Redazione

RECOVERY PLAN: COLDIRETTI PUGLIA, SU ESPORTAZIONI PESANO GAP INFRASTRUTTURALE E LOGISTICO; IN PUGLIA 20,8 KM RETE FERROVIARIA PER 100MILA ABITANTI.

L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia, ma va colmato il gap infrastrutturale logistico che fa perdere competitività alle imprese agricole e agroalimentari regionali. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, rispetto al futuro sviluppo della regione che sconta il grave gap di una logistica scarsa e inefficiente anche per il trasporto dei prodotti agroalimentari con effetti vincolanti sulle esportazioni.

“Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da sud a nord del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre, serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L’Unione Europea ha disposto che entro 2030 il trasporto su ferro delle merci debba raggiungere almeno per il 30% il totale delle progettualità – dice Coldiretti Puglia - quando siamo ancora solo al 6%. Secondo i dati ISTAT la Puglia è in ritardo rispetto anche al Mezzogiorno per dotazione di rete ferroviaria – 20,8 km per 100mila abitanti, rispetto al 27,8 della media del Sud  – così come per la rete autostradale sono 1,3 km per 10mila autovetture contro la media di 1,7 del Mezzogiorno e di 2 del Nord del Paese.

Le esportazioni di prodotti agroalimentari in Puglia pagano a caro prezzo il gap della logistica, denuncia la Coldiretti regionale, che scontano il peso della burocrazia, di prezzi decisamente più alti, di reti che non funzionano. “In Puglia il trasporto su ferro si ferma a Bari. Se l’Italia non investe nelle vie di trasporto, soprattutto su rotaia, l’ortofrutta spagnola continuerà ad arrivare, arrecando danno alle produzioni agroalimentari pugliesi. Un chilo di uva da tavola per arrivare da Rutigliano a Bruxelles deve percorre 1800 chilometri e da Murcia a sud della Spagna a Bruxelles 2000 Km. Dalla Puglia il viaggio dura 48 ore, da Murcia solo 36 ore”, insiste il presidente Muraglia.

Esiste una situazione di oggettiva mancanza di competitività in termini di efficienza e di costi per logistica e trasporti in Puglia dove l’export agroalimentare, oltre agli scambi storici e consolidati verso la Germania, deve essere aiutato ad imporsi in Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia, oltre ai Paesi extra Ue.

Con il Decreto Semplificazione è stato dato il via libera a 3 opere strategiche di collegamento ferroviario in Puglia, le tratte Pescara–Bari, Napoli–Bari e Taranto–Metaponto-Potenza- Salerno e una stradale della statale 106 jonica, ma servono altri urgenti e vitali interventi infrastrutturali e logistici – insiste Coldiretti Puglia - a partire da un hub di collegamento degli importanti snodi portuali. Il gap della rete dei trasporti è aggravato dall’assenza di poli logistici multimediali, almeno due a nord e a sud della regione che consentano di stoccare le merci in attesa di partire per le altre regioni italiane e per l’estero. Se la Puglia non investe nelle vie di trasporto, soprattutto su rotaia – conclude Coldiretti Puglia - l’ortofrutta spagnola continuerà ad arrivare, arrecando danno alle produzioni agroalimentari pugliesi.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

