Redazione

Dilaga l’epidemia degli ulivi con 150 nuove piante positive alla Xylella fastidiosa tra le province di Brindisi e Taranto e 3 nuovi focolai, di cui 2 a Ostuni e 1 a Fasano, nella zona di contenimento dei 20km della zona infetta al confine con quella zona cuscinetto. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia, sulla base dell’ultimo aggiornamento reso noto da Infoxylella che disegna l’ennesimo quadro oscuro con 1 oleandro e 149 nuovi olivi infetti, di cui 136 a Ostuni, 2 a Fasano in provincia di Brindisi, 10 a Crispiano e 2 a Grottaglie in provincia di Taranto. 

“La numerosità delle infezioni riscontrate tra Ostuni e Cisternino con 134 ulivi infetti, come già avvenuto a Carovigno, pare il dejà vu già vissuto a Oria e Francavilla. Intervenire tempestivamente è un richiamo che abbiamo ripetuto quasi ossessivamente in questi anni per non mandare in fumo l’enorme patrimonio olivicolo, economico e paesaggistico della Puglia e salvare la Piana degli Ulivi Monumentali che ha già perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo”, sostiene il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti -, molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.

Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall'epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di 1,6 miliardi euro, secondo un'analisi della Coldiretti.

“Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni, il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid, la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista. Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 5 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 7.543 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 850 casi positivi: 277 in provincia di Bari, 91 in provincia di Brindisi, 55 in provincia BAT, 273 in provincia di Foggia, 73 in provincia di Lecce, 79 in provincia di Taranto, 1 attribuito a residente fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 26 decessi: 9 in provincia di Bari, 7 in provincia Bat, 9 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 586.802 test.

7.323 sono i pazienti guariti.

14.823 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 22.935, così suddivisi:

9.410 nella Provincia di Bari;

2.482 nella Provincia di Bat;

1.578 nella Provincia di Brindisi;

5.427 nella Provincia di Foggia;

1.591 nella Provincia di Lecce;

2.282 nella Provincia di Taranto;

163 attribuiti a residenti fuori regione;

2 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. Il bollettino 5.11.2020 è disponibile al link: undefined

Nella mattinata odierna, personale della locale Divisione Polizia Anticrimine – Sezione Misure di Prevenzione Personali e Patrimoniali, in esecuzione di Decreto emesso dal Tribunale di Lecce – Sezione II Penale, ha proceduto al sequestro preventivo di beni immobili e mobili per un valore complessivo di circa euro 2.000.000,00.

Il provvedimento costituisce il momento esecutivo del sequestro disposto dal Tribunale in accoglimento della proposta accusatoria formulata dal Questore di Brindisi, a conclusione di una articolata attività investigativa curata dagli agenti della Divisione Polizia Anticrimine ed avviata all’indomani dell’esecuzione degli arresti operati dalla Squadra Mobile brindisina il 15 luglio 2019 per estorsione aggravata e turbativa della libertà degli incanti; operazione denominata “Incanto”. Nell’occasione furono tratti in arresto, su esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, 10 soggetti tra cui un uomo di anni 49.

Questi, orbitante nella criminalità organizzata locale, ed i suoi diretti congiunti sono risultati essere, dalle risultanze investigative, intestatari di ingenti disponibilità di beni di valore notevolmente sproporzionato rispetto ai loro redditi dichiarati ed attività economiche svolte, la cui disponibilità diretta o indiretta è risultata essere proprio in capo al 49enne.

Il patrimonio immobiliare sequestrato, frutto di reinvestimento di capitali presumibilmente illecitamente percepiti, comprendente 11 immobili sedenti in questo capoluogo, ed altri 3 nella provincia di Lecce, nonché un patrimonio finanziario investito in fondi di oltre euro 450.000,00.

