Redazione
ll Lions Club di Fasano e di Monopoli insieme per l’iniziativa "Un Cuore per il Benin"
Il Lions Club Fasano ed il Lions Club Monopoli, insieme al Leo Club Fasano, promuovono "Un Cuore per il Benin", un evento di solidarietà e condivisione che si terrà venerdì 31 ottobre, ore 18, presso la sala teatro della chiesa di Santa Maria della Salette a Fasano.
Durante la serata sarà presentato il progetto “Africa”, un service a carattere internazionale promosso dal LC Monopoli e dal LC Salento Zero Barriere, grazie al quale si è dotato l'Hopital "La Croix" di Zinvie, nel Benin, di un nuovo reparto di maternità, inaugurato nell’agosto scorso e realizzato grazie anche al finanziamento del Lions Club International Foundation.
Offriranno le loro testimonianze Alfonso Belfiore, socio del Lions Club Fasano, che presenterà un suo filmato sulla condizione attuale del Benin e sulla cerimonia di inaugurazione del reparto di maternità a cui lui stesso ha partecipato l’estate scorsa, e Giovanni Ostuni, socio del Lions Club Monopoli e past Governatore, che parlerà del suo impegno ventennale, in qualità di medico, a sostegno della popolazione beninese e degli importanti risultati raggiunti in terra d’Africa.
Sarà anche presente Girolamo Tortorelli, Governatore del Distretto 108 AB, a cui saranno affidate le conclusioni della serata.
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I carabinieri arrestano ladro seriale, ritenute responsabile di una serie di furti e tentati furti aggravati
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Fasano (BR) hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, su conforme richiesta e nell’ambito di una indagine coordinata dalla questa Procura della Repubblica, nei confronti di un 23enne, indagato in ordine ad una serie di reati di furto aggravato, commessi tra dicembre 2024 e settembre 2025 nel Comune di Fasano, tutti caratterizzati dall’uso di violenza sulle cose (scasso e forzatura di sportelli, finestre e serrande) e dall’agire su beni esposti alla pubblica fede.
I gravi indizi di colpevolezza sono stati raccolti dai Carabinieri della Stazione di Fasano attraverso querele sporte dalle vittime, annotazioni di polizia giudiziaria e, in modo determinante, la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti sui luoghi dei delitti. Il giovane è stato riconosciuto dagli operanti, in quanto già noto alle forze dell’ordine.
Tra gli episodi contestati figurano:
- il furto, risalente al 23 gennaio 2025, di una valigetta contenente attrezzi da lavoro da un’autovettura Fiat Panda parcheggiata sulla pubblica via, a seguito di forzatura dello sportello;
- il furto di un oggetto e il danneggiamento di un portaoggetti da un’autovettura parcheggiata sulla pubblica via;
- il furto di due telecamere (ancora imballate) e denaro contante dal registratore di cassa del negozio di parrucchiere del luogo, avvenuto il 13 dicembre 2024, con scasso della serranda e dell’infisso;
- il furto dell’incasso di un ristorante del luogo in data 26 maggio 2025, penetrando nel locale attraverso una piccola finestra della cucina;
- il furto di denaro contante dal registratore di cassa di un panificio del luogo, avvenuto il 15 settembre 2025, forzando una finestra laterale.
Sottoposto a interrogatorio preventivo in materia cautelare, introdotto dalla c.d. “riforma Nordio”, l’indagato ha ammesso gli addebiti, confessando i fatti contestati e ammettendo di aver commesso ulteriori due furti non ancora a lui attribuiti. Il 23enne ha ricondotto il proprio agire alla necessità di reperire denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti, dichiarando la propria tossicodipendenza e manifestando la volontà di intraprendere un percorso di recupero.
Il Giudice ha ravvisato la sussistenza di concrete e attuali esigenze cautelari connesse al pericolo di reiterazione criminosa, data la serialità e la sfrontatezza delle condotte, reiterate per circa nove mesi per racimolare somme di denaro anche esigue.
In considerazione della gravità dei fatti, ma anche della manifestata consapevolezza dell’indagato e della sua volontà di discostarsi dal comportamento deviante, la misura degli Arresti Domiciliari con braccialetto elettronico è stata ritenuta la più adeguata a contenere il pericolo di recidiva, permettendo al contempo un controllo efficace e la possibilità di avviare un percorso di recupero.
