Redazione

Un vasto incendio di sterpaglie, alberi e masserizie ha interessato nel tardo pomeriggio di oggi un'area lungo la SS16, alle spalle della Cantina di Tuturano. Grazie al tempestivo intervento di una squadra del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brindisi, supportata da due autobotti, le fiamme sono state domate e l'area messa in sicurezza.

L'incendio, di notevoli dimensioni, minacciava seriamente le strutture circostanti. L'efficace azione dei pompieri ha permesso di bloccare l'avanzata del fuoco a ridosso della cantina vinicola e di una masseria adiacente, scongiurando danni ingenti.
Al momento, non si registrano danni strutturali agli edifici. L'intervento ha permesso di circoscrivere l'incendio e bonificare l'intera zona coinvolta.
 

MesagnEstate 14 luglio: nell’Atrio del Castello l’omaggio a Pino Daniele, in piazza Commestibili sonorità greche e turche.

Doppio appuntamento musicale lunedì 14 luglio a Mesagne per l’inizio di una settimana speciale, quella che ospita i tre giorni di festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine, Protettrice della città.

Nell’Atrio del Castello comunale, a partire dalle ore 21:00, i musicisti  Raffaele DepaloRoberto CatiClaudio GrassoFilippo Motole si esibiranno nello spettacolo musicale "Terra mia", omaggio a Pino Daniele, interpretando i brani più amati dell’indimenticato cantautore partenopeo. Organizzato dalla Libreria Spazio d'autore, dalle ore 21:30, in piazza Commestibili si terrà il concerto “Nefes - Musiche dai Balcani all'Asia minore” con Anya Nova, voce e percussioni, Luca Sparro, saz, oud, flauti, entrambi amanti e studiosi della musica tradizionale del mondo. Il repertorio presenta brani della tradizione balcanica e greca, della Turchia,  del Kurdistan e dell’Armenia, di popoli rom e sefarditi.

Entrambi gli eventi, a ingresso libero, sono patrocinati dal Comune nell’ambito del cartellone estivo promosso dall’Amministrazione comunale di Mesagne.

 

In merito alla nota diffusa dall’assessore ai Lavori Pubblici Cosimo Elmo, il Partito Democratico di Brindisi esprime forti perplessità sia nel merito che nel metodo adottato per affrontare il problema del degrado urbano legato alla vegetazione infestante su strade e marciapiedi.

Presentare l’attuale incuria come una “scelta sostenibile” appare quantomeno discutibile. Da mesi ascoltiamo segnalazioni da parte di cittadini, commercianti e turisti che denunciano lo stato di abbandono di marciapiedi, strade e aree pubbliche. Non si lamenta soltanto la questione estetica o di decoro urbano ma anche, e soprattutto, di sicurezza e igiene. L’erbaccia favorisce la proliferazione di blatte, zanzare e altri parassiti, con evidenti ricadute sulla qualità della vita. Inoltre, i marciapiedi invasi dalla vegetazione infestante rappresentano un pericolo concreto per chi ci cammina, soprattutto anziani e persone con disabilità.

È necessario chiarire che la logica delle “aree a sfalcio ridotto”, a cui l’assessore sembra ispirarsi, si applica in modo selettivo a spazi verdi pensati per favorire la biodiversità, non certo ai marciapiedi, ai cigli delle strade o agli ingressi degli edifici pubblici. Le città che adottano davvero questi approcci, come Milano o Reggio Emilia, lo fanno con progettualità, cura e rigore, non lasciando che il verde urbano sia gestito dall'improvvisazione.

Basterebbe studiare e replicare quelle esperienze per evitare brutte figure.

A questo punto ci chiediamo se l’assessore sia a conoscenza dell’eventuale utilizzo, da parte del Comune di Brindisi, di prodotti a base di glifosato o altri diserbanti chimici nelle aree urbane. E se davvero non crede che l’attuale proliferazione vegetale, con erba mai così alta e perfino piante di pomodori selvatici che crescono indisturbate sui marciapiedi, sia il risultato di scelte sbagliate e di una programmazione del tutto inadeguata da parte della municipalizzata BMS deputata ad agire a fronte di risorse stanziate tutt’altro che trascurabili e che superano il milione e mezzo di euro all’anno. E per questo siamo seriamente preoccupati dall'eventuale ulteriore affidamento milionario per la cura del parco del Cillarese.

