Mesagne. Mensa per i poveri nella chiesa dell'ospedale

Marzo 15, 2015 3802

de-punzio-don-pietroA Mesagne da alcuni mesi è stata istituita nei locali della chiesa di Loreto,

annessa all’ospedale “San Camillo de Lellis”, una mensa per le persone disagiate. Il tutto per venir fuori dalla “globalizzazione dell’indifferenza”, ha spiegato il cappellano don Pietro De Punzio. Alla base dell’iniziativa c’è un pensiero di Papa Francesco: "Ci rifugiamo in un amore universale che s’impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa". È questa la motivazione, infatti, che, anche in questa Quaresima, ha spinto la rettoria della chiesa di Loreto e la cappellania dell'ospedale "San Camillo de Lellis" a mettere in atto un segno piccolo, ma concreto, della partecipazione alla comune umanità: una mensa domenicale per chi vive nella solitudine e nella marginalità sociale. L'iniziativa è partita l'anno scorso durante la Quaresima, è stata riproposta il giorno di Natale e durante le festività natalizie, offrendo a 10 persone il pranzo domenicale. Dal 22 febbraio di quest'anno, è ripartita l'iniziativa che si protrarrà fin dopo Pasqua, e fin quando ci sarà la necessità di sovvenire a questo bisogno. La mensa è aperta ogni domenica nella chiesa di Loreto, e accoglie 25 ospiti tra cittadini mesagnesi e persone di passaggio dalla nostra città. Alcune famiglie, a turno, preparano il pranzo a casa e a mezzogiorno, è servito agli ospiti. “C'è una straordinaria gara di solidarietà che permette di continuare questa iniziativa per molto tempo”, ha auspicato don Pietro De Punzio. Nel servizio a tavola si alternano adulti e giovani. Oggi un gruppo di giovanissimi di azione cattolica della Santissima Annunziata ha fatto esperienza di condivisione e di servizio. “Tutto ha inizio da quando le sette comunità parrocchiali hanno voluto un maggiore coordinamento del servizio della carità individuando nel centro di ascolto "Casa di Zaccheo", lo strumento per venire incontro alla marginalità sociale che investe non pochi cittadini di Mesagne”, ha concluso il cappellano.