Redazione

La Cgil proclama lo stato di agitazione del personale precario della Asl Brindisi e indice una manifestazione denominata “EROI AL BISOGNO” .

La manifestazione si terrà in Via Napoli nei pressi della sede della ASL 
BRINDISI il giorno 21/12/2020 dalle Ore 10,30 alle ore 13,00.
Tale iniziativa è motivata dalle seguenti ragioni:
1) Mancato avvio delle procedure di ricognizione del personale in
Possesso dei requisiti di cui all'art.20, comma I e 2, del D.LGS.
N.75/2017, così come modificato dall'art. 4 bis della legge 17 Luglio
2020 n.77, personale che maturerà i requisiti della stabilizzazione al
31 dicembre 2020,
2) Mancate disposizione di proroga a tutto il personale precario con
Prossima scadenza di contratto a tempo determinato fino a 36 mesi
3) Sottoscrizione di nuovi contratto di lavoro a tempo determinato con una
durata di mesi 36, come più volte sollecitato dalla FP CGIL BR, in periodo di 
emergenza covid-19.
Le aspettative del personale Medico e di comparto, sono almeno quelle di avere la
garanzia di un contratto di lavoro che rispetti le norme nazionali e gli accordi
aziendali, mentre assistiamo a decisioni discordanti e a ritardi inaccettabili, per
tali ragioni invitiamo tutti i lavoratori della ASL BRINDISI ad una protesta 
che consenta di far sentire la propria voce.
 
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Il confronto avuto di recente dai sindaci di Brindisi e Lecce con il
Ministro per il Sud Provenzano e con il Sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio Turco non può che essere considerato un incontro
interlocutorio per stabilire se esistono realmente i presupposti per
varare un Contratto Istituzionale di Sviluppo che abbracci le stesse due
province salentine.
Al momento – come è noto – non è possibile andare oltre semplici ipotesi
in riferimento ad una eventuale dotazione finanziaria di tale CIS, in
quanto le somme non sono attualmente disponibili.
E’ giusto, in ogni caso, porre le basi per stabilire come si potrebbero
eventualmente utilizzare le risorse statali, nell’ottica di una crescita
economica ed occupazionale di questo territorio e certamente non per dar
vita ad una distribuzione “a pioggia” di denaro pubblico, senza alcuna
finalizzazione diretta allo sviluppo.
Le scelte, quindi, devono essere ponderate e razionali e non possono non
partire dall’area vasta brindisina e – per quanto di competenza – da
quella leccese.
Per questa ragione, i sindaci firmatari chiedono al Presidente della
Provincia di Brindisi Riccardo Rossi di convocare in tempi brevi un
incontro allargato a tutti i sindaci del territorio in maniera tale da
verificare l’esistenza di progettualità avanzata e di confrontarsi sugli
interventi che – cogliendo in pieno la logica dei CIS – potrebbero
generare crescita economica ed occupazionale.
E’ evidente, infatti, che l’unica “cerniera” possibile tra le due
province è rappresentata dalla capacità di progettare interventi in
grado di determinare oggettive condizioni sinergiche di sviluppo
territoriale.
 
I Sindaci di: Carovigno, Ceglie Messapica, Cisternino, Erchie, Fasano,
Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Ostuni, San Michele
salentino, San Vito dei Normanni, Torre Santa Susanna, Villa Castelli.

COVID: COLDIRETTI PUGLIA, CON NATALE BLINDATO CRACK AGRITURISMO DA OLTRE 60MLN EURO. Nelle campagne il distanziamento non si misura in metri ma in ettari.

La decisione di blindare i pugliesi nei giorni fra Natale e Capodanno per l’emergenza Covid mette ko le strutture agrituristiche regionali che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. E’ quanto denuncia la Coldiretti Puglia in occasione della Assemblea dell’Associazione agrituristica Terranostra sugli effetti delle nuove disposizioni nazionali anti contagio per il periodo delle feste di fine anno. Si tratta di un preoccupante duro colpo per gli agriturismi italiani che – continua Coldiretti Puglia – fa salire ad oltre 60 milioni di euro le perdite subite nel 2020 a causa della pandemia Covid.

