Mesagne. La memoria come fondamento dell’Essere collettivo richiede la buona politica

Serafino Scalera Giugno 19, 2025 526

La memoria come fondamento dell’Essere collettivo richiede la buona politica.

 
Ci sono momenti in cui una comunità, ferita nel profondo, non si spezza, si piega, si raccoglie, si rialza. In quei momenti, accade qualcosa di ontologicamente potente: la collettività risponde al richiamo dell’Essere, ricostruisce senso là dove l’assenza sembrava imperare. È in questa luce che va letta la commemorazione di Carlo Legrottaglie, Brigadiere ,caduto in difesa della legalità e vissuta in villa comunale a Mesagne. L’evento sportivo, realizzato grazie alla polisportiva S.S. Annunziata, che ne ha celebrato la memoria, non è stato solo un gesto simbolico, ma un’epifania civile. Un momento in cui il legame tra individuo e comunità è diventato palpabile, vivo, resistente. Toni Matarrelli, sindaco e presidente della provincia ha dato forma a un’unità politica senza precedenti. Non semplici amministratore, ma custode del logos civico, interprete di una politica che non si riduce a burocrazia, ma si eleva a cura dell’anima pubblica. Come ci ricorda Hannah Arendt: “Il significato della politica è la libertà, e il suo scopo è la memoria.” Ecco allora che la commemorazione non è stata solo protocollare, ma profondamente simbolica, un tentativo di ricucire lo strappo ontologico che ogni morte ingiusta lascia dietro di sé. Heidegger ci parla dell’Essere per la morte come consapevolezza del limite umano. Ma qui, dinanzi al sacrificio di Carlo, la comunità ha scelto un’altra via: non il nulla, ma l’esistenza; non il silenzio, ma la parola condivisa; non la rassegnazione, ma la memoria che diventa resistenza. In questo abbraccio collettivo, la memoria di Carlo Legrottaglie si fa fondamento etico. La sua storia, il suo esempio, non appartengono solo al passato, parlano al presente, guidano il futuro. Sopra ogni cosa parlano i suoi figli, sua moglie, i suoi genitori, la sua famiglia, Carlo vive e agisce in loro. Vive e agisce nei suoi ricordi, nei suoi insegnamenti, nei valori che ha trasmesso alla sua prole, nella testimonianza forte che ha donato. Scriveva Paul Ricoeur che “la memoria fedele è giustizia”: è questo il senso più profondo di quanto accaduto. In un campo da gioco diventato spazio sacro, abbiamo visto la politica tornare a essere filosofia incarnata, impegno concreto, tensione verso la giustizia e ciò lo si deve ad una persona Toni Matarrelli, presidente della provincia e sindaco di Mesagne. Si può essere favorevoli o sfavorevoli alla sua azione politica, una cosa certa, il suo apriori politico ed etico è di altissimo spessore, sovrasta l’essere comune.
Oggi, la politica, spesso maltrattata, criticata e a ragion veduta, è stata testimonianza per le future generazioni.
Ultima modifica il Giovedì, 19 Giugno 2025 23:14