a fornire delucidazioni in merito al «concorso di idee finalizzato a realizzare un modello di dehors», l’assessore Librato ha fatto sapere, con toni incomprensibilmente trionfalistici, che erano pervenute dieci proposte progettuali e che le stesse saranno sottoposte al vaglio di una commissione di “esperti”, al fine di scegliere il progetto finale a cui dovranno uniformarsi quanti vorranno realizzare un “gazebo” attorno alla propria attività. In buona sostanza, nonostante se ne parli da nove mesi, i tempi parrebbero allungarsi enormemente. Siamo infatti oramai in autunno inoltrato e le attività commerciali, che speravano di poter fare un investimento utile ad affrontare con più fiducia la stagione invernale, dovranno ancora aspettare; aspettare che venga nominata la commissione valutatrice, aspettare che questa si insedi, aspettare che la stessa valuti le proposte e sperare, soprattutto, che il progetto finale sia “economicamente” sostenibile, ovvero, che per realizzarlo, non occorra fare un “mutuo”, perché ciò scoraggerebbe gli operatori del settore nel sostenere il conseguente impegno economico. In merito all’iter intrapreso noi crediamo che sia stato farraginoso e dispendioso; tutto poteva concludersi, infatti, in pochi mesi coinvolgendo le risorse umane interne all’Ente che, a nostro avviso, hanno tutte le competenze e l’esperienza necessaria per poter realizzare progetti di dehors adeguati per la propria città (sarebbe stato un modo per elargire le indennità, una volta tanto, non a “pioggia” ma premiando il merito e la produttività). In questo modo si sarebbero potuti evitare sia i costi per il concorso di idee - circa 3000 euro - che quelli per la citata commissione esterna, attraverso la realizzazione di un progetto in economia. Una volta redatto il progetto questo si sarebbe potuto sottoporre al parere della sovrintendenza dei BBCCAA e quindi metterlo a disposizione degli operatori del settore. Una procedura regolarmente istruita in Italia in molte città e soprattutto a costo zero per i cittadini! Tuttavia, laddove si arriverà finalmente a definire il progetto finale e se davvero si vorranno sostenere gli operatori del settore in un momento di profonda crisi economica, bisognerebbe dare segnali tangibili e non attardarsi in annunci e proclami; ciò potrebbe avvenire, ad esempio, attraverso forme di defiscalizzazione, finanziamenti a tasso zero garantiti dall’ente o più semplicemente attraverso l’abbattimento della COSAP, per un certo numero di anni, nell’ordine di almeno il 50%, per coloro che dimostreranno di voler realizzare l’opera. In quest’ultimo caso, se si considera che con l’installazione dei “gazebo” le superfici da tassare aumenterebbero, Il mancato introito per il Comune sarebbe poco significativo, pur tuttavia il gap potrebbe essere colmato attraverso una oculata gestione della spesa corrente(spese postali, approvvigionamento materiali di consumo, manutenzione mezzi, ecc. ecc.). Egregi amministratori un vecchio adagio recitava: “le chiacchiere stanno a zero”. La campagna elettorale è finita da tempo ed è ora, quindi, di incominciare a governare seriamente questo paese! Il coordinatore di ProgettiAmo Mesagne Antonio Calabrese
Progettiamo Mesagne, scontro sui dehors
Qualche giorno fa, dopo la nostra sollecitazione
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