Un vero paradosso – denuncia la Coldiretti - se si considera che gli agriturismi, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

“A far scegliere l’agriturismo infatti molto spesso – sottolinea la Coldiretti – l’opportunità di conciliare la buona tavola insieme alla possibilità di trascorrere il tempo libero all’aria aperta e rispettano tutte le prescrizioni sanitarie e come ulteriore impegno a garanzia di tutti abbiamo anche creato un vademecum interno per rafforzare le misure anti contagio”, afferma Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia.

I limiti imposti per le festività di fine anno – precisa la Coldiretti – arrivano dopo che il primo lockdown ha azzerato le visite in campagna nei tradizionali weekend di primavera e di Pasqua mentre durante l’estate ha pesato l’assenza praticamente totale degli stranieri che in alcune regioni rappresenta la maggioranza degli ospiti degli agriturismi con un crollo del 70% dei bilanci.

“E’ un colpo durissimo che si aggiunge alla perdita di fatturato registrata a partire dall’8 marzo scorso – insiste il presidente De Miccolis, da quando è partita l’emergenza ed il lungo lockdown. Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi ad agosto non ha certamente compensato le perdite subite dagli agriturismi in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall'estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e con le nuove restrizioni”, conclude De Miccolis.

A rischio è un sistema che può contare su 876 strutture con quasi 5mila posti di lavoro – aggiunge Coldiretti Puglia – dove il distanziamento non si misura in metri, ma in ettari.

Le eventuali deroghe sugli spostamenti interessano oltre 215mila di pugliesi che vivono in piccoli comuni con meno di 5mila abitanti, pari al 33% del totale dei comuni della Puglia, secondo una analisi della Coldiretti/Fondazione Divulga in riferimento all’ipotesi di superare il divieto agli spostamenti per le aree limitrofe ai piccoli comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno.

I piccoli comuni pugliesi, con popolazione inferiore ai 5mila abitanti sono 85 su 257 totali su una superficie territoriale di circa 2.792 km quadrati - ricorda Coldiretti Puglia - di cui 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari e garantiscono il distanziamento in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dai vigneti agli ulivi secolari, con le masserie di straordinario pregio, i verdi pascoli, le distese di grano e i terrazzamenti fioriti.

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LA POLIZIA POSTALE INFILTRA AGENTI SOTTO COPERTURA IN TELEGRAM E WHATSAPP: SMANTELLATE 16 ASSOCIAZIONI CRIMINALI DEDITE ALLA DIFFUSIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO. IDENTIFICATI OLTRE 150 GRUPPI PEDOFILI. 432  PERSONE COINVOLTE IN TUTTO IL MONDO, 81 ITALIANI, 17 ARRESTATI IN FLAGRANZA

Oltre 300 uomini della Polizia Postale dalle prime ore dell’alba stanno eseguendo perquisizioni e arresti in flagranza in 53 province e 18 regioni italiane. Si tratta della più imponente operazione di Polizia degli ultimi anni contro la pedopornografia online.

Dopo due anni di indagini condotte “sotto copertura” sulla rete Internet, la Polizia Postale di Milano e del C.N.C.P.O. - Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale di Roma, coordinati dai Procuratori Aggiunti Fusco e Mannella insieme ai Sostituti Barilli e Tarzia della Procura Distrettuale di Milano, hanno identificato 432 utenti che, sfruttando le potenzialità delle diffusissime applicazioni WhatsApp e Telegram, partecipavano a “canali” e “gruppi” finalizzati alla condivisione di foto e video pedopornografici ritraenti vere e proprie violenze sessuali su minori; gli abusi, in particolare, riguardavano prevalentemente bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.