ALCUNE OSSERVAZIONI SULLA “RIVOLUZIONE” DELLA PIANTA ORGANICA DEL COMUNE

Con delibera di giunta n° 16 del 26 gennaio scorso, l’amministrazione comunale ha varato il nuovo organigramma per l’anno 2021 ed ha modificato il Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi costituendo tre nuove aree. 
A parte rilevare come fatto singolare che all’atto dell’approvazione di questa delibera non fosse presente proprio l’assessore con delega alle risorse umane, teniamo a precisare che è diritto di ogni amministrazione modellare la macchina amministrativa nel modo che ritiene essere più funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi programmatici. Allo stesso modo chiariamo che non è in discussione la professionalità del personale impegnato presso il nostro Comune che, per ciò che ci riguarda, abbiamo difeso anche quando, non troppo tempo fa, l’inefficienza della parte amministrativa era diventato l’argomento più in uso per coprire, invece, le lacune della parte politica.
Fatte salve queste due premesse, riteniamo opportuno rivolgere al Sindaco e alla Giunta alcune osservazioni in merito alle scelte che hanno compiuto auspicando che alcune di esse potranno essere riviste.
Nel DUP (Documento unico di programmazione) approvato dal consiglio comunale il 30 dicembre scorso – documento sul quale noi ci siamo astenuti insieme alle altre forze di opposizione evitando, in piena pandemia, di esprimere aprioristicamente una valutazione negativa – si riportano i motivi per i quali è necessario dare nuovo slancio alla macchina amministrativa dell’Ente, tra questi vi è la struttura "a pettine" con altrettante posizioni organizzative che ha determinato il costituirsi nel tempo di autonomi centri di lavoro poco comunicanti tra loro se non addirittura confliggenti. A tale proposito rileviamo che, con le modifiche al Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, non solo non viene superata la struttura “a pettine”, ma vengono implementate altre aree con il rischio che aumentino confusione, incomunicabilità e conflittualità tra le stesse. A ciò aggiungiamo che per implementare alcune di queste aree si fa ricorso a risorse esterne provenienti da altre amministrazioni pubbliche (Provincia), che comporteranno un aggravio della spesa per il personale. Vedasi per esempio l’area X “ambiente ed agricoltura”, settori, questi, che a nostro avviso potevano essere ricompresi in aree già esistenti, evitando di istituire una nuova posizione organizzativa con relativa retribuzione. 
Passando all’analisi dell’organigramma e del funzionigramma, non possiamo non notare alcune incongruenze sulle quali forse è opportuno un chiarimento. L’area XI “servizi sociali – pubblica istruzione” e l’ufficio per la gestione del piano sociale di zona restano in capo a due funzionari diversi, scelta che, a nostro avviso, non va nella direzione di un utilizzo razionale ed efficiente delle risorse umane. Nell’ area III “lavori pubblici” è stato inserito l’ufficio Sport, che si occupa prevalentemente di organizzare l’utilizzo degli impianti da parte delle associazioni sportive. La scelta, appare ovvio, ricalca le deleghe dell’assessore di riferimento, ma può un tecnico, per bravo e capace che sia, sovrintendere contestualmente a due attività così distinte e distanti tra loro? Salutiamo positivamente la scelta di istituire una direzione scientifica per il Museo e la Biblioteca, ma per quale motivo separarla dalla cultura affidando la direzione scientifica e la posizione organizzativa per l’area II “cultura e turismo” a due figure diverse? Inoltre, da una attenta lettura dell’allegato relativo all’assegnazione del personale, notiamo che è stata istituita l’alta professionalità per la direzione scientifica ma che alla stessa non è stato assegnato personale. In cosa consisterà, allora, l’attività di direzione? E ancora, non sarebbe stato utile prevedere obiettivi trasversali tra la suddetta direzione e l’area IV “Urbanistica” per la parte di quest’ultima che attiene alla gestione delle aree e dei parchi archeologici? Senza un’adeguata mappatura dei processi e dei sottoprocessi, è possibile effettuare una congrua pesatura e quindi stabilire correttamente l’importo delle retribuzioni di posizione?  Asincronie, queste, che rischiano di generare confusione non solo tra i dirigenti ma anche, e forse soprattutto, tra i collaboratori che appartengono alle categorie di cui spesso ci si occupa poco.
Infine, appare sproporzionato il carico di responsabilità in capo al Segretario Generale, aspetto, questo, sollevato anche dalle organizzazioni sindacali, le quali, ci risulta, non sono state coinvolte per una informativa prima di approvare il nuovo organigramma. Possono le “risorse umane” essere di competenza del Segretario Generale, che allo stesso tempo è il responsabile anticorruzione del Comune? E a questo proposito: è positivo che per alcuni settori le scelte siano ispirate dal principio di rotazione, ma è lecito chiedersi perché questo non avvenga per tutti? Per alcune aree il criterio sembra quello di affidarsi a professionalità ormai consolidate in ambiti specifici, per altre, invece, sembrano bastare le competenze di natura amministrativa, che, in quanto tali, si adeguano ad ogni settore, con buona pace dei titoli e delle esperienze professionali maturate.
Dubbi e domande che, ad oggi, non ci consentono di comprendere la ratio che sottende all’intervento nel suo insieme. E’ necessario, a nostro avviso, fornire dei chiarimenti e rivedere alcune scelte, soprattutto per non correre il rischio di pregiudicare il raggiungimento di alcuni obiettivi programmatici utili alla città. A meno che le scelte non rispondano ad una mera logica di “spoils system”, cioè quel meccanismo secondo il quale un’amministrazione affida i ruoli di gestione più per affinità che per competenza. Beninteso, se così fosse, anche questa scelta apparterrebbe, entro certi limiti, alle facoltà del Sindaco e dell’Amministrazione, ma siccome a nostro avviso bisognerebbe avere obiettivi più ambiziosi, noi non potremmo mai condividerla.
 