Ma ai brindisini non interessano giustificazioni o alibi: chiedono una città pulita, ordinata, vivibile.

Per questo esortiamo l’Amministrazione a rendere pubblico un piano dettagliato e trasparente per lo sfalcio della vegetazione infestante in particolare sui cigli di strade e marciapiedi, con indicazione di tempi, metodi e modalità di raccolta del materiale tagliato.

Una richiesta semplice e di buon senso, non una polemica.

Partito Democratico di Brindisi

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Il Ministro dell'Ambiente ha annunciato che, insieme ad Augusta, Taranto ospiterà un hub per la produzione di piattaforme e componenti per impianti eolici offshore. È previsto un finanziamento di 78 milioni di euro.

Più volte, anche nell'ambito delle osservazioni presentate sui progetti relativi, Legambiente ha legato il giudizio sugli impianti eolici offshore nel Salento ad una serie di condizioni da rispettare, fra le quali vi era la cantieristica da realizzare nelle aree più vicine, a cominciare dal porto di Brindisi.

L’Onorevole D'attis ha presentato richieste tese ad ottenere determinazioni che consentissero su Brindisi e so Taranto un’azione sinergica per la cantieristica relativa alla costruzione di impianti eolici offshore

Oggi l'annuncio del Ministro dell'Ambiente mostra un'attenzione particolare riservata a programmare un hub a Taranto e anche a finanziarlo.

A Brindisi, la società Act blade, che da tempo ha presentato un progetto per la creazione di uno stabilimento per la produzione di aerogeneratori con pale innovative ed altamente performanti, è stata fatta oggetto di mille ostacoli.

Al momento, la società ha iniziato una piccola produzione in un capannone messo a disposizione da Enel nell'area retroportuale. Dal punto di vista logistico, infrastrutturale ed industriale, Brindisi e la realtà più idonea, per non dire esclusiva, per la creazione di una filiera connessa a vicini impianti eolici offshore da costruire. Taranto, dal suo canto, può e deve essere un'area di riferimento per impianti eolici offshore da proporre e realizzare al largo del golfo della città, anche in considerazione del fatto che uno sviluppo di altiforni elettrici richiede la presenza di impianti da fonti rinnovabili vicini

Purtroppo, a Brindisi il tanto annunciato e proclamato futuro fondato sulle rinnovabili procede con un passo da gambero: da un lato, si magnificano le manifestazioni di interesse per quel che riguarda la decarbonizzazione e la giga factory per la produzione di batterie d'accumulo che Eni dovrebbe realizzare, dall'altro, il governo annuncia il mantenimento in conservazione del cracking nel petrolchimico e la tenuta in riserva della centrale Enel Brindisi sud. Le due scelte, con il corollario di chi addirittura arriva a magnificare il ritorno al carbone e al suo trasporto su gomma, non soltanto rappresenta  uno  sconcertante  ritorno  al  carbone  e  dai  combustibili  fossili,  senza  alcuna giustificazione  tecnica,  ma  blocca  tutti  i  progetti  che  sono  fondati  sull'innovazione  e sull'applicazione delle rinnovabili e blocca anche le enormi ricadute economiche ed occupazionali legate a questi progetti. Fra l'altro, il tenere in riserva la centrale Brindisi sud comporta il rendere indisponibili per progetti inseriti nelle manifestazioni di interesse e altri progetti sia gli impianti della centrale, sia le opere portuali e retroportuali, L'area di banchina è lo stesso molo carbone, oltre a non consentire l'immediato smantellamento e la bonifica del nastro trasportatore e di tutte le altre opere connesse alla centrale non diversamente riconvertite.

L'annuncio del Ministero dell'Ambiente riguardante la creazione a Taranto dell'hub citato appare sempre più come il danno oltre la beffa per Brindisi e il tanto proclamato e non realizzato al momento hub delle rinnovabili.

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SI COSTITUISCE IL GRUPPO NO CPR BRINDISI, 37 ASSOCIAZIONI SCRIVONO UNA LETTERA AI COMUNI DELLA PROVINCIA DI BRINDISI E ALLA STESSA PROVINCIA PER CHIEDERE LA CHIUSURA DEI CENTRI DI PERMANENZA PER IL RIMPATRIO E L’ABOLIZIONE DELLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA DELLE PERSONE MIGRANTI.