Il giovane è stato quindi tradotto presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari con la modalità di controllo del braccialetto elettronico, con il divieto di allontanarsi e di comunicare con persone diverse da quelle coabitanti o che lo assistono.
L’indagato non è da ritenersi colpevole fino a quando la responsabilità penale non sarà accertata con sentenza irrevocabile.
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MESAGNE. NUMERO DI EMERGENZA DELLA POLIZIA LOCALE
Causa un guasto sulla linea telecom l ufficio della Polizia Locale attualmente non è in grado di ricevere telefonate. Per emergenze si invita l utenza a contattare l ufficio al numero telefonico 3317782367.
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CONSUMO SUOLO: COLDIRETTI PUGLIA, MANGIATI ALTRI 818 ETTARI SONO IN TOTALE OLTRE 158MILA
CONSUMO SUOLO: COLDIRETTI PUGLIA, MANGIATI ALTRI 818 ETTARI SONO IN TOTALE OLTRE 158MILA; CRESCE RISCHIO IDROGEOLOGICO
Solo gli impianti fotovoltaici a terra hanno già mangiato oltre 758 ettari
Il consumo di suolo in Puglia accelera con altri 818 ettari mangiati, raggiungendo un totale di 158.628 ettari sottratti dall’abbandono e dalla cementificazione, ma anche dagli impianti fotovoltaici a terra. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ISPRA sul consumo di suolo, con i pannelli fotovoltaici a terra che hanno già ‘mangiato’ 758 ettari.
Nel 2024 risultano consumati in Puglia a Bari 37.306 ettari, nella BAT 10.660, a Brindisi 19.714, a Foggia 28.310, Lecce 39.093 e a Taranto 23.544 ettari, uno scenario aggravato – aggiunge Coldiretti Puglia – dai cambiamenti climatici in atto. A questa situazione – sottolinea la Coldiretti regionale - non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili. Per questo – continua la Coldiretti Puglia – va difeso il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.
Il consumo di suolo agricolo a causa degli impianti di fotovoltaico a terra, tra l’altro, minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori, con la multifunzionalità energetica che va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali.
La situazione è aggravata dai cambiamenti climatici che ogni anno fanno perdere fette importanti di produzione, a causa di siccità, grandinate, gelate, tornado e nubifragi, con il rischio di dissesto idrogeologico che interessa 230 su 257 i comuni pugliesi e a pagarne i costi – segnala Coldiretti Puglia – oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda – rileva Coldiretti Puglia – il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni
Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio, ma sono anche necessari – conclude Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e usarla quando serve in modo da gestire gli effetti dei cambiamenti climatici e aumentare la capacità produttiva.
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Provincia |
Suolo consumato 2023 (HA) |
Suolo consumato 2023 (HA) |
|
Foggia |
28.149 |
28.310 |
|
Bari |
37.170 |
37.306 |
|
Taranto |
23.432 |
23.432 |
|
Brindisi |
19.59 |
19.714 |
|
Lecce |
38.857 |
39.093 |
|
Barletta-Andria-Trani |
10.618 |
10.660 |
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PUGLIA |
157.820 |
158.628 |
* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Report ISPRA sul consumo di suolo 2024.
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VALTUR. Anticipo serale al sabato tra Brindisi e Forlì
Uno degli anticipi del settimo turno di Serie A2 andrà in scena al PalaPentassuglia, dove i padroni di casa proveranno a continuare l’ottimo inizio di campionato ospitando la Unieuro Forlì, desiderosa d’altro canto di chiudere la serie negative di quattro sconfitte consecutive ed una sola vittoria ottenuta finora nel match interno contro Ruvo di Puglia.
Palla a due in programma sabato 25 ottobre alle ore 20:30 al PalaPentassuglia di Brindisi.
Biglietti in vendita a partire da €14 al New Basket Store, Corso Garibaldi 29 (martedì 09:30-13:00; 16:45-20:15, mercoledì 09:30-13:00; 16:45-18:15), online sul sito www.vivaticket.it, punti vendita Vivaticket abilitati sul territorio e al botteghino del palasport con apertura 90 minuti prima della palla a due.
Si informa che i tagliandi sono nominativi e non cedibili a terzi. All'ingresso del palasport sarà dunque necessario presentare il biglietto e un documento di identità valido, che sarà richiesto dal personale di controllo.