 
Partito Democratico – circolo di Mesagne.

L’istituzione della zona franca doganale a Capobianco rappresenta sicuramente una buona notizia per il futuro della nostra città. E parliamo di futuro e neanche prossimo giacché Capobianco, come tutti sappiamo, attualmente è una colmata inutilizzabile che necessita di importanti interventi strutturali per essere considerata davvero un importante asset competitivo.

Ecco perché noi siamo anche e doverosamente interessati al presente e da questo punto di osservazione e di analisi pensiamo che la città necessita immediatamente di impegni concreti tesi ad ampliare la zona franca doganale alle banchine di Costa Morena Est strategiche per immediati investimenti e complete negli aspetti infrastrutturali come andiamo ripetendo da tempo.

Soltanto la miopia “parlavanverista” ed anche spocchiosa di qualche consigliere regionale più interessato a piccoli posizionamenti personali che al bene della città e del territorio può immaginare il futuro del porto legato ancora a logiche del passato e asservimenti.

Noi riteniamo invece che per parlare del porto e del suo sviluppo occorre lungimiranza e capacità di pensarlo complementare alla città in un processo armonico di pianificazione e progettazione dei percorsi di crescita così come avviene nelle altre città. Ed è in quest’ottica che continuiamo a ritenere inadatta Costa Morena Est come collocazione per il progetto di Edison.

Per tutto questo Capobianco, dal nostro punto di vista, rappresenta un primo importante passo ma anche l’impegno di perseguire altri obiettivi fondamentali per il nostro porto e per il futuro della città che ad esso è legato: completare Capobianco (recuperando il tempo perduto!) e renderla fruibile e disponibile e subito lavorare per includere nella perimetrazione altre aree immediatamente disponibili e operative.                                                                                                     

                                                                                                              Brindisi Bene Comune

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

FASANO – Più vicini ai bisogni dei cittadini per garantire un accesso immediato e semplice agli uffici comunali. Con questo intento nasce il nuovo sportello del Segretariato sociale a Pezze di Greco che è stato inaugurato ieri pomeriggio nel locale di proprietà annesso all’ufficio di Stato civile e che sarà attivo una volta a settimana.

Il Segretariato sociale è rivolto a tutti i cittadini e fornisce informazioni sull’insieme dei servizi e delle prestazioni sociali, sanitarie, educative e culturali, sia pubbliche che private, presenti sul territorio.