Il provvedimento è stato disposto dall’Autorità Giudiziaria che ha pienamente condiviso le risultanze investigative, acclarate della Divisione Polizia Anticrimine – Sezione Misure di Prevenzione Personali e Patrimoniali, secondo cui 49enne. aveva realizzato una struttura criminale, caratterizzata dal forte vincolo affettivo, familiare e parentale dei partecipanti che, come una vera monade era dedita all’inserimento, nel circuito dell’economia legale, di flussi economici illeciti generati sia con l’acquisizione di beni immobili che con operazioni finanziarie fraudolenti conseguenti ad attività estorsiva e turbativa della libertà degli incanti; particolare rilevanza ha assunto il fatto che la condotta criminale fosse consumata proprio all’interno delle aule di giustizia del locale Tribunale Civile – Sezione Fallimentare.

Il sequestro effettuato costituisce lo strumento normativo adottato per l’aggressione ai patrimoni illeciti acquisiti dal 49enne unitamente ai soggetti terzi a lui orbitanti.

Difatti, la ormai acclarata capacità della criminalità organizzata di permeare i tessuti del sistema economico legale ha reso sempre più imprescindibile l’azione investigativa e giudiziaria volte all’aggressione di patrimoni illeciti promuovendo indagini patrimoniali con finalità ablatorie che, prescindendo dall’azione penale classica, permettono una rapida ed efficace captazione dei beni illecitamente acquisiti.

Il sequestro effettuato pertanto, costituisce il momento finale di una articolata strategia di prevenzione e contrasto delle fenomenologie delittuose e la Questura di Brindisi lo ritiene un importante strumento di lotta a forme pervasive di criminalità strutturata.

 

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Nei prossimi giorni il presidente della cooperativa Eridano, Francesco Parisi, attiverà un presidio stabile presso la sede di via Napoli dell'Azienda Sanitaria Locale di Brindisi per richiedere al DG Pasqualone un incontro, fino ad oggi sempre negato, per risolvere le numerose ed urgenti questioni in sospeso tra la locale ASL e la stessa Cooperativa sociale. Tale plateale gesto si è ritenuto necessario dopo i ripetuti rifiuti da parte della Direzione Generale della ASL ad un qualsivoglia confronto
che potesse risolvere in modo educato ed istituzionalmente corretto e, soprattutto, al di fuori del clamore mediatico le diverse questioni in sospeso.
 

ASL BRINDISI, INADEGUATEZZA O MALAFEDE?

 

Gent.mo Direttore,

preso atto che un atteggiamento educato ed istituzionalmente corretto, teso a comporre le questioni in via extra-giudiziale ed al di fuori del clamore mediatico è stato considerato dal Direttore Generale Dott. Pasqualone e dai diversi dirigenti e funzionari da questi di volta in volta designati quali capri espiatori “ignorabile”, approfitto di questo suo giornale per comunicare che a partire dal 16 novembre p.v. attiverò un presidio stabile presso la sede di via Napoli dell'Azienda Sanitaria Locale e darò al mio legale mandato pieno per affrontare in sede civile e, qualora ne ravviserà l'opportunità, penale tutte le questioni di seguito riportate affinché possano giungere a giusta e piena definizione.   

I silenzi, le inadempienze, le false promesse della ASL di Brindisi, oltre che condurci ad una grave situazione economica e finanziaria, ci hanno costretto a rinunciare o porre condizioni alla presa in carico delle gravi fragilità con cui quotidianamente entriamo in contatto.

Chi opera nel sociale sa bene che le gratificazioni rispetto alla qualità ed alla dedizione del proprio impegno non sono mai di carattere economico ma le responsabilità che l'amministrazione di una cooperativa comporta costringono un legale rappresentante, quale io sono, a dover porre un limite alla propria azione imprenditoriale quando questa non trova riscontro rispetto al riconoscimento delle proprie prestazioni e, di conseguenza, alla propria capacità di sostentamento. E questo risulta difficile quando è proprio sulla risposta, convinta ed incondizionata, a tali tipi di bisogno che l'impresa cooperativa è nata ed ha costruito la propria competenza ed autorevolezza.  