Diversi ex della partita nelle due rispettive squadre: Raphael Gaspardo è stato protagonista ai massimi livelli in Italia e in Europa per tre stagioni in biancoazzurro dal 2019 al 2022 in oltre cento le presenze in competizioni di Legabasket Serie A e Basketball Champions League; Demonte Harper è stato un giocatore biancoazzurro nella stagione 2014/15, allenato da coach Piero Bucchi, raggiungendo i quarti di finale playoff; Todor Radonjic, attuale capitano Valtur Brindisi, è stato in forza dal 2022 al 2024 alla Pallacanestro Forlì, con cui ha terminato al primo posto la regular season in entrambe le annate.
Assente in casa Valtur Brindisi, Andrea Mabor Dut Biar. In dubbio la presenza di Blake Francis, in fase di recupero dall’intervento chirurgico a cui è stato opposto circa due mesi fa di osteosintesi del terzo e quarto metacarpo della mano destra, e Gabriele Miani, costretto a saltare sessioni di allenamento settimanali dopo il match di Milano.
Queste le parole dell’atleta Valtur Brindisi, Andrea Cinciarini: "Abbiamo tanta voglia di tornare a giocare davanti ai nostri tifosi dopo più di due settimane di distanza. Vogliamo proseguire il nostro percorso e portare a casa altri due punti importanti per la nostra crescita e classifica. Sappiamo che troveremo una squadra che avrà voglia di vendere cara la pelle dopo un inizio difficile di campionato. Forlì ha ottimi giocatori e tiratori che in ogni momento possono incidere sulla partita. Noi dobbiamo pensare quanto più a noi stessi, a giocare insieme di squadra al nostro ritmo ed energia che ci ha contraddistinto finora. La spinta e il calore del pubblico saranno come sempre uno stimolo in più dalla nostra parte”.
Il match Brindisi-Forlì sarà proposto in diretta streaming e on-demand sulla piattaforma LNP Pass sabato sera a partire dalle ore 20:30. Diretta radiofonica sulle frequenze di radio Ciccio Riccio.
La partita sarà trasmessa in differita lunedì sera alle ore 23:00 su Teleregione (canale 77 del digitale terrestre in Puglia e Basilicata) del Gruppo Editoriale Distante, media partner biancoazzurro.
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SALUTE: COLDIRETTI PUGLIA, SANA ALIMENTAZIONE ESSENZIALE GIÀ IN GRAVIDANZA E IN PRIMI 1000 GIORNI DI VITA DEI BAMBINI
La corretta e sana alimentazione è essenziale già nei primi 1000 giorni di vita dei bambini, con la dieta mediterranea che rappresenta uno stile di vita caratterizzato da abitudini alimentari salutari anche in gravidanza. E’ emerso nel corso del confronto organizzato dalla LILT di Bari sulla promozione della salute che inizia dal grembo materno, a cui ha partecipato il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.
Un ruolo importante per la salute che – precisa la Coldiretti regionale – è stato riconosciuto da oltre un decennio dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari – continua la Coldiretti – si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni in Italia. La dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti Puglia – ha vinto la sfida tra 24 diverse alternative con un punteggio di 4,6 su 5 grazie agli effetti positivi sulla salute ed è anche fra le più facili da seguire, adatta alle famiglie.
L’olio extravergine di oliva (EVO) per esempio, cardine della Dieta Mediterranea, svolge un ruolo fondamentale nell’alimentazione dei bambini, sin dalla prima infanzia, favorendo una crescita sana e protegge da numerose malattie. Secondo una ricerca realizzata dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) su un campione di 1260 pediatri (per il 93% Pediatri di Libera Scelta) che offrono assistenza a oltre 1 milione di famiglie italiane con bambini sotto i 14 anni, l’85% dei pediatri suggerisce l’introduzione di olio EVO nella dieta sin dall’inizio dello svezzamento, intorno ai 6 mesi di vita, e oltre il 70% consiglia l’utilizzo di un prodotto con specifiche caratteristiche.
“Di contro è sceso il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per una dieta sana”, ha detto il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, nel segnalare un dato ancora più allarmante, relativo ai 250 grammi di consumo medio pro capite “se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate, con una potenziale esplosione della spesa sanitaria”, ha denunciato Piccioni.