Il servizio è organizzato dal Ciisaf, il Consorzio per l’Integrazione e l’Inclusione Sociale Ambito di Fasano, che comprende, oltre a Fasano, anche i Comuni di Cisternino e Ostuni e a cui è demandata la gestione associata dei servizi dell’Ambito e, in particolare, del Piano di Zona.

«Grazie a questo nuovo sportello sarà facilitato l’accesso al Segretario dei cittadini – dice l’assessore alle Politiche Sociali, Angela Carrieri che ha tagliato il nastro della nuova sede insieme al sindaco Francesco Zaccaria –. Garantiremo in questo modo una presenza più capillare sul territorio con il preciso intento di rispondere in maniera puntuale e immediata ai bisogni e alle esigenze dei cittadini».

L’attivazione dello sportello di Segretariato sociale a Pezze di Greco si aggiunge a quello già avviato, qualche settimana fa, nella sede del Pis (Pronto intervento sociale) di Montalbano.

«L’inaugurazione di un nuovo servizio per i cittadini è sempre motivo di orgoglio – dice il sindaco – perché in questo modo l’amministrazione riesce ad essere ancora più vicina alla Comunità offrendo servizi di prossimità. L’attivazione dello sportello di Pezze di Greco, dopo quello già avviato a Montalbano, ci consente di aggiungere un ulteriore tassello per completare la rete di protezione sociale in tutta Fasano. La capillarità della presenza del Segretariato sociale nelle varie articolazioni del nostro territorio garantirà una presenza reale, efficiente e immediata per rispondere anche alle nuove emergenze, bisogni e povertà determinati dalle conseguenze economiche legate alla pandemia».

Gli orari di ricevimento sono il lunedì dalle 9 alle 13. Telefono:0804394451.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Il presidente della Regione Puglia ha emanato l’ordinanza num. 41 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19” che dispone:

Con decorrenza dall’8 febbraio e sino a tutto il 20 febbraio 2021:

  1. L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, per i CPIA, si deve svolgere in applicazione del D.P.C.M. 14 gennaio 2021, salvo quanto previsto al successivo punto 2;
  2. Le Istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione e i CPIA garantiscono comunque il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie, o loro stessi ove maggiorenni nel caso dei CPIA, richiedano espressamente di adottare la didattica digitale integrata, tenendo presente che a coloro che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza. Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni, salvo deroga rimessa alle valutazioni del Dirigente scolastico;
  3. Le Istituzioni Scolastiche secondarie di secondo grado, adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che l’attività didattica in presenza venga svolta nel limite del 50% della popolazione scolastica. A tal fine, nell’ambito della propria autonomia, le istituzioni scolastiche organizzano le attività scolastiche, applicando preferibilmente la percentuale ad ogni singola classe e garantendo comunque la didattica digitale integrata per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta, tenendo presente che a coloro che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza. Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni, salvo deroga rimessa alle valutazioni del Dirigente scolastico. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata;

Le Istituzioni Scolastiche devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Dipartimento della Salute, attraverso la procedura predisposta su piattaforma il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi al COVID-19 o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza Covid.

 

«Ritardi inaccettabili da parte della politica locale in merito al parco regionale Dune Costiere». L’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) rinnova l’invito all’assemblea consortile dell’area naturale, che ricade nei territori di Ostuni e Fasano, nel procedere alla nomina del nuovo presidente. «Sono trascorsi oltre 12 mesi dalle dimissioni dell’ex presidente Enzo Lavarra. Ad oggi i tre enti che compongono l’assemblea (i comuni di Ostuni e Fasano e la provincia di Brindisi) per logiche politiche interne ai loro schieramenti, non sono stati in grado di nominare una figura in grado di divenire guida forte e autorevole per questa realtà. Ritardi e veti inammissibili ai danni dell’intera comunità del Parco, soprattutto in questo difficile momento storico». La parlamentare brindisina sottolinea altri aspetti di una vicenda che ormai si protrae da mesi. «Non entro nelle polemiche interne degli ultimi giorni: lascio tutte le considerazioni del caso all’assemblea consortile. Auspico, però, che l’incontro che potrebbe tenersi a giorni, sia risolutivo –conclude l’on. Valentina Palmisano- e possa dare avvio ad un nuovo corso di gestione dell’area naturale. Un nuovo corso dove ogni ruolo e competenza siano definiti, così come previsto nello statuto. Alla politica l’ulteriore invito a non nominare un nuovo Presidente, con già le etichette di “partito”, ma di scegliere un professionista in grado di garantire stabilità e autorevolezza ad una realtà importante come il parco regionale “Dune Costiere”. Si individui questa nuova figura, pensando alle necessità degli operatori del parco, non a quelle dei partiti o degli schieramenti politici».