Giusto per dare a Lei ed ai suoi lettori un quadro esplicativo ma non esaustivo delle diverse questioni, ERIDANO Cooperativa Sociale Onlus, ente gestore della Comunità Socio-Riabilitativa “Eridano Dopo di Noi” e del Centro Diurno Socio-Educativo e Riabiliativo “Eridano di Giorno” a Brindisi e del Centro Diurno per l'Alzheimer “Con il cuore nella mente” a Cellino San Marco, nonostante la disponibilità manifestata, anche formalmente in sede di giudizio, dalla ASL in merito alla definizione e risanamento delle diverse pendenze, ad oggi non ha avuto alcun tipo di riscontro rispetto a:

  • le rette non corrisposte per gli utenti della comunità "Eridano Dopo di Noi" perché privi di UVM (inutile rimarcare a chi toccherebbe fare le UVM e chi ad oggi continua a non farle!!!);
  • i crediti vantati nei confronti degli utenti del Centro Diurno “Eridano di Giorno” rispetto al mancato riconoscimento delle prestazioni aggiuntive per utenti considerati “gravissimi”;
  • le mancate UVM ed i conseguenti atti deliberativi per il Centro Diurno per l'Alzheimer “Con il Cuore nella Mente” che di fatto comportano ancora una volta mancata compartecipazione alla retta da parte della ASL per la copertura della quota sanitaria;
  • il mancato riconoscimento della compartecipazione alle spese di trasporto per lo stesso Centro per l'Alzheimer;
  • il riconoscimento delle prestazioni domiciliari o a distanza erogate durante la prima ondata Covid agli utenti dei Centri Diurni, così come previsto dal decreto legge n. 18/2020 conosciuto come “Cura Italia”.

Certo dell'attenzione e della giusta rilevanza che saprà dare alla presente La ringrazio anticipatamente

Francesco Parisi

Presidente Coop. Eridano

 

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, CON DPCM STOP A 20MILA BAR E RISTORANTI IN PUGLIA: CHIUSURE COSTANO OLTRE 400MLN EURO IN UN MESE. Gli effetti della chiusura ricadono pesantemente sugli agriturismi e a cascata sull’intera filiera agroalimentare. In fumo oltre 400 milioni di euro per effetto della chiusura per un intero mese dei quasi 20mila ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi situati in Puglia. E’ quanto stima la Coldiretti regionale sull’impatto economico delle misure decise dal nuovo DPCM in Puglia, rientrata nelle regioni arancioni, caratterizzate da ‘uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto’.

Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione – continua Coldiretti Puglia - si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. A preoccupare – aggiunge Coldiretti Puglia - sono anche le limitazioni a carico delle aziende agrituristiche che si trovano in grande difficoltà con il blocco della ristorazione e le limitazioni della movimentazione con l’azzeramento dei pernottamenti, dopo il crack causato quest’anno per le misure di contenimento già adottate e il crollo del turismo.

Il crack della ristorazione con il crollo delle attività di bar, gelaterie, pasticcerie, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

“Alle limitazioni alle attività di impresa devono corrispondere in tempi stretti i sostegni economici agli agriturismi e a tutte le imprese lungo la filiera agroalimentare – sollecita il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - per dare liquidità ad aziende che devo sopravvivere all’emergenza Covid, come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di Stato, interventi a fondo perduto per agriturismi e ristoranti per incentivare l’acquisto di prodotti alimentari Made in Italy”.

 

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L’olivicoltura in provincia di Brindisi è a un bivio. Determinanti per l’economia locale sarà la gestione di quella che oggi potremmo chiamare la pandemia agricola per eccellenza: la xylella che sta devastando un patrimonio secolare. Quali sono, quindi, le sfide che ci attendono nel prossimo futuro? Ne abbiamo parlato con Filippo De Miccolis Angelini, presidente provinciale di Coldiretti

Presidente è soddisfatto delle misure che il Governo ha messo a disposizione per lenire in agricoltura i disagi rivenienti dal Covid?

“Mi auguro che nella quota destinata dal Recovery fund all’agricoltura finalmente si destinino, all’olivicoltura e alla diversificazione, fondi adeguati, cosi come auspico si metta altresì in campo un maggiore sforzo in ambito scientifico, che, in stretto rapporto con il mondo agricolo, possa trovare soluzioni per garantire un futuro agricolo al nostro territorio”.

Oggi la provincia di Brindisi inizia a essere seriamente interessata dal calo produttivo dovuto alla Xylella.