Per questo Coldiretti Puglia ha siglato un accordo con ANCI Puglia che imprime una svolta salutista, eliminando i cibi ultra-formulati e con glifosate dai menù, privilegiando negli appalti i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi. Dall’ultimo rapporto Coldiretti/Censis “Mangiare bene, malgrado tutto”, dedicato alle sfide al buon cibo italiano, emerge tra l’altro che il 91% degli italiani ritiene fondamentale introdurre forme accessibili di educazione alimentare fin dalle scuole elementari. Un’esigenza resa ancora più urgente dal fatto che, per il 62% dei cittadini, la scelta delle pietanze in casa o durante i pasti con parenti e amici è condizionata dalle preferenze dei figli o dei nipoti. Il consumo di cibi ultra formulati e i rischi per la salute. Secondo un rapporto della Fondazione Aletheia, in questi ultimi anni sono aumentate le evidenze scientifiche che segnalano la stretta correlazione tra il consumo sistematico di alimenti ultra-formulati e la diffusa obesità che colpisce soprattutto i più piccoli e altre diverse malattie croniche.
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CGIL. SANITÀ BRINDISI: “BENE IL CONFRONTO, MA SOLLEVIAMO LE STESSE QUESTIONI DA ANNI ”
La FP CGIL Brindisi accoglie positivamente la proposta dell’Ordine dei Medici, di aprire un confronto pubblico sui problemi strutturali della sanità brindisina, ma ritiene necessario ricordare che queste criticità non emergono oggi: sono anni che la nostra organizzazione le mette in evidenza, chiedendo risposte e soluzioni concrete.
UTIN, Radiologia Interventistica, partoanalgesia, punto nascita di Francavilla Fontana e rete dell’emergenza-urgenza: non sono temi nuovi. Sono le stesse battaglie che la FP CGIL Brindisi porta avanti da tempo insieme a tanto altro.
Oggi che quelle stesse questioni diventano finalmente centrali nel dibattito pubblico, si conferma un dato: la FP CGIL non rincorre i problemi, li anticipa.
“È positivo che finalmente se ne discuta apertamente – spiega Luciano Quarta segretario generale della FP CGIL Brindisi –– ma è doveroso ricordare che su questi stessi temi la nostra organizzazione è impegnata da tempo, con richieste formali di intervento rivolte ai vertici aziendali e regionali. Lo abbiamo fatto e lo facciamo da sempre .”
“L’UTIN, ad esempio, ha potuto proseguire la propria attività solo grazie all’impegno e alla professionalità del personale rimasto, in condizioni difficilissime. Ora, dopo le dimissioni del precedente primario, è stato nominato un nuovo responsabile che potrà trovare progressive soluzioni ad un rilancio del reparto. il nostro compito è difendere la sanità pubblica ed i diritti dei lavoratori e dei cittadini. Per questo, abbiamo sempre chiesto spiegazioni e soluzioni a chi ricopriva e ricopre ruoli di responsabilità istituzionale.”
Ben venga dunque un confronto costruttivo “Se oggi tutti parlano di sanità, è il segno che le nostre rivendicazioni erano fondate. E proprio per questo – conclude la FP CGIL Brindisi – saremo parte attiva di ogni tavolo che riguardi il futuro della sanità provinciale. Perché la coerenza, in questi anni, non è mai venuta meno da parte nostra. Perché il territorio ha bisogno di un UTIN pienamente funzionante e la direzione è quella che si sta prendendo, di una Radiologia Interventistica pienamente attiva e cittadini che possano curarsi nel proprio territorio, senza dover partire per trovare ciò che dovrebbero avere vicino casa.”
Il sindacato conclude ribadendo che si tratta di realtà quotidiane che i cittadini vivono ogni giorno.
“Non vogliamo aprire fronti polemici ma lavorare in sinergia con tutte le parti in causa, così che la sanità pubblica brindisina abbia quel cambio fi passo che tutti auspichiamo, andando incontro alle esigenze di tutti i cittadini, soprattutto dei più fragili”.
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La Polizia arresta presunto spacciatore recidivo
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, della presunzione di non colpevolezza e della necessaria verifica dibattimentale, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.
La Polizia di Stato di Brindisi, nell'ambito di specifici controlli disposti dal Questore di Brindisi e nel corso della consueta attività di contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, nella tarda mattinata del 21 ottobre scorso, ha arrestato un soggetto dell’85, pregiudicato per reati specifici, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish.
In particolare, personale della Squadra Mobile, venuto a conoscenza che il soggetto brindisino potesse essere coinvolto in una presunta attività di spaccio e che presso la sua abitazione di residenza potesse occultare sostanza stupefacente, ha effettuato una perquisizione domiciliare che ha permesso di sequestrare circa 90 grammi di hashish, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento.