Tutti i Comuni della Provincia di Brindisi hanno ricevuto la lettera sottoscritta da più di 30 associazioni per la chiusura dei CPR e l’abolizione della detenzione amministrativa per le persone migranti. Dopo la morte di Abel Okubor nel Cpr di Restinco si è costituito il Gruppo No CPR Brindisi per continuare l’impegno che da anni le associazioni e i movimenti del territorio hanno assunto per la chiusura del CPR DI Restinco e di tutti i CPR. La richiesta, destinata ai consiglieri e ai sindaci, nonché al Presidente e i consiglieri provinciali,  è di adottare un atto deliberativo di  ferma contrarietà ai CPR  in quanto realtà patogene per le persone migranti, di cui violano i diritti fondamentali e mettono a rischio la salute e la vita.

Dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che riconosce nella detenzione amministrativa una violazione dell’art. 13 della Costituzione che sancisce l’inviolabilità della libertà personale,dopo l'appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) accolto dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (FNOMCeO) e del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, riguardante i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) e il ruolo dei medici e degli psicologi in tali strutture, è alle rappresentanze della società civile nei Consigli Comunali che le realtà associative e i movimenti si rivolgono, sollecitandoli a utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per esprimere una posizione chiara e pubblica. 

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Nella suggestiva atmosfera della Tenuta Moreno, immersa nel cuore della Puglia, il club Rotary Brindisi Appia Antica ha celebrato con eleganza e intensità la tradizionale cerimonia del passaggio del martelletto. Un rito solenne che segna l’inizio di un nuovo anno rotariano e il passaggio della leadership.

A ricevere il simbolico martelletto è stato l’Avvocato Silvio Molfetta, che assume la presidenza del club per l’anno 2025/2026, subentrando al Dottor Franco Facecchia. Durante il suo discorso inaugurale, Molfetta ha lanciato un messaggio potente e ispiratore, esortando i membri del club a perseguire obiettivi ambiziosi, citando Michael Jordan: “I limiti, come le paure, spesso sono solo un’illusione.”

La cerimonia è stata anche l’occasione per riflettere sui momenti salienti dell’anno trascorso, celebrando i traguardi raggiunti e delineando le linee programmatiche che guideranno le attività del nuovo corso.

La squadra che accompagnerà il Presidente Molfetta è composta da:

RuoloNome
Presidente Silvio Molfetta
Past President Franco Facecchia
Vice Presidente Marco Benvenuto (anche Assistente del Governatore)
Segretario Stefano Mattia
Prefetto Daniela Monittola
Tesoriere Cosimo Simone
Executive Secretary Daniela Passaro
 

Lo spirito rotariano, fatto di servizio, amicizia e impegno per il bene comune, ha brillato con forza durante l’evento, promettendo un anno ricco di iniziative, crescita e valori condivisi.