Dei 159 gruppi individuati dagli investigatori della Polizia Postale, 16 erano delle vere e proprie associazioni per delinquere, al cui interno era possibile distinguere promotori, organizzatori e partecipi, con ruoli e compiti ben definiti. Ciascun gruppo era regolato da precise e severe norme di comportamento finalizzate a preservare l’anonimato - e, quindi, la “sicurezza” - del sodalizio criminale, oltre che dei singoli partecipanti. La violazione di tali regole comportava, infatti, l’espulsione da parte degli amministratori. La lunga e capillare attività di indagine ha consentito di dare un nome ai nickname utilizzati in rete dai pedofili, portandoli allo scoperto e fuori dall’anonimato della rete.

Sono 81 gli italiani identificati dalla Polizia Postale milanese, due dei quali, un ottico con collaborazioni universitarie napoletano di 71 anni e un disoccupato veneziano di anni 20, promuovevano e gestivano gruppi pedopornografici, organizzandone l’attività e reclutando nuovi sodali provenienti da ogni parte del mondo.

Quella della transnazionalità è una caratteristica che accomuna tutti i gruppi scoperti dagli agenti infiltrati. Sono, infatti, ben 351 gli utenti stranieri coinvolti nell’indagine, per ciascuno dei quali sono state raccolte tutte le tracce informatiche utili alla loro identificazione. Tali elementi, condivisi tramite il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni con le Agenzie di cooperazione internazionale di polizia, hanno consentito di trarli in arresto sia in Europa che nel resto del mondo.

L’attività svolta ha evidenziato come il fenomeno criminale in argomento sia assolutamente trasversale, dal momento che tra gli indagati figurano persone di estrazione sociale ed età molto eterogenee, quali affermati professionisti, operai, studenti, pensionati, impiegati privati e pubblici, di cui un vigile urbano e diversi disoccupati, con età anagrafiche che oscillano tra i 18 e i 71 anni.

Con riferimento, infine, al fattore geografico, si segnala che le regioni maggiormente interessate risultano essere la Lombardia e la Campania. In tali territori, infatti, risiede il 35 % degli indagati.

Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, emesse dalla Procura Distrettuale di Milano, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer e account di email e profili social. Durante le perquisizioni sono stati altresì rinvenuti gli account utilizzati dagli indagati per la richiesta del materiale pedopornografico e un ingente quantitativo di materiale illecito custodito sui supporti informatici sottoposti a sequestro.

Quella di oggi è l’ennesima attività portata a termine dalla Polizia Postale che, va ricordato, effettua il monitoraggio H24 dell’intera rete Internet a salvaguardia dei minori e di tutte le fasce deboli.

La prevenzione e il contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori sulla rete vedono in prima linea la Polizia Postale. Per questo motivo è di fondamentale importanza per tutti gli utenti segnalare eventuali contenuti illeciti rinvenuti sul web, rivolgendosi al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni sia mediante il Commissariato di P.S. Online (www.commissariatodips.it), dove sono proposte linee guida e suggerimenti utili a contenere i rischi presenti in rete, sia attraverso le diverse Sezioni e Compartimenti di Polizia Postale presenti su tutto il territorio nazionale.

Il fenomeno ha riguardato anche alcune delle province pugliesi, ove sono state eseguite 4 perquisizioni (3 nella provincia di Bari, 1 nella provincia di Taranto), al cui esito sono stati sequestrati 5 smatphone in uso agli indagati, di età compresa tra  18 e 50 anni circa, tutti senza attività lavorativa. Gli indagati sono stati deferiti all’AG e il materiale sequestrato posto a disposizione dell’Autorità inquirente.

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 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 16 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 10.188 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.388 casi positivi: 547 in provincia di Bari, 90 in provincia di Brindisi, 219 nella provincia BAT, 242 in provincia di Foggia, 142 in provincia di Lecce, 142 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione, 5 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 44 decessi: 16 in provincia di Bari,15 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 6 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 920.849 test.

21.132 sono i pazienti guariti.