 A contribuire al tagli degli sprechi alimentati è anche il ritorno con l’emergenza Covid della gavetta portata al lavoro per più di 1 consumatore su 2 (53%), magari recuperando gli avanzi della sera prima. E’ quanto emerge dai risultati di un sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it diffusi in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare che si celebra il 5 febbraio.

“Più di 1 consumatore su 2, pari al 54% dei cittadini, ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari per l’emergenza Coronavirus, con i pugliesi che hanno riscoperto le ricette con gli avanzi di cucina grazie al boom del ‘fai da te casalingo’ a causa delle limitazioni per la spesa, per il lungo lockdown con il relativo limite alla movimentazione e con la crisi di molte famiglie pugliesi che hanno vissuto la brusca riduzione del reddito per la chiusura forzata di migliaia di attività“, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il maggior tempo passato in cucina per il lockdown – spiega Coldiretti - e l’esigenza di ridurre al minimo i contatti per paura dei contagi si riflettono anche sulle abitudini alimentari, con una tendenza alla “autarchia” peraltro favorita anche dalle difficoltà vissute dalla ristorazione. Il risultato è che oltre la metà degli italiani dipendenti si porta il pranzo da casa per consumarlo sul posto di lavoro a distanza di sicurezza dai colleghi. Un altro 27% – continua la Coldiretti – va a casa a mangiare mentre un 2% si fa consegnare il cibo direttamente in ufficio e un ulteriore 5% va a prenderlo d’asporto. Appena il 4% delle persone approfitta della mensa aziendale – precisa la Coldiretti – e solo il 9% si reca nei bar e ristoranti nelle regioni in cui sono ancora aperti.

La scelta del cibo in gavetta è legata spesso al menu del giorno prima – rileva la Coldiretti – con la tendenza a recuperare gli avanzi, spesso ricorrendo alle ricette della tradizione popolare come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille. Non a caso il 55% degli italiani ha ridotto gli sprechi alimentari, secondo un sondaggio Coldiretti e a confermarlo è anche il calo della quantità di cibo finita nella spazzatura, passato dai quasi 31 chili del 2019 ai 27 chili nel 2020, secondo dati Waste Watcher. Questo significa 222.125 tonnellate di cibo 'salvato' e un risparmio di 6 euro pro capite, ovvero 376 milioni di euro a livello nazionale, in un intero anno.

Per dare consigli utili a riutilizzare gli avanzi in cucina i cuochi contadini di Campagna Amica hanno lanciato un rapporto con i consumatori, nell’ambito del programma ‘buttali in padella’ a valere sul progetto ‘Usi e Consumi di Puglia’ che da anni vede il coinvolgimento delle associazioni Casa del Consumatore, ACU, ASSOCONSUM, MC, MDC, UNC e Istituto Pugliese per il Consumo, in collaborazione con la Regione Puglia Sezione Attività Economiche.

Fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0 e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette con gli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante, sono alcuni dei consigli elaborati dalla Coldiretti Puglia per arginare gli sprechi alimentari.

