ENZO POCI, SOCIETA' STORICA DI TERRA D’OTRANTO.

LA STORIA DI FEDERICO, LA FAVOLA VERA DELLA COMPAGNIA BIR EL GOBI.

Il 25 aprile 1945 rimane una data storica che nessun italiano può dimenticare: per tutti ha significato la fine della guerra ed il ritorno alla libertà. Il 25 aprile ha significato la fine delle stragi, degli eccidi, ma non ha significato la fine delle uccisioni casuali, delle mutilazioni. Finita la guerra per molti anni il tributo di sangue versato dagli innocenti e dalle vittime civili è stato ancora alto. Vedi per esempio i tanti ordigni disseminati nei terreni e lasciati abbandonati dai tedeschi e dagli anglo-americani su tutto il nostro territorio nazionale e negli altri territori investiti dal furore della seconda guerra mondiale, per cui ancora oggi si rinvengono casualmente mine e bombe inesplose. Rammento che quando frequentavo la quarta elementare, intorno al 1957, portavano a scuola una valigetta con degli esemplari di tutti gli ordigni che potevamo trovare, invitandoci a prestare molta attenzione. Come accadrà ancora oggi quando questa orrenda guerra ucraina sarà terminata. In questo momento vicino a noi si sta combattendo la guerra russo - ucrainica con le stesse crudeltà di quei giorni sui corpi dei nostri Italiani, sulle nostre famiglie e sulle nostre case, per cui la giornata del 25 aprile, giornata della Liberazione, non può passare sotto silenzio. Dobbiamo ricordare i nostri morti, i nostri dispersi, i nostri mutilati e il dolore dei nostri antenati. L’unità nazionale, l’indipendenza e la democrazia non sono beni che si ricevono come dono, ma devono essere conquistati e salvaguardati giorno dopo giorno con il nostro impegno. (Per leggere l'intero saggio scaricare gratuitamente il PDF allegato).

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