52.850 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 76.039, così suddivisi:

29.101 nella Provincia di Bari;

8.866 nella Provincia di Bat;

5.630 nella Provincia di Brindisi;

16.952 nella Provincia di Foggia;

5.955 nella Provincia di Lecce;

9.009 nella Provincia di Taranto;

455  attribuiti a residenti fuori regione;

71  provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Torre Santa Susanna. Minaccia e molestia la locataria per liberare il garage interessato alla vendita, denunciata. I Carabinieri della Stazione di Torre Santa Susanna, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata da una casalinga, hanno denunciato in stato di libertà una 59enne del luogo, per atti persecutori, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e violenza privata. In particolare, quest’ultima, proprietaria di un garage, nell’arco temporale febbraio – dicembre 2020, ha posto in essere atti persecutori, consistiti in minacce e molestie, al fine di costringere la querelante, locataria, a liberare il citato locale, poiché interessato alla vendita.

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San Pancrazio Salentino. Inseguimento mozzafiato nella notte. Furto di un’auto scongiurato dall’intervento dei Carabinieri. Durante la decorsa notte, in San Pancrazio Salentino si è verificato un inseguimento mozzafiato tra la pattuglia dei Carabinieri della locale Stazione e un’autovettura Audi R6 da 600 cavalli di colore nero. I militari, impiegati in un servizio perlustrativo, mentre percorrevano le strade del centro abitato, hanno notato l’Audi nera ferma nei pressi di un altro veicolo in sosta. Insospettiti, hanno deciso di procedere a un controllo, ma mentre si avvicinavano, hanno notato un soggetto che, alla vista dei Carabinieri, furtivamente risaliva a bordo del veicolo che si dileguava a forte velocità. Immediatamente ne è scaturito un inseguimento, protrattosi per più di 4 km sulla SP 74 Mesagne/Torre Santa Susanna dove, grazie soprattutto al potente mezzo utilizzato dai fuggitivi ed al fatto che i malviventi hanno gettato numerosi chiodi in ferro a tre punte, solitamente utilizzate negli anni addietro dai contrabbandieri, sono riusciti a far perdere le proprie tracce. I successivi accertamenti hanno stabilito che gli occupanti dell’Audi R6 si trovavano in San Pancrazio Salentino al fine di asportare un’autovettura Fiat 500, parcheggiata in quel centro, senza riuscirvi grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri.

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Carovigno. Al controllo rifiuta di esibire i documenti e offende i militari, denunciato. A Carovigno, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni, a conclusione accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 38enne San Vito dei Normanni, per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di sottoporsi all’accertamento dello stato di ebbrezza alcoolica. L’uomo, alle ore 23:00 del 14 dicembre, nel corso di un controllo alla circolazione stradale alla guida di un’autovettura, alla richiesta di esibizione dei documenti di circolazione, ha proferito frasi offensive con atteggiamento aggressivo verso i militari operanti, rifiutandosi di sottoporsi all’accertamento dello stato di ebbrezza alcoolica. La patente di guida è stata ritirata e il mezzo affidato a uno dei passeggeri, tutti anche sanzionati per la violazione delle norme di contrasto alla diffusione del Covid–19.

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San Vito dei Normanni. Sorpreso con 9 grammi di marijuana e in casa deteneva una serra artigianale con 4 piantine di cannabis, denunciato. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 39enne del luogo, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, nel corso della serata del 15 dicembre, a seguito di perquisizione personale in quel centro abitato, l’uomo è stato trovato in possesso di una sigaretta artigianale contenente tabacco misto a marijuana. La successiva perquisizione presso la sua abitazione, ha consentito di rinvenire 9 grammi circa di marijuana, una serra artigianale con 4 piantine di cannabis alte tra i 7 e i 30 cm e vario materiale utile per il confezionamento, il tutto sottoposto a sequestro.

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A pochi giorni dal Natale è nostro piacere offrire ai mesagnesi e a coloro che non vivono in città, ma amano particolarmente la cittadina messapica, una galleria di fotografie natalizie realizzate da Samuele Carlucci e dall'occhio alato, il drone, di Vincenzo De Bonis. Ad entrambi i nostri ringraziamenti per questo regalo fotografico. A voi tutti una buona visione.

natale 2020 chiesa madrenatale 2020 mater domininatale 2020 villa comunale 1natale 2020 villa comunale 2natale 2020 castello

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