Mesagne. Prioritario recuperare il degrado culturale della città

Dicembre 07, 2016 1800

natalenelcuore2008Le iniziative natalizie messe in campo dall'Amministrazione comunale di Mesagne

hanno aperto un confronto sulle attività Culturali che una volta caratterizzavano la città. La stessa che solo alcuni lustri fa fu nominata "Città d'Arte" e poi "Città Mariana" grazie ai suoi numerosi beni culturali divenuti i gioielli della comunità. L'imput alla discussione è stato dato da Mimmo Stella, presidente del comitato civico "Terra di Mesagne", che ha messo sul piatto del confronto la soppressione del "Natale nel cuore" che per anni ha caratterizzato il Natale mesagnese e permesso il rilancio del centro storico ricco di beni architettonici. A Stella ha risposto Tony Summa, uno dei dirigenti dell'associazione "Ja Nova" organizzatrice del tanto rimpianto evento. "Ringrazio per questo bel ricordo, sbiadito, molto sbiadito, ma sicuramente indelebile nella mente dei mesagnesi e dei turisti che in quegli anni, erano attratti dal percorso dei presepi, nei caratteristici vicoli della città vecchia", ha spiegato Summa che ha anche voluto ricordare come in quegli anni "molta gente, addentrandosi per la prima volta nelle maglie dell'antico tessuto urbano, scoprì che Mesagne aveva un tesoro da amare e da tutelare". I mesagnesi si riprendevano il centro storico dopo gli anni bui della Scu. Con un certo rammarico Summa ha, quindi, aggiunto: "Purtroppo il centro storico di Mesagne, da diversi anni, e' stato tradito, ferito e abbandonato in stato comatoso". Poi ha concluso: "Il centro storico di Mesagne è una grande risorsa per la città. Il suo recupero e la sua tutela, devono rappresentare una grande priorità". Per lo storico Marcello Ignone "non è solo il centro storico che deve essere risvegliato dal coma, pensiamo ad esempio alle periferie degradate del nostro paese. Basta fare un giro per rendersene conto. Quando dico "degrado" non mi riferisco solo all'ambiente fisico, ma anche a quello culturale, sociale ed umano. Abbiamo bisogno di una classe dirigente vera e di tanta abnegazione e amore per il paese ed i suoi cittadini. Le risorse, prima che economiche, devono essere umane". Per Mario Vinci, altrettanto noto e apprezzato storico mesagnese, il sogno "è quello di vedere quel cuore pulsare, animato da tante attività non solo culinarie ma anche culturali e commerciali. Il nostro centro storico purtroppo sta attraversando una profonda crisi identitaria". A margine di questa discussione sulla Cultura c'è da mettere in evidenza che con la modifica della pianta organica del Comune il museo e la biblioteca oggi non hanno più il direttore. L'ex direttrice, infatti, è stata esautorata dei suoi incarichi e oggi, da dipendente, è presente nella biblioteca comunale. Intanto due contenitori culturali, come museo e biblioteca, sono privi di una guida specialistica. L'ex direttrice, Alessia Galiano, infatti, è un'archeologa e come tale aveva le competenze professionali per rivestire tali incarichi. Con il riassetto della pianta organica gli Amministratori hanno creato un vuoto oltre che dirigenziale anche culturale.