“A causa della Xylella fastidiosa sono andate perse 3 olive su 4 nella vicina provincia di Lecce con il crollo del 75% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2020.  Uno scenario a tinte fosche, dove il crollo produttivo ha subito un crollo incontrovertibile dal 2015 ad oggi. Agricoltori senza reddito da ormai 7 anni, milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile anche per la provincia di Brindisi se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare, dopo anni di tempo perduto inutilmente, il “disastro colposo” nel Salento e rilanciare la più grande fabbrica green italiana”.

Quest’anno, nonostante i problemi, l’olio è straordinario. La commercializzazione lo è altrettanto?

“Mi auguro che il mercato non si presti alle solite speculazioni in danno degli olivicoltori e non si pensi di poter acquistare l’eccellente prodotto di quest’anno ai prezzi da fame dello scorso anno. A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia che è l’olio extravergine. Il settore ha bisogno di liquidità e sostegno senza burocrazia”.

Tuttavia, è anche fondamentale diffondere la cultura dell’Olio Extra vergine di oliva.

“Certamene. Bisogna formare i consumatori portandoli verso acquisti fatti con consapevolezza scegliendo gli olii che presentano le vere caratteristiche che un “Evo” italiano di qualità deve avere. A tal fine Coldiretti sta partecipando attivamente alla diffusione della scuola dell’olio promossa da Unaprol, in collaborazione con la nostra associazione e la fondazione Campagna Amica, a Roma in via Nazionale, dotata di una sala panel per l’analisi sensoriale degli oli conforme alle linee guida del C.o.i., aule corsi, sale riunioni e tutte le attrezzature tecniche e logistiche necessarie allo svolgimento delle attività formative, per poter diffondere la conoscenza dell’olio, formare professionisti del settore, supportare lo sviluppo delle aziende olivicole e dialogare con le istituzioni e con i consumatori, un nuovo centro di riferimento per tutti gli operatori della filiera olivicola”.

Infine, il presidente ha voluto rivolgere un invito ai consumatori “che hanno la fortuna di vivere nella culla dell’olivicoltura europea e di poter acquistare, quindi, un prodotto eccezionale ed a km0”.

 

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È in pieno svolgimento in provincia di Brindisi la campagna olivicola 2020/2021. Gli olivicoltori hanno iniziato la raccolta e la molitura di quello che si preannuncia un prodotto qualitativamente ottimo con una produzione scarsa dovuto principalmente agli effetti pandemici della Xylella. Purtroppo ogni anno che passa fare un bilancio dell’annata olivicola e del suo inizio è sempre più complesso e gravoso. Per tanti, sempre più, la raccolta è ormai un ricordo del passato. Quella gioia che si prova quando si raccoglie il frutto di un anno di sforzi e sacrifici, di anni di passione, investimenti ed amore dedicati alla terra, viene soffocata dal dolore di veder seccare un patrimonio olivicolo millenario ed unico al mondo. L’intera provincia di Brindisi ormai è attanagliata dal batterio ed anche la Piana degli ulivi Monumentali mostra segni evidenti e molto diffusi, chiaro sintomo che la Xylella si è propagata da tempo. Pertanto il primo dato che si può evidenziare è che molti produttori oggi non stanno raccogliendo né lo potranno più fare in futuro. Ciò viene aggravato da una burocrazia che rende tutto difficile agli agricoltori e la pandemia da Covid, in atto, di sicuro non aiuta. “Riuscire ad avere risposte per le aziende in tempi rapidi è ormai un miraggio. Inoltre, è molto sentita la necessità di sbloccare il bando per gli innesti e tutte le risorse del piano Xylella, purtroppo marginali per il territorio brindisino, e del Psr, quest’ultimo giunto ad un punto di non ritorno se non si fa subito qualcosa”, hanno spiegato da Coldiretti.