“I consumatori hanno integrato la tradizionale spesa – aggiunge Muraglia - con la pasta fatta in casa, focacce, pizze, torte salate, dolci casalinghi, con un maggior ricorso anche al riutilizzo degli avanzi in cucina, per evitare di uscire di casa e al contempo di buttare il cibo acquistato”. Gli sprechi alimentari – continua Coldiretti – si rivelano per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e il 2 per cento nella trasformazione.

La biodiversità può essere uno strumento strutturale – aggiunge Coldiretti Puglia - nella lotta agli sprechi alimentari e nutrizionali, perché il maggior valore riconosciuto alle varietà biodiverse recuperate determina più attenzione agli sprechi e minori perdite, avvicinando produttori e consumatori nelle filiere corte, ecologiche, locali. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, dividendo quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo, conclude Coldiretti Puglia.

DECALOGO ANTISPRECO DI CAMPAGNA AMICA

1) Fai la lista della spesa

2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo

3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati a km 0

4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti

5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione

6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura

7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi

8) Controlla sempre l’etichetta

9) Chiedi la doggy bag per consumare a casa gli avanzi

10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, giovedì 4 febbraio  2021 in Puglia, sono stati registrati 10.148 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 975 casi positivi: 502 in provincia di Bari, 92 in provincia di Brindisi, 73 nella provincia BAT, 60 in provincia di Foggia, 86 in provincia di Lecce, 163 in provincia di Taranto, 1 caso di residenza non nota. 2 casi di residenti fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 31 decessi: 10 in provincia di Bari, 7 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.346.440 test.

71.423 sono i pazienti guariti.

51.430 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 126.184, così suddivisi:

48.120 nella Provincia di Bari;

13.898 nella Provincia di Bat;

9.130 nella Provincia di Brindisi;

26.386 nella Provincia di Foggia;

10.661 nella Provincia di Lecce;

17.286 nella Provincia di Taranto;

584  attribuiti a residenti fuori regione;

119  provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

La notizia dell’istituzione della prima zona franca doganale interclusa all’interno della zona economica speciale Puglia-Molise a Capobianco è una buona notizia per le potenzialità che esprime. È comunque pacifico che l’area su cui insiste la colmata, allo stato attuale, difficilmente si concilia, nel breve periodo, con potenziali investimenti a causa della scarsa infrastrutturazione e perciò rischia di rimanere un’occasione a lungo termine.
Auspichiamo quindi che si intraprendano immediatamente tutte le iniziative propedeutiche a consentire la fruibilità e l’infrastrutturazione della colmata di Capobianco per agevolare così gli insediamenti e i nuovi investimenti.
Riteniamo altrettanto prioritario e urgente la piena definizione della strategia della zona franca doganale interclusa di Brindisi così come stabilito nei diversi incontri del comitato d’indirizzo intercorsi in questi mesi, come la perimetrazione delle altre aree individuate quali le banchine di Costa Morena e la corrispondente area retroportuale che, essendo già infrastrutturate e disponibili, possono rappresentare un immediato riscontro per l’attrazione degli investimenti e il rilancio economico della città.
La zona franca doganale interclusa per una città in sofferenza come Brindisi, e in generale per tutto il territorio, riveste carattere di vitale importanza e la perimetrazione quale ZDF di Capobianco rappresenta il primo passo di una strategia di sviluppo che troverà compimento quando le ZES e tutte le aree individuate quali zone franche doganali intercluse saranno pienamente operative.

Partito Democratico di Brindisi

 

Cellino San Marco. Aveva rubato una bicicletta lasciata in sosta, denunciato.

I Carabinieri della Stazione di Cellino San Marco, al termine degli accertamenti anche mediante l’esame delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, hanno denunciato in stato di libertà un 30enne del luogo, poiché il 17 gennaio scorso, si è impossessato di una bicicletta appartenente a una donna di Cellino San Marco, che l’aveva parcheggiata lungo il marciapiede all’esterno della propria abitazione.