Ancora polemiche sulla rimodulazione della pianta organica del Comune di Mesagne

Ottobre 25, 2015 2553

magr domenico copyAncora polemiche sulla rimodulazione della pianta organica del Comune di Mesagne. L'ex assessore della giunta Incalza, Domenico Magrì, all'epoca del suo mandato,

di fronte a una serie di problemi interni all'ente ricevette la delega al personale e fu lui ad avviare il processo di riorganizzazione della pianta organica in aree funzionali, "allora tanto criticato, e che invece oggi è visto come la panacea per ridurre i costi di gestione dell’ente e allo stesso tempo rendere più efficiente la macchina amministrativa", ha ricordato Magrì la cui vita assessorile, in ogni modo, fu breve poiché fu fatto fuori dal "fuoco amico" proprio nel momento in cui aveva iniziato a mettere in atto la riorganizzazione degli uffici comunali, fu avviata nel rispetto dello statuto dell’ente.

"Vi furono resistenze di natura politica provenienti non solo dai banchi dell’ opposizione, probabilmente perché ci si preoccupava più a proteggere posizioni particolari che a guardare alla sostanza del provvedimento, provvedimento che aveva come fine ultimo quello di migliorare le prestazioni della macchina amministrativa al fine di fornire maggiori e migliori servizi ai cittadini", ha precisato l'ex assessore nella sua disamina dei ricordi che ha tenuto a sottolineare come "gli ostacoli maggiori arrivarono da pochi funzionari poco avvezzi all'introduzione di sistemi di gestione innovativi e di monitoraggio delle performance, l’attuale analisi della “Customer satisfaction”(misura il grado di soddisfazione dei cittadini, n.d.r.)".

All'epoca della gestione Magrì furono espletati tutti i passaggi interni ed esterni: incontri con il personale sia collettivi che singoli. "Ci ponemmo all’ascolto di tutti - ha ricordato Magrì - valutando le varie esigenze e condividendo percorsi finalizzati a migliorare la stesura del provvedimento finale. I sindacati furono tutti coinvolti in riunioni collegiali per verificare efficacia ed efficienza della riorganizzazione. Unanime fu il consenso di tutte le parti sociali, rsu e organizzazioni esterne". Una rivoluzione, oggi definita "copernicana", per l'irta complessità della "manovra", che molti amministratori hanno timore a mettere in atto per non perdere il consenso politico e, quindi, elettorale.

Tuttavia, per la città è importante andare avanti verso la ridefinizione della pianta organica ormai incapace di fornire adeguate risposte alle istanze dei cittadini. "Contestualmente bisognerà introdurre strumenti atti a verificare il merito in relazione alle responsabilità dei dipendenti al fine di erogare più giuste premialità - ha concluso l'ex assessore Magrì-. Il sindaco, però, non deve sfuggire alle sue responsabilità demandando questo lavoro a figure esterne. Lui deve trovare all'interno della sua maggioranza politica una figura o le figure capaci di sbrogliare questa aggrovigliata matassa".

Ultima modifica il Domenica, 25 Ottobre 2015 12:54