Ad oggi risulta speso solo il 36% dei fondi, anche perché il Psr, cosi come è stato scritto, “è un vestito che non calza sulla nostra realtà agricola, troppo speso sono le imprese che devono adeguarsi nei loro investimenti alle misure e non viceversa”, hanno aggiunto dall’associazione di produttori -. Sprecare centinaia di milioni di euro è un errore che non possiamo più permetterci, ne va della sopravvivenza economica e sociale di un interno territorio e non della sola agricoltura”. Fatta questa doverosa premessa l’annata olivicola che ormai è entrata nel vivo si sta caratterizzando per un prodotto di assoluta eccellenza, anche se il quantitativo è di scarsità di produzione, si stima inferiore del 48% rispetto alla scorsa. Nonostante eventi atmosferici avversi il brindisino quest’anno riesce a sviluppare una produzione di qualità eccellente e con quantitativi superiori alle altre province. “Nella zona di Fasano, fortunatamente, ancora non risentiamo degli effetti della Xylella, le olive sono sanissime e l’olio che stiamo producendo è ottimo con acidità bassissima”, ha spiegato Floriana Fanizza di Fasano, presidente nazionale delle donne di Coldiretti. Il problema è, quindi, nella commercializzazione poiché i prezzi sono bassi e non remunerativi, in linea con quelli dello scorso anno. Per la presidentessa Fanizza l’obiettivo per gli olivicoltori brindisini è di “puntare sulle produzioni di olio biologico, Igp Puglia e Dop”. Buone le olive anche a Mesagne, in uno scenario, però, completamente differente. “La campagna olivicola appena iniziata si preannuncia come una annata ottima dal punto di vista qualitativo, l’estate calda non ha favorito gli attacchi di mosca, le olive si presentano integre, producendo di conseguenza un ottimo olio”, ha detto Carmelo Dellimauri, presidente dell’oleificio “Alcide De Gasperi”. La produzione, purtroppo, quest’anno “sarà inferiore agli anni scorsi specialmente nella nostra zona per via del noto problema della Xylella. Nonostante l’ottimo prodotto e la scarsa quantità i prezzi dell’olio non aumentano tanto quanto si potesse ragionevolmente pensare, perché, la quantità di olio che ancora è presente nei frantoi a livello mondiale è alta, inoltre sui mercati c’è molta incertezza dovuta al Covid-19”, ha concluso il presidente.

 

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Continuano nel Centro trasfusionale dell’ospedale Perrino di Brindisi le donazioni di plasma iperimmune. Un infermiere del reparto di Oncologia del Perrino, Antonio Chirico, si è sottoposto oggi a plasmaferesi.

“Negli ultimi giorni, così come nella prima fase dell’emergenza - dice Antonella Miccoli, responsabile vicario del Trasfusionale - hanno voluto donare il plasma diversi operatori sanitari guariti dal Covid: il direttore del reparto di Chirurgia generale, Giuseppe Manca, il chirurgo Enrico Antonica e l’infermiere del Moscati di Taranto Marco Urso. Stiamo cercando di incrementare le scorte di plasma con continui screening di potenziali donatori”.

La dottoressa Miccoli lancia un appello alla donazione del sangue. “Donare il sangue - sottolinea - non comporta alcun rischio. Al Trasfusionale si accede attraverso un percorso protetto con il rispetto di tutti i protocolli a tutela di operatori sanitari e utenti”.

Si può donare dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 prenotando al numero 0831 537274, con un pre-triage telefonico. Per la prossima settimana, in collaborazione con l’Avis di Brindisi, sono in programma anche raccolte pomeridiane.
donazione sangue perrino 2

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 4 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.196 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 994 casi positivi: 373 in provincia di Bari, 79 in provincia di Brindisi, 123 nella provincia BAT, 229 in provincia di Foggia, 26  in provincia di Lecce, 153 in provincia di Taranto, 11 residenti fuori regione.

Sono stati registrati 10 decessi: 3 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 579.259 test.

7.089 sono i pazienti guariti.

14.233 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 22.085, così suddivisi:

9.133 nella Provincia di Bari;

2.427 nella Provincia di Bat;

1.487 nella Provincia di Brindisi;

5.154 nella Provincia di Foggia;

1.518 nella Provincia di Lecce;

2.203 nella Provincia di Taranto;

162 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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A Mesagne tre nuovi casi, salgono a 14 le persone attualmente positive al Covid-19 nella nostra città.
Raccomando la massima prudenza: non dimentichiamo di calzare la mascherina di protezione, manteniamo la distanza interpersonale, laviamo e igienizziamo spesso le mani.
 

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