Alla luce di quanto rinvenuto, il soggetto è stato pertanto tratto in arresto e, come disposto dal pubblico ministero di turno, all’esito delle formalità, sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
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Operazione Alto impatto: 6 le persone arrestate e una denunciata
Nell’ambito di un’intensificazione dei controlli del territorio disposta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi, la Compagnia di Francavilla Fontana ha condotto un servizio straordinario ad “alto impatto”. L’attività ha interessato le zone della “movida” e i luoghi di aggregazione giovanile. L’obiettivo era la prevenzione e il contrasto della criminalità, con particolare attenzione alla sicurezza urbana e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso del servizio:
- a Francavilla Fontana, i Carabinieri della locale Stazione hanno:
- arrestato un uomo in esecuzione di un provvedimento di sospensione della misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali con ripristino della detenzione in carcere emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Lecce, in conseguenza delle ripetute minacce nei confronti dei genitori poste in essere nel corso di una lite familiare;
- arrestato una donna in esecuzione di un provvedimento di revoca del decreto di sospensione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo emesso dall’Ufficio Esecuzione Penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, dovendo espiare la pena di 6 mesi di reclusione per il reato di truffa commesso qualche anno prima in Reggio Calabria;
- arrestato un giovane in esecuzione di un provvedimento di sospensione immediata della misura alternativa della detenzione domiciliare e contestuale ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Lecce, poiché lo stesso, il giorno precedente, si era allontanato dalla propria abitazione per recarsi in una località confinante senza autorizzazione;
- a Oria, i Carabinieri della locale Stazione hanno:
- arrestato in flagranza di reato un giovane del luogo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, poiché trovato in possesso di alcuni quantitativi di stupefacenti, nonché di materiale per il confezionamento e la pesatura delle sostanze, con tutta evidenza destinate allo spaccio. Inoltre, è stato deferito in stato di libertà per il reato di ricettazione, poiché aveva nella disponibilità un giubbotto antiproiettile privo segni identificativi, evidentemente asportati per impedire di risalire alla provenienza illecita dello stesso;
- arrestato un uomo in esecuzione di un provvedimento di revoca del decreto di sospensione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo emesso dall’Ufficio Esecuzione Penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, dovendo espiare la pena di un anno e 7 mesi di reclusione per i reati di furto commessi in Oria nel 2024;
- a Torre S. Susanna, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un cittadino straniero minorenne in esecuzione di un provvedimento di aggravamento e sostituzione della misura del collocamento in comunità con quella del collocamento in un Istituto Penale Minorile, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, a seguito delle reiterate violazioni alle prescrizioni imposte con la misura cui era sottoposto.
Nel corso del servizio sono state identificate 438 persone, controllati 305 veicoli e contestate numerose violazioni del Codice della Strada, dalle quali è conseguito il ritiro di una patente di guida (per la successiva sospensione), tre carte di circolazione e il sequestro amministrativo di 4 autovetture.
Tale servizio rientra nella più ampia e programmata attività di contrasto alla criminalità diffusa che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi svolge sistematicamente sull’intero territorio provinciale.
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FATTO IL DESERTO L’HANNO CHIAMATO “PACE”
Non esiste in tutta la storia contemporanea un luogo per il quale tale citazione calzi meglio. Dopo due anni di devastazione siamo effettivamente a un momento storico, ma non per quello che ci si aspetterebbe. Lo sarebbe se anziché fiancheggiare Israele, potenza occupante, la Comunità Internazionale l’avesse costretto a rispettare risoluzioni ONU vecchie di decenni. Se l’avesse obbligato a lasciar tornare i profughi cacciati nel ’48 alle loro case (Assemblea Generale - ris.194/1948), a ritirare il suo esercito e gli 800.000 coloni dai Territori Occupati (Consiglio di Sicurezza - ris.242/1967), a permettere la nascita di uno Stato di Palestina (A.G. - ris.181/1947) sui confini del 1967 con Gerusalemme est per capitale. Dopo ottant’anni di ingiustizie, si parlerebbe finalmente e non più a sproposito di pace.
Nulla di così lontano, invece. L’accordo firmato il 9 ottobre da USA, Egitto, Qatar e Turchia, con l’appoggio dell’Unione Europea, degli Stati arabi sunniti e la benedizione della Santa Sede, ma dal quale sono rimasti esclusi proprio i Palestinesi, è un ulteriore passo avanti nel progetto coloniale sionista.
