Uil pensionati: ripartire annullando la povertà

Tindaro Giunta Luglio 22, 2015 3026

uil pensionati logo 2013La Uil e la Uil pensionati credono a un’alleanza tra Stato e territorio; lo Stato però, deve definirne le regole e le risorse da distribuire. È dovere del sindacato tutelare la dignità della persona e salvaguardarne il lavoro e il diritto del cittadino lavoratore o pensionato.

È dovere dello Stato ripristinare il diritto alla tutela reale del potere d’acquisto, la riduzione della pressione fiscale e attuare una legge per un fondo sulla non autosufficienza. Lo Stato non può essere cinico e smemorato nell’essere elusivo. È stato il cittadino di ieri, ora pensionato ed è il cittadino di oggi, adesso lavoratore, che nella continuità del lavoro, hanno riportato e rendono l’Italia, il Bel Paese, grande, libero e democratico.

Dignità e benessere non sono legati solo all’economia, ma anche al socio-sanitario, risultanti essenziali dei diritti di cittadinanza, dell’ammalato, della persona non autosufficiente e nell’aspettativa di vita del pensionato. Risultati positivi sono stati ottenuti, in queste giornate di luglio, con il ministro Poletti nella contrattazione sulle pensioni. Il sindacato crede alla volontà politica che, qualche mese fa, era preclusa. Il confronto tra governo e sindacato potrebbe essere un orizzonte democratico che ha come finalità, il raggiungimento del bene comune attraverso la contrattazione, la quale reclama condizioni migliori per i pensionati sia a livello economico sia in quello sociale. Le priorità di tipo economico sono i temi ineludibili sul recupero del potere d’acquisto delle pensioni e sul meccanismo di rivalutazione della fiscalità, come altrettanto vitali sono l’affrontare per il sociale, i temi dell’assistenza, della non autosufficienza e dell’inclusione sociale.

I problemi d’emergenza odierni del Paese, sono nella solidarietà, nella sussidiarietà e nel far ripartire la crescita annullando la “miseria” e la “povertà assoluta”. Trovarne il disegno è un volere dei politici che solo in collaborazione e in alleanza con il sindacato (e non con i poteri neo liberisti della finanza e del libero mercato), è possibile escogitarne il sistema. Fino ad oggi, purtroppo, il rifiuto di ascoltare il sindacato è stato un errore, e il comportamento del governo distratto, non ha dato risposte adeguate neanche sulla creazione di un programma di crescita con obiettivi a breve, medio e lungo termine, modi e mezzi e verifiche da attuare. Il risultato è che, secondo i dati dell’Istat, quattro milioni di persone vivono in povertà assoluta. Le nuove rivelazioni d’indagine del primo luglio, evidenziano una crescita della povertà che passa da 3,1% nel 2007 al 9,5% del 2015.

La miseria, purtroppo, è “drammatica” e non vorremmo che fosse “strutturale”, poiché essa è la risultante di una crisi che dura da sette anni. La Uil e la Uil pensionati, per primi e da anni, hanno chiesto e vogliono dal governo un “reddito d’inclusione sociale” di 80 euro per i pensionati almeno per la fascia bassa e medio - bassa, ma i governi “nominati” non l’hanno mai voluto ascoltarli. Di fronte a questa stagnazione bisogna reagire attraverso interventi mirati di crescita, stabilendo il “come” realizzarla nell’immediato a protezione del reddito e a tutela, garanzia e rispetto per la dignità di vita dei poveri e delle persone più fragili.

La Uil e Uil pensionati territoriale di Brindisi chiedono ai Comuni del territorio di essere protagonisti nel costruire percorsi inclusivi per i pensionati sostenendo la salute e l’alimentazione. È necessario favorire e integrare la condizione economica della famiglia che ha un reddito insufficiente rispetto alla necessità dei bisogni essenziali di vita, richiesta in questo momento, dal pensionato o da un soggetto a rischio di marginalità: inoccupato, disoccupato. La domanda ai Comuni è nel dare opportunità agli anziani e ai pensionati, provenienti da tutte le categorie di lavoro e d’impiego, essendo protagonisti del loro sapere nel fare attività di lavoro in cambio di un reddito di cittadinanza, che prevede un importo di sostegno minimo.

Le attività possono essere varie e molte dalla visita della città per i turisti al prestare aiuto a chi è ammalato o persona non autosufficiente o sola, offrendo servizi e medicine a domicilio o perfino, nell’aiuto a pagare bollette scadute e rate di affitto e di mutuo. Per la Uil e la Uil pensionati di Brindisi questa non è una visione utopica e neanche illuminista, ma è uno stato di necessità da attuare nel rispetto dell’uguaglianza e della democrazia. La nostra proposta è di essere insieme Sindacato e Comuni del territorio, a realizzare un percorso valido mediante progetti d’inclusione che annullino la “miseria” della povera gente.

C’è bisogno di fiducia nelle proprie capacità, e il sindaco della città può e deve esserne il promotore. Partire dal territorio e guardare al futuro, sono da considerare l’incipit per realizzare l’occupazione e progetti di crescita ripristinando il diritto del cittadino nel segno dell’equità, dell’uguaglianza e della giustizia. Il Sindacato considera d’auspicio anche la proposta di Matteo Renzi nel tagliare le tasse, in media 189 euro in meno sulla prima casa, ma essa non può essere valida se è uno slogan e se, in assenza di coperture e di risorse certe ai Comuni, la finalità induce ad aumentare la pressione fiscale “locale”, invece di diminuirla. Le priorità sono nel far partire il lavoro e gli investimenti sul lavoro, favorendo la lotta alla disoccupazione e all’evasione fiscale. È possibile che funzionino meglio gli sgravi fiscali sulle assunzioni rispetto agli Jobs Act, questi ultimi sono contro l’articolo 18 e non garantiscono un futuro al lavoratore e ai giovani, (nemmeno per acquisire un mutuo per la casa e potersi formare una famiglia). La Uil e la Uil pensionati di Brindisi ricordano che i disoccupati in Italia sono oltre tre milioni e mancano i posti di lavoro. Occorre una piattaforma politica che aiuti i giovani, le famiglie e gli investimenti abbattendo il potere finanziario logorante delle banche. Questo è il nostro suggerimento per favorire la creazione di posti lavoro nuovi, veri e non assistenziali e per dare ossigeno ai produttori e ai giovani trentenni e ventenni.

A volte le promesse hanno solo un valore spazio temporale. Il pensionato vuole solo collaborare ed essere ascoltato, però questo non è accaduto nemmeno dopo la Sentenza della Consulta, che è stata la via più facile per compiere un ennesimo furto, perpetuato dallo Stato, a danno dei pensionati e dei lavoratori che hanno sempre pagato tasse e contributi.

Il segretario territoriale della Uil pensionati di Brindisi
Tindaro Giunta

Ultima modifica il Mercoledì, 22 Luglio 2015 15:49