”. “Millo strappa Mesagne dall’angolo in cui si era cacciata e la rilancia, anzi: la catapulta, nel mondo", ha spiegato Giuseppe Florio, consulente politico dell’Amministrazione Molfetta che con queste parole ha riassunto il senso politico dell’opera commissionata a un grande artista, under 40 e di origini mesagnesi, in una parola: eccellenza. Far rinascere una città a partire dalle periferie questa è una sfida di visione molto interessante e assolutamente in linea, seppur nella sua piccola dimensione urbana, con quanto muove la ricerca contemporanea in Urbanistica; farlo attraverso linguaggi giovani questo è un esperimento che oggi si svolge in poche città italiane e che vediamo ancora purtroppo solo nelle città del Nord Europa. “Mesagne è un Comune del sud Italia che pullula d’intelligenze spesso però fuggite per motivi di studi e quindi a volte svuotata di quella fucina giovanile audace in grado di dare gambe alle idee e appartiene a quei territori, però, dove la voglia di cambiamento ha raggiunto una temperatura così alta da sembrare una lava bollente che ha bisogno solo di un innesco detonante per fuoriuscire: il punto è trovare l’innesco giusto in grado di ri-generare, ri-fondare fiducia e quindi rinascita”, ha spiegato l’assessore Palma Librato. Il parco urbano, intitolato a Roberto Potì, appartiene a quei progetti di riqualificazione urbana in cui la Regione Puglia immaginava di lanciare un processo di condivisione del progetto che aiutasse sin dagli albori dell’idea a diffondere in senso di bene comune, concetto ben più importante di quello di spazio pubblico. Questo processo è iniziato anni fa, ma è proseguito con il cantiere, con l’intitolazione, con la gestione. “Mesagne sta divenendo un insieme di luoghi in cui si sperimentano, con umiltà e audacia, piccole esperienze di “urban policy” che altrove hanno portato a vere rinascite, il luogo in cui si stringono i patti tra i cittadini, i comitati spontanei e l’Amministrazione comunale per gestire i “beni comuni”, il luogo in cui la parola “comune” è sinonimo di spazio condiviso, curato da tutti, in cui piano piano si prende fiducia e insieme s’inizia a camminare”, ha concluso l’assessore Librato secondo cui “la Street Art ha un valore sociale nobile per molte ragioni: la prima quella di chiamare le eccellenze di origini mesagnesi, la seconda di avvicinare un quartiere popolare all’arte, un’arte semplice che rimanda al territorio”.