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Il 26 luglio sarà inaugurata, a Monopoli, la nuova struttura della ASL Bari, che per il momento vedrà il trasferimento degli attuali reparti dell’ospedale San Giacomo. Una bella notizia per la sanità della nostra regione. Desidero ringraziare il Presidente Michele Emiliano, Stefano Lacatena, la politica barese e la ASL di Bari che, oltre all’ospedale di Bari Sud, realizzerà due nuove strutture a Bari Nord mentre un’altra ad Andria sarà costruita dalla ASL Bat. Mentre gioisco per questo importante passo avanti, non posso non esprimere la mia amarezza per la situazione nella nostra provincia, dove – a differenza di altre aree – non è stato ancora realizzato un nuovo ospedale. Per questo trovo sinceramente fuori luogo l’euforia del consigliere Fabiano Amati. Ancor più grave è il comportamento di una certa stampa a lui vicina, che in un momento delicato e complesso per la sanità pugliese si permette di denigrare quella brindisina, sostenendo che non avete voluto l’ospedale a Speziale, e ora Amati ve l’ha fatta pagare o ancora che nulla funziona a Brindisi. A parte il fatto che queste affermazioni sono false, se anche così fosse – ma non lo è – la responsabilità maggiore sarebbe proprio del consigliere Amati, che da quasi 20 anni occupa ruoli di potere in Regione Puglia e non è riuscito a realizzare un solo nuovo ospedale nella nostra provincia. Oggi molti cittadini iniziano a pensare che tutto questo non sia accaduto per caso, ma per una precisa volontà politica: punire il nostro territorio. Io credo, invece, che si tratti semplicemente di incapacità politica. I tre ospedali della ASL Brindisi, come tutti quelli d’Italia, affrontano difficoltà quotidiane, ma continuano a funzionare e ad offrire cure di qualità a migliaia di cittadini. È vergognoso screditare il nostro sistema sanitario solo per meri fini elettorali. È un’offesa ai cittadini, al personale sanitario e alle comunità che ogni giorno si affidano con fiducia ai nostri ospedali. Trovo inoltre inaccettabile l’idea – avanzata da qualcuno – che i nostri medici debbano abbandonare Brindisi per trasferirsi nell’ospedale di Monopoli. Spero che restino a lavorare qui, nei nostri ospedali, e non cedano alla suggestione dell’“albergo di lusso”. Noi brindisini non abbiamo l’anello al naso: abbiamo capito benissimo il disegno politico del consigliere Amati e di chi lo sostiene. Ma non gli permetteremo di smantellare la sanità del nostro territorio. Al sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, ricordo che se i nostri ospedali oggi versano in condizioni difficili, è anche per colpa di Amati e di altri politici che – pur sedendo in Regione – non hanno mai veramente pensato al nostro territorio. Non aver realizzato un nuovo “Perrino”, né un ospedale tra Ostuni e Fasano, non è motivo di vanto ma di vergogna. Angelo Pomes, Sindaco di Ostuni, fa bene a chiedere chiarezza, soprattutto oggi che – nonostante tutto – l’ospedale di Ostuni sta lentamente recuperando terreno. Altri, invece, farebbero bene a tacere: le responsabilità per la perdita dell’ospedale tra Ostuni e Fasano sono chiare e pesanti. A chi continua a volere la “morte” dell’ospedale di Ostuni, di quello di Francavilla o dell’intera sanità brindisina, dico che la sanità si costruisce valorizzando i territori, non smantellandoli. A noi non interessa riaprire le polemiche del passato né cercare colpe a tutti i costi. È stato un errore non trovare un’intesa, ma oggi non può essere la popolazione a pagare il prezzo di quei fallimenti di natura politica. Una sola parola per chi continua a strumentalizzare la nostra sanità: VERGOGNATEVI. Tommaso Gioia (Consigliere per la sanità del Presidente -  Regione Puglia).

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MesagnEstate domenica 13 luglio, la banda giovanile sul sagrato e boxe sotto le stelle in villa.

L’estate mesagnese non conosce pause. L'estate mesagnese non conosce pause. Domenica 13 luglio la città di Mesagne propone un altro doppio appuntamento, che si aggiunge a “Il Gran Circo dei Burattini”, l’evento dedicato ai più piccoli in programma nell’Atrio del Castello dalle ore 20:30.

In Villa Comunale,  con inizio alle 20:30, si svolgerà la seconda e ultima serata della VI edizione dell’evento sportivo “Boxe sotto le stelle”, a cura della Team Boxe Mesagne asd, mentre a partire dalle ore 21:00, il sagrato della Chiesa Madre - in piazza IV Novembre – sarà l’accogliente palco del concerto della Banda giovanile Città di Mesagne. Saranno ospiti della serata il soprano mesagnese Marcella  Diviggiano e il trombettista  fasanese  Vincenzo  Deluci, con la direzione del M° Carlo Pezzolla.  Gli eventi sono gratuiti, patrocinati dal Comune nell’ambito della rassegna “MesagnEstate 2025”.

MESAGNE – Due affascinanti espressioni dello spettacolo di piazza, quella circense e quella del teatro di figura, si fondono per incantare i bambini e divertire gli adulti. L'appuntamento è a Mesagne, nell'ambito del ricco cartellone estivo, domenica 13 luglio alle ore 20:30 nell'Atrio del Castello comunale.