“Colpa di Hamas”. “Uno stato di Palestina? Si ma senza terroristi”. Laddove “terrorista” designa genericamente chiunque opponga una qualche resistenza all’occupazione israeliana, inclusi ragazzi di 12 anni che lanciano sassi contro i blindati. Per la legge marziale vigente nei Territori Occupati dal ’67 anche loro sono dei terroristi. E per chi finisce in carcere ce ne sono altri meno fortunati: come il piccolo Mohammad Bahjat al-Hallak, 11 anni appena, freddato con una pallottola all’addome a Hebron lo scorso giovedì.
Al netto dei ben pensanti rimasti in letargo fino al 6 Ottobre 2023 è veramente un paradosso che si chieda il disarmo di un movimento di liberazione, truce per quanto sia ma pur sempre legittimato alla lotta armata dal Diritto Internazionale, e non si giudichi in alcun modo una potenza militare che in totale impunità bombarda da anni luoghi e funzionari di paesi come Libano, Siria, Iran e Yemen, e che ha appena condotto un genocidio, riportando una Striscia di terra “all’età della pietra” (cit. generale Benny Gantz).
Ad Aprile, le Nazioni Unite stimavano in 436.000(1) le case distrutte in toto o in parte dall’IDF, alle quali se ne sono aggiunte altre 81.000 della sola Gaza City(2) fatte saltare in aria nell’assalto finale di settembre. Ipotizzando pure che tutti e 67.000 i palestinesi ammazzati (in un futuro censimento emergerà la vera catastrofe) fossero uomini di Hamas, starebbe a significare che per ogni abitazione, dimora di un miliziano, bombardata Israele ne avrebbe distrutte altre 7 nelle quali di miliziani non ce ne erano.
Dato che le organizzazioni umanitarie stimano le vittime civili all’83% del totale, il reale rapporto tra edifici colpiti nei quali si annidava un miliziano e altri in cui non ce ne erano affatto schizzerebbe a 1 su 42. Dunque, statistiche alla mano, per ogni palazzina bombardata in cui era presente un singolo combattente di Hamas l’IDF ne ha rase al suolo altre 42 che ospitavano solo CIVILI.
Se poi si pensa che, parallelamente, il Mossad è riuscito ad individuare e ammazzare il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, in un appartamento di Teheran distante 1.800 km da Tel Aviv, risulta ancora più evidente come fin dal principio Israele avesse realmente come “unico scopo: distruggere Gaza!” (parola di ex ambasciatore israeliano in Italia).
“Eh, ma se Israele avesse voluto, avrebbe bombardato tutto”. Perché, non è forse quello che ha fatto? Gli restava solo da sganciare una delle 200 atomiche del suo arsenale nucleare, come peraltro ventilato dal Ministro Eliyahu già a novembre 2023. Non lo ha fatto unicamente per non dover rinunciare all’agognata ricolonizzazione della Striscia.
E adesso tutti a parlare di ricostruzione. Per chi? Per i Palestinesi? Cioè, non gli abbiamo salvato la vita quando potevamo farlo e gli vorremmo costruire casa più bella di prima? Li si è lasciati sterminare per due anni e ora ci fingiamo filantropi? Abbiamo ridotto la gioventù di Gaza nella più grande comunità di amputati al mondo e adesso facciamo i soccorritori di bambini?
Piuttosto, come pensiamo di ricostruire santuari e moschee antichi di secoli disintegrati da bombe da una tonnellata? E una volta costruita la nuova Gaza, moderna e irriconoscibile, che si farà? Dovremmo davvero credere che quegli appartamenti nuovi di pacca verranno donati agli sfollati? O, molto più verosimilmente, verrà messo tutto in vendita secondo leggi di mercato e se li papperà chi avrà la grana, mentre chi non avrà più nulla, vale a dire TUTTA LA POPOLAZIONE PALESTINESE, dovrà trovarsi un altro posto? Allora, non sarà forse un preambolo alla definitiva reclusione dei nativi in stile riserve indiane del nord America?
E questo lo chiamiamo “accordo storico”?
- Gaza: Destruction of vital lifting gear halts search for thousands buried under rubble – UN-News, 22 aprile 2025
- Jacob Magid, 83% of all buildings in Gaza City destroyed in Israeli operations, UN analysis finds – The Times of Israel, 8 ottobre 2025
Luca Debenedettis
Comitato contro il genocidio del popolo Palestinese, contro il riarmo e per la Pace - Brindisi
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