Promosso dall'Amministrazione comunale e curato dalla Compagnia Teste di Legno, il "Gran Circo dei Burattini" nasce come omaggio a due grandi artisti del loro genere: il Maestro scenografo/burattinaio Attilio Monti e suo fratello Takimiri, capostipite di un'antica famiglia circense. Lo spettacolo amplia il raggio d'azione del teatro di figura. I burattini non si limitano a raccontare una storia secondo la loro vocazione più tradizionale, ma si esibiscono in un vero e proprio circo. Il genere dei burattini, che nella nostra tradizione è solitamente inserito in una narrazione, si fonde con una forma spettacolare pura come il circo, incentrata sull'intrattenimento e sull'esibizione di doti non comuni. Cosa c'è di più eccezionale e sorprendente di un gruppo di artisti "non umani"?

I burattini, "fenomeni" della comunicazione teatrale, diventano qui "fenomeni" del circo, nel senso più positivo del termine, mostrando tutto il loro potenziale espressivo. Lo spettacolo è ricco di colpi di scena, l'ironia emerge in una paradossale esibizione artistica. Non mancano gli animali, attori indomabili e maschere così accattivanti da sorprendere piacevolmente anche l'adulto più scettico. L'atmosfera è quella della fantasia pura, che rispetta i canoni della simbologia infantile con un gusto innato per l'invenzione.

La creazione è di Biagio Di Bella, i burattini sono Attilio Monti e Biagio Di Bella, mentre le scenografie sono di BocchiMonti Carolina e Roberta Lisi. L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

La Città di Fasano ha reso omaggio ieri, venerdì 11 luglio, ad Angelo Vassallo, il "Sindaco Pescatore", con l'intitolazione di una piazza a Torre Canne. La cerimonia commemorativa si è svolta in Via del Faro, con la partecipazione del Sindaco Francesco Zaccaria e del Vicesindaco, dell’Assessore alla Toponomastica Luana Amati, del fratello di Angelo Vassallo, Dario, presidente della Fondazione “Angelo Vassallo – Sindaco Pescatore” e il Presidente di ANCI Puglia, Fiorenza Pascazio, sindaco di Bitetto.

Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica, Comune in provincia di Salerno, è stato una figura emblematica nella lotta per la legalità e la tutela ambientale in Italia. Conosciuto come il "Sindaco Pescatore", ha dedicato la sua vita alla salvaguardia del suo territorio e alla promozione di uno sviluppo sostenibile, proteggendo il mare e la terra, valorizzando le tradizioni locali e garantendo un futuro migliore per la sua comunità, libero dalla speculazione edilizia e dalla criminalità organizzata. Tra le sue iniziative, la "strategia Rifiuti Zero" e la promozione della dieta mediterranea come patrimonio UNESCO, che hanno reso Pollica un modello di gestione virtuosa. Il suo coraggioso impegno lo ha portato all'assassinio il 5 settembre 2010, un crimine che ha profondamente scosso il Paese, ma il suo esempio continua a ispirare chi crede in un futuro più giusto e pulito.

«Intitolare una strada ad Angelo Vassallo è come piantare un seme – ha dichiarato il Sindaco Francesco Zaccaria -. Un seme che ci ricorda ogni giorno che esiste un modo diverso di fare il sindaco: con l’ascolto, la coerenza, la voglia di proteggere le cose belle, anche quando costa fatica. Anche quando è pericoloso. Ha fatto scelte scomode. Ma giuste. Ha difeso l’ambiente, ha creduto nella sua gente, ha detto no dove altri chiudevano gli occhi. E per questo ha pagato con la vita. Con questo gesto, con questa intitolazione, diciamo una cosa chiara: che la legalità non è una parola vuota, ma una scelta quotidiana. Che ricordare è un dovere. Ma imitare è un atto di coraggio».

«Oggi celebriamo un uomo che ha incarnato i valori di integrità, coraggio e amore per il proprio territorio – ha dichiarato il Vicesindaco Luana Amati -. Intitolare una piazza ad Angelo Vassallo a Torre Canne, un luogo così legato al mare e alla bellezza della natura, significa non solo onorare la sua memoria, ma anche rafforzare il nostro impegno come comunità nella difesa della legalità e nella promozione di uno sviluppo sostenibile. Il suo esempio ci ricorda che l'azione di un singolo, mossa da principi saldi, può lasciare un segno indelebile e ispirare generazioni. Questa piazza sarà un monito costante per tutti noi a proseguire la sua battaglia per un futuro più pulito e giusto, in cui la tutela dell'ambiente e la lotta alla criminalità siano priorità assolute».

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